In conclusione, BoA non è un gioco per tutti. La difficoltà di BoA non deriva tanto dalla sua curva di apprendimento (più che abbordabile), quanto dalle sue numerose “sottigliezze”. Chi non ha la pazienza di studiare i meccanismi di controllo e rifornimento rischia di non comprendere le linee di sviluppo del gioco, e di ritrovarsi spettatore di una serie di eventi che potrebbero apparirgli completamente casuali e privi di uno sviluppo logico.
BoA è però un gioco intelligente, elegante e sostanzialmente privo di difetti rispetto all’obiettivo che si propone: quello di rappresentare in modo dettagliato e storicamente credibile le vicende strategico militari della guerra dei sette anni e di indipendenza americana. Elegante è la rappresentazione grafica; elegante è l’interfaccia; elegante è il sistema dei controlli e dei rifornimenti; intelligente è la capacità del gioco di combinare la semplicità dei meccanismi di gestione delle truppe con un dettagliato modello dei movimenti e degli scontri. Dicevo che BoA trova a mio avviso il proprio principale termine di paragone in CoG, rispetto al quale presenta profili di contiguità nell’ambientazione storica, nel sistema ad esecuzione simultanea dei turni e nella rappresentazione dei problemi di gestione dei rifornimenti. BoA non modella tuttavia la gestione della produzione e della diplomazia (che rappresenta invece una parte centrale di CoG), né gli ordini tattici alle truppe sul campo. Questa diversa concezione determina un diverso fascino dei due (entrambi eccellenti) giochi. CoG è superiore sul piano del coinvolgimento emotivo del giocatore (per la drammaticità di alcune decisioni relative alla gestione delle risorse ed allo sviluppo della nazione), ma BoA si fa decisamente preferire dal punto di vista del realismo storico della simulazione. Se fossi un docente di storia americana, non esiterei ad utilizzare BoA come strumento didattico in scuole e università; avrei invece molte perplessità ad utilizzare CoG per l’insegnamento del periodo napoleonico.
Alla luce di queste considerazioni, la risposta all’interrogativo sull’opportunità di acquisto di BoA è relativamente semplice. BoA non è certo consigliabile ai patiti della costruzione di imperi o dello sfondamento ed accerchiamento di linee nemiche; così pure non è consigliabile a chi si attende simulazioni (magari con rappresentazione in 3 D) degli ordini di battaglia a livello tattico. BoA è invece consigliabile senza riserve agli appassionati di storia del periodo, e così pure agli appassionati del contiguo periodo napoleonico, specie se amanti dei giochi di strategia a turni. Un discorso particolare va invece rivolto agli appassionati di periodi storici più recenti, ed anzitutto del periodo della seconda guerra mondiale. Questi giocatori potrebbero credere che BoA sia lontano dai loro interessi. Devono tuttavia a mio avviso considerare che BoA è un gioco “serio”, e che in quanto tale dovrebbe suscitare curiosità in tutti i cultori di giochi “seri”. Ciò a maggior ragione in quanto BoA è venduto ad un prezzo estremamente basso rispetto alle sue qualità. Questi giocatori dovrebbero a mio avviso prendere BoA in considerazione. All’inizio potrebbero restare perplessi, e alcuni potranno forse abbandonarlo per tornare a giochi ambientati in periodi più vicini. Chi invece vorrà approfondire i meccanismi di BoA, troverà in questo gioco ragioni di grande soddisfazione: un livello di “profondità” e accuratezza storica superiore a quello della maggior parte degli strategici a turni ambientati nella seconda guerra mondiale.
Birth of America
– 19.05.2006
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