World at War: a World Divided (da adesso in poi AWD) è l’atteso seguito di Gary Grisby: World at War (da qui in poi abbreviato WAW), pubblicato dalla Matrix un paio di anni fa.
Sviluppato sempre dalla 3by2 Games, società nata dalle ceneri della storica SSI (un mito per gli appassionati di wargames), AWD è un gioco di strategia a turni ambientato nella II Guerra Mondiale nel quale i giocatori possono scegliere di guidare una delle principali Nazioni impegnate nel conflitto.
Visto il discreto successo commerciale di WAW, la filosofia adottata dalla 2by3 Games nello sviluppo di questo sequel è stata quella di evitare le rivoluzioni e di mantenere pressoché inalterato l’impianto originario del gioco, introducendo però degli elementi innovativi di sicuro interesse per i giocatori, come una maggiore varietà di scenari, lo spionaggio, la diplomazia per i Paesi neutrali e l’esperienza delle unità.
La schermata iniziale consente di selezionare i vari scenari e le opzioni di gioco. Gli scenari proposti da AWD sono ben nove, dal classico scenario con partenza nel 1939-1946 a quello ipotetico East vs West del 1946 in cui l’URSS attacca l’Occidente al termine della II Guerra Mondiale. E’ interessante notare che tale scenario può verificarsi anche nella campagna 39-46: una volta sconfitte le forze dell’Asse i giocatori possono scegliere se continuare la guerra fra Usa e UK contro l’URSS per la supremazia mondiale, mentre la Cina rimane in questo caso neutrale.
Sono inoltre presenti quattro tutorial utili per familiarizzare con il gioco.
E’ possibile in questa schermata selezionare la Nazione da impersonare e la modalità di gioco (contro il PC, multiplayer via internet o via email). Le Nazioni giocabili rimangono le stesse di WAW: Germania, URSS, Giappone, Alleati Occidentali (che comprendono UK e USA) e infine la Cina nel ruolo di potenza minore.
La schermata delle opzioni è molto dettagliata e consente di personalizzare in maniera decisamente ampia la propria esperienza di gioco. E’ possibile scegliere, fra l’altro, se attivare la “fog of war” o meno, a che livello gestire i rifornimenti (si può giocare senza i rifornimenti fino ad arrivare alla gestione completamente manuale degli stessi) e stabilire le condizioni di vittoria (conquista totale o vittoria automatica nel momento in cui i giocatori dell’Asse raggiungono un determinato numero di punti vittoria).
Il gioco vero e proprio presenta un’interfaccia molto simile a quella del suo predecessore WAW, semplice e intuitiva. Oltre alla classica mappa di gioco, che rappresenta il mondo intero suddiviso in regioni terrestri e marine, troviamo la classica mini-mappa per spostarsi velocemente da un punto all’altro dell’area di gioco e, in alto, i pulsanti che richiamano le varie opzioni. Per muovere le unità da un’area all’altra basta selezionare sulla mappa l’unità desiderata e spostare il mouse sopra la regione di destinazione: se il movimento è possibile verrà visualizzato con delle frecce il tragitto compiuto dall’unità. Per dichiarare gli attacchi è sufficiente muovere le proprie unità in territori neutrali o nemici e premere sul pulsante di inizio del combattimento. Le informazioni sono a portata di mano, molto spesso è sufficiente solo un click del mouse, il che vuol dire che l’interfaccia svolge bene il suo mestiere. Nota negativa per grafica e sonoro, non certo allo stato dell’arte: la mappa è gradevole ma le icone delle unità sono statiche e piuttosto bruttine. Anche se non è certo per questi aspetti che va valutata la validità di uno strategico, resto dell’idea che da un prodotto commerciale venduto a prezzo pieno (sui 40 dollari IVA esclusa) si debba pretendere qualcosa in più.
Il sistema di gioco, come già accennato, è a turni di tre mesi ciascuno, corrispondenti alle stagioni dell’anno (il primo turno dell’anno è l’inverno, seguiti da primavera estate ed autunno). Ciascun turno è diviso in due fasi distinte: movimento-combattimento e produzione-ricerca. Vediamo nel dettaglio le fasi del gioco.
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