Anche a livello strategico il tutto lascia a desiderare.
Il gioco supporta il multiplayer ed è innegabile che l’ emozione salga moltissimo, purtroppo il non poter decidere i punti da spendere o giocare con truppe ad hoc è molto limitante, bisogna infatti sempre giocare con i “battle groups” preimpostati.
Benchè CC5 sia dunque un mezzo fallimento questo non deve sminuire l’ importanza che la serie Close Combat ha avuto per gli appassionati di giochi militari. CC2 Arnhem Bridge fu una rivoluzione per tutti gli amanti dei wargames, un titolo caratterizzato da un realismo allora mai visto unito ad un azione strategica che rimane la migliore della serie, praticamente un gioco perfetto, seguito poi da CC3 ambientato in Russia. Nonostane si perse qualcosa nel realismo della campagna Close Combat 3 si rivelò una meraviglia per qualsiasi modder grazie ad uno stupendo scenario/campaign/map editor che offrì agli utenti la possibilità di ricreare tutti gli scontri della seconda guerra mondiale con un minimo impegno. E così fu! Furono creati infatti mod sulla campagna d’ Africa, Francia 1940, Pacifico, Grecia e persino il Vietnam !
Personalmente creai la prima vera mappa e il mod 1940 e a questi 2 lavori vanno aggiunte altre svariate mappe ed una collaborazione per il Vietnam mod. Si era creata una comunità che forniva con un solo programma la chiave per ore ed ore di appassionante simulazione.
Purtroppo il gioco subì alcune critiche sicuramente fondate ma che ebbero effetti distruttivi sulla serie. Le accuse erano principalmente due: una non proprio serissima simulazione ( era un parere soggettivo ) e la leggerezza della modalità campagna.
Nonostante il successo del gioco, o forse proprio per questo, i programmatori della Atomic pensarono bene ( male ) che un gioco così “moddabile” potesse limitare le vendite dei capitoli successivi e cosi sfornarono CC4 che presentava la mappa strategica tipo Risiko e alcuni supposti miglioramenti riguardo al realismo del gioco. Altro errore grave, a mio parere, fu inserire nuovi sviluppatori, come Eric Young, per citarne uno.
Fu un flop. La campagna dava luogo a scontri ridicoli e irrealistici , il titolo era modificabile ma impiegarano 2 anni per renderlo tale. Complici del disastro furono alcuni dei migliori nomi della comunità di Close Combat, come ad esempio Mick Xe5 ( una mia vecchia conoscenza ) che si lasciarono coinvolgere in idee secondo me sbagliate.
CC5 purtroppo è essenzialmente un CC4 appena riveduto, si porta dietro tutti quei difetti che fecero di CC4 un gioco peggiore di CC3: non si possono personalizzare gli scontri ma si possono solamente scegliere i battlegroups che si vogliono impiegare e questo diventa ridicolo dal momento che non si tratta di gruppi realistici ( per il numero limitato di slots per unità ).
Il fatto che una zona possa essere occupata da una sola unità porta ovviamente a soluzioni ridicole che potete facilmente immaginare!
Aggiungeteci che la campagna è praticamente a senso unico con i tedeschi che devono solo trattenere il più possibile ( in teoria, in quanto la AI è cosi scarsa che ributtare gli americani in mare è uno scherzo ) e capirete che il gioco ha dei difetti che ne sconsigliano l’acquisto, specie ai possessori dei precedenti capitoli della serie.
Però se non avete mai provato alcun titolo della serie Close Combat e pensate che il tipo di gioco vi possa interessare e magari non avete un computer molto potente fateci un pensierino….a Close Combat 2 o 3, non certo al 5, cosa avevate capito !?
Pages: 1 2
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.