La customizzazione delle razze è sempre stata una materia molto scivolosa per i “4X”. Alcuni giochi molto dettagliati trattano con estrema cautela questa materia. Ad esempio Distant Worlds non permette la creazione della propria razza mentre la saga di “space empire” tratta con molte restrizioni questo aspetto. Il motivo è l’incredibile difficoltà a bilanciare il “peso” di ciascun elemento distintivo affinché non si possa creare una razza custom eccessivamente potente rispetto alle altre.
Il motivo di tale difficoltà è che questi giochi sono a “crescita esponenziale”: la razza è, continuando in termini matematici, la “base”, e il susseguirsi dei turni gli “esponenti” . Ogni minimo dislivello tra le caratteristiche proposte durante la creazione della razza al trascorrere di qualche centinaio di turni diventano squilibri importanti e determinanti. Ad oggi non esiste letteratura sufficiente in Internet per stabile se ES sia più o meno riuscito nel “miracolo” del bilanciamento della customizzazione delle razze. Archiviate le preoccupazioni, rimane il divertimento di creare la propria razza preferita.
Le dieci diverse razze preconfezionate, come suggerito anche dalle brevi descrizioni di background, permettono di sposare diverse filosofie di comportamento tipiche del gioco di ruolo (l’industriale, il mercante, il guerriero, il venditore di teconologia, il pirata spaziale) perseguendo condotte caratteriali altrettanto tipiche (il socievole, lo xenofobo, l’integralista, il duro, etc).
eXplore (esplora l’universo)
In piena ortodossia della storia del 4x la mappa strategica è a due dimensioni senza alcun compromesso verso soluzioni più realistiche. Le connessioni tra i sistemi solari sono realizzate tramite “tunnel spaziali”. In pratica, lo spazio infinito viene trasformato in una specie di metropolitana spaziale la cui schizzofrenica rete di collegamenti è percorsa da astronavi e le stazioni sono rappresentate dai sistemi solari. La saga di “space empire” faceva uso di questo sistema di comunicazioni e questo non gli ha impedito di diventare il 4X “space opera” di rifermento per oltre 10 dieci anni. Ciò non toglie che questo meccanismo di collegamenti snaturi il fascino dell’esplorazione e del viaggio a favore di un rafforzamento dei meccanismi di strategia militare.
Alcuni “sistemi solari-stazioni del metrò” acquisiscono posizioni chiave e strategicamente rilevanti. Senza l’artifizio dei tunnel spaziali sarebbe molto più complesso determinare capisaldi da contendersi e le strategie militari sarebbero a loro volta molto diverse.
Come già accennato, il numero di razze da scoprire e di pianeti da colonizzare è inferiore agli standard. Neanche le mappe più grandi danno la sensazione di rappresentare lo “spazio infinito”. Questo gioco inoltre semplifica i viaggi spaziali andando ad eliminare la gestione del carburante. Le astronavi cioè hanno “carburante infinito”. I giocatori amanti del “viaggio”, del fascino e dell’avventura della “scoperta di nuovi mondi” non possono trovare in questo gioco un prodotto del tutto soddisfacente.
I sistemi solari sono raffigurati sulla mappa principale in base alla tipologia della stella intorno a cui ruotano (secondo tradizione, in base alla tipologia della stella varia la possibilità di trovare pianeti abitabili), e contengono un numero variabile di pianeti (da 1 a 5). I pianeti sono abitabili in base all’ambiente che vi si trova. Giungla, oceani, gassosi etc etc etc. Ogni razza ha differenti habitat naturali ed è possibile colonizzare pianeti con ecosistemi ostili solo possedendo le tecnologie necessarie.