La guerra dei vosti nonni Ragazzi i vostri nonni hanno combattuto in guerra? se si che fronte hanno fatto? Mio nonno paterno ha fatto la jugoslavia ma si è beccato una pallottola in una gamba ma poi è guarito, e mio nonno materno era sergente nella divisione "ariete", ferito anche lui in Africa è tornato a casa. Se un vostro nonno è morto in guerra, mi dispiace non volevo far tornare ricordi tristi, in tal caso scusatemi.
Mio nonno paterno s'è fatto la trincea dei razzi, classe 1895 mio nonno materno invece s'è fatto l'etiopia, spagna, albania, grecia, la Libia, la Corsica, all'armistizio si trovava a Roma e ha fatto il pastore fino a quando non sono ripresi i collegamenti con la Sardegna, si può dire che era una testa calda e pestava i calli a molte persone... Però è grazie alle sue ruberie continue che la famiglia qui in Sardegna non è morta di fame...
mio nonno materno si è fatto la campagna di russia, ed è tornato con i piedi congelati (amputati poi in parte). Per fortuna ha dettato a mia madre la sua storia mentre era in ospedale, almeno abbiamo qualcosa di suo riguardante quei momenti (molto interessanti oltretutto). il nonno paterno si è fatto la grecia, è andato in sicilia e poi si è beccato la malaria (in questo caso ho poche informazioni perchè mio padre non ne parla molto) e tornando verso casa è giunto l'armistizio e quindi ha dovuto fare l'ultimo pezzo di starda nella clandestinità (per evitare di essere riarruolato). altri due combattenti che voglio citare sono due miei zii (non veri e propri zii ma parenti alla lontana che però ho potuto conoscere di persona, cosa che non è successa per i miei nonni). Il primo si fece tutta la guerra a bordo di un sottomarino (quindi in marina) però ho pochi dettagli, il secondo si trovava invece a creta e quando mi raccontava la sua storia la concludeva sempre nel giorno dell'armistizio quando per avere salva la vita diventò collaborazionista dei crucchi. quando arrivava a questo punto gli scendeva sempre qualche lacrima e mi chiedeva se avesse fatto bene o se avesse dovuto morire come alcuni suoi commilitoni ( io dicevo sempre che aveva fatto la scelta giusta, anche perchè penso lo avrei fatto anche io). Grazie per l'ottima discussione, spero che molti rispondano, se non altro per ricordare la memoria dei loro cari (Grandi Uomini in ogni caso) ciao giano Ps mi sono permesso di rinominare la discussione mettendo nostri a vostri
Da parte di mio nonno paterno sinceramente non so, ricordo che quando ero bambino mi raccontava della guerra alcuni racconti sono ancora vivi nella mia memoria,ma sinceramente non ho mai approfondito più di tanto ricordo che tendeva sempre a romanzarmi il tutto insomma a renderlo in un certo senso accettabile per un bambino,non mi parlava di lui ma degli altri i tedeschi i fascisti i partigiani ricordo che mi faceva sempre vedere una ferita che aveva avuto in guerra.Ma lui era veramente un Principe sinceramente ho difficoltà ad immaginarlo sui campi di battaglia. Da parte materna è difficile spiegare la situazione anche perchè si entra un pò troppo nel intimo e personale comunque è morto in guerra su una nave della Marina Militare Italiana della quale preferirei non fare il nome da quello che so sembra che sia stato un mitragliamento,ma il suo corpo non fu mai ritrovato aveva 27 anni,ma intorno a tutto questo c'è sempre stato un alone di mistero e soprattutto un dolore mai superato non per quanto riguarda me che non l'ho mai conosciuto ovviamente.A casa ho alcune foto di lui in divisa della marina ed alcune poesie dedicate proprio a lui.
Nonno paterno in Libia, carrista capocarro, pilota di M14, Tobruck, Gazala, Marsa Matruh, El Alamein, ritirata dalla Libia ed in fine in Tunisia dove è stato fatto prigioniero dagli americani, rimpatriato nel 1946. Nonno materno, Fronte Greco-Albanese, poi di guarnigione in Grecia.
si uno dei miei nonni era tenente della divisione "Italia" però fu ucciso durante la liberazione di un campo di prigionia nel nord italia,l'altro mio nonno era nelle camice nere inviate in jougoslavia,fu ferito ad una gamba e infine fu riportato in Italia.
Mio nonno paterno combattè in Africa Orientale Italiana fino al 19 Maggio, fu uno dei 5.000 superstiti dell'Amba Alagi da dove venne internato e poi portato in Inghilterrà e tornò in Italia nel 48. Dopo l'armistizio dell'otto settembre collaborò con gli inglesi in un qualche servizio di informazione. Mio nonno materno invece era nei Brandenburger e si fece la campagna di russia fino alla ritiriata finale. Rimase nella regione di Breslavia con compiti di sabotaggio alle linee di rifornimento sovietiche. Un altro mio parente era contrammiraglio nella Regia Marina... c'è anche in hoi2 tra i comandanti disponibili appunto per la marina!
ti posso chiedere il reparto? E se hai qualche altra informazione in merito sarebbe graditissima, stò cercando di fare un libretto sulle truppe coloniali italiane e su quelle dislocate in AOI, ma ci sono tantissimi buchi. Grazie!!! Se preferisci possiamo sentirci anche in privato.
Posso dire che i miei nonni furono abbastanza "fortunati" da scappottarsi la guerra. Il mio nonno materno, che non ho mai conosciuto, non fu inviato in alcun fronte in quanto orfano di guerra e figlio unico. Il mio nonno paterno era un giovane ragazzo quando fu arruolato verso la fine della guerra. Non fu inviato in alcun fronte. Dopo l'armistizio il suo reparto, stanziato in territorio non ancora liberato, venne lasciato senza ordini e quindi si prese la decisione di tornare a casa. Da quanto mi racconta lui, un abitante del luogo raggiunse la caserma (che era posta su una sommità raggiungibile da un unica strada) per avvisarli che una colonna di mezzi tedeschi era diretta verso la caserma. Gran parte del reparto decise di rimanere e organizzarono un' imboscata sulla strada. Mio nonno perse un suo amico e ci furono altre perdite fra gli italiani ma l'intera colonna tedesca fu annientata senza lasciare fuggire nessuno. Temevano infatti che qualche superstite potesse richiamare rinforzi senza dare loro il tempo di abbandonare la caserma.
Mio nonno paterno è stato bersagliere in africa settentrionale. Ferito e catturato in un imboscata è stato qualche giorno dopo liberato dalle truppe italo-tedesche avanzanti, ma il suo piede era talmente in cattive condizioni che è stato rimpatriato. Mio nonno materno è stato artigliere ed ha fatto la guerra d'Etiopia. Richiamato nel '40 è stato poi abbastanza fortunato da vincere il concorso per entrare in Pubblica Sicurezza così da trascorrere (tranne un paio di episodi "pericolosi") gli anni di guerra in zone lontane dal fronte. saluti
Mio nonno paterno non fece la guerra perché lavorava nel campo delle ricerche sul munizionamento. L'attività era ritenuta importante da un punto di vista bellico e ciò gli procurò l'esenzione dal servizio Mio nonno materno invece andò in guerra, fu preso in grecia e poi deportato in germania a seguito dell'armistizio. Per fortuna è riuscita a scamparla, anche se di quel periodo non parlava mai con piacere (non erano trattati male ma da mangiare non ce ne era). Il fratello di mia nonna, unico ancora vivente dei tre ha avuto delle vicende davvero rocambolesche (che io ho avuto la fortuna ed il piacere di ascoltare poco tempo fa). Era marinaio di stanza a Venezia. Fu fatto prigioniero dai tedeschi a seguito dell'armistizio. Prima di essere deportato in germania riuscì a fuggire travestito da capostazione. Dopo un bel po' di avventure è riuscito a ritornare a casa, a Roma.
Non ho mai approfondito più di tanto.. Ma pare siano stati abbastanza fortunati.. Da parte di madre, mi pare che mio nonno abbia sgamato la grande guerra, causa signorina da postribolo con la quale intratteneva "profondi" rapporti Al momento di partire col treno pare che l'angelo salvatore, in rapporti con un graduato (oltre che col nonno) abbia indicato allo stesso chi dovesse essere "graziato" e.. Zak! Sparito il milite dal treno.. Allo scoppio del secondo conflitto venne esonerato in quanto negli anni '20 gli era partito un dito in un incidente nei campi.. Mio nonno paterno non l'ho quasi conosciuto e non ricordo che ruolo abbia avuto nella grande guerra.. Per quanto riguarda la seconda guerra mondiale era già abbastanza avanti con gli anni e quindi fece solo due-tre mesi in sussistenza prima del congedo definitivo: Alpino a Palermo!!! Il massimo!!
Ragazzi, si vede che siete giovani. Per quanto mi riguarda la domanda può riferirsi a mio padre. Giovane ufficiale di complemento, non inviato al fronte, deportato in Germania dopo l'8 settembre, non aderente alla Repubblica di Salò, due anni in svariati campi di concentramento.
Mio nonno paterno ha combattuto in africa ma so ben poco perche' e' morto prima che nascessi.So che era un radiotelegrafista e ho qualche foto di lui in africa. Quello materno (la mia famiglia francese) ha combattuto nei Chasseurs Alpins contro gli italiani nel giungno 1940 (da li' non ha mai avuto gli italiani nelle sue simpatie...).Smobilitato torno' a parigi dove resto fino alla fine della guerra.
Considerando che il governo francese a suo tempo foraggiò l'ex direttore dell'Avanti.. a tuo nonno gli dovevano stare sulle balle parecchie persone Così va la vita..
Su quello che hanno fatto i miei nonni durante la guerra non lo so sinceramente perchè con loro non ho mai avuto un grandissimo rapporto, quello materno (che ultimamente sto rivalutando molto) facendo un conto era nella giusta età ma non so se abbia combattuto, so però che da giovane ha avuto una carriera nell'esercito. Comunque mi racconta continuamente, praticamente ogni volta che lo vedo, delle fortezze volanti su Cassino e di come le galline le sentissero arrivare venti minuti prima. Quello paterno invece l'ho visto solo due volte, non ho praticamente alcun rapporto con lui (non mi va di parlarne sul forum però ) non ho mai voluto sapere nulla di lui però una volta che sono andato nel suo studio ho visto una bella baionetta sulla sua scrivania, scommetto comunque un milione di euro che era in qualche reparto dell'rsi.
Nonno paterno mitragliere nella divisione Ravenna in Russia, prima con il CSIR e poi con l'ARMIR, ferito all'occhio destro (perdita) dopo lo scoppio di un colpo di mortaio. Grazie ai suoi racconti, che altrimenti sarebbero rimasti perduti, mi è nata la passione per la storia. Da notare che, dopo la ferita ricevuta a Stalino, sul Don, nell'agosto del 1942, ha passato due anni tra Venezia e Milano per le cure ospedaliere ed ha assistito in "diretta" a Piazzale Loreto. Nonno materno, invece, troppo giovane per la guerra......... Invece uno zio paterno catturato dagli abissini in Etiopia nel 1940 e "liberato" successivamente dagli inglesi.....rimpatriato a Venezia nel 1950.....pazzesco! Che tempi, eh, e vi sembra che non stiamo bene adesso? Tanti auguri!!!!
ma guarda il suo non era un discorso politico (mio nonno e' sempre stato di destra) era una questione piu' personale. Credo che i qualche combattimenti a cui abbia preso parte l'abbiano molto segnato. Nonostante sia stato per pochi giorni. Ma come dici giustamente tu Cosi' va la vita ciao
Mio nonno paterno si è fatto la campagna del 1935 contro l'Etiopia come tenente di cavalleria. Mi ha spesso raccontato della sua unità formata dagli ascari locali e della guerriglia che è andata avanti ininterrottamente contro gli etiopi, fino allo scoppio della guerra con gli inglesi. Ha partecipato all'invasione della Somalia Britannica, per poi essere trasferito al confine occidentale col Sudan. Dai suoi racconti è emerso che abbiamo sempre avuto una carenza cronica di ufficiali: lui come tenente arrivava a comandare unità che sarebbero dovute essere guidate da ufficiali di ben più alto grado (sempre di cavalleria comunque). Nella sua ultima battaglia è stato colpito ad una gamba da schegge di granata che gli hanno anche ammazzato il cavallo: catturato dagli inglesi, è riuscito ad evitare l'amputazione dell'arto grazie agli antibiotici americani. E' rientrato in Italia solo nel 1948 con l'offerta del grado di colonnello, ma a quel punto ha preferito lasciare l'esercito.