Il V-3 era un super-arma progettata dalla Saar Roechling durante la seconda guerra mondiale. Il cannone che misurava in lunghezza 140 metri, era capace di sparare delle granate fino a 140 chilogrammi con una portata di 165 chilometri circa. Il V-3 si basava sul concetto del barone Von Pirquet degli alloggiamenti laterali ad angolo, elettricamente attivati in sequenza per fornire una accelerazione supplementare alla granata durante il suo passaggio all’interno dell’arma. Ciò permise una velocità d’uscita di oltre di 1500 m/s. I proiettili erano muniti di alette per aumentarne la stabilità e tale idea fu ripresa nella serie dei Martlet canadesi 25 anni più tardi. Un prototipo di 20mm fu sviluppato in un sito di prova a Misdroy (Miedzyzdroje, isoletta a nord della Polonia), e il successo fu dimostrato nell’aprile-maggio del 1943. La costruzione iniziò con la realizzazione di un bunker per i cannoni nel mese di settembre del 1943 a Mimoyecques, Francia. Hitler si persuase che questa poteva essere una terza arma di terrore per completare la V-1 e la V-2 e come suo solito, scavalcando lo Stato Maggiore della Wermacht, ordinò che fossero piazzati cinquanta V-3 all’interno di bunker nella Francia occupata, per bombardare Londra.
La prima installazione di V-3 doveva essere costruita a 165 chilometri da Londra a Mimoyecques, nei pressi di Calais, sotto il comando di Wiese. La superarma avrebbe dovuto essere installata, con una collocazione ad angolo fisso, all’interno di una collina a 30 m di profondità, ed era coperta da una cupola protettiva dallo spessore minimo di 5,2 m. Ogni cannone era capace di sparare proiettili da 150 millimetri su Londra. Le camere di combustione laterali ad angolo erano distanti 3,65 m. l’una dall’altra. L’arma, concepita in modo modulare, aveva sezioni laterali nell’alloggiamento per aumentarne il potenziale distruttivo. Centinaia di operai slavi cominciarono la costruzione del sito nel mese di settembre del 1943 scavando un tunnel iniziale di 30 m. sotto la superficie della collina. La resistenza francese informò quasi immediatamente gli alleati del nuovo sforzo bellico tedesco, e le incursioni di bombardamento per distruggere il sito incominciarono due mesi più tardi. Tuttavia il bunker si dimostrò impenetrabile alle bombe alleate, persino a quelle a penetrazione da 5400 chilogrammi: le Tallboy. I V-3 erano in via di completamento quando, il 6 luglio 1944, tre Tallboys riuscirono a sfondare il bunker danneggiando gravemente alcune sezioni principali dell’arma. Penetrarono per 30 m. al primo livello del complesso ed esplosero, uccidendo dozzine di operai. A questo punto i lavori al complesso furono sospesi. Gli alleati, ignari di questo successo, continuarono il loro bombardamenti per distruggere il sito dei V-3 e le altre installazione nemiche sulla costa. Nel quadro del progetto Aphrodite (USAAF) per la distruzione dei bunker germanici furono usati sistemi radio-controllati, B-17 con telecamere o bombardieri PB4Y (B-24) con dieci tonnellate di esplosivi. Questi metodi furono abbandonati nel mese di agosto del 1944 a causa degli scarsi risultati ottenuti e di parecchi infortuni mortali occorsi alla squadra impiegata nelle operazioni (in cui fu coinvolto anche P. Kennedy, Jr, il fratello più anziano del futuro presidente americano).
Verso la fine di agosto i tedeschi abbandonarono completamente il complesso di fronte all’avanzata delle forze britanniche sbarcate dopo il D-Day.
Il sito danneggiato dai bombardamenti alleati prima di diventare operativo, fu occupato dai Britannici alla fine dell’agosto 1944.
Due corti tratti (lunghi 45 m.) del V-3 furono sviluppati ad Anversa in Lussemburgo, per appoggiare l’offensiva delle Ardenne nel dicembre del 1944. Gli effetti sul nemico restano comunque sconosciuti poiché soltanto alcuni proiettili furono effettivamente lanciati.
Questa micidiale arma non entrò in funzione solo a causa dei tempi troppo ristretti in cui la si volle realizzare, però bisogna ricordare che, per nostra fortuna, gli eventi sarebbero potuti andare in modo molto diverso se i Tedeschi si fossero impegnati sin dal primo giorno di guerra con tutta la potenza industriale di cui disponevano, e se Hitler non si fosse intromesso nelle operazioni militari.
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