Come saprete in Turchia da giorni si combatte nelle strade delle più grandi città come dei piccoli paesi. Si parla di un movimento noto come OccupyGezi (non una grande originalità per il nome, comunque Gezi per la cronaca è il nome del parco da cui ha preso il via la protesta.) Senza dilungarmi vi lascio a un video testimonianza di un manifestante turco sottotitolato in italiano.
Mi sembra un po' lo stesso discorso che alcuni facevano per Berlusconi una manciata d'anni fa, con tanto di accusa di essere un dittatore. Questa proteste stile "indignados", senza capo e ne coda, continuano a non convincermi.
L'idea l'ha data anche a me, l'unico punto discordante è l'elemento dell'esercito che in Turchia, da Ataturk in poi, è veramente determinante per la vita politica, se Erdogan l'ha veramente fatto suo allora forse passa un po' oltre a Berlusconi, ma diciamo che tutto sommato noi non siamo così lontani da questa situazione. Poi che queste proteste siano fondate su qualcosa di solido o portino veramente a qualcosa è difficile dirlo. Quello che si può dire di certo è la Turchia in questo momento è divisa in due schieramenti: i laici e i religiosi e che Erdogan pende decisamente dalla parte dei religiosi.
Non è la stessa cosa, non buttiamo tutto nel calderone. Questa è una "rivolta" nata da una (giusta) protesta contro l'asfaltare il parco più grande di Istambul (è come se asfaltassero il central Park di NY) e si è trasformata in una protesta politica di ampio respiro contro questo governo Erdogan, non contro i poteri "forti" in generale e la politica e le elite in generale. E' un movimento laico contro Erdogan e i suoi limiti messi agli alcolici, al baciarsi in pubblico, a cose che magari di per sé sono insignificanti (anche in Italia qualcuno ha proposto di proibire la vendita di alcolici la sera) ma visto che la Turchia moderna è uno stato di costituzione laicista sono un grande scoglio simbolico. Erdogan è arrivato a dire che l’Atatürk Cultural Center dev’essere demolito. Se prima la Turchia guardava ad entrare in Europa, ora Erdogan guarda al medioriente. Il problema è che Erdogan è comunque stato votato da qualcuno e forse la maggioranza dei turchi non sta più con Ataturk e vuole riprendersi una propria identità religiosa e non, magari (anzi, certamente) più moderata che in altri paesi islamici. La Turchia sta avendo una turbinante crescita economica ed Erdogan vuole riportare la Turchia ad avere una sua identità di potenza regionale nel medioriente. Tant'è che si è parlato di "ottomania", riferendosi all'impero ottomano che dominava il medioriente e che era inclusivo di varie etnie e religioni, ma comunque islamico al suo vertice. Detto questo probabilmente le parole sull'esercito sono vere a metà. Nel senso che in parte c'è stato da tempo uno scontro tra Erdogan e l'esercito, dove ha vinto Erdogan mandando in prigione vari generali; però del resto avere i generali sempre sul punto di rovesciare il governo non è una cosa sana per nessun paese, e forse si stanno moderando da soli.
Iraq-Egitto-Libia-Siria-Turchia. E non venitemi a dire che è la primavera araba fatta di democrazia e tante belle cose, il laicismo in turchia se mai c'è stato è finito negli anni 70
Evidentemente c'è ancora tanta gente che ci crede ancora. Per il resto vorrei capire i punti di contatto della Turchia con l'Egitto, la Libia o la Siria. P.s: I turchi non sono arabi.
Premesso che sappiamo tutti che la primavera araba non è una rivolta per la democrazia (o per lo meno solo in parte, solo per i giovani che l'hanno iniziata) né tanto meno per il laicismo, ma anzi proprio per la "libertà" di reintegrare l'islam in paesi forzati a diventare laici come l'Egitto, secondo me in Turchia la situazione non degenererà come in Siria o in Libia perchè bene o male le istituzioni sono un po' meno legate al regime e Erdogan, seppure controlla la politica da 10 anni, non mi sembra a livello di un Gheddafi, che governò per più di 30 anni né tanto meno della dinastia degli Assad, così radicati nei loro rispettivi paesi. Inoltre la società Turca mi sembra meno divisa rispetta a quella libica (cittadini della costa e tribù dell'interno) o quella siriana (giovani laici, combattenti pro-hezbollah, integralisti, sciti e sunniti...) Comunque stiamo a vedere, le mie sono solo supposizioni. Armilio P.S.: Giusto. A questo punto se la rivolta dilagasse davvero non si dovrebbe più parlare di primavera araba, ma di primavera mediorientale, o mussulmana.
Erdogan non è assolutamente un dittatore, precisiamolo. E' un presidente regolarmente eletto che più passa il tempo e più diventa autorevolee autoritario e mette le sue mani dove può, ma ha un consenso popolare che lo mantiene dov'è. Al massimo potrebbe diventare un Chavez o un Putin, ma siamo ancora lontani da quel livello imho. Sicuramente nella società turca c'è divisione tra gli "occidentalizzati" che probabilmente non votano Erdogan e invece chi è più legato alle proprie tradizioni. Detto questo proprio per quello che dici te mettere nel calderone della primavera araba queste rivolte è un errore. Qui i "rivoltosi" lottano per ideali opposti e/o diversi e la Turchia nonostante tutto non è una dittatura. Al massimo è una democrazia e una società fragile quanto lo eravamo noi negli anni '70, dove ogni giorno c'era la conta dei morti e dei feriti.
Ecco ha già risposto Mac Brian per me. I presunti ribelli che ho visto nei video mi sembrano i ragazzini dei centri sociali nostrani alla sagra della bamba.
La borghesia capitalista ha trionfato nella lunga lotta con fascismo e comunismo, cancellandoli. Non vi è più alcun sistema alternativo da opporvisigli, basti guardare le borghesissime rivolte/indignazioni di questi decenni in Occidente. Nessuno è stato in grado di portare una teoria alternativa, pertanto sono solo rivolte di pancia, senza la capacità di cambiare qualcosa. Secondo me è la stessa cosa per la rivolta turca: anche raggiungesse il suo obiettivo massimo di nuove elezioni, magicamente il paese si sposterebbe verso la sinistra borghese, cioè l'unica alternativa secondo coloro navi con la verità in tasca alle dittature oscurantiste e reazionarie ovvero qualsiasi politica da loro non apprezzata?
Non ho capito di che parli. E' proprio la "sinistra borghese" e laicista che sta protestando. Non sono per me, come dice TFT, quattro pirla dei centri sociali. Anche perché mi chiedo quanta gente vada ai centri sociali turchi, se riescono a riempire tutte quelle piazze. All'inizio, probabilmente, erano 4 fattoni in difesa di un parco. Ma all'inizio.
Tg3 continua a dire che la canzone ella rivolta è "Bella Ciao".... ritengo ciò completamente anacronistico, le vecchie ideologie non erano morte e sepolte finalmente? Siamo nel 2013, non nel 1948
In Francia non troppo tempo fa un movimento d'estrema destra ha occupato gli Champs-Elysèes. Neo-Fascismo anyone?
le vecchie ideologie sono morte ma vengono tenute in vita nominalmente per fare comodo ai poteri di regime. Guarda la sinistra italiana e chiediti, cosa ha a che fare con il comunismo originario di cui si fanno ispiratori? Nulla. Il comunismo dei tempi che furono era l'emblema della lotta operaia contro l'aristocrazia, assolutamente contro gli omosessuali, contro gli stranieri e le droghe. Adesso guardali, 4 ragazzini figli di borghesi terzomondisti. Idem l'estrema destra, piccola, divisa, senza chiare idee su cosa fare nel futuro se non rivangare su un glorioso passato. E questo fa comodo, evocare vecchi fantasmi per giustificare i regimi attuali, avendo però depotenziato ogni possibilità di ribellione concreta. Vorrei proprio sapere cosa c'entra bella ciao con la Turchia, cosa centri con la protesta turca e cosa i briganti sporchi che si chiamavano partigiani abbiano attinenza con le proteste turche....la risposta la sai, niente. Come dice Pandrea, la nostra civiltà (intesa come civiltà erede della tradizione greco.romana.occidentale.) ha perso dopo la WWII ogni barlume di forza a favore del capitalismo esasperato e delle economie bancarie, non ci sarà mai nulla di nostro che cambierà come stanno andando le cose.
Si anche quello ma è che è cambiata proprio la mentalità sia dei potenti che degli uomini comuni. Un tempo si viveva per qualcosa di più elevato del denaro, che era la collettività. Anche nel medioevo dove la vita umana non contava assolutamente nulla gli aristocratici cercavano di espandere i propri feudi e di renderli forti per redere più forte tutta la compagine statale. In tempi più recenti per dire molti generali che hanno combattuto nella seconda guerra mondiale per la Germania non erano assolutamente nazisti ma combattevano per il loro ideale, per la patria e per il popolo tedesco. Da quando è arrivato il consumismo non c'è stato nulla al di fuori del denaro. Anche i nostri politici pensano solamente a tirare al mulino più acqua possibile, consapevoli che magari domani mattina crollerà tutto ma non gli interessa, basta avere il denaro