Provo a chiederlo qua visto che in giro non riesco a trovare risposta a questa precisa domanda: si è votato per evitare che si privatizzasse l'acqua. Ora, perché si continua a parlare di farlo nonostante il risultato del referendum?
Premesso che non ho seguito i discorsi sulle privatizzazioni fatti dall'insediamento del governo Monti. Si tratti di una prerogativa del parlamento sovrano poter legiferare su qualsiasi argomento non sia espressamente vietato dalla costituzione, quindi anche su argomenti la cui legge è già stata bocciata, parzialmente o totalmente, mediante referendum popolare, volendo anche riproponendo la stessa situazione legislativa. Anche se generalmente, nelle democrazie serie, un parlamento od un governo non si sognerebbero mai di riproporre una norma bocciata, a furor di popolo, mediante un referendum. C'è però da considerare che, se non vado errato, le norme abolite dal referendum vertevano solo : - Sull'obbligo, per una società pubblica di gestione acqua, della cessione del 40% delle azioni ad un privato con funzioni operative. - Sulla garanzia all'investitore privato di un ritorno economico ricaricando le tariffe di una certa %, mi pare fissata per legge. Percui il referendum ha solo eliminato l'obbligo di privatizzazione degli acquedotti, non la possibilità di farlo a discrezione dell'ente proprietario.