leggo da "lotta comunista" : [...] il capitano della USN henry j. Hendrix ricorda questo episodio [n.d.r. sconfitta dei cavalieri francesi ad opera degli arcieri inglesi ad agincourt] per sostenere la tesi che la "vita utile" delle portaerei e dei loro gruppi da battaglia "sta rapidamente giungendo a conclusione". Un carrier battle group ha una spesa operativa giornaliera di 6,5 milioni di dollari. le nuove portaerei classe Ford costeranno 13,5 miliardi l'una. Con la stessa cifra la People Liberation Army cinese sarà in grado di dotarsi di 1227 missili balistici antinave, i DF-21D battezzati "carrier killer", e quindi saturare qualsiasi velleità di difesa" (http://www.cnas.org/files/documents/publications/CNAS Carrier_Hendrix_FINAL.pdf) poi l'articolo cita David C. Gombert, il qualche scrive che le portaerei continueranno a essere usate ma non nel pacifico occidentale, dove sarebbero vulnerabili, e il professor robert farley, il qualche ritiene che portaerei e portaelicotteri rappresentano ancora l'ipotesi migliore per le necessità dei prossimi conflitti, sopratutto se lette attraverso le lenti della burocrazia e dell'industria della difesa. ("The Diplomat" 15 marzo")
Ne avevo parlato diffusamente qui, http://www.netwargamingitalia.net/f...groups-cambia-lequilibrio-nel-pacifico.18992/ due anni (oltre che, in modo più organico, sulla defunta 'Difesa 24') ciao
Cercando di commentare qua, visto che non avevo approfondito mai la questione e l'altra discussione è andata un po' in vacca... Ma dire che questi missili mettono la parola fine al carrier group mi sembra esagerato. Piuttosto rendono difficile il suo avvicinamento alla costa. 2000-3000 km sono tanti pensando al mediterraneo (l'Italia è "lunga" circa 1000 km), meno pensando all'oceano pacifico. Inoltre come ogni cosa in campo militare (cannone-corazza ecc), e come ha fatto notare alla fine dell'altro topic Rob, trovare delle contromisure con sistemi anti-missili di punto migliori non è impossibile.
Certo, l'efficacia dei sistemi ASBM e dei satelliti da sorveglianza oceanica è aumentata di parecchio rispetto ai tempi della guerra fredda (ne è stata fatta di strada dagli R-27K e dagli US-A/P). Ma non mi sembra (ancora) il caso di vaticinare fini repentine (mi sembra il vecchio discorso della fine dei carri armati dopo l'introduzione dei primi ATGM...). Tanto più che siamo in una situazione in cui in pochi anni determinati progressi tecnologici possono facilmente sbilanciare il confronto tra difesa ed offesa. Un po' come alla fine degli anni '30 quando si disse che il bombardiere veloce aveva finalmente realizzato il sogno douhettiano. Probabilmente nel '38 si poteva pensare che i bombardieri (SM.79, SB, Do 17 et similia) sarebbero passati comunque contro caccia biplani spesso più lenti e con quota di tangenza inferiore (e non in grado di stazionare sull'area attaccata in anticipo a causa dello scarso early warning dei sistemi di avvistamento in uso). Già nel '40 la situazione era radicalmente mutata, non solo con l'introduzione diffusa di caccia monoplani ad alte prestazione, ma anche, e soprattutto, per l'avvento del RADAR. Una battaglia d'Inghilterra anticipata di due anni avrebbe visto una situazione tattico strategica assolutamente differente. Senza poi considerare che se non si ha un piano strategico decente, o '38 o '40, la battaglia d'Inghilterra la perdi comunque (come Herr Meier imparò a sue spese).