Sono rimasto colpito dal commento di un utente in un altro forum che indicava come difetto del film Disney 'Frozen' che non si sapesse da dove derivano i poteri della protagonista. Perché? A mio parere è come indicare come difetto in un film storico l'aderenza ai fatti reali! Il fantastico, cito Doc Manhattan, "non è, come molti pensano, solo il fantasy tolkeniano, le storie di nani burberi pieni d'oro, draghi ed elfi cacacaz*i iperlongevi con le compagne tope. Non è solo Ciccio Martin, R.A. Salvatore e Licia Troisi. Il fantasy è il fantastico privo di spiegoni, il fantastico per il fantastico." Secondo il vero fantastico/fantasy è stato ucciso dall'eccessiva razionalizzazione a cui è stato sottoposto (specie nell'ambito dei giochi di ruolo) nei decenni, trasformandolo in un genere più vicino alla 'fantascienza morbida' di Guerre Stellari che al fantastico delle origini. Ricordo gli infiniti lamenti in occasione di "La desolazione di Smaug" perché Smaug non poteva essere un drago perché aveva solo quattro arti, classificandolo quindi come viverna . Ditemi, in quale trattato scientifico che non fosse "Manuale dei mostri D&D" è stato scritto che un drago, la bestia mitica con più raffigurazioni diverse, deve avere sei arti altrimenti è un'altra cosa? Il fantastico vero per me è quello de "Il visconte dimezzato" di Calvino, dove il protagonista si trova diviso in due dalla testa all'inguine e le due metà vivono separate, senza che venga data alcuna spiegazione di come ciò sia possibile. Se cominci ad usare il metodo scientifico tipo "la vita delle due metà è dovuta a..." o peggio "allora è chiaro che il visconte appartiene alla razza dei..." stai facendo appunto fanta-scienza, non fantastico! Che ne pensate?
La razionalizzazione è ciò che ha fatto fare il salto al genere. Il creare un universo parallelo con le sue regole, che però vanno in un certo senso scritte da qualche parte. Rende tutto più interessante anche per un pubblico adulto. Poi puoi fare quello che vuoi, ma la razionalizzazione non è una cosa brutta. Senza razionalizzazione devi essere capace di camminare con la sola arma del solleticare la fantasia dello spettatore, non è facile, rischi di fare una favoletta.
Se non sbaglio si definisce High Fantasy quando l'autore vuole creare un epica e crea quindi un universo ben definito con le proprie regole, ad esempio Tolkien ha cercato di ricreare la mitologia celtica che era stata spazzata via dalla dominazione romana. Non credo che gli intenti della Disney siano neanche lontamente vicini a quelli dell'High Fantasy, per quanto apprezzi i loro cartoni credo che abbiano un solo obiettivo: divertire (e fare soldi). È inutile quindi specularci sopra, l'autore fa quello che vuole. P.S. Da nessuna parte c'è scritto che l'universo di D&D e quello Tolkeniano siano gli stessi, i draghi di Arda hanno quante cavolo di zampe vogliono
Nelle Regole dello Scrittore Fantasy (non esiste un tal libro, e se ci fosse, io non ne sono a conoscenza) puoi dare tutti i poteri che vuoi ai tuoi personaggi, a patto che tu li introduca da subito cosicche' il lettore possa dire: "Ah, sa fare questo". Poi pero' devi essere coerente in tutto il tuo libro, non e' che a 3/4 del libro (o racconto) salta fuori un potere inaspettato, che aveva sempre avuto, quindi non "naturalmente acquisito" durante lo svolgimento della trama. Non si pretende la spiegazione razionale della magia, per esempio, ma che sia coerente con la storia: se ci sono le palle di fuoco, devono esserci per tutti, per esempio. Quello che non comprendo e' l'analisi di un libro (film o altro) secondo altri canoni, vedasi il drago/viverna. Se nel tuo mondo i draghi hanno 15 teste, sono draghi e non idra. Ma attenzione perche' ci sono cose che tutti ci aspettiamo, tipo l'aglio per i vampiri. Se in una storia l'aglio ai vampiri non fa nulla, bisogna trovare una spiegazione accettabile da tutti, altrimenti ci sara' sempre qualcuno che gridera' allo scandalo. Per esempio le croci: se un vampiro fosse stato musulmano in vita, la vista della croce non gli farebbe ne' caldo ne' freddo...
Bisognerebbe sapere che tipo di persona ha fatto quell'osservazione. Mi spiego,ora che i supereroi Marvel sono stati sdoganati al cinema e sono diventati molto popolari,non mi meraviglierei se un adoloscente,abituato ai poteri mutanti dovuti al gene X,a quelli ragneschi derivati dal morso di un ragno radioattivo etc etc.,pretendesse una spiegazione per i poteri glaciali di una delle due sorelle del film. Per le giovani leve oramai sono tutti supereroi,pure Ratatouille. Frozen,tra parentesi,l'ho visto qualche settimana fa,e nemmeno mi sono sognato di chiedermi da dove derivava quel potere.
Penso che il mio amico per anni ha continuato a leggere il manuale di D&D "da Basilico a Viverna" fino a che qualcuno non gli ha fatto notare che era da Basilisco.
Non sono d'accordo, secondo me la razionalizzazione ha distrutto il genere. Se obbedisce ad un regolamento interno non è più un fantastico puro, non più di quanto lo sia Guerre Stellari. Per me il fantastico puro è Calvino, ad esempio ne "I nostri antenati", dove un cavaliere è composto solo dall'armatura e un visconte viene dimezzato senza spiegazioni logiche.
Anche accettando che il fantastico "vero" è quello che hai in mente te, e quindi è quello "puro", non capisco perché può esistere solo quello "puro". E' come se l'horror non potesse andare oltre Nosferatus. Si chiama evoluzione. Poi se a te piace "Il visconte dimezzato" buon per te, è un buon libro. La differenza tra Guerre Stellari e LOTR è la stessa che c'è tra LOTR e World War Z. Il contesto fa il genere. E comunque Guerre Stellari infatti è a metà tra il fantasy e lo sci-fi. Blubasso ha detto una parola importante: epica. Tolkien ha inventato un'epica, come Omero. Se vuoi chiama LOTR epica e non fantasy. Però dobbiamo metterci un attimo d'accordo, perché il termine fantasy è un po' diverso dal termine "fantastico" italiano.
Ma infatti era quella la sua (di Tolkien) intenzione: lo spiega chiaramente nelle sue "Lettere". Aveva creato questo mondo sulla falsariga dei racconti epici nord-europei, una specie di Beowulf o Edda moderna che lui leggeva solo a pochi intimi per suo (e loro) diletto. E' stato successivamente convinto da un editore a pubblicarlo... Dato che il signore in questione era un filologo di professione, aveva un'ottima conoscenza del mondo antico nordeuropeo ed era appassionato di lingue inventate: ha creato l'elfico proprio perche' gli piaceva creare lingue. Il SdA E' un poema epico in prosa a tutti gli effetti... E lo capisci leggendo soprattutto il Silmarillion. Che poi se e' stato chiamato "Fantasy", sono stati i critici letterari, lui non ha mai parlato di "letteratura Fantasy" delle sue creazioni, ne' era interessato a chiamarla cosi'...