Durante la guerra, le armi e gli equipaggiamenti delle truppe paracadutiste tedesche non differivano essenzialmente da quelli della fanteria. Il fucile automatico per paracadutisti Fallschirmjägergewehr FG 42, che usava la munizione standard (la cartuccia 7.92×57 1S), fu l’unica arma leggera speciale sviluppata. Fu adottato perché il fucile automatico della fanteria non usava la munizione standard: gli MKb42/MP 43/StG 44 usavano la cartuccia 7.92×33 Kurz.
Usavano soprattutto Mauser k98 o la carabina Gewehr33/40, ma disponevano di una quota ampia (maggiore rispetto alla fanteria) di armi automatiche (MP38/40), in ragione di una ogni 4 uomini.
In ogni operazione di paracadutisti il problema che dava maggiori preoccupazioni era il modo di portare le munizioni. Quando al Fallschirmjäger fu possibile lanciarsi con il proprio fucile (fino a quel momento si lanciavano solo con le pistole P08 o P38 e le bombe a mano), si poterono usare per portare le munizioni i contenitori aviolanciabili, la maggior parte dei quali, dopo il 1942, erano trasportabili (ossia dotati di ruote).
Nel 1944 fu introdotta in alcune unità la cosiddetta bandoliera portamunizioni individuale, che ebbe grande successo. Immediatamente dopo l’operazione di Creta i paracadutisti richiesero la costruzione di speciali carri armati di piccole dimensioni (Lilliputpanzer) che potessero essere impiegati in operazioni aviotrasportate, e di speciali cannoni controcarro di peso contenuto. Dal 1942 furono condotti esperimenti su un carro armato biposto che potesse essere trasportata da un aliante di grandi dimensioni. Il Panzer, a causa della sua forma, era chiamato “tartaruga”. A causa di difficoltà nel programma di produzione degli armamenti gli esperimenti cessarono verso la fine del 1942, prima che fosse possibile formarsi un’opinione definitiva sull’utilità del mezzo. Ad ogni modo, sembra che avesse raggiunto pienamente i tre requisiti della Heer per una bassa sagoma, alta velocità e grande mobilità fuoristrada.
Nel 1942 i Fallschirmjäger furono dotati di un cannone controcarro da 4.8 cm/4.2 cm a canna conica e proiettile perforante cinetico, il 4.2cm leichte PAK 41, prodotto dalla Billerer & Kunz su progetto Rheinmetall/Maser, arma speciale in sostituzione dei poco pratici controcarro da 3.7 cm, difficili da traspostare. Il nuovo cannone non si dimostrò particolarmente efficace contro i carri pesanti inglesi in Nord Africa e la sua produzione fu interrotta nel 1943. Contemporaneamente fu introdotta come arma speciale per il combattimento ravvicinato contro i carri armati la cosiddetta Panzerwurfmine o PWM 1 (L), granata anticarro lanciabile a mano. Ad uso esclusivo dei Fallschirmjäger furono introdotte le cariche cave magnetiche da 3 e 4 kg, Panzerhandmine 3 e 4, ma esse furono presto rimpiazzate dai Panzerfaust.
Nell’autunno del 1944, l’ing. Schardien stava lavorando ad una nuova arma anticarro per unità aviotrasportate più facilmente trasportabile del Panzerfaust, ma probabilmente non riuscì a completare i suoi esperimenti.
Qualche unità Fallschirmjäger usò l’Einstoss-Flammenwerfer (lanciafiamme monouso) della Waffen-SS, molto più adatto ad essere aviotrasportato del lanciafiamme della Heer.
La maggiore preoccupazione dei Comandi Superiori della Fallschirmtruppe era la mancanza del supporto dell’artiglieria durante i combattimenti di fanteria dei Fallschirmjäger. I Fallschirmjäger erano armati degli eccellenti cannoni senza rinculo aviotrasportati da 7.5 cm e da 10. 5 cm, entrambi dotati di canne corte e affusti costruiti in lega metallica leggera, rispettivamente denominati 7,5 cm LG 40 e 10,5 cm LG 42.
Su terreno adatto il cannone da 7.5 cm poteva essere facilmente trainato da due uomini, e la sua elevazione era la stessa del controcarro da 3.7 cm della Heer. La gittata massima era di 3.500 metri per il pezzo da 7.5 cm e di 8.100 metri per il 10.5 cm. Ambedue avevano i seguenti svantaggi: emettevano al momento dello sparo una grande quantità di fumo e la vampa posteriore era visibile, di notte, a grande distanza; inoltre potevano essere usati solo per il tiro diretto. Tentativi di usare i cannoni aviotrasportati senza rinculo come armi a tiro indiretto non furono soddisfacenti. Un altro problema consisteva nella disponibilità di sufficienti munizioni: in una operazione aviotrasportata raramente è possibile portarne con sé il necessario quantitativo o farsi rifornire successivamente. Quindi, di norma, possono essere attaccati con colpi singoli solo importanti bersagli di punto, in genere da una posizione scoperta e in tiro diretto.
Oltre a queste armi, furono usati a Creta anche razzi da 15 cm. Essi erano lanciati da strutture in legno che servivano anche da contenitori da aviolancio. Questi razzi non si dimostrarono molto efficaci: a causa della loro alta dispersione erano indicati solo per il tiro in salve contro bersagli d’area, però la quantità di proiettili necessaria per questo uso non poteva essere aviotrasportata, poichè un trimotore da trasporto Junkers Ju 52 poteva trasportare e paracadutare solo quattro razzi alla volta.
La Fallschirmtruppe era generalmente costretta ad affidarsi all’equipaggiamento per comunicazioni dell’Esercito, equipaggiamento distribuito ai Fallschirmäjger in quantità maggiore di ogni altra unità.
I set radio “Dora” e “Friedrich” si dimostrarono molto efficienti nelle operazioni aviotrasportate. Sin dal 1942 le truppe avevano inoltre ripetutamente chiesto una piccola radio portatile a corto raggio per comunicare tra Compagnie, ma essa non fu mai introdotta. Cosicché molte unità fecero uso degli equipaggiamenti radio americani catturati.
Per il progettato impiego di un Battaglione Fallschirmjäger nell’operazione su Malta, la ditta Siemens-Halske fornì un set radio portatile per mantenere il contatto con il Comando. Questa radio aveva un raggio di 300 chilometri, poteva essere usata per un periodo ininterrotto di sei ore ed era facilmente trasportabile da una sola persona.
I piccioni viaggiatori e i cani portaordini furono usati con molto successo nelle operazioni aviotrasportate: i primi, per comunicare con il Comando; i secondi, per le comunicazioni all’interno della Compagnia o tra quest’ultima e il Battaglione. I cani, equipaggiati con un paracadute che si distaccava automaticamente dall’imbracatura dopo l’atterraggio, di solito saltavano molto volentieri e senza incidenti.
Nel 1942, fu introdotto su base sperimentale un proiettile per comunicazioni, protetto contro la manipolazione del nemico da speciale accorgimento, ma la sperimentazione fu interrotta quasi subito.
Come si evince dal seguente elenco, queste divisioni avevano poca artiglieria e dipendevano dal supporto aereo per comunicazioni e attacchi (da qui l’importanza di una superiorità aerea almeno a livello locale). Solo per la battaglia delle Ardenne, poterono contare sul supporto di artiglieria a lunga gittata.
PRINCIPALI DOTAZIONI INDIVIDUALI E COLLETTIVE
Pistole
Walther mod. P 38, cal. 9 Walther mod. P 38-59, cal. 9
Pistole mitragliatrici
Schmeisser mod. MP 38-41, cal. 9
Fucili a ripetizione
Mauser mod. 98 K, cal. 7,92
Moschetti o mitra automatici
Bergmann mod. MP 35, cal. 9
Fucili automatici o semiaut.
Mauser mod. 41 W, cal. 7,92 Rheinmetall mod. FG 42, cal. 7,92 (spec. parac.)
Fucili mitragliatori
Rheinmetall mod. MG 34, cal. 7,92 Rheinmetall mod. MG 42, cal. 7,92
Mitragliatrici pesanti e cc, aa.
Rheinmetall sp. mod. 34 S, cal. 7,92
Heckler & Kock mod. HK 2S, cal, 12,7
Rheinmetall mod. MG 40 F, cal. 20 aa
Rheinmetall mod. MG 41 F IV, cal. 20 aa
Mortai pesanti o d’assalto
Morser 80 mm
Morser 81 mm
Morser 106 mm
Morser 120 mm
Armi controcarro, razzi cc. aa.
Panzerf aust part.
Panzerschreck port.
Cannoni cc, aa.
Cannone cc 37/40
7.5cm LG 40
10,5cm LG 42
Paracadute
I S 24 B 30 Robur
II S 24 B 30 Robur
M 18 B Heinecke
M 18 S Heinecke
Rechlin RZ 1
Rechlin Bau RZ 16
Rechlin Bau RZ 36 Dr
Alianti
DFS 230 A 1 GO 242
GO 244 (motori aus.)
ME 323 (Messerschmitt esamotore, Gigant)
JU 322 ME 321 ME 263
Aerei rimorchio alianti
JU 52 (sigla di Junkers)
JU 90
FW 200
HE 126 (sigla di Heinkel)
HE 111Z
ME 110 C 1 (sigla di Messerschmitt)
JU 290
Aerei da trasporto
JU 52
HE 111