Mi pareva esistesse una discussione simile, l'ho cercata per ricollegarmici ma non l ho trovata, quindi ne riapro una nuova, forse ricordo male io. Ho da poco finito di leggere il libro "l'onore d'Italia" di Alfio Caruso, in cui si fa esplicitamente riferimento al comportamento della nostra marina riguardo alle operazioni di rifornimento delle nostre truppe in nord africa, si afferma chiaramente che le informazioni circa rotte e tempi e scorte dei nostri convogli fuoriuscissero con estrema facilità dagli uffici dei comandi della marina per finire in mano inglese. Nel testo viene riportato che molti alti ufficiali avessero mogli inglesi, molti studiarono in prestigiosi college inglesi e provassero un sincero sentimento di amicizia nei confronti dell'inghilterra, in questo contesto immagino non fosse difficile carpire informazioni segretissime. Avete letto cose simili? vi risultano?
Non c'era bisogno di far trapelare notizie... gli inglesi decrittavono quasi ogni messaggio e in piu grazie al radar di cui noi ignoravamo esistenza e funzionamento, si presentavano sempre "in orario", giustamente allora si pensò al tradimento..
Ma da quello che ho letto io, oltre al vantaggio tecnologico, c'era palesemente chi remava contro. In effetti ricondurre tutto al semplice utilizzo del radar mi pare un pò semplicistico
http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?11530-Tradimento-Marina&highlight=tradimento http://www.netwargamingitalia.net/f...reparazione-o-tradimento&highlight=tradimento http://www.netwargamingitalia.net/f...iani-Tradivano-oppure-no&highlight=tradimento Come argomento di discussione è molto leggermente inflazionato...
ahh bè...allora non mi sognavo di averlo letto qua come argomento, chiedo venia per aver riaperto una nuova discussione
Recentemente mi sono riletto le memorie di Amè che per buona parte della seconda guerra mondiale fu il capo dei nostri servizi segreti. In uno dei capitoli aggiunti dopo la prima pubblicazione del libro parla della scoperta e arresto di una spia che passava informazioni alla resistenza francese e questa le trasmetteva agli alleati. L'agente in questione era il fratello di un nostro importante ammiraglio. Amè comunque nelle sue memorie sembra dar credito alla teoria del tradimento se non di tutti di almeno alcuni uomini chiave della marina.
C'è, comunque, da dire che le memorie di Amè sono state pubblicate nel 1954 mentre si è saputo qualcosa di Ultra solo vent'anni dopo. Qualche spia o qualche traditore ci sarà stato ma il punto è che l'ignoranza delle reali capacità di intelligenze alleate da parte di molti "memorialisti" nostrani hanno, a mio avviso, portato a sopravvalutare l'importanza della fuga di notizie da parte di informatori umani.
L'aggiunta è del 1978 (anche se da come scrive non sembra fosse a conoscenza di Ultra) e sembra un tentativo di tirarsi via alcuni "sassolini dalle scarpe", argomenti principali sono alcune precisazioni sul furto del Black Code e appunto sulla marina e l'arresto di quell'agente di cui non si riuscì a scoprire (a causa di uno sfortunato caso) se le informazioni (quelle che vennero scoperte a casa sua comprendevano tra le altre cose lo stato di efficienza del nostro navigli leggero, l'atteggiamento dei nostri ammiragli e lo stato della difesa costiera) gli venissero fornite volontariamente o meno e se i suoi interlocutori (un gruppo di alti ammiragli) sapessero dove andavano a finire. Più tardi questo agente chiese e ottenne la pensione di guerra.
Non ci fu alcun tradimento ne da parte dei generali ne da parte degli ammiragli: ovvio che esistevano reti spionistiche inglesi, americane, sovietiche, francesi, jugoslave, greche, germaniche, nipponiche ..... in Italia come esistevano reti italiane in America, Regno Unito ..... Grazie ad Ultra e agli uomini (e donne) di Bletchley Park, i britannici ed in seguito anche gli americani, erano in grado di decrittare qualsiasi messagio cifrato tedesco e, in seguito, nipponico; paradossalmente non riuscirono mai a decrittare i ns. sistemi cifrati ma, dato che una copia di qualsiasi messaggio italiano dall'inizio del 1941 veniva passato al comando tedesco del Mediterraneo a Roma e da questo trasmesso a Berlino, qualsiasi ns. mossa era nota agli Alleati (a Capo Matapan, per non farci capire che erano a conoscenza degli spostamenti della ns. flotta, inviarono, a colpo sicuro, un idrovolante a "scoprirci"). In pratica gli Alleati vensero la guerra (non solo per questo, ovviamente) grazie al fatto che conoscevano perfettamente ogni mossa avversaria con largo anticipo ..... Leggetevi "Guerra di Spie" che parla della 20ina di persone fucilate in Italia prima dell'otto settembre per spionaggio e/o tradimento a favore del nemico tra cui una donna, un tedesco, una decina di italiani di lingua croata e qualche fuoriuscito; nessun militare fu mai arrestato in Italia per spionaggio o tradimento!!!!!!