L'Italia entra nella triplice alleanza

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Mauro92, 30 Novembre 2012.

  1. Mauro92

    Mauro92

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    La mattina del 24 Luglio 1914 il primo ministro Antonio Salandra, il ministro degli esteri San Giuliano e l'ambasciatore tedesco Ludwig von Flotow ricevono il testo dell'ultimatum Austriaco inviato alla Serbia. Giuliano è subito adirato ma von Flotow assicura che l'Italia potrà ottenere importanti vantaggi territoriali dall'Austria, ma quest'ultima rimane indifferente alle richieste italiane...
    Decisive per il non intervento nella triplice, sono state la volontà degli austriaci a non voler compensare l'Italia in alcun modo, quindi non essendoci accordo, Giuliano e Salandra proclamarono la neutralità.

    Ipotizziamo il seguente scenario:
    Fra il 24 e il 28 luglio L'Italia tratta con l'Austria sulla spartizione dei territori nei balcani (mettendo in vigore l'articolo 7 del trattato), in cambio l'Italia rassicura gli Austriaci di intervenire militarmente a scopo di supporto quanto prima. La Russia si mobilita, la Germania si sente schiacciata ma al tempo stesso crede di poter vincere in seguito a brillanti vittorie, in breve scatta l'intreccio delle alleanze e scoppia cosi la guerra in europa... La posizione italiana si fa più importante.
    L'Italia (confortata dalla Germania, che, in caso di vittoria, assicura la Tunisia, Nizza e la Savoia, e dall'Austria che concede alcuni territori nei Balcani) decide di prepararsi al conflitto ma entro qualche mese; causa: il non proprio preparatissimo esercito italiano.
    Ma i rapidi successi tedeschi e l’avanzata di von Moltke verso Parigi, fanno correre il rischio che la Guerra si concluda rapidamente e che l'Italia rimanga tagliata completamente fuori dai territori francesi, in più a guerra vinta l'Austria avrebbe tenuto Trento e Trieste per altri decenni e avrebbe conservato il dominio assoluto nei balcani...
    Così il 1° Settembre 1914 dichiara guerra alla Francia attaccando le Alpi francesi e la Tunisia.


    Questa scelta, come avrebbe influenzato la battaglia della Marna ?
    L'Austria così potrà schierare le truppe precedentemente disposte a difesa del confine italiano come meglio chiede, e l'Italia aprirà un secondo fronte in Francia, nel momento più difficile per questi ultimi.
    Inoltre la flotta Italiana e quella Austriaca avrebbero dominato il mediterraneo ?
    Con la Gran Bretagna intenta ad operare il blocco navale al nord la Francia rimaneva da sola.
    Come si sarebbe comportato in Italia il fronte interno ? Contro la Francia non c'era un vero e proprio caus belli, nel caso la guerra durasse più a lungo i movimenti nazionalisti/irredentisti avrebbero fatto notevoli pressioni sul governo italiano...

    Comunque per me il nocciolo della questione è la battaglia della Marna :contratto:










     
  2. Invernomuto

    Invernomuto -

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  3. huirttps

    huirttps

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    « Attaccare la Francia dalle Alpi sarebbe come pretendere di sollevare un fucile afferrandolo per la punta della baionetta» (Carl von Clausewitz)

    In maniera significativa, a quanto scrissero alcuni contemporanei:

    Salandra scrisse che il 30 marzo 1919 stando a fianco del maresciallo Joffre, l'illustre condottiero ebbe a dirgli a proposito del'Italia

    "…che la dichiarazione della neutralità italiana, reputata, come era, perfettamente sincera, gli era valsa per quella campagna (Battaglia della Marna) la disponibilità di dieci divisioni destinate a presidiare il confine italiano"


    Sul "Figaro" di Parigi del 24 maggio 1927 (nella ricorrenza del giorno dell'entrata in guerra dell'Italia) apparve un articolo scritto da Barrere, ambasciatore francese a Roma all'epoca dei fatidici giorni. Gli luccicarono gli occhi quando apprese ufficialmente da Salandra la neutralità dell'Italia (1-2 agosto 1914).

    "Il mio Paese (la Francia) aveva schierato alla frontiera italiana più di 350.000 uomini. Con l'annuncio di Salandra, era evidente che l'azione italiana non poteva essere diretta contro la Francia, perché tutta l'artiglieria pesante era stata mandata (nel corso della neutralità - Ndr) verso il confine austriaco. Dopo la dichiarazione di guerra tedesca, io potevo avvisare il mio Governo che le nostre truppe al confine italiano potevano recarsi a combattere sulla Marna.
    Ma la neutralità dell'Italia in un nostro momento critico per le nostre armi ebbe ben altre conseguenze militari. L'Italia abbandonò il fronte francese e portò le sue forze sulla frontiera dell'Austria-Ungheria. Questa si convinse ben presto che l'attacco italiano era imminente e inevitabile; furono così portate al fronte italiano le truppe che fronteggiavano l'Esercito Russo in Galizia. Ne venne di conseguenza che per non lasciare scoperta la Slesia, lo Stato Maggiore Tedesco fu costretto a prelevare due corpi d'Armata sul fronte francese ed a portarli in tutta fretta al fronte della Russia per proteggere Berlino.
    Da quel momento la vittoria della Marna fu sicura e lo scacco della strategia tedesca fu pure assicurato.
    Fu così che sia la neutralità sia il successivo intervento italiano divenne uno dei grandi fattori della vittoria degli Alleati".


    Penso sia possibile ipotizzare che le dieci divisioni nominate da Joffre, insieme ai due Corpi d'Armata tedeschi che dovettero lasciare il fronte occidentale, abbiano avuto un peso rilevante.
    A parti invertite, le truppe austro-ungariche contro le quali, storicamente, combattemmo sarebbero potute andare sul fronte francese a dare manforte ai tedeschi, mentre i 350.000 francesi sarebbero dovuti rimanere a difendere la frontiera dagli attacchi italiani.

    Sull'aspetto marittimo Mrbrightside ne sa certamente più di me
     

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  4. Pandrea

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    Più che i Balcani, l'Austria poteva concedere Trento e Trieste. Comunque il fronte interno italiano nell'agosto 1914 era ancora abbastanza favorevole alla Germania. Sul mare la Regia Marina pareggiava la francese, ma la Royal Navy surclassava l'Austria, quindi dominio Intesa. Le colonie non ne parliamo. Passiamo alla parte più interessante, il fronte terrestre occidentale. Qui sul forum saltò fuori come la Spagna filo-tedesca scelse la neutralità dopo aver visto la scelta italiana. Questo permise ai francesi di spostare sulla Marna da Pirenei e Alpi le truppe necessarie per vincere sul filo. Senza quelle truppe alla Marna vincono i crucchi, la Francia cade, la guerra finisce con vittoria della Triplice. Ma visto che gli animi non sono esasperati da 4 anni di stragi, la pace non è distruttiva.
     
  5. archita

    archita

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    gli austriaci avevano 2 sommergibili schierabili immediatamente su 7 disponibili nel 1914. Essi in mediterraneo forse sarebbero stati più pericolosi in giro e forse in seguito sarebbero arrivati sommergibili tedeschi di rinforzo.
     
  6. Legio X

    Legio X

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    Penso che la decisione sia stata davvero appesa ad un filo.
    Se solo gli Austriaci avessero rinunciato a Bolzano, Trento e Trieste la cosa era praticamente fatta.
    E' un "what if" estremamente reale, anzi mi sono lamentato sul forum della Matrix Games perchè nel nuovo titolo "Commander - The Great War" nella diplomazia questa opportunità non esiste. :facepalm:
     
  7. archita

    archita

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    Un Italia alleata avrebbe senz'altro reso possibile il trasferimento di eccellenti unità alpenjager nei balcani accelerando forse la caduta della Serbia che non avendo appunto l'Italia in aiuto non avrebbe avuto la possibilità di salvare l'esercito dall'annientamento ( che storicamente potè evitare l'esito con il "ponte" marittimo della marina italiana e alleata )
     
  8. Mauro92

    Mauro92

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    Quindi siamo tutti d'accordo come un'attacco italiano alla Francia (magari a costo di misere concquiste e significative perdite) avrebbe però causato il vacillamento del fronte occidentale e la cattura di Parigi da parte dei tedeschi, magari l'entrata in guerra della Spagna avrebbe, di fatto, solo peggiorato le cose per la Francia (peggio di cosi !!)... Ma l'inghilterra non si sarebbe certo arresa, con la Francia battuta come si sarebbe comportata ? magari pressioni sugli Stati Uniti per entrare prima nel conflitto ? o sbarchi sul continente ?
    E se le flotte italiane e austriache (con in totale 10 corazzate moderne e una 20a di incrociatori, più i sommergibili di entrambe) avrebbero provato a compromettere il blocco navale dei mari del nord ?
     
  9. archita

    archita

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    perchè la Spagna doveva entrare in guerra a fianco degli imperi centrali?

    oh giusto ho letto il what if a cui si riferiva :) certo che pur avendo poi scelto la neutralità è diventato poi fulcro di una tragica epidemia su scala globale dopo la guerra con perdite da guerra senza aver sparato un colpo :(
     
  10. Mauro92

    Mauro92

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    Dopo la marna i tedeschi occupano parigi, e ricacciano il corpo di spedizione britannico in mare. La Francia allora sarà costretta a firmare l'armistizio (magari rimanendo temporaneamente occupata), ma rimane la "perfida albione" da sconfiggere... (una WW2 nel '14 :D)
    I Tedeschi per sbarcare o cmq per supportare nel futuro le truppe sbarcate avevano bisogno della superiorità navale.
    Ma gli inglesi sono costretti a difendere tutto il loro impero mentre gli imperi centrali avrebbero potuto cooperare insieme, stringendo in una morsa l'isola (italia-austria in atlantico)
    Qualcuno è a conoscienza del dislocamento della royal navy alla fine del '14 ?
     
  11. Pandrea

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    Credo in una pace bianca, nel 1914 gli sbarchi tipo Normandia erano fantascienza.
     
  12. Carlos V

    Carlos V

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    Ma se la Spagna fosse entrata in guerra con gli Imperi Centrali, il Portogallo avrebbe seguito la stessa strada? Ricordo che, storicamente, il Portogallo entrò nel conflitto al fianco degli Inglesi nel 1916, a guerra inoltrata (non per precise motivazioni ideologiche, ma per sedersi al tavolo della pace qualora lo svolgimento della guerra sarebbe parso favorevole).
    L'intera penisola iberica contro Francia e Inghilterra, che ne pensate?

    E la Romania? Aveva tutto l'interesse a combattere gli Austro-ungarici per recuperare le sue "terre irredente" e perciò si schierò, storicamente, con gli Inglesi e i loro alleati ed infatti alla pace di Versailles ottenere i territori che reclamava (raggiungendo così l'estensione che è più o meno quella della Romania odierna). Ma con tutte le nazioni europee schierate dalla parte della Germania e dell'Austria come si sarebbe comportata?
     
  13. Pandrea

    Pandrea Guest

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    il portogallo è storicamente amico inglese, al massimo sarebbe intervenuto prima dalla parte dell'Intesa per mettere pressione alla Spagna. La Romania non aveva nulla da guadagnare da una vittoria della Triplice e visto il suicidio che compì nel 1916 penso l'avrebbe ripetuto anche nella nostra ucronia.
     
  14. rob.bragg

    rob.bragg

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    ...

    Questo what-if è estremamente interessante, ma molto complesso. La catena di eventi che sarebbero potuti scaturire da una entrata in guerra dell'Italia nella Triplice Alleanza (ipotizzabile, per le modalità che generarono il conflitto, solo nel caso in cui la A-H avesse promesso Trento e Trieste; non potevano certo bastare ricompense coloniali, o nei Balcani e nemmeno Nizza e la Corsica, dato che il motivo dominante in Italia era ancora l'irredentismo) non può essere affrontato e risolto in poche righe. Ci sono innumerevoli fattori da considerare. Non si sta giocando ad HoI (o Victoria che sia), spero.

    Questo è il quadro di riferimento di un eventuale intervento italiano a favore degli Imperi Centrali.

    In termini di 'what-if' è necessario distinguere tra gli effetti a breve (agosto-settembre 1914, sul fronte occidentale), a medio (1915-16) ed a lungo termine. Per gli effetti a medio/lungo ci si possono solo porre delle domande, dato che per fare ipotesi sarebbe necessario ricostruire un 'albero di possibili scenari', estremamente complesso. L'effetto a breve termine è invece più facile da valutare.

    I dati che cito sono presi da J.Ellis & M.Cox, The WW1 Databook (1993), una miniera di informazioni con OOB, TO&E, mappe, ecc., dall'Agosto 1914 al Novembre 1918, produzione bellica, consumo di materie prime, ecc. per tutte le potenze coinvolte.

    ...

    Analizziamo la Campagna dell'agosto/settembre sul fronte occidentale, culminata con la Battaglia della Marna. L'avanzata tedesca si arrestò il 5 settembre e la controffensiva alleata iniziò il giono 6. Nell'agosto-settembre 1914, lungo il confine alpino, il dispositivo difensivo francese era costituito da 4 divisioni di fanteria regolare (44e, 64e, 65e, 75e), immediatamente spostate in Alsazia/Lorena, da una divisione territoriale (91e), mobilitata, dalla brigata 'Chasseurs des Alps' e da numerosissime fortezze alpine, con i loro presidi. Peraltro, il "Piano" francese prevedeva, in caso di guerra con l'Italia, l'invio sulla frontiera alpina di un massimo di 2 corpi con circa 6 divisioni territoriali. Quindi il mancato intervento italiano, contribuì nell'immediato, alla causa francese, solo con 4 divisioni, inviate però in Alsazia / Lorena, non lungo il Fronte della Marna. (Non risulta ci fossero divisioni regolari di presidio sui Pirenei e tantomeno spostate da lì al Fronte della Marna).

    L'Italia, come ben evidenziato nel passaggio citato dal bellissimo articolo di 'generalkleber' era impegnata, in caso di guerra, a fornire all'alleato tedesco due corpi di fanteria ed una/due divisioni di cavalleria, da inviare in Alsazia. Non era previsto nessun piano di attacco attraverso le Alpi, ma altresì solo un atteggiamento difensivo e di contenimento (quindi i due corpi territoriali francesi, gli Chasseurs e le fortezze sarebbero state più che sufficienti, per il 1914). Il Corpo di Spedizione italiano avrebbe potuto essere mobilitato, equipaggiato, instradato via treno attraverso l'Italia settentrionale, il Tirolo, la Baviera fino all'Alsazia, entro la metà di agosto, in modo da liberare forze tedesche per l' "Ala Destra" germanica (quella che avanzava su Parigi) ? Direi assolutamente no, visti i tempi di mobilitazione e visto soprattutto che ci fu un cambio ai vertici dello SM italiano (con la relativa inerzia) ed i tedeschi non avevano certo materiale ferroviario da dedicare agli italiani, in quell'agosto. Quindi l'avanzata tedesca, nell'immediato, non ne avrebbe tratto alcun vantaggio.

    L'A-H avrebbe potuto avvantaggiarsi inviando maggiori truppe in Galizia o in Serbia ? No. Per il semplice fatto che a settembre, a difesa del confine nel Trentino ed in Carnia erano rimaste solo alcune unità della Landsturm e i presidi delle Fortezze degli Altipiani. Le divisioni della 3.Armee (incluso tutti i reggimenti regolari di Kaiserjäger - NB : non Alpenjager - inquadrati nella 8.I.D.) furono immediatamente inviate in Galizia (insieme alla 1., 2., 4. Armee e all'Armeegruppe Kummer), mentre il resto dell'esercito imperiale (5., 6. Armee) erano in Serbia. Quindi, nell'immediato, la diversione di corpi tedeschi per stabilizzare il fronte orientale sarebbe stata comunque necessaria.

    In conclusione, IMHO, l'avanzata tedesca sul fronte occidentale si sarebbe comunque arrestata, la Battaglia della Marna avrebbe avuto il suo corso e la cristallizzazione delle linee dall'Alsazia alla Manica sarebbe comunque avvenuta, con modalità, tempi e conseguenze estremamente simili. Nessuna clamorosa vittoria germanica e nessun crollo immediato della Francia.

    ...

    Nel medio periodo invece sarebbero sicuramente cambiate parecchie cose, ma è molto difficile immaginare come, dato che le variabili in gioco (le scelte strategiche ed operative e le contromosse, ecc.) sono innumerevoli.

    Sicuramente un esercito italiano formato, a mobilitazione completata da 35 divisioni (le altre furono formate dopo il 1916) avrebbe avuto un certo impatto. Ma dove ? Esclusa una inutile, sanguinosissima battaglia sulle Alpi, spostare tali forze sul fronte occidentale o su quello orientale-balcanico avrebbe richiesto uno sforzo logistico immane, per le scarse risorse nazionali. E' immaginabile che solo una frazione di quelle forze avrebbe potuto costituire alcuni "corpi di spedizione" , mentre forse gran parte sarebbe stata destinata a compiti di presidio, in Italia o nei Balcani. L'Impero Britannico disponeva comunque di notevoli 'riserve', che in una situazione più critica, sarebbero state dirottate sul Fronte Occidentale; inoltre non bisogna dimenticare che, dal 1915 (Verdun a parte) furono gli Alleati a mantenere quasi costantemente l'offensiva (subendo perdite molto più elevate). Sarebbe bastato un (anche cospicuo) Corpo di Spedizione italiano non solo per invertire i ruoli, ma per ottenere una vittoria in Francia ?

    La A-H non avrebbe dovuto impegnare circa 20 divisioni (1915) dal Trentino all'Isonzo, e sicuramente queste forze sarebbero rimaste in Galizia, dove probabilmente il corso della guerra avrebbe assunto un carattere differente. Ma difficilmete i tedeschi avrebbero potuto delegare l'intera guerra contro la Russia agli Imperiali e non avrebbero quindi potuto ritirare forze cospicue, fino al crollo russo, come in realtà avvenne. Qui, comunque, si possono immaginare i mutamenti più importanti e significativi, con successivi impatti sull'intera guerra.

    Nel Mediterraneo le forze si sarebbero equivalse : la R.N. avrebbe potuto abbastanza agevolmente distaccare 4-5 Dreadnought tra le più vecchie (e soprattutto un gran numero di pre-dreadnought), senza minare l'equilibrio nel Mare del Nord, per pareggiare, con le forze navali francesi, quelle delle Triplice Alleanza.

    In Nord Africa probabilmente l'Italia avrebbe perso rapidamente gli insediamenti costieri in Libia, data la notevole difficoltà nell'alimentare quel fronte e la debolezza delle ns.forze coloniali rispetto a quelle francesi (nel 1915 gli italiani persero un reggimento intero in scontri con i ribelli libici - battaglia di Gasr Bu Hadi). Una 'Campagna d'Africa' volta alla conquista della Tunisia e/o dell'Egitto da parte del R.E., con parte delle forze disponibili, è difficile da immaginare, senza la superiorità navale e soprattutto viste le condizioni logistiche degli eserciti della I G.M.

    Nel Mare del Nord e nell'Atlantico non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Non sarebbero state certo poche Dreadnought in più, a modificare gli equilibri (ma solo una eventuale e più decisa condotta della guerra sottomarina, per la quale, peraltro, la Germania non aveva ulteriori risorse da dedicare).

    Ma, IMHO, la domanda fondamentale è di tipo strategico : quale sarebbe stato l'effetto del blocco navale alleato sull'economia italiana e sui rifornimenti di materie prime e di generi alimentari ? Chi avrebbe rifornito l'Italia di carbone e ferro ? Non certo la Germania. Chi avrebbe fornito carne e grano ? Non certo la Germania. Lo sforzo bellico italiano sarebbe stato probabilmente una frazione di quello che fu, buona parte dei contadini non sarebbero stati mobilitabili, e comunque una grave carestia si sarebbe abbattuta sulla penisola, come avvenne nella mittel-europa (centinaia di migliaia di persone morirono di stenti e malattie in Germania ed in A-H, a causa del blocco, motivo fondamentale della crisi del 1918).

    Ed infine bisogna valutare l'atteggiamento degli USA. L'entrata in guerra degli americani coincise (guarda caso) con il momento di maggior crisi degli Alleati. IMHO, se la crisi si fosse manifestata nel 1916, anche l'intervento statunitense sarebbe stato anticipato

    saluti.
     
  15. archita

    archita

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    riguardo alla posizione dell'Italia agli occhi dell'impero britannico ci furono già preoccupazioni. Prima della guerra l'Italia era stata percepita come possibile alleata della Germania e nello stesso tempo sorsero accesi dibattiti sul fatto che in risposta dell'aumento degli investimenti tedeschi sulla marina si volle ridurre la presenza della flotta nel Mediterraneo. Inoltre nel 1912 erano sorti anche contrasti fra Italia e Francia riguardo alla crisi del Manouba. Quindi due anni prima del conflitto è stato fatto uno studio da parte del Comittee of Imperial Defence sulla situazione di Malta con il documento CAB 38/20 n.12 1912 ( ma riportato anche da Mariano Gabriele e da Giuliano Friz in La politica italiana navale dal 1885 al 1915 - archivio storico M.M ) che prevedeva, secondo gli analisti, il ritiro della flotta a Gibilterra e nello stesso tempo la Francia non sarebbe intervenuta per proteggere il trasporto delle forze dislocate in africa e perfino operazioni contro Cipro. Il rapporto minimizzava la minaccia italiana sul fronte alpino ma considerava che avrebbe trattenuto 6 divisioni che sarebbero state utili invece sul fronte anti-tedesco. Secondo la prospettiva di un attacco italiano,Malta sarebbe stata difesa solo da 6 siluranti e 3 sommergibili e l'attacco sarebbe avvenuto di notte a nord-ovest dell'isola con sfondamento verso la Valletta e si calcolava un operazione che sarebbe durata circa 2 settimane. La guarnigione era molto piccola ( cica 7 battaglioni ) che secondo la prospettiva inglese avrebbe fatto ben poco. Preoccupazioni non infondate perchè l'Italia nel 1913 avrebbe stretto nuove intese sulle questioni navali con Germania e Austria spingendo Inghilterra e Francia ad accordi che in sostanza impegnavano le due marine a tutelare sopratutto i trasporti fra Francia e Africa e la Francia avrebbe minato gli stretti di Bonifacio per ostacolare la manovra italiana. Quindi dal 1912 in poi Malta divenne sempre più al centro delle considerazioni britanniche obbligando l'Ammiragliato a riconsiderare Malta come base appunto per impedire l'unione fra italiani e austriaci. Situazione tra l'altro non surreale per la presenza di tedeschi ad Allessandretta. Le tensioni erano fortissime fra Roma e Parigi ma la marina italiana era in difficoltà perchè avrebbe avuto a disposizione solo la 1° squadra composta dal Dante mentre le altre due corazzate non erano pronte e da incrociatori anziani. Inoltre in situazione grave anche le cacciatorpediniere ( solo 33 ) e su 13 sommergibili solo 3 erano considerati efficienti. Situazione peraltro nota agli inglesi in quell'anno con il memorandum del comandante Boyle sulla posizione navale del 1913. Comunque una possbilità di conflitto fra Italia e l'Intesa rimase una prospettiva credibile anche nel 1914 quando si svolsero operazioni di addestramento organizzate dalla Regia Marina per adempiere al suo compito più importante quale cercare di riunirsi con gli austriaci ( unica possibilità concepibile in quel momento ). Tuttavia nell'ambiente della Regia Marina pesavano dubbi su un impegno con gli austriaci e si temeva non a torto la potenza navale francese che stava aumentando con nuove costruzioni di navi. Essendo non avvenuto il conflitto non sapremmo mai se l'Italia avrebbe minacciato sul serio Malta con successo secondo i timori inglesi oppure riunito con successo con le forze degli Imperi Centrali. Va preso però in considerazione che comunque nel 1914 la flotta francese non era riuscito ad ostacolare la pur piccola marina austriaca con esiti deludenti nonostante le aspettative, contro la Regia Marina le cose potevano magari essere differenti nonostante le molte paure ed incertezze dell'alto comando italiano.
     
  16. Mauro92

    Mauro92

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    Grazie Rob :D ,non ero a conoscienza dei dati sul fronte Francese, pensavo che le nostre forze avrebbero potuto tenere impegnate truppe francesi, che effettivamente non esistevano... Se la Francia non crolla nel 14 allora le sorti della guerra sarebbero andate in maniera più o meno simile. Nel mediterraneo contro la marina francese e quella inglese non c'era storia, anche per la capacità di quest'ultima di poter attingere a riserve di navi enormi (infatti sarebbero bastate "solo" 5 corazzate pre-dread per scoraggiarci)...
    Ma l'articolo del Figaro citato da huirttps parla di 350.000 uomini ?!? Comunque fatto stà che vennero mandate in alsazia..
     
  17. Pandrea

    Pandrea Guest

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    ma non è che le truppe inviate in Alsazia "diedero il cambio" a truppe che dall'Alsazia furono spostate sulla Marna?
     
  18. rob.bragg

    rob.bragg

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    Quelle quattro divisioni andarono a rinforzare le armate 'Alsace', 'Lorraine', Ie, IIe e IIIe, durante e dopo le disastrose 'Battaglie delle Frontiere' di fine agosto, conseguenza dell'applicazione del "Plan XVII" (circa 140.000 morti da parte francese).

    44e D.d'I., passata alla Armée d'Alsace, poi alla Ie Armée. Sciolta in seguito alle perdite in settembre.
    64e D.d'I., passata alla Armée d'Alsace, poi alla IIe Armée.
    65e D.d'I., passata alla Armée de Lorraine, poi alla IIIe Armée.
    75e D.d'I., passata alla Armée de Lorraine, poi alla IIIe Armée. Sciolta per le perdite in novembre.

    Mi permetto di usare ancora dei brani tratti dal magnifico racconto di 'generalkleber' (e lo ringrazio) sulla Battaglia della Marna, visto che sembra che nessuno l'abbia letto.

    Tirate voi le conclusioni : quelle quattro divisioni regolari, spostate dal fronte alpino a quello occidentale, tra metà agosto e la prima settimana di settembre 1914, fecero la differenza (indipendentemente da come e dove furono utilizzate) ? A me non pare proprio.
     
  19. andy

    andy

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    Un attacco Italiano all'Egitto è impossibile: 1) Non avevamo né forza sufficienti a tenere la Libia (a malapena controllavamo la costa) né certo a difenderci dai Francesi. 2) La logistica, tanto dimenticata, qui è determinante. Invadere l'Egitto senza mezzi motorizzati, l'unica sarebbe stata con un supporto navale strettissimo, cosa altrettanto improponibile viste le condizioni in cui versava la Regia Marina.
     
  20. archita

    archita

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    beh in teoria la Regia Marina aveva discrete capacità di far sbarcare truppe con operazioni effettuate in Albania che resero possibile un area difensiva a Valona mentre come forza navale in uno scenario del '14 erano pronte le 3 dreadnought Dante e la Bixio più moderne, poi ci erano le vecchie 4 corazzate Elena e la Quarto e i 4 incrociatori Pisa. Gli anglofrancesi dovevano decidere le priorità o scortare i convogli francesi insidiabili da sommergibili italiani e austriaci oppure cercare la battaglia per dividere le due marine italiana e austriaca oppure difendere l'Egitto. Gli inglesi temevano il rinforzo della Goeben e della Breslau a favore dell'Italia. Non a caso poi proprio appena scoppiata la guerra che le cancellerie dell'Intesa volevano levarsi questo problema con promesse all'Italia riguardo a Valona e al Trentino.Seduzione che ha avuto effetto nel settembre 1914 già con l'approvazione di piani operativi contro Austria...
     

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