[FONT=Times New Roman, serif]Hearts Of Iron 2 Compendium[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif][/FONT] Parte 1: La nascita di una potenza [FONT=Times New Roman, serif] Nell'anno 1936 nel Regno d'Italia si andava profilando una sempre più grande crisi economica, fu così che venne deciso di attuare un programma di industrializzazione suddiviso in più fasi:[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]Fase 1: Industrializzazione del Sud Italia 1936 - 1940[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]Fase 2: Industrializzazione completa dell'Italia 1940 - 1945[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]Fase 3: Aumento di infrastrutture e industrializzazione in Libia, Rodi e Dodecanneso 1945 - 1950[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]Fase 4: Aumento di infrastrutture e industrializzazione in Eritrea, Etiopia, Somalia 1945 - 1950[/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]L'accrescimento della potenza industriale e il massimo sfruttamento delle colonie non avrebbero fatto altro che giovare alla povera economia italiana. Il ministero degli esteri presentò subito nuovi piani diplomatici: “la Germania sta pian piano diventando una delle più grandi potenze europee, dopo il fallimento di contrastare la sua egemonia sempre in crescita e dopo che le relazioni con gli Alleati sono sprofondate dopo la campagna coloniale in Etiopia, è stato deciso di farsi amico lo stato tedesco, con il cui aiuto potremo diventare il cuore pulsante del Mediterraneo e di tutta l'Europa”. Nel frattempo il conflitto etiope si volgeva a favore degli italiani, superiori in numero e in equipaggiamento. Nei primi mesi dell'anno l'intera nazione fu annessa. [/FONT] [FONT=Times New Roman, serif][/FONT] [FONT=Times New Roman, serif]Il programma industriale iniziò nella metà del 1936. Il ministero degli esteri presentò un nuovo piano: “In vista della recente occupazione dell'Etiopia è stato deciso di ridisegnare completamente l'Impero Italiano: le colonie libiche ed etiopi dovranno essere collegate per via terrestre dal Sudan Inglese e dall'Egitto, Suez andrà in mani italiane, reclameremo agli inglesi e ai francesi anche le loro colonie somaliche e il Kenya Orientale (principalmente la provincia con l'aeroporto di Mombasa). Le isole di Malta, Creta, Cipro andranno sotto il nostro controllo. Gli inglesi hanno abilmente intuito la nostra prossima mossa e hanno incluso l'Egitto tra gli alleati, la conclusione del piano dovrà dunque aspettare. In Spagna c'è una grande crisi, è scoppiata la guerra civile, abbiamo mandato rinforzi ai Nazionalisti, ma non sappiamo se sarà abbastanza, ci vuole probabilmente un intervento diretto, un conflitto italiano contro i repubblicani...". Poche settimane dopo lo scoppio della guerra civile l'Italia dichiara guerra ai repubblicani. Dalla Sardegna 5 divisioni di fanteria italiane sbarcano a Menorca, da qui sbarcano a Barcellona, Valencia e Murcia. [/FONT][FONT=Times New Roman, serif][/FONT] Le cinque divisioni appena sbarcate si ricongiungono e si dirigono verso l'entroterra iberico. Gli uomini italiani giungono a Madrid, ma qui, durante una parata per festeggiare la vittoria, un gruppo di spagnoli franchisti spara sui nostri soldati. Questa viene presa da Mussolini come un'offesa, e il 2 gennaio 1937 arrivano le dichiarazioni di guerra a Franco. Altre 9 divisioni vengono mandate in Catalogna e Andalusia. In pochi mesi tutta la Spagna viene spazzata via e annessa dalle forze italiane che occupano anche le colonie. Il ministero degli esteri presenta subito i nuovi piani diplomatici: "Le Baleari sono sotto il nostro possesso, e ora che abbiamo la Spagna avremo maggiore influenza su Gibilterra, in vista della presenza delle nuove colonie in Africa è stato deciso di estendere i territori reclamati, che ora comprenderanno l'Africa del Nord, L'Africa Occidentale, l'Africa Orientale e l'africa Centrale fino al Congo Belga"
Parte 2: Il potere aumenta La campagna di Spagna si è conclusa splendidamente per le forze italiane, che ancora una volta hanno stupito il mondo intero. I primi risultati dell'industrializzazione del Sud Italia si iniziano a vedere, la Sardegna e la Sicilia hanno quasi terminato il programma. In basilizata la situazione è più difficile per via della mancanza di infrastrutture adeguate, e il programma terminerà con 3 anni di ritardo se non di più. Nei principali cantieri navali vengono messe in costruzione numerose unità navali: portaerei, corazzate, incrociatori, cacciatorpediniere. Inizia il progetto di costruzione di una enorme flotta di 4 corazzate, 4 portaerei, 15 unità di naviglio leggero (squadriglie di cacciatorpediniere e incrociatori leggeri) e 7 unità di naviglio più pesante (incrociatori pesanti e da guerra). Finisce il dislocamento di 20 divisioni ai confini dell'Etiopia. La Spagna rimane completamente sguarnita di truppe. Nel frattempo la Francia e la Germania non riescono a fermare il potere tedesco sempre in crescita. In Asia è scoppiata una guerra che alcuni già si aspettavano: il Giappone sta invadendo la Cina e i suoi alleati minori (Shanxi, Xibei San Ma, Guanxi Clique, Yunnan...). Corre l'anno 1938, ed ecco un altro evento di particolare importanza: la Germania effettua l'Anschluss annettendo l'Austria, un male o un bene per noi italiani? Ecco il piano del ministero degli esteri riguardo ai recenti disordini tedeschi e alla situazione Jugoslava: "I tedeschi non rappresentano un pericolo per la nostra nazione, anzi, riteniamo che avvicinarci a loro diplomaticamente sia una cosa ottimale, soprattutto per il fatto che abbiamo un nemico comune (l'Inghilterra), e insieme avremo più potenza per eliminarlo. Nel frattempo dobbiamo far fronte a un nuovo problema, le migliaia di italiani che vivono sulla costa dalmata, politicamente iquel territorio deve essere nostro, stiamo avanzando a richieste con i jugoslavi, ma non sembrano inclini a rifiutare, più di venti divisioni sono stanziate al confine con la nazione, si teme il peggio...". Successivamente l'Italia dichiara guerra alla Jugoslavia e Romania, Grecia e Turchia si schierano a fianco dell'alleato la cui indipendenza è fortemente minacciata dagli italiani. Riusciranno nell'impresa?
Parte 3: Campagna nei Balcani Con la sorpresa del mondo intero l'Italia dichiara guerra al blocco balcanico, ma nulla fermerà i grandi soldati italiani. In poco tempo la sacca della Slovenia è conclusa. Più di 20 divisioni dilagano in Jugoslavia mentre la modernissima flotta italiana distrugge quelle greche e turche. In poco tempo la Jugoslavia cade, ma i romeni danno un gran filo da torcere, inizia l'operazione per la presa della Romania. Viene dichiarata guerra agli albanisi, l'Italia è una furia, nel frattempo è scoppiata la Seconda Guerra mondiale. Circa 10 divisioni romene vengono insaccate nel nord della Jugoslavia mentre l'albania avanza da sud. La Romania viene annessa insieme all'Albania, inizia la campagna di Grecia. L'Italia non si ferma davanti a niente e nessuno. Anche la Grecia cade! L'Italia ha vinto! Una pace con la Turchia è stata siglata, ma noi ci siamo tenuti Istanbul, il Bosforo è italiano. Nel frattempo l'industrializzazione continua, vengono messe in produzione altre 20 divisioni di fanteria e squadriglie aeree di bombardieri tattici e CAS. Situazione mondiale: In Asia il Giappone non riesce a sfondare in Cina, la Germania ha annesso la Polonia che ha spartito co l'Unione Sovietica