L’intelligenza artificiale è discreta ma non ottima dal momento che a volte si abbandona ad incomprensibili decisioni suicide. Indubbiamente sa leggere il territorio, riconosce la rete stradale presente sul campo di battaglia e sa utilizzarla per manovre di accerchiamento. Mi ha stupito positivamente il fatto che il computer approfitti della notte, quando la visibilità è ridotta a uno/due esagoni, per portare alle mie spalle o sui miei fianchi alcune sue unità e poi aspetti l’alba per ordinargli di sferrare un attacco a sorpresa. Sa riconoscere una unità nemica isolata e l’accerchia ed aggredisce approfittando della sua locale superiorità numerica. Molto spesso riesce ad indentificare il punto debole della vostra linea, specie se questo si trova agli estremi del vostro schieramento. In linea di massima, ogni unità del computer, presa da sola, sa cosa fare, sa come comportarsi ( escludendo eccezioni che descriverò fra poco ), ha una IA ben programmata ma col grosso limite che non sa “relazionarsi” con le restanti divisioni. Sembra che il computer non riesca a vedere il suo esercito nel suo insieme e quindi ad orchestrare un piano di massima che veda coinvolte tutte le sue divisioni. La sensazione che ho avuto è che il grado di cooperazione è basso e limitato solo a gruppetti di non più di 3-4 unità. Altro difetto è che a volte il computer impartisce ordini a dir poco suicidi quali cariche di cavalleria contro quadrati o unità nascoste in un boschetto, o passeggiate in colonna con sui fianchi a qualche esagono le mie fortezze che cannoneggiano a tutto spiano ( l’IA sembra sottovalutare la potenza delle fortezze ). Tirando le somme l’IA sugli scontro tattici se non pericolosa è almeno tale da obbligarvi a giocare attentamente ogni scontro regalandovi comunque del sano divertimento. Giocando poi a livelli di difficoltà più alti la superiorità quantitativa e qualitativa del computer sopperisce alla sua intelligenza limitata.
Peccato per la risoluzione sempre e comunque automatica delle battaglie navali, si sarebbe potuto tirare fuori qualcosa dal cilindro anche per questa tipologia di scontri.
Le scelte di carattere militare vanno oltre i movimenti di truppe attraverso le province o la risoluzione di scontri campali. Si dovrà stabilire entro quali limiti d’età rendere la popolazione abile al servizio in armi, quanti mesi far durare l’addestramento ( più mesi durerà e più alto sarà il morale delle reclute ), in quale percentuale attingere dalla popolazione ( questo influisce sul morale della nazione ). Si dovranno accumulare le risorse necessarie ad equipaggiare le nuove unità, in particolar modo tessuti, ferro, legno. Si dovranno valutare le risorse economiche necessarie a mantenere nuove unità o a mantenere ai massimi livelli la prontezza operativa di quelle già esistenti ( parametro variabile come in Victoria ), tenendo sempre in considerazione il fatto che un aumento eccessivo di tasse potrebbe portare ad un rapido calo del morale nazionale.
All’ inizio di ogni stagione sarete chiamati a scegliere quale innovazione portare nelle vostre dottrine militari ( il gioco li chiama “upgrade”). Ci sono in totale 63 tipi diversi di innovazioni come la medicina da campo ( riduce il numero di vittime ), la formazione a doppia linea ( aumenta la potenza di fuoco ), il combattimento nel deserto ( annulla le penalità per il combattimento nel deserto ), la guardia d’elite ( raddoppia la distanza alla quale le guardie danno bonus sul morale delle unità amiche ), le manovre navali ( porta un bonus all’iniziativa delle proprie navi in combattimento ), e molte altre ancora.
Fino ad’ora potrei avervi descritto un Europa Universalis con risoluzione tattica degli scontri ma resta da verificare se la diplomazia in Crown of Glory è all’altezza di quella modellata nei titoli Paradox. E’ possibile organizzare matrimoni regali ? E’ possibile, nelle trattative di pace, richiedere la cessione di province conquistate, tributi periodici o una tantum? E’ possibile trattare su un diritto di passaggio o chiedere o dare in prestito delle armate o flotte o del danaro ?
La risposta è “sì” a tutte le domande, ma non basta dal momento che il numero complessivo di opzioni al tavolo diplomatico ammonta a 31. Per esempio è possibile richiedere la demilitarizzazione di alcune province, la destituzione di alcuni generali, l’affondamento di parte della flotta, la cessione di colonie ( modellate nel gioco in maniera astratta come fonte di risorse ), la restituzione dell’indipendenza ad una nazione minore, il ridimensionamento della forza militare terrestre, la condivisone dei depositi di rifornimenti, il rispetto della neutralità e molte altre opzioni. A questo c’è da aggiungere che ogni trattato non è un affare riguardante solo due nazioni. Quando si accede al pannello per la creazione dei trattati e si inserisce una nuova opzione diplomatica i protagonisti di tale opzione sono liberamente specificabili dal giocatore. Se da francese mi siedo vittorioso al tavolo delle trattative con la sconfitta Austria, fra le clausole del trattato che sto per proporre posso anche inserire la cessione di una provincia a beneficio della Spagna, mia fedele alleata. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla possibilità data al giocatore di dare un nome al trattato che sta proponendo!
La diplomazia non è solo quella ufficiale di facciata che si fa ai tavoli delle trattative ma è anche quella più sporca dei sabotaggi, dello spionaggio, della destabilizzazione politica e del plagio. A nostra disposizione avremo dei diplomatici, unità caratterizzate da 3 parametri principali ( influenza, conoscenza delle leggi, spionaggio ) sui quali il computer eseguirà dei controlli ogni volta che ordineremo loro di eseguire una fra 13 possibili azioni. Si va dall’espulsione di un diplomatico avversario, al tentativo di scatenare una insurrezione nella provincia o addirittura un colpo di stato, passando per la semplice interruzione di un trattato commerciale o una normale attività di spionaggio e controspionaggio.
Se la fusione di strategia e tattica è l’aspetto che più caratterizza Crown of Glory, la modellazione della diplomazia è certamente uno dei suoi massimi punti di forza.
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