Il momento tanto atteso è finalmente giunto. Hearts of Iron 2 Doomsday è arrivato nei negozi per la gioia di noi appassionati di giochi strategici.
L’ultima impresa della ormai nota casa scandinava Paradox colpisce in primo luogo per la strategia di vendita utilizzata: questa espansione non richiede la versione base del gioco ma è “standalone” e cioè funzione senza che sia necessario possedere Hearts of Iron 2 (da ora in poi HOI2). Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando inserisco una rapida panoramica su tale gioco, chi invece ha già dimestichezza con questo titolo Paradox può tranquillamente passare al paragrafo successivo.
In HOI2 saremo alla guida di una delle nazioni realmente esistite negli anni antecedenti e precedenti il secondo conflitto mondiale (1936-53); una volta scelto il nostro stato, tra i cento e più disponibili, dovremo amministrarne i numerosi aspetti che vanno dalla ricerca scientifica, ammodernamento e creazione di forze armate di cielo terra e mare, diplomazia, spionaggio, sviluppo industriale e reperimento di nuove risorse, lotta ai partigiani, conduzione sui campi di battagli di tutto il globo dei nostri eserciti, e moltissime altre opzioni. In HOI2 la gestione dei vari parametri è in tempo reale, lo scorrere del tempo è suddiviso in ore. L’alternanza del giorno e delle notte come anche i parametri meteorologici possono rivestire grande importanze per la brillante riuscita di una campagna militare e conferiscono a questo titolo un notevole spessore strategico. La gestione della ricerca avviene tramite appositi team che avranno varie specializzazioni ed un livello di abilità prefissato, a cui saranno assegnati progetti di ricerca che avranno un costo in denaro e richiederanno un certo tempo, a seconda dell’abilità e della specializzazione della nostra squadra scientifica. Le risorse che sono necessarie all’industria sono 3: acciaio, energia e materiali rari, mentre il petrolio è indispensabile per ogni veicolo a motore. Ogni regione produce un certo quantitativo di risorse che non è modificabile, in due casi però si può fare qualcosa: i reattori nucleari aumentano la produzione di energia e questa può essere convertita in petrolio a tassi dipendenti dal livello tecnologico raggiunto nella raffinazione tra le ricerche di tipo industriale. Le industrie non danno nessun bonus nello sfruttamento delle risorse del territorio. Se si vogliono altre materie per foraggiare l’industria bellica le si può prendere “manu militari”, ma i paesi conquistati offrono solo uno sfruttamento del 50% per quanto concerne le risorse e un 33% massimo (senza contare possibili bonus dei ministri) per l’industria di preda bellica. Per concludere questa rapida panoramica parliamo delle forze armate. Appena daremo ordine alle nostre divisioni (il gioco è a livello divisionale) queste inizieranno ad avanzare nella provincia nemica verso cui abbiamo impartito l’ordine di avanzata: se non vi sono forze nemiche contrapposte non ci saranno scontri, ma se vi saranno divisioni nemiche sin dall’inizio si avrà uno scontro in cui entreranno in gioco vari fattori che determineranno il vincitore: quantità e qualità delle forze in campo, caratteristiche dei comandanti, fattori climatici/temporali, dottrine militari sviluppate, condizioni del terreno, e innumerevoli altri parametri. L’aviazione potrà intervenire per dare un supporto decisivo attaccando direttamente le forze nemiche, riducendo la loro organizzazione o la loro capacità di trasporto, attaccando installazioni militari (porti, aeroporti, contraeree, basi missilistiche o reattori nucleari), bombardando i centri industriali e le risorse. Le divisioni di terra oltre ad attaccare potranno fornire supporti in difesa o in attacco a divisioni adiacenti impegnate in azioni militari, o dare la caccia ai partigiani. La marina avrà tra le sue possibilità dalle più classiche crociere di pattuglia fino alla caccia ai sommergibili o ai convogli, per concludere con il supporto degli sbarchi a terra con i possenti calibri delle sue navi principali.
Hearts of Iron II Doomsday
– 09.06.2006
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