[SH3/GXW/COMMANDER] AAR: Sulle orme del Toro di Scapa Flow

Discussione in 'Sim. di Combattimento - Generale' iniziata da SVEN HASSEL, 13 Dicembre 2012.

  1. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Se a volte mi fermo a riflettere sul mio passato, mi rendo conto di come le cose sembrino assurde ad un occhio poco attento.

    Mi chiamo Wolfgang Frank, cittadino tedesco di Kiel nato il giorno di Santo Stefano del 1913. Mio padre, durante la Grande Guerra, ha servito come sottufficiale di marina su di un incrociatore leggero dell'Impero...io ero troppo piccolo all'epoca per ricordare questi fatti, ma le sue foto in divisa ed il fatto di abitare in una delle più trafficate città portuali della Germania mi ha sempre lasciato nel cuore quella voglia infinita di esplorare, di capire cosa c'era dopo quell'orizzonte infinito che si mescolava al blu del cielo.

    Così, all'età di 21 anni, ho fatto richiesta di entrare in marina. Devo ammettere che la cosa non è stata semplice. Le restrizioni di Versaille non avevano lasciato molto spazio ad un giovane che come me era affascinato dalla vita militare sul mare. Riuscii comunque ad entrare all'accademia navale, grazie anche agli ex compagni di mio padre che servivano ancora nella Kriegsmarine.

    Durante gli studi ricevevamo periodicamente varie visite da parte di famosi comandanti che avevano servito durante la Grande Guerra e che ci spiegavano le loro mosse e cosa loro avessero provato in determinati momenti di quelle azioni. E fu uno di questi incontri che cambiò per sempre la mia vita. Quel giorno venne da noi in visita il Fregattenkapitan Karl Donitz. I suoi racconti di come fosse la vita a bordo di un sottomarino e di come l'equipaggio fosse affiatato mi segnarono profondamente. Le sue parole "eravamo tutti fratelli" scolpirono una frase indelebile nel mio cuore di figlio unico. Mi dissi che semmai ne avessi avuto l'occasione avrei voluto diventare un comandante come lui...un uomo che ispirava fiducia e che ne riceveva incondizionatamente.

    Trascorse qualche tempo ed io uscii dalla scuola militare per prendere servizio a bordo di un vetusto cacciatorpediniere. Non fummo molto attivi in quei mesi, anche perchè la politica ci impediva di allontanarci più di qualche miglio dalle nostre coste. Ma quelli erano anni strani in cui il nuovo governo nazionalsocialista iniziava ad alzare la voce ed a rivendicare il posto che la nostra nazione si meritava. Non nascondo che molti di noi guardavano alla cosa con sentimenti contrastanti: da una parte orgoglio e la volontà di tornare ad essere una delle nazioni più importanti d'Europa; dall'altra il timore di ripiombare in anni bui e di massacri come quelli da poco superati.

    Fu una mattina d'aprile che, conversando con un camerata nella sala mensa, venni a conoscenza che la scuola per ufficiali sommergibilisti aveva aperto un concorso per tenenti comandanti. Non ho perso tempo e sono corso dal mio comandante chiedendo se la cosa fosse vera. Una volta accertata gli chiesi il permesso di appuntarmi come volontario per la nuova Unterseebootsshule. Credo che fu la passione che traspariva dai mei occhi che lo convinse a darmi il suo benestare.

    Così nel maggio del 1938 iniziai il corso sommergibilisti. La vita era veramente dura in cuel loculo d'acciaio, ma mi ci stavo adattando e le amicizie fatte su quel battello sarebbero durate in eterno. Trascorsero così alcuni mesi, passati a fare esercitazioni e collaudi come comandante di un'unità tipo II nella Prima Unterseebootsflottille (detta anche Flotta Weddigen) . Nel frattempo la politica internazionale peggiorava di giorno in giorno e si susseguivano gli allarmi e le richieste di prendere il mare armati di tutto punto. Finchè l'inevitabile accadde.

    Nel Settembre del 1939 ricevetti l'ordine immediato di prendere il mare sul mio U-11 ed è qui che ha inizio la mia storia.
    Documenti.JPG
     
  2. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Primo Assegnamento

    Il mio comando era sul sottomaino U-11 tipo IIA.
    Primo assegnamento.JPG

    Sotto di me servivano l'ingegnere Oberlautenent Franz Drehler, l'ufficiale di rotta Oberfahnrich Josef Haake, l'ufficiale agli armamenti Leutenent Gunter Heil e l'ufficiale di guardia Leutenent Albert Hobel. Inoltre facevano parte dell'equipaggio 8 sottufficiali ed 11 marinai.

    Il mezzo era modesto, era uno dei primi sottomarini che la Germania aveva iniziato a ricostruire. Lungo circa 41 metri e con una stazza di 380 tonnellate, questo sottomarino era adatto solo alla guerra nel mar Baltico o nel Mare del Nord, visto anche che la sua autonomia si aggirava sulle 1.600 miglia nautiche...che dire, una sciocchezza in confronto ai ben più dotati tipo VII che partivano da Wilhelmshaven.
    Anche l'armamento era sparuto: solo 5 siluri ed una mitragliatrice antiaerea.
    Ma sicuramente avremmo fatto di tutto per far capire che c'eravamo anche noi e che avremmo fatto la nostra parte.
     
  3. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Missione 1

    Al 27 agosto, data la escalation negativa della politica estera, ricevetti l'ordine di annullare tutte le licenze e di tenere l'equipaggio pronto ad una partenza immediata.

    Molti di noi speravano che, come nel caso dei Sudeti, si potesse trovare un accordo...non per codardia, ma perchè era impensabile scendere in guerra contro la più grande forza navale del mondo con meno di 30 battelli operativi.
    Purtroppo le cose non migliorarono e la mattina del primo Settembre 1939 scoppiò la tanto temuta guerra. Per il momento UK e Francia rimanevano a guardare, ma per quanto?

    Noi intanto ricevemmo l'ordine di partire, destinazione il Mar del Nord, nei pressi della punta sud-orientale dell'Inghilterra.
    missione 1.JPG
    Partimmo alle 17 da Kiel, non avremmo utilizzato il canale ma ci saremo spinti nel Mar del Nord tramite lo stretto di Danimarca. A questa mia decisione Franz storse un po' il naso poichè avremmo avuto un'autonomia decisamente ridotta in zona di caccia. <<Hai ragione - dissi - ma questo tour ci potrebbe permettere di ingaggiare delle navi polacche che tentassero una presumibile fuga in Inghilterra. Per il momento sono le uniche navi che possiamo attaccare. Il BdU non fa che inviare messaggi su come ci dobbiamo attenere scrupolosamente alle regole internazionali di ingaggio, quindi per ora possiamo considerare nemiche solo le navi che battono bandiera polacca>>. Detto questo anche Franz si convinse che l'idea non era poi così malvagia ed iniziammo il nostro primo viaggio di guerra.

    I giorni trascorsero calmi, tra esercitazioni di immersione e scrutamento del mare. Gli unici contatti furono un battello civile danese ed un cargo norvegese.
    Alla fine la traversata dello stretto di Danimarca non si rivelò fruttuosa, ma per lo meno ci diede il tempo di prepararci meglio alla notizia che tutti noi temevamo: L'inghilterra ha dichiarato guerra alla Germania!

    Giunti in posizione non dovemmo aspettare molto prima di giungere a contatto con un cargo nemico, anche se un paio di ore prima stavamo quasi per silurare un peschereccio olandese...questi maledetti civili, non si rendono conto di cosa rischiano a navigare senza luci in zona di guerra?

    Era l'imbrunire del 5 Settembre. La vedetta iniziò a gridare <<CONTATTO! LUNGA DISTANZA, MERCANTILE!>>.
    <<TUTTI AI POSTI DI COMBATTIMENTO! IMMERSIONE QUOTA PERISCOPICA>>.
    Analizzai con Josef i dati e la probabile rotta del mercantile, studiai quindi quale fosse la miglior posizione per l'attacco. Ad intervalli regolari scrutavo il mare increspato per assicurarmi che i calcoli fossero giusti e che la nave si avvicinasse dove avevamo previsto.
    Giunti in posizione rallentammo al minimo le macchine. Gunter calcolò i dati di tiro e poi facemmo fuoco.
    L'orologio ticchettava, ma il tempo si sembrava fermato. Alcuni secondi dopo udimmo un'esplosione. una sola però, una delle anguille aveva fatto cilecca. Alzai il periscopio, vidi la nave immobile e l'equipaggio che metteva a mare le scialuppe.

    Emergemmo e portammo gli aiuti possibili a quei marinai, come previsto dalle nostre regole di ingaggio e di cavalleria. Li rifornimmo di acqua dolce e acquavite per combattere il freddo. Poi li indirizzammo verso costa e finimmo la nave con un altro siluro (maledizione, se anche noi avessimo un cannoncino come il tipo VII!). Il mercantile era il Belize una nave da poco più di 2.200 tonnellate carica di collettame.
    Riprendemmo il nostro viaggio indisturbati. Qualche ora dopo intercettammo un altro cargo inglese. Tentammo una manovra di posizionamento e di attacco. Purtroppo però le condizioni del mare erano peggiorate parecchio ed i nostri calcoli risultarono sbagliati di pochi gradi, ma abbastanza per permettere alla nave nemica di evitare i due siluri che le avevamo spedito contro.

    Arrabbiato come non mai non potei fare altro che inviare stato e posizione al Comando e dare l'ordine di rientro a Kiel dato che non avevamo più siluri.

    Il viaggio di ritorno fu una vera noia, questa volta prendemmo il canale. Una volta giunti a Kiel la mattina dell'8 Settembre ci accolse, in tutta la sua maestosa grandezza, lo scafo della Graf Zeppeling che ancora era in fase di costruzione.

    graf zeppeling.JPG
    Fascicolo Personale.JPG Resoconto missione 1.JPG
     
  4. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Missione 2

    Tornati in porto, il primo compito di ogni comandante è di presentarsi e riferire i dettagli della missione al Comando. Quando mi trovai di fronte al KorvetteKaptain Hans Eckermann lo trovai raggiante, ero uno dei primi comandanti che ritornavano a casa con dei successi (anche se io non potevo smetterla di maledirmi per quel secondo attacco fallito).

    Con mio sommo stupore egli mi aspettava con una lettera di promozioni a Oberlautnant Zur See. Ma la festa non durò molto, alla sua stretta di mano seguirono le parole: <<Frank, mi rallegro del suo operato. Come ben sa però al momento siamo in una situazione critica. Non possiamo opporre molto al nemico, e ogni battello fermo in rada significa una vittoria per gli inglesi. Mi dispiace molto, ma devo rispedirla in mare il prima possibile. Si consideri in licenza fino a martedì (12 settembre 1939), mercoledì riceverà nuovi ordini e giovedì salperà di nuovo>>.
    Non potei fare altro che rispondere con <<Agli ordini Herr>>.
    missione 2.JPG

    Così il mattino del 14 settembre prendemmo di nuovo il largo, questa volta tramite il canale, per portarci verso la costa di Aberdeen. Ma prima salutammo un paio di membri dell'equipaggio che vennero trasferiti ad altri mezzi, inoltre accogliemmo i due nuovi arrivati di rimpiazzo con una bella festa a base di birra e canzoni di dubbio gusto morale.
    trasferimenti post missione 1.JPG

    Alcuni giorni dopo incrociammo un cargo inglese diretto in norvegia. Lo silurammo una volta. La nave si fermò e, dopo essere emersi e aver fatto evacuare l'equipaggio, la finimmo con un secondo siluro. Si trattava del mercantile Largo carico di zucchero.
    nave 1.JPG

    Proseguimmo nella nostra missione e raggiungemmo la zona a noi assegnata. Dopo alcune ore di caccia ecco un segnale forte. Una bella nave mercantile diretta a sud.
    Tutti erano pronti ai loro posti, con i nervi a fior di pelle per l'imminente lancio. Lanciammo 2 siluri, entrambi detonarono e le urla di gioia dell'equipaggio diventarono assordanti. Però quando mi misi al periscopio per valutare la situazione notai che quella maledetta non aveva neanche rallentato l'andatura!
    Ci distanziammo un po', poi emergemmo dando la prua alla loro fincata. I marinai inglesi, invece di arrendersi, ci presero a fucilate. Non avrei mai voluto una cosa simile, ma per salvaguardare la vita dei miei uomini non potei fare altro che dare l'ordine di lanciare l'ultima anguilla che avevamo.

    La nave venne colpita di poppa ed iniziò ad imbarcare acqua. Purtroppo l'azione temeraria di quei marinai inglesi costò a quasi tutti la vita. Tentammo di salvarne il più possibile. Tra questi c'era il nostromo il quale ci disse che la nave era la Meteor di 4.270 tonnellate di stazza e carica di zolfo per le industrie che producevano armamenti. La notizia peggiore per ogni marinaio del mondo era però che su 60 membri di equipaggio riuscimmo a ripescarne vivi solo 8.
    Una volta sfamati li mettemmo su di un gommone con rotta verso casa loro, noi invece facemmo rotta verso Kiel.

    Durante il viaggio di ritorno apprendemmo dalla radio una notizia incredibile: l'U-29 di Schuhart aveva affondato la portaerei Courageous!!!
    grande colpo.JPG

    Finalmente la sera del 20 settembre attraccammo alla banchina di Kiel, dove Eckermann mi aspettava col suo attendente per porgermi personalmente una scatolina con il distintivo di guerra dei sommergibilisti.
    medaglia.JPG
    file personale.JPG resoconto missione 2.JPG
     
  5. cohimbra

    cohimbra Guest

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    Buona caccia!*


    *ripensandoci è come dire 'buona pesca', prova a dirlo ad un pescatore e ne
    riparliamo...andiamo sull'inglese, che fa molto più internazionale:


    Good Hunting!*


    *suona decisamente meglio, più freddo e distaccato :D
     
  6. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Danke.

    Dopo la batosta che mi hai dato avevo decisamente bisogno di un giochino più rilassante :D
     
  7. zethani

    zethani

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    Era un po' che non si vedeva un'AAR di SH3, ti seguirò con piacere.

    Certo che se Cohimbra iniziasse un ARR parallelo con un simulatore di cacciatorpedinieri non sarebbe male...:contratto:
     
  8. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Grazie.
    Sarebbe veramente una cosa da sbellicarsi :D.

    Mi ricordo che anni e anni fa c'era un simulatore di un DD inglese a cui mi piaceva giocare.

    Edit: eccolo http://http://www.myabandonware.com/game/advanced-destroyer-simulator-tj
     
  9. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    missione 3

    Dopo neanche una settimana in porto ricevemmo l'ordine di ripartire.
    Prima però accadde un fatto veramente spiacevole, uno dei miei uomini fu trovato ucciso a coltellate in una strada vicina ad una bettola del porto.
    trasferimenti.JPG
    Secondo la polizia portuale si trattava di una rissa tra ubriachi, ma l'indomani sul giornale vi era l'intervista di un pezzo grosso locale del partito che accusava i dissidenti comunisti di aver attentato alla vita del caporale di marina Oehmichan in quanto rappresentante della grande marina del terzo Reich.
    Per la piccola inchiesta che potei fare io a bordo, molti dei suoi camerati lo dipinsero come un tipo burbero, incline all'alcool quando metteva piede a terra. Le parole degli uomini che gli vivevano fianco a finco mi convinsero che fu proprio una rissa che mise fine alla sua vita, cecchè ne dicessero i vari politicanti del luogo che volevano sfruttare l'accaduto per farsi pubblicità.

    Partimmo la notte del 26 Settembre, lasciammo Kiel e ci dirigemmo verso il Mare del Nord. La nostra destinazione erano le Isole Shetland.
    missione 3.JPG

    Durante il viaggio ricevemmo per radio la notizia che, grazie anche al patto con i russi (che uomo incredibile quel von Ribbentrop; ha infinocchiato per bene tutti gli alleati con la mossa a sorpresa del patto con la Russia) che sicuramente facilitò la vita ai nostri fanti, Varsavia aveva capitolato.
    resa Varsavia.JPG

    Incrociammo parecchie navi, ma tutte neutrali, finchè la notte del 29, al largo delle coste norvegesi, scorgemmo in lontananza gli alberi di un mercantile che poi si rivelò essere inglese.
    Era un piccolo mercantile, e bastò un solo siluro a mezza nave per decretarne la fine.

    Riprendemmo il viaggio ed arrivammo in prossimità della nostra zona di caccia. Decidetti di iniziare la perlustrazione da nord, zona di passaggio dalla quale giungevano i cargo dall'alta Norvegia.

    Il fato ci fu favorevole, in parte. Il mare era molto agitato, ma riuscimmo ugualmente ad individuare con l'idrofono una nave in avvicinamento.
    Essendo una nave di medie dimensioni decidetti con Gunter per un lancio di 2 siluri.
    Prendemmo posizione e, al momento opportuno, lasciammo uscire le nostre anguille. Poi il boato, ma solo uno dei siluri andò a segno, mentre il secondo cadde a poppavia.
    La nave inglese ferita non perse subito di velocità, anzi iniziò a zizzagare per evitare un ulteriore attacco.

    Decidemmo di disimpegnarci e di seguire la nave alla distanza. Dopo un'ora circa la nave iniziò ad inclinarsi leggermente a proravia e si arrestò quasi di colpo. Doveva essersi aperta una falla e la nave non avrebbe potuto avanzare se non con il rischio di immergersi completamente di prora. Noi non attendevamo altro che una seconda occasione. Di colpo feci ruotare il battello di 90° e, una volta in posizione, feci partire un siluro. il colpo centrò la nave che venne all'istante abbandonata dal suo equipaggio per poi sparire nel blu profondo.

    Con un solo siluro a bordo, decidemmo comunque di portarci sottocosta verso la baia di Lerwick. Ma qui dovemmo ritornare sui nostri passi dato che la zona era ben pattugliata da almeno 3 cacciatorpedinieri inglesi.

    Allontanatici dalla baia facemmo rotta sud per lo stretto delle Orcadi. Qui venimmo a contatto con una grande nave mercantile. Un solo siluro non sarebbe bastato ad affondarla. Ma se l'avessimo colpita a prora l'avremmo potuta condannare a fermarsi per riparazioni dando la possibilità ad altri nostri camerati di venire a finire il lavoro.

    Ma la smania di successo in guerra è una cattivissima consigliera, quando ci posizionammo e facemmo fuoco mi accorsi che la distanza dal bersaglio era diminuita parecchio ed il siluro non detonò.

    Il destino di quella grossa nave, ed il mio errore, l'avevano salvata...per questa volta.
    Non ci rimase che tornare a Kiel con comunque un buon bottino di 2 mercantili nemici colati a picco.
    file personale.JPG resoconto missione.JPG
     
  10. zethani

    zethani

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    Terza uscita cmq positiva, visto che continui a comandare quella bagnarola del Tipo II xD
    Quando ti ci vuole ancora per passare al Tipo VII? Quelli si che sono U-Boot degni di questo nome.
     
  11. Kapitsky

    Kapitsky

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    Complimenti Sven ottimo AAR continua così , ti seguo con entusiasmo
     
  12. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Ho fatto anche la quarta uscita (domani conto di postarla), nella prima flottiglia per ora sono disponibili solo Tipo II. A Fine missione ho fatto domanda di trasferimento alla seconda flottiglia, vediamo che succede
     
  13. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Grazie, in attesa dell'autoregalo di natale (partito qualche giorno fa dagli Usa) mi era venuta voglia di rispolverare il mio sottomarino :p
     
  14. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Missione 4

    Dopo una settimana di riposo, e dopo i vari trasferimenti
    di personale, il 14 ottobre riprendemmo le nostre azioni
    di guerra.
    trasferimenti.JPG

    Sul molo, come sempre, si potevano incontrare tutti i
    membri degli equipaggi che erano a terra. E' bello sapere
    che si va in missione sempre scortati dalla fiducia,
    dall'affetto e dalle rassicurazioni dei camerati che
    attendono con ansia il nostro ritorno. Anche col tempo più
    infame, a con il buio più pesto, c'è sempre qualcuno sul
    porto che saluta la nostra partenza ed attende il nostro
    ritorno. E' una cosa che mette pace nel cuore e distoglie
    il pensiero da quello che potrebbe aspettarci una volta in
    mare aperto.
    saluti.JPG

    La nostra meta era la costa sud-occidentale della Norvegia
    per interdire il traffico inglese dalla Svezia o dalla
    stessa Norvegia.
    missione.JPG

    Due gorni dopo la nostra partenza arrivò la notizia che
    Prien, a bordo del suo U-47, aveva affondato la corazzata
    Royal Oak e danneggiato la Repulse. Quel giorno gli uomini
    erano talmente felici dalla lieta notizia che festeggiamo
    con doppia razione di rancio e con acquavite per tutti!
    il toro colpisce.JPG

    Giungemmo in zona e perlustrammo in lurgo ed in largo, ma
    purtroppo non incontrammo che navi neutrali. Dopo aver
    fatto richiesta al Comando, ed aver ottenuto
    l'autorizzazione, navigammo sottocosta a Nord fino quasi a
    Trondheim. Ma anche qui i giorni passarono senza l'ombra
    di un avvistamento.
    A corto di carburante fummo costretti a fare rotta per
    Kiel. Per nostra somma gioia il giorno 23 individuammo un
    piroscafo inglese di grandi dimensioni, sicuramente di
    stazza superiore alle 7.000 tonnellate.
    Con poco carburante e costretti comunque al rientro decisi
    in accordo con Gunter di lanciare un'intera salva (3
    siluri contemporaneamente).
    Ci portammo in posizione sbirciando ad intervalli
    regolari, ma brevi, il grosso mercantile per essere sicuri
    della rotta che avesse seguito.
    A 600 metri lanciammo le nostre anguille. Tutte centrarono
    il bersaglio e la grossa nave colò a picco in pochi
    minuti.
    premio.JPG

    Rientrammo poi alla base il 27 ottobre, dove ci aspettava
    una gran festa ed una sorpresa inaspettata!
    resoconto missione.JPG
     
  15. SVEN HASSEL

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    decorazioni

    Appena sbarcato mi presentai, come da regolamento, dal Comandante di Flotta Eckermann per stilare un rapporto dettagliato dell'ultima missione.
    file personale.JPG

    Qui rimasi sbalordito da quello che successe: Eckermann mi guardò sorridente e mi disse in tono calmo: <<Si metta sull'attenti Oberleutenant. Sono fiero, a nome di tutta la Patria, di farle sapere che il BdU , dopo aver valutato le sue capacità come comandante ed il fatto che ha riportato vittorie in ogni missione a cui ha partecipato, ha deciso di conferirle la Croce di ferro di Seconda Classe. Inoltre le è stata conferita anche la Croce di Germania in oro per i successi ottenuti ed il coraggio dimostrato in battaglia>>.
    medaglie.JPG

    Dovetti quasi appoggiarmi alla scrivania del Comandante per non cadere a terra per lo stupore del momento.
    <<Non è tutto Oberlautenant - continuò Eckermann - il comando ha deciso di trasferirla alla Seconda Flotta a Wilhelmshaven per il suo nuovo assegnamento su di un battello oceanico. Non posso fare altro che congratularmi con lei ed augurarle tutto il bene possibile>>.
    Detto questo mi diede una vigorosa stretta di mano e mi congedò.
     
  16. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Nuovo incarico

    Passarono pochi giorni quando io ed i membri del mio
    equipaggio fummo trasferiti a Wilhelmshaven per prendere
    possesso del nuovissimo U-123 , un battello oceanico tipo
    IXB (devo essere sincero, ho dovuto modificare il file per
    prenderlo altrimenti serviva troppa renown e sarei rimasto ancora al tipo II).

    Il nuovo battello era magnifico! 1430 tonnellate, 77 metri
    di lunghezza, raggio d'azione di 12.000 miglia marine.
    L'armamento era di tutto rispetto: 1 cannoncino antiaereo,
    una mitragliatrice leggera, un cannone da 105/45 a prora;
    4 tubi lanciasiluri a prora e 2 a poppa con un carico
    totale di 22 siluri.
    nuovo assegnamento.JPG

    Non tutti fummo trasferiti, Albert Hobel ricevette il suo
    primo comando e rimase alla prima flotta. Ero molto felice
    per lui, è un brav'uomo e sarà indubbiamente un ottimo
    comandante.

    Alla nuova base conobbi il resto del mio nuovo equipaggio.
    Il nuovo battello infatti aveva un equipaggio tra i 48 ed
    i 56 uomini. L'U-11 aveva spazio solo per 24/25 uomini.
    Quasi tutti i nuovi erano dei ragazzi appena usciti dalla
    scuola sommergibilisti, ma pieni di buona volontà. Sono
    sicuro che i miei ragazzi li accoglieranno bene ed
    insegneranno loro ogni trucco del mestiere.

    Oltre a nuovi marinai e sottuficiali, mi furono assegnati
    anche due ufficiali: Dieter Ringelmann addetto ai siluri;
    ed Ewald Schreiber come rimpiazzo di Albert. Ewald era un
    giovane Sottotenente, ma molto capace: esperto di
    contraerea e già insignito della Croce di Ferro di Seconda
    Classe. Sarà un uomo utile al mio fianco.
    trasferimenti.JPG

    Passarono tre settimane di intensa preparazione sul nuovo
    battello, con continui test ed esercitazioni. Finalmente
    ad inizio Dicembre arrivò l'ordine di prepararsi a
    salpare!
     
  17. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Missione 5

    Partimmo la mattina del 4 Dicembre. Per la prima volta
    avrei superato le Orcadi e mi sarei spinto in pieno
    Atlantico. Eravamo tutti molto eccitati dalla cosa, e
    dalla voglia di vedere le potenzialità del nostro nuovo
    battello.
    missione.JPG

    Dopo un paio di giorni di navigazione raggiungemmo le
    Orcadi, e nel passaggio attaccammo ed affondammo un
    mercantile inglese carico di veicoli militari
    probabilmente provenienti dagli USA.

    Giunti in posizione perlustrammo per giorni la zona, ma
    senza alcun risultato. Decidemmo quidi di portarci alla
    foce del Canale della Manica per cercare di individuare
    qualche bella preda diretta verso le colonie inglesi o in
    arrivo da esse.

    Passarono altri giorni di nulla assoluto, al che proposi
    ai miei ufficiali un'azione come quella di Prien, il Toro
    di Scapa Flow che ha affondato una corazzata e danneggiata
    un'altra finchè erano stazionate in porto.

    Ovviamente la base prescelta sarebbe stata Plymouth per la
    sua vicinanza e per l'importanza del suo porto.

    Come fatto da Prien ci avvicinammo il più possibile in
    immersione, poi ci adagiammo sul fondo della baia
    attendendo la notte per riprendere il viaggio.
    All'idrofono il traffico non era molto e le navi di
    pattuglia erano solo piccole fregate.

    Scese le tenebre continuammo in navigazione silenziosa fin
    dentro la baia nemica. Era il 16 di Dicembre. Ad una
    rapida occhiata però mi accorsi che gli obiettivi non
    erano molti. Un paio di mercantili erano in bacini che
    erano protetti rispetto alla nostra posizione. Gli unici
    obiettivi in vista erano un piroscafo, un
    cacciatorpediniere ed un mercantile neutrale.
    Con molta calma calcolammo ogni dettaglio per il lancio.

    Appena fatto fuoco diedo l'ordine di indietreggiare a
    mezza forza per non farci scoprire.

    I nostri siluri detonarono e sia il caccia che il
    mercantile si sollevarono dall'aqua e si inabissarono
    nella rada.

    Durante la fuga una fregata nemica inizio a lanciare
    cariche di profondità a casaccio, una di queste ci scoppiò
    vicino creando qualche danno, ma fortunatamente di lieve
    entità.

    Rimanemmo in zona fino al 19, colgiendo altri successi tra
    i quali anche un paio di piccoli pescherecci affondati a
    cannonate.

    Poi riprendemmo la nostra rotta per il ritorno con
    passaggio a nord dell'Inghilterra (il BdU infatti ritiene
    troppo pericolosa la traversata della Manica ed ha imposto
    il passaggio a Nord delle isole inglesi).

    Durante il ritorno abbiamo attaccato ogni nave nemica
    individuata, la penultima l'abbiamo inseguita fin quasi
    nel porto di Aberdeen il giorno di Natale.

    Siamo ritornati in Patria il 27 Dicembre dopo ben 23
    giorni in mare. Abbiamo esaurito tutti i siluri e tutti i
    colpi d'artiglieria, ma abbiamo portato a casa un successo
    incredibile 13 navi mercantili ed un cacciatorpediniere
    nemico affondato per un totale di quasi 38.000
    tonnellatte!!!

    Al nostro arrivo al molo c'era lo stesso Donitz che, con il Comandante di Flotta Ibberken, ci aspettava per decorare me ed ognuno dei 48 membri del mio equipaggio con l'U-Boots-Kriegsabzeichen oltre ad un paio di croci di ferro e di promozioni
    medaglia.JPG
    file personale.JPG
    resoconto missione parte 1.JPG resoconto missione parte 2.JPG
    assi fine 1939.JPG
     
  18. zethani

    zethani

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    Finalmente un vascello come si deve! Com'è che sei passato direttamente al IX?

    Ottima azione quella nel porto di Plymouth!
     
  19. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Perchè nelle scelte disponibili della flotta, oltre al Tipo II, mi dava solo il tipo IX. Mi dispiace un po' perchè il tipo VII è sicuramente il più riconosciuto del conflitto, ma la potenzialità d'attacco del tipo IX è impressionante. Anche perchè il tipo IX è stato storicamente il primo ad agire al largo delle coste USA

    Era un'azione dovuta, altrimenti perchè mai avrei messo quel titolo dell'AAR? :D
     
  20. SVEN HASSEL

    SVEN HASSEL

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    Alla riapertura del gioco adesso mi da disponibile anche il tipo VII/B . Strano.
    Comunque sono in arrivo altre news per stasera :sbav:
     

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