Se non vogliamo impegnarci nella campagna ma vogliamo solo goderci qualche scontro dal menù principale possiamo scegliere di giocare una singola battaglia. In questa modalità possiamo scegliere di affrontare otto battaglie storiche, due varianti e due battaglie ipotetiche: ovviamente le forze schierate sono le stesse che storicamente hanno combattuto quella battaglia, sta a noi confermare il corso degli eventi oppure tentare di cambiarli. Prima di ogni battaglia c’è un dettagliato briefing che, oltre ad illustrarci le forze in campo, ci narra le vicende storiche che hanno preceduto lo scontro. Inoltre c’è un sistema di calcolo del punteggio finale che si basa non solo sul numero di navi affondate, e calcolando anche la sproporzione tra le due forze sentenzia chi dei due ha sfruttato meglio il suo potenziale.
Ma non finisce qui. Per aumentare la longevità del prodotto è stata introdotta una modalità per giocare una battaglia generata dal computer. Prima di scendere in campo si può scegliere la grandezza dello scenario e la fazione che vogliamo capeggiare per poi lanciarci ogni volta in una battaglia nuova.
A completare l’opera c’è il multiplayer online che permette di scontrarsi con altri avversari umani. In questa modalità possiamo giocare solo le battaglie storiche, partendo da un minimo di due ad un massimo di 16 giocatori contemporaneamente. Se si gioca solo in due uno prende il comando dei russi e l’altro dei giapponesi; se i giocatori sono di più si può anche assegnare una singola task force ad ogni giocatore. Purtroppo non esiste un server centrale che smisti le partite, per giocare con un amico dobbiamo connetterci direttamente a lui tramite l’indirizzo IP. Questa è una pecca che potrebbe essere migliorata facilmente, attendiamo fiduciosi.
Altra pecca è il fatto che il gioco è disponibile solamente in lingua inglese, e al momento non sembra che gli sviluppatori siano interessati a far tradurre il gioco in altre lingue.
Il manuale di 180 pagine (solo in lingua inglese) tratta in maniera approfondita quasi tutti gli aspetti del gioco ed è di facile consultazione. Il tutorial della modalità battaglia è esaustivo e vivamente consigliato a chi gioca per la prima volta, tuttavia si sente la mancanza di un tutorial della modalità campagna, che sarebbe molto utile per il giocatore ancora inesperto che cerca di muovere i primi passi.
Il supporto degli sviluppatori sembra buono, a poco più di un mese dall’uscita del gioco sono già uscite svariate patch che correggono diversi errori ed introducono anche migliorie. Inoltre è chiara intenzione degli sviluppatori dare vita a future espansioni (magari per trattare altri scenari) sfruttando le generose potenzialità del prodotto. La comunità che sta crescendo intorno al gioco si concentra più che altro nel forum di http://distantguns.xtreme-gamer.com che raccoglie parecchi appassionati.
Il giudizio finale è certamente molto positivo.
Il gioco vanta un’ottima grafica corredata da un buon sonoro, che rende l’azione particolarmente coinvolgente. D’altro canto questo impone al giocatore l’uso di un computer piuttosto potente. Facendo due calcoli approssimativi, non penso che un computer più vecchio di 4, massimo 5 anni riesca a soddisfare i requisiti minimi richiesti.
Altro fatto di cui si dovrebbe tener conto è il prezzo del prodotto, che è piuttosto alto trattandosi oltre tutto di un download digitale. In ogni modo l’alta qualità del gioco vale il prezzo pagato.
Il maggior pregio di Distan guns consiste nel perfetto equilibro tra tutte le componenti del gioco: tattica/strategia, semplicità/dettaglio, realismo/divertimento.
Una volta che il giocatore comprende a fondo le dinamiche del conflitto dal punto di vista strategico il coinvolgimento sale in maniera vertiginosa. Il fattore chiave che permette al giocatore di assaporare appieno il gioco nella sua globalità è proprio il fatto che il conflitto trattato è relativamente piccolo, e il numero di unità in campo piuttosto basso: ciò consente al giocatore di dedicarsi alla “parte più divertente”, ovvero la gestione degli scontri sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista strategico. Dunque potrà sembrare un’osservazione banale, ma è giusto affermare che il tipo di conflitto, inteso in senso storico, si adatta perfettamente al il tipo di gioco pensato dagli sviluppatori e viceversa. Questo ponderato connubio, pienamente riuscito, è indice dell’alta qualità del prodotto e della genialità degli sviluppatori.
Distant Guns
– 25.09.2006
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