Questa sera ascoltando la nona sinfonia di Beethoven, mi è venuto in mente che quest'opera è anche l'inno della nostra cara Europa. Ai giorni d'oggi sebbene esista l'Unione Europea essa, cioè le istituzioni non hanno poteri diretti sui vari paesi, e a mio parere questo accordo è abbastanza dispersivo perchè come volevasi dimostrare in varie occasioni ogni paese anche se facente parte dell'unione prende decisioni diverse da altri paesi sempre dell'unione. Un altro aspetto che ho scoperto recentemente è che l'UE non è neanche un ''alleanza militare'', cioè ponendo il caso stupido che se un gliorno l'italia venisse attaccata dalla svizzera, non obbilgatoriamente i 27 paesi membri debbano seguire/difendere l'italia in guerra . So che grazie all'UE oggi si puo' viaggiare con un unico passaporto in Europa ed avendo quasi dappertutto la stessa moneta, agevolamenti economici agli stati facenti parte ed altri benefici, ma mi sembra che dagli inizi si è fatto poco, insomma si potevano raggiungere obbiettivi ben maggiori. Certamente le difficolta' non sono poche, riunire una moltitudine di popoli e culture non è facile, una delle grandi difficolta che mi vengono ora in mente è la lingua, un unico stato richiederebbe una lingua ufficiale, e nessuna nazione rinuncierebbe alla propia storia e cultura, certo qualche sacrificio bisognera' pure farlo se vogliamo un unico grande stato. Voi che ne pensate a riguardo ? Si giungera mai ad una vera unificazione sotto un unica bandiera ? Un unico grande stato quali benefici e quali svantaggi potrebbe portare al continente e ai suoi popoli ?
Mai. L'UE non è altro che un costrutto politico al solo scopo di favorire lo sviluppo economico delle varie nazioni. Le nazioni "arretrate" fungono da bacino di manodopera a basso costo e da terra da colonizzare per le grosse imprese che delocalizzano. In "cambio" aiutano lo sviluppo di certe aree con i soldi dei fondi europei. Non c'è, né temo ci sarà mai, la volontà di creare un'UE in grado di imporsi sui singoli interessi, infatti per ora ognuno fa più o meno come gli pare, se non riesce a piegare le norme a suo favore al massimo paga la multa (o la lascia da pagare ai governi successivi).
non ci potrà essere perchè così com'è, la carta di Lisbona farebbe gli interessi dei paesi maggiori a discapito dei membri più piccoli e certamente non risanerebbe per nulla la spaccatura fra l'europa ovest ed est che hanno progetti e idee diverse a riguardo delle relazioni economiche con il mondo. Inoltre l'Irlanda ha votato sì a denti stretti visto che ha votato solo metà degli aventi diritto e l'euroscettivismo è ben più diffuso di quanto si creda :contratto: infine bisognerebbe piuttosto potenziare il parlamento europeo andando oltre ai socialdemocratici e Ppe e dargli poteri legislativi sottraendoli alle prerogative del consiglio europeo che riunisce i governi dei singoli stati membri e abolire la commissione che è un istituzione non eleggibile dai cittadini europei ( difatti parte dell'euroscetticismo deriva dall'impostazione non trasparente e democratica delle istituzioni europee ) infine l'UE prima o poi deve assumersi le responsabilità nell'agone internazionale e acquisire un ruolo autonomo non solo dagli USA ( come molti europeisti invocano ) ma anche da Russia e dagli altri paesi con cui stringe rapporti di scambio energetico... dunque una UE seria potrà esserlo quando potrà fare a meno dei gasdotti e pipeline di paesi che non danno nulla aggratis e che prima di ogni altra cosa curano i loro interessi e ambizioni potenzialmente anche a danno della stessa indipendenza politica dell'europa nel mondo ( certo il continente europeo è povero di risorse energetiche e difatti non vedo come si possa raggiungere davvero tale autonomia )
in teoria l'Italia può avvalersi dell'articolo 5 del trattato della NATO e potrebbe appunto chiedere assistenza ad altri paesi membri in caso di attacco nel suo territorio anche se è vero che non c'è alcun obbligo ma dopotutto nessuna alleanza difensiva garantisce tale vincolo visto che nessun trattato può controllare la politica estera delle parti contraenti altrimenti più che un alleanza difensiva si parlerebbe di protettorato.
Praticamente impossibile, a meno di non puntare tutto sul nucleare (e comunque l'uranio va importato) o sulle rinnovabili. Poi sul fatto che curano prima di tutto i loro interessi beh...
Concordo con te, non ci sono le prerogative (e gli interessi) per una sorta di "grande stato europeo"...
Ti dico solo 2 cose::contratto: 1) La lingua europea c'è già, ed è l'esperanto.....se poi tutti fanno i bambini viziati che vogliono tenersi i loro giocattolini per se , bè, immagina un pò come sarà l'europa 2) In certi casi bisogna mandare a quel paese la storia e la cultura di secoli e secoli per costruire qualcosa di + grande......dopotutto, non è che la storia e la cultura ti danno mangiare, perciò non sarebbe una grande perdita
La storia e la cultura non sono una gran perdita ?????? Si, sono semplicemente l'identità di un popolo. Ma che discorsi sono ???
Interessante la questione della lingua anche se su wikipedia, dice che è una lingua universale e non proprio europea, ci sono state proposte per farla diventare tale..... Cmq concordo con te . Bhe' mandare a quel paese no, ridurci ad una massa di caproni riuniti in uno stato, allora non ne vale piu' lapena. Semmai mettere momentaneamente da parte pregudizi e vedere cosa un domani possiamo fare insieme, a prescindere che non siamo autosifficienti, che significa ? Siccome dovremmo importare energia, non ci conviene diventare un unico paese ?? Non dimentichiamoci che giusto per fare un esempio gli usa, agli inizi come ora erano un miscuglio di popoli, ne trovavi e ne trovi di tutto di piu', coreani,cinesi,arabi,europei,africani,ispanici.....cio' non significa che non hanno una loro storia e cultura, anzi.... l'unione tra popoli fa progredire l'uomo, naturalmente ci deve essere il rispetto reciproco, altrimenti sono parole campate in aria.... Forse è solo questione di non volere unita l'europa x altri interessi ??
Veramente la lingua europea c'è sempre stata ed è molto pratica se la si analizza bene, questa lingua è il latino! So che probabilmente mi mangeranno molti studenti ma se ne analizziamo la storia, la pragmaticità e la facilità (relativa) con la quale l'Impero Romano è riuscito a imporre questa lingua come lingua "comune" di riferimento è veramente strabiliante. Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo imporre l'inglese come lingua comune europea, perché sarebbe discriminante nei confronti delle nazioni continentali che sarebbero svantaggiate, ad esclusivo beneficio della Gran Bretagna. L'esperanto è una lingua complessa, che una ristratta elite conosce e di cui molti non ne conoscono neppure l'esistenza. Pensate se invece si cominciasse ad insegnare il latino dalla prima elementare come prima lingua! Ci guadagnerebbero tutti: i paesi neo latini (in quanto è più simile il latino che l'inglese), i paesi germanici (in quanto il tedesco ha le declinazioni esattamente come il latino), insomma i due principali rami linguistici europei! Analizziamo la cultura europea generale: non è propriamente vero che la storia dei paesi europei se ne andrebbe in malora, in quanto non si può parlare di varie storie differenti per diversi paesi, ma si deve parlare in una società seria e non nazionalista, di una comune cultura e storia europea. Tutto nasce dall'Impero Romano, quando l'idea di Europa Unita era stata quasi completamente raggiunta (lì avevano unito addirittura tutto il mediterraneo, ma forse è chiedere troppo! ) Inoltre pensate: sarebbe l'occasione unica per imporre una libertà religiosa dominante su tutti, così che ognuno possa praticare (o non) la propria fede in libertà (non sto dicendo che non si fa, però i governi nazionali sono troppo influenzati dalle varie confessioni e dal clero). Si dovrebbe partire il prima possibile. 1. Innanzi tutto creando un sistema federale dove ogni nazione divenga uno stato federale. 2. Poi bisognerebbe creare un sistema di governo (in parte già esistente e che si perfezionerà con l'applicazione del Trattato di Lisbona) con più poteri a livello europeo (ad esempio proporrei un presidente stile napolitano eletto a turno fra i 27 e che non sia il governante di quel paese ma uno eletto dal popolo, e un cancelliere nominato dal parlamento che guidi l'UE) 3. Un sistema comune di istruzione, dove la lingua (che sia latina o esperanta non lo decido io! ) sia condivisa e venga applicata come prima lingua. 4. Far approvare il progetto ai Popoli e non ai loro Parlamenti e chi ci sta ci sta, chi non ci sta si attacca 5. Dare un periodo di 10 - 20 anni di transizione nel quale si crei la prima "generazione europea" Se riuscissimo a fare una cosa del genere, ci dimostreremmo un popolo veramente sviluppato, ma ho i miei forti dubbi... (parlo a livello europeo non italiano!)
Oddio, non credo che il latino sia la scelta adatta ! Anche se non l'ho mai studiato, non mi sembra il caso di dover tornare indietro, non si puo' da oggi a domani insegnare il latino o l'esperanto, probabilmente (secondo me) in caso di unione la scelta andrebbe sulla lingua inglese e vi spiego il perche': Un caso semplicissimo puo' essere quello della lingua italiana, dagli inizi ad oggi è molto cambiata, il dialetto regionale fu sostituito con la lingua nazionale del regno d'italia. La stessa cosa credo possa avvenire cioè: scegliendo per esempio l'ingliese che è gia' insegnato piu' o meno in tutta europa, se un giorno venisse come lingua degli S.U.E. nel corso dei decenni la lingua man mano verrebbe modificata in parte per venire a formare una lingua europea (l'europeo se vogliamo ), insomma come è avvenuto per le ex colonie ingliesi, per esempio in australia non parlano l'inglese come lo insegnano a scuola ma parlano una sorta di australiano se vogliamo, non è inglese al 100%. In questo caso l'europeo come lingua andrebbe a sostituire le lingue nazionali che diverrebbero a loro volta dei dialetti nazionali... La forma di governo ? Certamente una democrazia, io la farei un sistema federale, perche’ forse sarebbe la soluzione migliore visto l’estensione dell’ipotetico stato europeo sarebbe immensa, insomma prendere come modello quello americano, potrei anche sbagliarmi, ma secondo me facendo il confronto con quello italiano funziona molto meglio…. E la capitale direte? Bhe da buon italiano direi ‘’ROMA caput mundi !’’ ma da europeo forse la mia scelta cadrebbe sul Lussemburgo, ma cosa ha il lussemburgo piu’ di Roma ?! Bhe per non far dispetto a nessuno forse è la soluzione migliore. Per il resto concordo pienamente, forse la fase piu’ delicata sara quella di transizione dove i governi europei dovrebbero preparare i loro popoli ad essere cittadini europei, ci saranno molteplici difficolta’ da superare, quelle citate fino ad ora sono solo la punta dell’icberg…
Non sono per nulla d'accordo sul secondo punto; non si deve mai dimenticare il passato (in questo caso di un popolo), perchè spesso rappresenta la via per lo stesso futuro... Se poi dici che la storia e la cultura non danno da mangiare, questo è decisamente sbagliato (almeno nella maggior parte dei casi)...
Quoto Re_d'_Italia in alcune cose (stato federale, voto dirattamente dal popolo,...) ma sinceramente non credo che il latino insegnato a scuola possa essere usato come lingua: primo, scegliere quale latino usare; secondo, il metodo con cui viene insegnato oggigiorno è, secondo me, il peggiore possibile (si sente che è morta, ogni volta che traduco una frase mi sembra di fare una vivisezione! ); terzo, bisogna supplire alla mancanza di termini moderni (aereoplanus? automibilis? ) Interessante anche il problema della capitale: ovviamente non può essere Parigi o Berlino o Roma, quindi o si sceglie una città nuova o effettivamente, come ha detto alexio277, il Lussemburgo mi sembrerebbe un'idea interessante... :humm: Infine, c'è il problema delle minoranze etniche che sinceramente non ho idea come gestirebbe uno stato pan-europeo...:humm: Tutto ovviamente IMHO.
Non ora, non presto, prima o poi sì. L'idea di un'europa unita, se non altro per necessità, prima o poi verrà attuata, in qualche modo. Al contrario di quello che dice qualcuno l'europa non è nata solo per puro sfizio economico o per sfruttare la manodopera dell'est (che poi all'inizio la manodopera dell'est manco si poteva utilizzare), ma per appunto l'idea che i popoli europei dovevano unirsi per rendersi forti. Ma dovrebbe esserci un qualcosa, una minaccia che obblighi a fare il salto, e in ogni caso ci vorrebbe prima di tutto una lingua comune, come l'inglese, che dovrebbe essere ben conosciuta da tutti gli europei. Ma prima o poi succederà, in modi e in forme diverse a come si è formata l'unione economica, questo è certo. Un'unica nazione dal Portogallo all'Ucraina è improponibile, ovviamente, ci sarà per forza di cose un'europa a 2-3 corsie. Ma il fatto che succeda è inevitabile: pian pianino, per inerzia, il progetto andrà sempre avanti, e comunque l'idea c'è e difficilmente, pensando al contrario, ci potrebbe essere qualcosa che spaccasse di nuovo i paesi europei. P.s: Markenos credo che volesse dire che per fare un'europa bisogna rinunciare a dire "io sono italiano con la mia cultura, tu sei francese con la tua cultura" per fare una cosa molto simile a "noi siamo europei, poi tu di preciso sei francese e io italiano". E questo mi sembra una cosa sensata.
Intendo che l'idea che tutta l'europa debba approvare una certa cosa perchè questa cosa si faccia è assurda. Chi è d'accordo ok, chi non è d'accordo ciccia. E infatti con l'euro, per esempio, s'è fatto così. Con quella frase intendo quindi che si possa avere più scale di unione politico-economica: c'è chi è unito politicamente, c'è che è unito economicamente e basta, c'è chi è mezzo mezzo.
Pongo solo un problema per il quale risulta impossibile creare gli USE... come si gestiscono le elezioni politiche? per numero di abitanti?? li vedete voi gli olandesi con 1/4 dei seggi dei polacchi? le elitè europee hanno subito dei processi di formazione e consolidamente che occorre una cultura veramente superiore per abbattere i sistemi politici esistenti. Magari ne possiamo parlare tra 1 secolo e 2... ma ora proprio no..