Volevo condividere con voi il piacere che ho avuto nell'incontare un veterano di El Alamein totalmente per caso per lavoro. Come al solito non gli ho chiesto tutto quello che volevo sapere, anche perché era una situazione un pò formale, ma che aneddoti!:ador: Tra l'altro era un capitano di autoblindo (Ab 40)! :ador: Mi ha detto che ne ha ritirate lui stesso 6 all'Ansaldo, ha fatto la ritirata di El Alamein ed é stato catturato solo in Tunisia nel '43. Si é lamentato molto della prigionia sotto i francesi, mentre in America si é trovato bene (in prigione) finchè non é arrivata voce che Mussolini era morto. Dopo di allora sono stati trattati come "orfani senza diritti." Sta ricevendo solo adesso delle decorazioni!
Parlare con i veterani fa sempre un effetto notevole. Mio nonno ha fatto 3 anni di prigionia in Germania, una volta sola, a più di 50 anni dalla fine della guerra, mi ha raccontato qualcosa...piangeva ancora. Figuratevi un uomo di 1,80 m che quando è tornato a casa a 21 anni pesava solo 48 chili!!!!! Il nonno del mio amico invece era pilota di Caproni, abbattuto in Africa e portato in prigionia dagli inglesi in Kenya, lui raccontava che gli inglesi non erano affatto bonari. Torturavano i prigionieri piantandogli bossoli nelle rotule. Morale: la guerra rende tutti delle bestie,chi più chi meno, poi la storia la scrive sempre chi vince
Diversi anni fa mi è capitato di parlare con un veterano della decima mas, facevo il turno alla porta carraia durante la naja e il comandante mi chiese di intrattenere un "vecchio ufficiale un po rimbambito" per qualche minuto,parlandoci venne fuori che era un incursore della decima ,non mi trattenni dal fargli domande,ma dopo pochi minuti di racconto,parlando di un incursione dove aveva perso diversi compagni ,scoppiò in lacrime,poi arrivò quel cornuto del comandante. Adesso vivendo in Germania mi capita spesso di parlare della guerra con persone che avevano 15 anni all'epoca,per lo più civili è meglio di ogni libro.
E' sempre affascinante ascoltare i racconti di un veterano... Ci può far capire il lato umano di un periodo storico come quello della seconda GM...
scusa rob non puoi fare un piccolo resoconto di quello che t'ha detto? anche voialtri... perchè non raccontate?
Purtroppo sono passanti un bel po di anni e non ricordo i dettagli,io ero di guardia e lui mi diede il tesserino da marinaio per registrare l'ingresso,quando lessi che aveva 90 anni gli chiesi su che nave fosse imbarcato durante la guerra e potete immaginare la mia reazione quando mi disse che aveva fatto parte della decima,più che altro mi parlò di una missione a Malta durante la quale perse molti amici,poi scesero le lacrime e non riuscì più a continuare. Un paio di settimane fa,nel ristorante di un mio amico,sentii un uomo nel tavolo vicino al mio parlare della guerra e in particolare della Libia,quando se ne andò il mio amico mi disse che è un generale cecoslovacco che combatté con la Wehrmacht in Africa e che va spesso nel suo locale,se lo ribecco gli faccio un interrogatorio,in caso vi farò sapere!
Mi ha raccontato che durante la prigionia sotto i francesi era stato chiuso in un vagone buio e con un solo finestrone sempre chiuso insieme a una decina di commilitoni. Sono rimasti chiusi dentro per quattro giorni durante i quali gli hanno dato da mangiare un chilo di margarina a testa (solo quello). Mi ha raccontato che a tutti é venuta la diarrea, ma erano chiusi in quel dannato vagone senza poter uscire! Alla fine hanno issato il più grosso di loro fino dal finestrone del vagone e con la complicità della guardia che ha fatto finta di niente sono riusciti ad aprirlo. Poi hanno provato a passare il catino con gli escrementi a questo soldato che nel cercare di rovesciarlo fuori dal finestrone se lo é rovesciato tutto addosso. Poraccio. POi mi ha raccontato che mentre era di stanza in Piemonte in attesa di imbarcarsi per l'Africa c'era un Agnelli (la famiglia) suo compagno di reparto addetto agli approvigionamenti che rubava parte del cibo per rivenderla dentro i ristoranti di famiglia. Quando un ispettore é passato dal loro reparto durante un rancio e ha chiesto: "Ma dov'é tutto il contenuto della minestra?" e i soldati gli hanno detto che non c'era mai, l'ispettore ha detto: "questo non va bene non siamo mica in Africa, qui la pasta nella minestra ci deve essere!" Allora é scattata un'indagine e l'Agnelli in questione é sparito dalla circolazione. Poi mi ha raccontato che i suoi mezzi non avevano cingoli ma sei ruote di cui due sollevate che potevano entrare in funzione se il mezzo si infossava o rimaneva incastrato in qualche ostacolo. Ho chiesto se le chiamavano AB 40 o Ab 41 e lui mi ha detto che le chiamavano semplicemente autoblindo corazzate e che erano in grado di muoversi anche nelle fasce (quelle liguri in mezzo agli uliveti)
forse vado un pò OT dato che si parlava di El Alamein,ma parlando di testimonianze, vi parlo di mio Nonno, tutt'ora vivente e lucido, è stato in Russia con la Cosseria, si è congelato gli alluci ed è tornato senza (il che x come andava laggiù poteva andare anche peggio) mi raccontava (quando ero piccolo, ora di meno, ma lo ascolto sempre incantato) dell'estrema carenza di equipaggiamenti, scarpe vestiario radio....tutte cose che mancavano, mi disse che una volta per la sete dovette bere in una pozzanghera dove era in ammollo la carcassa di un cane, mi raccontò dell'estrema povertà dei russi, i cui bimbi nudi e scalzi non avevano nulla nemmeno per vestirsi, ricorda poi il tuono dei cannoni e dei mortai che assorda e stordisce....racconti che mi fa sempre piacere sentire!! ...scusate l'ot, ma spero abbiate apprezzato
Altro che OT, è giusto ricordare e condividere queste cose. Mio nonno era in un reggimento di artiglieria da montagna, non aveva ancora 18 anni ed erano i primi di settembre. La notte tra il 7 e l'8 una squadra di tedeschi (11 per la precisione), saputo per radio del cambio di fronte dell'Italia, sono andati nell'albergo vicino alla caserma in cui il Colonello comandante di reggimento dormiva con una signorina di dubbia moralità. Fatto prigioniero il Colonello, sono tornati in caserma hanno fatto radunare il quadrato degli ufficiali e li hanno catturati tutti, poi hanno fatto schierare sul piazzale il reggimento e gli ufficiali hanno dato l'ordine di resa: in pratica in 11 hanno catturato unintero reggimento d'artiglieria con armi e rifornimenti (non so se abbiano dato medaglie a quella squadra, ma come minimo io li avrei promossi tutti). Li hanno portati allo stadio comunale, dove nel giro di poche ore sono stati radunati 5000 prigionieri italiani che il giorno dopo sono stati spediti in campi di concentramento in Germania.
un mio prozio ha preso la medaglia per aver disinnescato una bomba. e un eroe con la medaglia d'oro al valor civile del mio paese ha praticamente da solo sgominato un bunker in grecia. i suoi erano atterriti per via della mitragliatrice ma lui seppur ferito ad una mano è riuscito ad avanzare fin sotto i nemici per poi piazzare una granata. è morto poco dopo.
questi reduci dovrebbero sempre avere l'oppurtunità di raccontare quello che hanno vissuto in prima persona, è un patrimonio immenso e dobbiamo trarne profitto finchè ancora possiamo
Mio nonno fu deportato in Germania a lavorare come schiavo, da ragazzo. Non me ne ha mai parlato approfonditamente, diceva solo che un giorno che passeggiava per la via un drappello di tedeschi (non ha specificato cosa, penso si occupassero le SS del reclutamente schiavi, no?) lo fermò, lo portò in caserma e da lì in Germania. Non ricordo bene in quale campo, so che i tedeschi usavano concentrare i prigionieri in luoghi strategici come "difesa morale" dai bombardamenti alleati. Fortunatamente con mio nonno questa cosa funzionò... Vennero ad intervistarlo anni fa (ancora l'epoca delle videocassette), ma non si seppe più nulla di quell'intervista. Morì senza nessun conguaglio promesso dalla Germania. Tutti buone a chiedere scusa finchè le scuse non diventano rimborsi.
Mio padre nell'inverno 1944 fu notato mentre guardava alla finestra da due ragazzini repubblichini che decisero di arrestarlo così, senza un perché. Scampò la deportazione che già gli era stata promessa perché il direttore della fabbrica per cui lavorava, convocato in caserma, invece di starsene sulle sue, si batté vigorosamente per salvarlo, descrivendolo come un elemento chiave la cui sparizione avrebbe compromesso l'intera produttività della fabbrica, e così alla fine fu rilasciato. Molti altri, come ricordato nel post precedente, non furono altrettanto fortunati. Questo era il clima quotidiano della RSI, alla faccia dell'"in guerra sono tutti cattivi uguali".
Mio zio è caduto il 9 settembre 43 nel porto di Bastia era imbarcato sulla nave Ardito il corpo non fu mai trovato,a mia zia è rimasta mia mamma e suo figlio da allevare una medaglia ed una pensione di guerra da fame. http://www.storia900bivc.it/pagine/memoguerra/milanetti396.html
Il mio prozio finì disperso in Russia durante la ritirata del Gennaio '43 (era un portaordini della Divisione Vicenza). Non si seppe più nulla di lui (mio nonno mi raccontava che sua madre, disperata, nel corso degli anni interpellò varie veggenti o presunte tali, pur di sapere qualcosa sul suo destino) almeno fino alla scorsa primavera, quando un Alpino (che stava eseguendo alcune ricerche in Russia riguardo i campi di concentramento dei prigionieri italiani) ha fortunosamente recuperato alcuni piastrini di riconoscimento, fra cui anche quello del mio prozio, permettendoci di risalire alla sua sfortunata fine. Il cimelio è stato consegnato a mio nonno con una bella cerimonia lo scorso 25 Aprile e potete immaginare il suo stato d'animo...