Ho appena visto un'interessante puntata di enigma che si è occupata della disfatta italiana di Caporetto. Nel documento filmato si è parlato anche dell'allora tenete Rommel che si trovava a capo di due reparti di montagna al quale viene attribuito grosso merito per la riuscita dell' accerchiamento della linea difensiva italiana,è stato detto che al comando di 400 fanti è riuscito ad accerchiare e far arrendere migliaia di soldati italiani. La mia domanda è quanto c'è di vero in tutto questo? Anche perchè durante la trasmissione o a me è sfuggito oppure nessuno ha risposto,l'unica cosa in merito è la correzione del numero di unità sotto il comando di Rommel che è stato corretto a 1500,ma non mi sembra che altro sia stato detto. Sicuramente reparti di elitè che invece di attaccare frontalmente ed andare al macello sicuro seguivano una strategia ben pianificata,ma sinceramente non riesco ad immaginare un reparto di bersaglieri che si arrende senza batter ciglio perchè colto di sorpresa e lontano dal fronte come in ugual modo 3000 uomini che si arrendono tranquillamente allo sventolio di un fazzoletto bianco da parte di Rommel che lo accerchiano urlando viva la l'austria e la germania.:humm:
capisco le tue perplessità ma sinceramente non mi è mai capitato di leggere delle contestazioni alla ricostruzione dei fatti di rommel... d'altronde fu proprio l'eccezionalità dell'impresa a valergli la pour le merite che in genere veniva attribuita solo agli ufficiali superiori... considera cmq la situazione dei nostri soldati a caporetto... i comandi non avevano idea di quanto stava succedendo, spostavano continuamente contingenti da una parte all'altra quasi a casaccio, regnava il caos più assoluto... in una situazione del genere anche solo 1500 uomini determinati e ben guidati possono fare la differenza...
avevo letto che erwin aveva mandato un distaccamento (non so quanti) di ciclisti, questi erano riusciti a scendere dalla montagna piuttosto velocemente, andando a chiudere la strada della ritirata agli italiani
Ho visto anche io la trasmissione in oggetto e penso che alcune spiegazioni le abbiano date..A parte la confusione dei comandi italiani c'era il discorso del cambio di alleanze, dopo 33 anni in cui si era decantata l'alleanza con i tedeschi/austriaci di colpo si è detto che erano loro i nemici e infine la durissima disciplina a cui erano sottoposte le truppe italiane (vedi decimazione)...a proposito nel documentario si parla di Cadorna e dei suoi errori o meno, mi piacerebbe sentire altre opinioni da esperti quale voi siete . ciao
Il mo0rale era a zero dopo lo sfondamento e il caos regnava: molti ufficiali superiori sparirono semplicemente, lasciando i loro reparti allo sbando. L'alto comando poi... Ognuno cercò di fuggire da sé, furono pochi i casi di ritirata organizzata. In un contesto simile vedi il nemico da tutte lle parti e quando arriva davvero sei portato ad arrenderti a prescindere dalle forze in campo...
Ho letto anch'io da qualche parte dell'episodio dei 3000 bersaglieri che si arrendono a Rommel... In quel caso, così c'è scritto nel libro, i bersaglieri credettero di essere stati circondati da forze molto più preponderanti... Quando s'accorsero dell'esiguità dei nemici, troppo tardi purtroppo, si lasciarono andare a rabbia e sconforto per quella "presa in giro"...
Allora, vediamo di spiegare un pò questo episodio legato a Rommel... Nella sua inarrestabile avanzata riesce a conquistare il monte Kuk, aggirandolo magistralmente con l'aiuto della artiglieria, e subito dopo penetra nelle retrovie italiane, dove i soldati non si accorgono del pericolo. Rommel si posiziona sulla strada Luico-San Pietro, lungo la quale si sviluppa un traffico di carriaggi e salmerie in ritirata, che catturano senza difficoltà o che costringono alla fuga. Ma ad un tratto ecco profilarsi una lunga colonna di bersaglieri, che sta ripiegando ordinatamente verso Savogna. Inizia uno scontro violentissimo, e Rommel tenta, senza successo, l'espediente dei fazzoletti bianchi. Ma dopo altri 10 minuti di fucileria intensa, il tenente tedesco riprova ancora (anche perchè aveva esaurito le munizioni) e riesce a trarre in inganno gli avversari, che si arrendono. Sono esattamente 50 ufficiali e 2000 soldati italiani, che non nascondono la loro ira nell'accorgersi dell'esiguo numero di tedeschi. Dopodichè l'avanzata di Rommel prosegue verso Luico...
Al di la dell'impresa di Rommel praticamente da ieri ad oggi la versione delle forze in campo utilizzate dalla futura volpe del deserto è di molto variata,questo non vuol dire mettere in dubbio le capacità tattiche e strategiche di Rommel,ma un conto è affrontare un operazione con 1500 uomini un conto con 400 ed un altro ancora con 50.Sta di fatto che comunque ha fatto 9000 prigionieri e personalmente dubito nel credere che ci sia riuscito con 400 uomini. Qualcuno di voi ha letto questo libro ? http://www.leg.it/editrice/guerre/fanteria_rommel.htm
Parlando di WW2 senza dubbio Rommel è stato un generalone, ma è anche vero che aveva poca originalità alla fine. Nel 1942 si poteva prendere el alamein e alessandria, se magari invece della manovra su un fianco, prevista da Montgomery e usata per l'ennesima volta da Rommel avesse provato qualcos'altro. Per la WW1 non mi esprimo perchè non la conosco bene
non te la prendere ma la storia del "si poteva prendere alessandria" l'ho sentita un milione di volte... purtroppo la guerra nel deserto non lascia molte alternative... non quando devi rubare la benzina ai carri nemici per avanzare...
E cosa avrebbe dovuto fare ? Aveva davanti forze di molto superiori, l'unica era puntare tutto sulla sorpresa e secondo lui gli inglesi non l'avrebbero ritenuto così scemo da ritentare la stessa manovra d'attacco per l'ennesima volta... Ma davanti c'era qualcuno che Rommel lo conosceva abbastanza bene...
mi ritrovo a contraddire Andrea9 per l'n-esima volta (un giorno o l'altro mi tirerà un mattone in testa ), Erwin poteva anche vincere quella battaglia, ma non aveva una struttura logistica che lgi permettesse di arrivare ad ALessandria e soprattutto di attraversare il Nilo.
Qui ci vorrebbe Spqr e la sua cultura sulla guerra d'africa... In Effetti le probabilità di una vittoria di Rommel erano abbastanza scarse, ma occupare Alessandria avrebbe dato una bella sferzata di ottimismo e tirato su il morale ai tedeschi... e ipoteticamente consentito un traffico di rifornimenti tramite cabotaggio...
il mediterraneo orientale era difficile da raggiungere per i nostri riforniemnti, che sarebbero stati esposti ad attacchi inglesi da porto said e dalla palestina, poi rimaneva il problema di passare il Nilo, che non è proprio un ruscello.
Ho letto un pò di qua e un pò di la ed è sicuramente difficile quantificare e stabilire realmente quello che sia accaduto sicuramente responsabilità dei comandi italiani un bombardamento terrificante le condizioni atmosferiche ed in più sicuramente l'abilità di Rommel hanno determinato il tutto,ma in guerra a mio modo di vedere molte volte è anche la fortuna a determinare le vittorie e le sconfitte oltre all'abilità degli alti comandi. Comunque nel link sottostante si parla di 1500 uomini e alla fine credo sia il dato più reale per un azione di tale portata,rommel parlava di pioggia noi di nebbia mahh http://www.rileggiamolagrandeguerra.fvg.it/cividale/?p=6
ho letto quel libro qualche mese fa....in realtà rommel si limitò a fare dei posti di blocco nelle strade trafficate dagli italiani, poi con una marcia forzata raggiunse Longarone e di slancio occupò una parte della città. il comandante della piazza si arrese però solo quando arrivarono i rinforzi austrotedeschi. daccordo è vero che gli italiani erano col morale a terra e si arrendevano al primo fucile puntato, ma va ricordato che rommel faceva delle lunghe e rapide marcie con le quali circondava le truppe italiane che poi finivano per sbattergli in faccia..........nel libro poi si parla anche della francia (l'offensiva del 14-15) poi si va in romania e quindi si chiude in italia....
Si esatto, ma ci sarebbe da riconsiderare la condotta degli italiani... Non è propriamente vero che si arresero al primo fucile puntato, perchè ci furono numerosi episodi di massiccia resistenza (es: le chiuse di Civididale- ce ne sarebbero molti altri ma al momento mi viene in mente soltanto questo... ), con tattiche di combattimento estremamente innovative e del tutto simili a quelle dei tedeschi (i comandanti austro-tedeschi si meravigliarono infatti di come tanto facilmente gli italiani avessero cominciato a combattere "alla tedesca")
Credo che il genio militare di Rommel non si possa analizzare con i what if...bastano e avanzano le ottime prove dimostrate nella campagna africana: rapidità ed estro sconquassarono le linee inglesi ed il resto, purtroppo, lo fecero i nostri alti comandi..
Uno dei commenti più ricorrenti su Rommel è che fosse un buon tattico ma un pessimo stratega. In poche parole bravissimo a vincere le battaglie ma pessimo nel decidere le strategie militari di lungo periodo . Io non sono d'accordo secondo me la strategia utilizzata da Rommel, quella del rischio e di inseguire fino all'ultimo l'avversario in rotta, è sempre stata quella giusta persino quella che nel '42 portò le truppe sfinite incomplete e semi-distrutte ad El Alamein. Quando hai un avversario che può contare su rifornimenti di cinque o sei volte più grossi in tutto (aerei, carri armati, benzina) l'unica cosa che puoi fare per vincere è rischiartela: un'audace e rischiosa offensiva che accelleri costantemente i tempi. Ogni strategia di lungo periodo sarebbe stata sicuramente perdente, il tempo giocava a favore degli alleati.