quando gli angloamericani stavano pensando di concedere il Trieste alla Iugoslavia dopo che essa era defezionata dal blocco sovietico, l'Italia reagì in modo molto inconsulto e al di là delle sue possibilità e non tenendo conto del rango di potenza sconfitta in primavera 1953 furono riorganizzate in fretta e furia le brigate Ariete e Centauro con i carri M47 regalati dagli alleati mentre si stava costituendo la Pozzuolo del Friuli e in tutto una forza costituita da appena 8000 uomini,250 carri,100 semoventi,1200 armi AT e 450 blindati di varia qualità e molto risalente alla IIWW :humm: inoltre in agosto furono organizzate anche le brigate Taurinense e Tridentina base del IV corpo d'armata mentre le divisioni corazzate Ariete e le motorizzate Mantova e Folgore, la brigata Julia e tre reggimenti di cavalleria corazzata devennero il V corpo d'armata e con esser fu dislocata in linea arretrata la III armata mentre nell'adriatico furono disposti gli incrociatori Duca degli Abruzzi e Montecuccoli e nell'insieme si ebb in corso esercitazioni NATO "saldatura italica"... ci fu poi dal 3 al 6 novembre una rivolta della popolazione triestina contro gli alleati alzando la tensione fra Belgrado e Mosca ma poi si sciolse tutto con l'accordo il 5 dicembre del ritiro delle truppe sia italiane che iugoslave dalla frontiera.
Non studiai mai una cosa del genere.Almeno a scuola non me la insegnarono in nessuna occasione.Davvero interessante!Questo dimostra che il popolo italiano, se vuole, sa essere un popolo nel vero senso della parola, unito e solidale contro le ingiustizie.Sinceramente sono contento che sia finita così senza spargimenti di sangue, ma che comunque ci sia stata una reazione improntata a dignità lo trovo ammirevole.
Sì davvero interessante come argomento... Non sapevo che gli italiani si fossero mobilitati in maniera così "decisa" (se pur con mezzi limitati)
Verissimo. Ma sostanzialmente il tutto nacque da tre fattori seguenti l'uno all'altro. -La decisione di Thomas Willoughby Winterton (comandante della piazza per conto del 'governo alleato') di ammainare il tricolore dal Palazzo del Governo in occasione delle celebrazioni della vittoria del 4 Novembre. Cui seguì, -La rivolta della gente che intendeva esporre non solo il tricolore sul Palazzo del Governo ma anche in Piazza Unità con una manifestazione, Peccato che l'amministrazione alleata blocco l'accesso e picchiò selvaggiamente i dimostranti DISARMATI. Cui seguì, -Pesante protesta per l'incerto futuro di Trieste dopo l'avvenuta tragedia della cessione di Pola e del polesano alla Federativa. In tutto 6 morti per una protesta fatta senza armi. Sempre rendiamo grazie ai liberatori che ci tenevano fuori dalle case mentre decidevano coi signori dell'EPLJ quanta nostra terra andasse divisa tra noi e loro con una mano di calce bianca.
il libro però non riporta quanto anche la Iugoslavia fosse preparata ad un conflitto ( pur limitato ),però prima della defezione dal blocco sovietico aveva acquisito armamenti sovietici, un certo numero dei più vecchi t-34 poteva essere impiegabile e in certa misura superiore ai patton italiani comunque Roma lo sapeva che non ci sarebbe stato alcun conflitto,non lo avrebbe permesso Yalta...però queste misure spinsero gli alleati a premere di più su Belgrado per una minima concessione sulla questione e infatti dopotutto la ripresa di Fiume può essere considerato un successo del tutto meritato dalla diplomazia italiana un giorno riprenderemo tutto il Trieste !!! ( fra 100 anni forse )
La ripresa di Fiume? Perchè Fiume è italiana adesso? "Il" Trieste? Trieste è una città, hai bevuto leggendo?
ma davvero vi frega qualcosa di pezzi di trentino, istria e via dicendo? ma è possibile che con l'europa ci si strippi ancora per dei pezzi di terra che servono solo a gonfiare il petto d'orgoglio a nostalgici di una grandeur che non ci è mai stata? ma che ci frega andiamo in giro diventiamo cittadini del mondo e di dove sarà stampato il nostro passaporto non fregherà a nessuno
Beh, la cosa non e' cosi' indolore. Se, per esempio, il passaporto della mia citta' "fosse stampato" dal governo francese (per esempio) allora tutte le scuole sarebbero solo in francese, dovessi far causa a qualcuno dovrei presentare la querela in francese (e quindi non sarei in grado di farlo), dovrei fare il servizio militare per il governo dei mangiarane (orrore!), si avrebbe un prefetto nominato da Parigi, polizia "straniera" (francese) ecc. ecc. Alla fine dopo un paio di generazioni, e forse anche meno,la citta' sarebbe inevitabilmente francesizzata (e deitalianizzata). Non e' nostalgia di "grandeur". Fossimo ancora nel XVIII secolo non ci sarebbe problema, all'epoca lo stato si faceva i fatti suoi, basta che si pagassero le tasse e si stesse buoni (se si pensa che il cittadino "non deve neanche accorgersi che il sovrano fa la guerra", Federico II)...
le "minoranze" godono di ampio riconoscimento in tutti i paesi dell'unione europea (forse meno nei nuovi entrati, ma si dovranno adeguare) quindi il tuo esempio regge ma solo fino ad un certo punto. però la mia "provocazione" era un pò più estesa, siamo in un periodo storico, sociale ed economico in cui il concetto di nazione è ampiamente superato, soprattutto i più giovani devono sforzarsi di non considerarsi esclusivamente italiani e di non costruire la propria identità, personalità e cultura solo ed esclusivamente sulla propria italianità. Questo non perchè fa fico dire di essere cittadini del mondo, ma perchè se nel mondo prossimo venturo si vogliono avere possibilità economiche e di sviluppo (anche sociale) è necessario cambiare l'approccio con cui si affronta l'esterno, dobbiamo passare dal concetto di scoperta (il viaggio che scopre) e quindi tutto il resto è ignoto e diverso da noi, ad un approccio di appropriazione/condivisione, così il viaggio diventa il completamento dell'identità individuale, ma in gran parte quell'identità si è già costruita perchè si cresce in un mondo comune. la nazione è un punto di partenza, la radice ma poi tutto il resto lo si costrisce solo attraverso un approccio il più globale possibile. un pò arzigogolato, ma ha una sua logica
mai sentito parlare di contesto generale? se ogni anno per un periodo breve uno o due paesi sospendono i trattati di libera circolazione, non mi sembra che per questo si possa dichiare finita la circolazione globale
Che dire caro Mcgerm, in fatto di globalizzazione di discorsi oggi se ne fanno tanti ma poi ognuno ama la sua casa, la sua cultura, la sua terra e pure la sua cucina. Essere "cittadini del mondo" che significa?, vuol dire essere tutti uguali... che tristezza, io mi diverto nella diversità, non nel conformismo. Globalizzare è un verbo di moda e abusato ma credo che come tutte le cose abusate presto verrà dimenticato. Io come italiano Dante e Leonardo me li tengo e non me li globalizzo con Michael Jackson o Glen Miller; grande rispetto ed ammirazione per lo straniero ma è normale che ognuno tifi per i suoi e perchè non dovrebbe essere così e perchè, gli altri non fanno la stessa cosa? globalizzazione barbosissima non ci avrai.
Guarda che finire sotto Tito a quell'epoca non era cosa da poco. O ti sei dimenticato delle foibe? Tito voleva una Jugoslavia SLAVA, Trieste sarebbe stata deitalianizzata nel modo peggiore. Quindi quello che hai detto non c'entra NIENTE col contesto del tempo. Tra agire per orgoglio nazionale e difendere i diritti e probabilmente la vita di decine di migliaia di persone c'è una differenza abissale. Quanto al successivo discorso della garanzia alle minoranze, ti invito a documentarti su quanto sono rispettate in Slovenia e Croazia, o in molte altre parti d'Europa. Se in linea generale posso essere anche daccordo col concetto che esprimi, in questo caso A- non c'entrava nulla come collocazione temporale B- è abbastanza a senso unico anche oggi
Minghia meno male ghe gi sono i fradelli brogressisdi di Malano ghe gi indigano il gammino da seguire... Dai fradè, buttiamoci di bruttazza oltre gli steccati ideologici e andiamo in Eur(a)ob(i)a. Cioè, dobbiamo troppo sbatterci gondro guesdi revanscisti che ancora ce la menano con ste storie dell'Esodo e delle Foibè...cioè fratè, siamo tutti fratelli...cioè....ma chi se ne frega cos'è successo nel 1953, nel 1943 e nel 1945...cioè erano tutti fasci quelli là...cioè, Tito ha liberato l'Istria dai nazi-fascisti...cioè.... Invece noi con l'Europa abbiamo portato solo la fratellanza...tipo in Kosovo, tipo in Bosnia, tipo..... Cioè adesso sembra che siamo servi degli amerigani, però cioè noi siam per la fratellanza....cioè... Cioè fratè sti nostalgici mi stanno proprio sulle balle. C'hai troppo raggio. Di bruttazza.