Controllare il comportamento delle singole unità sarà abbastanza semplice, i vari comandi saranno presentati in menù facilmente raggiungibili e dopo i tre scenari di tutorial non avrete più problemi ad orientarvi all’interno del gioco.
Le unità, classico per molti wargames, saranno distinte da: qualità dell’addestramento, morale e dotazione di munizioni. Se il primo parametro non potrà mai mutare gli altri due influenzeranno direttamente l’operatività delle forze.
Potrete anche modificare la dottrina d’ingaggio, in pratica, a quale distanza iniziare ad aprire il fuoco. In FG la guerra di movimento ha la propria ragion d’essere, la possibilità di armonizzare i movimenti delle truppe organizzandoli attraverso dei waypoint molto comodi permetterà di coordinare gli attacchi, concentrando il fuoco contro un obiettivo ben preciso.
L’intelligenza artificiale fa in maniera adeguata il proprio dovere. Non vi troverete di fronte schemi d’attacco sempre ripetuti, il computer sarà in grado di preparare alcune sorprese per tentare di aggirarvi ai fianchi e colpirvi nei punti deboli, anche se alle volte, soprattutto quando “le sta prendendo” vi butterà addosso praticamente tutto in un assalto disperato. Fidatevi, di situazioni disperate non ve ne saranno molte, la sfida sarà sempre bilanciata e provare i due diversi schieramenti offrirà esperienze diverse.
Un elemento che ha lasciato perplessi molti frequentatori del forum Matrix, che ho frequentato per preparare questa recensione, è l’assenza della fanteria all’interno del gioco. Intendiamoci, la fanteria è presente ma non in maniera indipendente, sarà sempre aggregata alle unità meccanizzate; per far un esempio, non avrete la possibilità di disporre di un piccolo manipolo di fanti armati di missili anticarro intenti a tendere un’imboscata. Se sulle prime non avevo accusato questa mancanza, giudicando molto più importante per quel tipo di guerra gli scontri tra mezzi corazzati, leggendo qualcosa sulla strategia NATO di quegli anni ho dovuto ricredermi. Le piccole unità armate di missili anticarro (ad esempio Dragon o Milan) montate su jeep rappresentavano un importante opzione difensiva e non includere almeno queste unità nel gioco toglie un po’ di profondità tattica al titolo.
Per aumentare la longevità del gioco alla Matrix hanno incluso un editor di battaglia e già sulla rete iniziano a girare scenari preparati dai giocatori esperti. In aggiunta c’è la possibilità di giocare on-line o con il più classico PBEM.
Concludendo, Flashpoint Germany è effettivamente un entry level, prodotto sicuramente interessante per avvicinarsi ai wargames senza impazzire con mille opzioni e con micromanaging serrato. La curva di difficoltà è facilmente scalabile, le opzioni per rendere il gioco molto realistico creano una sfida anche ai giocatori più esperti, ma anche un novizio può divertirsi dopo una mezz’ora di tutorial. Complessivamente è un buon gioco, con un livello di rappresentazione della battaglia abbastanza inconsueto che permette di differenziarsi rispetto al panorama generale. I punti in ombra che pur esistono, dovrebbero essere risolti tramite il buon supporto che Matrix garantisce ai suoi titoli.
Il gioco lo potete acquistare direttamente dal sito della Matrixgames , risparmiando qualcosa se scegliete il digital download.
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