Altri aspetti del gioco.
In definitiva, Dominions 2 mi è sembrato molto valido sul piano del gioco in sé, e un po’ meno valido sul piano della presentazione del gioco. Ma vorrei concludere questa recensione accennando, in ordine sparso, ai canonici elementi ‘di contorno’.
Il manuale sembra piuttosto voluminoso, ma di fatto più della metà è dedicato all’elenco delle magie e degli oggetti magici del gioco: cosa utile, niente da dire; peccato solo che non resti spazio per descrivere le regole in modo decente. Inoltre non c’è una figura che sia una, cosa che costringe a leggere il manuale con il gioco davanti, mentre si cerca di capire a che cosa si riferiscono le varie parti. Ma forse è meglio rassegnarsi, di questi tempi trovare un manuale ben fatto sembra impossibile. Quanto al tutorial, ho già detto tutto quello che c’è da dire: semplicemente, non c’è.
Il sonoro è tutto sommato mediocre, ma in uno strategico a turni la cosa non turba più di tanto. La musica di sottofondo è di ispirazione medioevale, molto bella ed evocativa. Purtroppo si tratta di pochissimi brani (tra l’altro tristissimi…) che si ripetono in continuazione, in modo che dopo mezz’ora di gioco si è praticamente costretti a disattivarla. Una volta me ne sono dimenticato, e ho continuato a canticchiarla per alcuni giorni, prima che finalmente mi uscisse dalla testa. Quanto agli effetti sonori, sono assai poco vari e in genere bruttini: qui davvero ci si sarebbe potuti sforzare di più.
Dell’eccellenza del multiplayer ho già detto, e non ho bisogno di ripetere nulla. Quanto invece all’AI, mi è sembrata piuttosto valida, anche se forse non proprio bilanciata: ai bassi livelli è fin troppo generosa, e diventa subito molto impegnativa già ai livelli intermedi. Tuttavia sotto questo aspetto devo sospendere il giudizio: infatti la sterminata varietà del gioco rende molto difficile testare a dovere il comportamento dell’AI.
In giochi di questo genere, la possibilità di creare mappe e scenari personalizzati è fondamentale per creare una solida comunità di fan. In Dominions 2 è facilissimo creare nuove mappe, dal momento che si può usare qualunque immagine in formato .tga, e utilizzare il comodo editor di mappe incluso nel gioco per determinare le province e le loro caratteristiche. Quanto invece alla creazione di scenari, è previsto (e documentato) un sistema di scripting, che tuttavia è ancora largamente incompleto, anche se si prevede che in futuro ci saranno miglioramenti.
Il gioco è ben supportato: il sito del distributore permette di scaricare le patch (uscite in tempi rapidi e abbastanza corpose: segno che gli sviluppatori sono sensibili alle osservazioni dei giocatori, e ci tengono a migliorare la loro creatura) e ospita i forum di discussione; sul sito della Illwinter, molto spartano in verità, si possono trovare nuove mappe da provare.
Infine, i requisiti di sistema: come ho già spiegato, sono particolarmente esosi per uno strategico a turni sostanzialmente in 2d. Lodevole, d’altra parte, la cura degli sviluppatori che hanno deciso di rendere Dominions 2 giocabile non solo sull’onnipresente Windows, ma anche su MacOs, Linux e addirittura Solaris. Il gioco è acquistabile in inglese sul sito del distributore; ho forti dubbi che vedrà mai la luce anche una traduzione e distribuzione italiana…
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