Verso la fine della guerra le Truppe Paracadutiste tedesche definirono in modo chiaro tre metodi di attacco ad un obiettivo:
1. Lancio o atterraggio sull’obiettivo
2. Lancio o atterraggio nei pressi dell’obiettivo
3. Lancio o atterraggio a distanza dall’obiettivo
Secondo le opinioni tedesche, il lancio o l’atterraggio direttamente sull’obiettivo è il metodo da preferire per l’attacco di un obiettivo relativamente piccolo e particolarmente munito contro un attacco da terra. I tedeschi consideravano l’aliante portatruppe in picchiata il migliore strumento per questa operazione.
Esempi di atterraggi sull’obiettivo sono la cattura del forte di Eben Emael, a nord di Liegi, nel 1940, lo sfortunato attacco effettuato da elementi del Reggimento d’Assalto Paracadutisti (Sturmregiment) contro le postazioni contraeree inglesi a Khania, sull’isola di Creta, ed il lancio del Kampfgruppe dell’oberstleutnant Freiherr von er Heydte sull’incrocio stradale a nord di Monte Rigi, nelle montagne dell’Eifel, nella Germania Occidentale.
Il lancio nei pressi dell’obiettivo era il metodo preferito per la cattura di un ponte o di un aeroporto. La regola consolidata prevede che gli uomini si lancino verso l’obiettivo da tutti i lati, in modo che il bersaglio sia posto al centro di una formazione a campana composta da paracadutisti che scendono dall’aria.
Esempi di lancio nei pressi dell’obiettivo sono la cattura dei ponti di Moordijk e dell’aeroporto di Waalhafen vicino Rotterdam nel 1940, e la cattura dell’aeroporto di Maleme a Creta, nel 1941: d’altra parte, se nel 1944, nonostante i duri combattimenti, i paracadutisti inglesi non riuscirono a catturare dall’aria i ponti di Arnhem ciò fu in gran parte dovuto al fatto che non si lanciarono vicino all’obiettivo, ma ad una considerevole distanza da esso.
Secondo opinioni tedesche, si deve ricorrere al lancio ad una certa distanza dall’obiettivo principalmente quando esso è così esteso da poter essere ridotto solo grazie ad un lento e sistematico attacco di fanteria, metro per metro.
Mentre nel lancio nei pressi dell’obiettivo è tassativo che l’attacco debba essere eseguito da diverse direzioni, nel lancio a distanza l’attacco di terra deve essere lanciato su un fronte profondo e stretto, e da una sola direzione. Un esempio è l’attacco a Khania nell’isola di Creta da parte del 3. FallschirmRegiment nel 1941.
È perlomeno dubbio che, oggi come oggi, un’operazione di questo tipo possa essere eseguita nella stessa maniera.
Stante la possibilità dei paracadutisti di attaccare delle costruzioni dall’aria, il metodo migliore per conquistare un abitato potrebbe essere rappresentato da un misto di lanci sopra e nei pressi dell’obiettivo, al posto della procedura utilizzata a Creta nel 1941. Evidentemente il modo più semplice per catturare un villaggio è attaccarlo dall’interno. Come risultato delle loro esperienze i tedeschi distinguevano fra due modi di lanciare una forza di paracadutisti: far atterrare tutti gli elementi di una data unità nella stessa area e far atterrare tutti gli elementi di una unità allo stesso tempo.
Per riuscire a far atterrare tutti gli elementi in una stessa area, gli aerei da trasporto si avvicinavano alla zona di lancio in una formazione profonda e stretta. Per un Battaglione di 600 uomini, sarebbe normale una zona d’atterraggio di circa 800 metri di diametro e 30 minuti per completare l’atterraggio dell’unità.
Secondo l’esperienza tedesca questo metodo di lancio si deve impiegare specialmente di notte, in lanci nei boschi e nei villaggi o in altre aree con poca visibilità, oltre che nei lanci a distanza dall’obiettivo. L’errore del III/FallschirmRegiment 3 a Creta fu quello di non usare questo tipo di atterraggio. Le sue pesanti perdite possono essere in parte attribuite a questo fattore.
Se tutti gli elementi di una unità devono essere lanciati contemporaneamente, allora gli aerei da trasporto si devono avvicinare in ampia formazione, dirigendosi verso distinte zone di lancio, situate le une vicine alle altre, il più vicino possibile, e nello stesso tempo.
In un’operazione come questa, l’area di atterraggio per un Battaglione di 600 uomini misurerà, almeno, 1.800 metri di diametro e i tempi di atterraggio saranno inferiori ai 15 minuti. Secondo l’esperienza tedesca, questo metodo è particolarmente adatto nei lanci su un terreno che offra scarsa copertura, oltre che nei lanci nei pressi dell’obiettivo. A Creta, il II/FallschirmRegiment 1 commise l’errore di lanciarsi, a intervalli molto grandi, su molti piccoli punti di lancio, notevolmente distanti fra loro. Per colpa di questi ritardi il Battaglione fu quasi completamente annientato. Di norma, quanto maggiore è l’area d’atterraggio, tanto minore deve essere il tempo impiegato nell’operazione di lancio.
Commento del GFM Kesselring sui tre metodi di attacco di un obbiettivo:
Primo metodo (lancio sull’obbiettivo): gli atterraggi di paracadutisti in un’area fortemente difesa può avere successo solo quando vi sia la piena sorpresa dell’avversario. Certamente l’effetto delle armi sui paracadutisti in aria è sovrastimato ,ma vi è certamente un pronunciato elemento di debolezza al momento dell’atterraggio, quando i paracadutisti si trovano esposti al fuoco difensivo e che può portare al disastro come ad Arnhem (1944) e della Sicilia (1945).
Secondo metodo (lancio nei pressi dell’obbiettivo): i vantaggi di questo tipo di lancio non devono essere superiori ai vantaggi, cioè , nel caso di forti difese contraeree, un successo può essere ottenuto solo con la sorpresa e , in questo caso, gli alianti sono superiori ai paracadutisti per il loro avvicinamento silenzioso. Esempi di questo tipo di lancio sono la cattura del ponte di Moordijk e dell’aeroporto di Waalhafen vicino a Rotterdam. In questo caso il lancio deve avvenire da diverse direzioni per disperdere il fuoco nemico.
Terzo metodo (lancio a distanza dall’obbiettivo): tipico delle operazioni in grande scala, ha il vantaggio di poter far riunire le proprie truppe in una zona lontana da pericoli e la sorpresa può essere ottenuta ugualmente controllando l’ora e le condizioni meteorologiche. In questa occasione il lancio deve essere eseguito su un fronte profondo e stretto in una sola direzione. Una combinazione di lanci sopra e vicino a un obbiettivo può essere consigliabile, per ragioni tattiche o di inganno, in modo da disperdere il fuoco nemico.
Lo stesso risultato si può ottenere con un attacco diversivo che atterri poco distante.
1940 operazione Weser (Norvegia):occupazione con aviolancio delle isole danesi di Falster e Funen; aviolancio sulle basi norvegesi di Sola-Stravenger, Bergen , Trondheim; aviolancio sul nodo ferroviario di Dombas, aviosbarco sull’aereoporto di Fornebu (Oslo); interruzione dell’unica linea ferroviaria che conduceva a Nord; rinforzo della guarnigione di Narvik assediata da inglesi e polacchi.
1941 operazione Festung Holland (Olanda):occupazione dei ponti sulla Mosa a Dordecht e Rotterdam; conquista dell’aereoporto di Waalhaven e dell’adiacente ponte sulla Mosa; e cattura del forte di Eben-Emael.
1941 operazione Merkur: blocco dell’istmo di Corinto(per bloccare la ritirata delle truppe inglesi verso i porti del Mediterraneo) e conquista di Creta (dall’aria visto che la potenza navale inglese bloccava la possibilità di sbarco anfibio).
1943 (Italia) cattura del comando generale italiano a Monterotondo; aviolancio sull’isola d’Elba per annientare la guarnigione che ancora combatteva; (Grecia) aviosbarco a Lero e Coo per distruggere le guarnigioni italiane qui dislocate.
1944 operazione Astore (Ardenne): inserzione di sabotatori dietro le linee americane allo scopo di favorire l’avanzata tedesca.