Il Santo Padre è stato molto chiaro: egli non teme di schierare le armate germaniche contro le armate greche e ancora prova giusta indignazione per l'ambiguo comportamento greco in occasione della presa di Antiochia. Ma la Sua intenzione non fu quella di muovere guerra, ma di dimostrare di non averne paura. Rimane legittimo quindi ogni tentativo di evitare la guerra, con la consapevolezza che ciò viene fatto per saggezza e non per codardia. Raimondo IV, Granconte di Tolosa, accoglie dunque con tutti gli onori a Marsiglia gli emissari del Sacro Romano Imperatore, del Basileo dei Greci e del re d'Ungheria. Ognuno esponga la sua posizione e che l'Altissimo possa ispirare saggezza e pace nei cuori e nelle menti dei convenuti.
non vi sarà alcun congresso se i Romei non verranno chiamati con il corretto nome e con i corretti titoli.
Vogliate perdonare l'ignoranza di un misero Granconte occitano, Autokrátor Kaisár Augustos et Basileus ton romaìon.
SI ricorda al Gran Conte di Tolosa che l'unico imperatore dei Romani è il Sacro Romano Imperatore, erede di Carlo Magno. Il Basileus dei greci si ostina, ancora una volta, ad attaccarsi ad appigli e pretesti pur di avere la guerra
la legittimità del titolo di "imperatore" dei germani è già stata ampiamente dibattuta e l'Inviato del Basileus non sprecherà il suo tempo.
Per dibattere di tali alti titoli, della Storia a loro legata, delle questioni religiose, servirebbe ben altra sede e ben altro ospite rispetto a ciò che io posso umilmente offrire. Propongo di limitarci qui a discutere della crisi ungherese.
Il misero Re d'Ungheria chiede a Tanti papi ed Imperatori di star ad ascoltare anche solo per poco la suo proposta: -Creazione di una camera di Vescovi Cattolici, subordinata al Re Ortodosso con poteri assoluti riguardante le diocesi cattoliche sul quale il kiraly non avrà mai a che fare ed il potere giudiziario (che condividerà nella forma un giudice cattolico, uno ortodosso ed un laico di provata giustizia); -Creazione di un senato di nobili ungheresi guidati dagli eruditi ortodossi con a capo il Patriarca di Budapest con poteri riguardanti al il governo regionale ed legislativo; -Il Re come garante del sistema e come sede del diritto Esecutivo ed Militare; -Non sarà torto capello a cattolico, ortodosso o musulmano che sia dato che il re vuole evitare di condizonare affari che non gli competono. Sperando che con questo compromesso si riesca ad evitare qualsiasi guerra, Vostro Kiraly Kalman.
Come detto il Re vuole evitare di imbattersi in questioni religiose, ma per amore della pace ogni maommettiano verrà giudicato dal nuovo sistema di giustizia e se riconosciuto come pericolo verrà esiliato nella sua terra o, meglio verrà sgozzato per placare la sete di sangue del Basileus dei Romei .
"prestate attenzione alle vostre parole" dice con tono minaccioso l'Inviato del Basileus "è appena stata combattuta una guerra contro le forze infedeli, stesse forze che hanno minacciato il Patriarcato e minacciano la Pentarchia"
Le forze infedeli non sono adesso il problema, e il Re si scusa di questa poco felice uscita, e comprende il motivo di astio verso i musulmani, ribadisce comunque che verranno giudicati dal sistema tripartito di giudici Comunque qui si discute d'altro e nonostante l'importanza di tali discorsi non è questa la sede.
Il Vescovo Elinardo, in vece del Sacro Romano Imperatore Enrico IV, dice che non accetterà altra pace se non quella che preveda il ritorno dell'Ungheria alla Vera Fede. Il Sacro Romano Imperatore si chiede poi come mai la religione cattolica in Ungheria debba essere trattata come una minoranza, quando invece è la religione predominante del popolo e dei nobili d'Ungheria, mentre, a quanto ne sappiamo, la fede ortodossa è professata unicamente dal sovrano.
Qui non si parla di religioni diverse, ma di capi diversi e di qui seguendo la critica non sussiste. Inoltre l'Ungheria non diventerebbe un paese di chiesa ortodossa ma un paese bipentarcato(?) dove tutti i seguaci di un tale od di un altro Patriarca avrebbero pari diritti di fronte al loro Re e soprattutto al loro DIo. Sperando che questa disputa, infima agli occhi di Iddio onnipotente si risolva al meglio per tutta la Cristianità.
[polipatriarcale?] Il Vescovo Elinardo non può che rimanere sbigottito di fronte alle parole del sovrano d'Ungheria. Ciò che egli va delineando è una società multireligiosa dove i seguaci dell'errore sono liberi di sguazzare nel peccato impunemente e dove il relativismo degno dei peggiori sofisti greci regna sovrano. Un tale re non è degno di portare la stessa corona del Santo Stefano d'Ungheria.
La mia non era che una proposta, siamo qui per evitare una guerra e non per causa uno scisma.Se il germanico imperatore ha qualche proposta la faccia valere.
il re dei germani ha sbraitato tanto sulla religione. faccia parlare il suo padrone il vescovo romano
Il Cardinal Camerlengo non ha nessun commento da fare riguardo la creazione di un "fantomatico Concilio di Vescovi subordinato all'autorità ortodossa, dove cattolici, musulmani e eretici vari vivranno in pace nel Regno dei Cieli". Unica punta è che, viste le dichiarazioni folli del sovrano ungherese, probabilmente la guerra civile sarà talmente veloce da non dare nemmeno il tempo alle truppe germaniche di allacciarsi l'usbergo
Il sovrano polacco concorda con il Cardinal Camerlengo. Kiraly Kalman, Re d'Ungheria, sei stato avvertito. Non serviranno le truppe tedesche per riportarvi alla ragione, ci pensate già voi ad autodistruggervi. Per carità di Iddio, mettete giù quella corona, che evidentemente vi da alla testa. Al Re dei Greci, ripeto ancora una volta: è inutile sbandierare titoli se non si ha la forza di difenderli. Io qua vedo solo terre imperiali che non vengono difese da colui che si proclama erede di Costantino. Una volta il bacino del Danubio era una provincia imperiale, e a causa della vostra Negligenza si è trasformato in un bacino di conflitti. Inoltre gradiremmo sentire cosa ne pensa il Patriarca di Costantinopoli, per quanto possa solo peggiorare le cose, sia che egli concordi con il Re d'Ungheria (dimostrando evidentemente la sua pazzia) o sconfessandolo (e perdere autorità sull'Ungheria, sempre che ne abbia mai avuta).
Dato che nessuno vuole far proposte, ho un'altra soluzione: -abdicazione e ritorno allo status quo. Io nomino mio fratello Almas erede in assenza di miei figli, e ritiro a vita monastica a Costantinopoli. Dato che la conversione è stata una mia iniziativa personale tutto tornerà come prima di tal fatto a patto che le terre di Croazia tornino all'Ungheria. Da questo momento in poi non farò più valere eventuali pretese al trono Ungherese. Come ultimo annuncio che questo non è un atto di codardia ma atto estremo volto ad evitare guerre che insanguinerebbero l'europa tutta. Mi congedo a voi illustri maestri di scienze che a tanto vociare non avete offerto soluzioni, ma solo inutili dibattiti. Addio [non rispondete più a questo post, il re non c'è più; ma continuate pure con il concilio]
Il cardinal camerlengo precisa che le pretese territoriali ungheresi non lo riguardano ma ovviamente non dara mai la sua benedizione a una guerra fra cristiani come il padre non benedice i litigi fra i figli. La decisione del re ungherese pare la piu sensata
