Selezionando uno scenario vedrete a lato la descrizione, non sempre esaustiva e a volte addirittura striminzita, peccato. Le impostazioni per la battaglia sulla sinistra dello schermo consentono di assegnare un vantaggio a uno dei due contendenti, di utilizzare lo schieramento storico o meno, e di attivare la “fog of war” e la modalità “double move”, che consente opzionalmente di utilizzare i punti movimento non spesi da un’unità in un turno anche dopo la sua prima attivazione. Gli scenari realizzati dagli utenti che deciderete di scaricare e installare nell’apposita directory compaiono nella lista degli scenari mescolati a quelli originali, forse sarebbe stato meglio distinguerli in qualche modo, o poter attivare un filtro.
Importante: compaiono nella lista solo gli scenari che utilizzano armate che avete acquistato, quindi facenti parte o del gioco base o di un army pack installato. Anche in questo caso forse sarebbe stato meglio fare apparire tutti gli scenari installati, evidenziando quelli non giocabili e indicando per ognuno di questi l’army pack necessario.
Ad oggi ho giocato più di una ventina di battaglie, ma per la recensione ho scelto uno scontro storico avvenuto nella seconda guerra punica tra Publio Cornelio Scipione e Annibale, noto come “battaglia del Ticino” (Ticinus 218BC). Di questa battaglia esistono due versioni, una più fedele al probabile andamento dei fatti e con meno truppe (complessità Low) e una più fedele a come furono tramandati i fatti, quella appunto che ho scelto, e che è indicata di complessità Medium. Ho poi scattato alcuni screenshot della battaglia di Tunisi, che ho utilizzato per mostrare uno dei limiti di molti scenari, il ridotto spazio di manovra, ma ne parleremo più avanti.
La battaglia
Normalmente preferisco giocare con lo schieramento di partenza storico, e anche in questo caso ho fatto così.
Molto spesso i Romani schieravano una prima linea di truppe leggere, in genere alleate, destinate ad assorbire la maggior parte dell’impeto del nemico; diremmo oggi “carne da cannone”. Non di rado queste truppe si sbandavano, e proprio per questo i romani schieravano la propria seconda e terza linea in modo da lasciare dei varchi, in modo che i fuggitivi potessero passarci senza scompaginare le linee di fanti pesanti.
Lo schieramento iniziale sembra quindi ben concepito: cavalleria ai lati, comandante al centro, prima linea di fanteria leggera, varchi per la fuga.
Memore delle mie precedenti esperienze lascio che la battaglia si svolga in modo storico, pur sapendo già quale sarà il probabile risultato: lascio che il nemico investa la mia prima linea, che inevitabilmente si scompagina, caricata dalla cavalleria nemica e poi dalla fanteria. Il gameplay è molto tradizionale: si alternano i turni dei due giocatori, e in ogni turno si può muovere e attaccare con ogni unità. Le regole tengono conto ovviamente di uno degli aspetti fondamentali delle guerre antiche, il fronte della formazione. Un attacco ai lati o alle spalle può avere effetti rovinosi su una formazione serrata. Certe unità possono cambiare fronte solo con molte limitazioni, altre, in genere la fanteria leggera e a volte media, in modo più elastico. Trovo molto interessante il fatto che il fronte di una unità sia rivolto verso un vertice dell’esagono in cui si trova, e non verso un lato, in modo più tradizionale: questo offre un fronte di due lati, un lato di esagono per ciascun fianco e due lati per il retro della formazione. All’inizio dovrete famigliarizzare col cambiamento di fronte automatico attuato dalle unità durante il loro movimento (ove necessario); ma dopo qualche esperimento non avrete problemi a gestire al meglio le vostre unità.
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