Vorrei iniziare con un breve excursus; chi volesse passare subito alla recensione vera e propria può saltare direttamente al prossimo paragrafo. Il nome “wargames” comprende titoli molto differenti, che hanno spesso in comune solo il tema bellico. Tra tutti i tipi di wargames quelli che indubbiamente da più tempo divertono gli appassionati del genere sono quelli che si occupano della cosiddetta “grande strategia”, ovvero delle scelte che tipicamente deve fare un “generalissimo”, che dal quartier generale coordina divisioni e gruppi di armate. L’ambientazione più comune per la maggior parte di questi giochi è sempre stata la seconda guerra mondiale, per ragioni piuttosto ovvie: le dimensioni del conflitto consentono di far provare al giocatore situazioni strategiche molto differenti, e l’interesse di molti per l’argomento assicura a questi titoli un maggior numero di copie vendute. Ricordo più che discreti wargames strategici sullo sbarco in Normandia per Commodore 64 (mitico!) ma come si è arrivati da quei giochi, destinati a pochissimi appassionati, ai moderni capolavori che troviamo in commercio, che riscuotono un consenso sempre maggiore e riescono ormai a ritagliarsi una loro fetta di mercato?
Gli ultimi anni, per la gioia di noi appassionati, hanno segnato la trasformazione di un mercato di nicchia come quello dei wargames in uno dei settori di investimento videoludico più importanti: vi basta dare un’occhiata alle recensioni che abbiamo pubblicato su questo sito per rendervi conto della grande varietà di titoli validi disponibili. Tuttavia anni fa questo successo non era affatto scontato, e si stava anzi verificando (alla fine degli anni 90) un fenomeno preoccupante per gli appassionati di wargames: la potenza via via maggiore dei personal computer e la grafica mozzafiato di cui erano sempre più capaci facevano apparire i giochi a turni e i giochi a esagoni (ovvero per definizione i più classici di tutti i wargames) come “superati”, in quanto destinati ad essere surclassati nelle vendite dai giochi strategici real time (RTS). Ed è così che per alcuni anni si è parlato di “giochi di strategia” riferendosi principalmente a giochi della stirpe di Command and Conquer o Age of Empires. Con tutto rispetto per questo genere di giochi e per quanti (me compreso) si sono divertiti e si divertiranno con essi, non si trattava assolutamente di giochi di strategia vera e propria, vuoi per le molto minori pretese di realismo e accuratezza storica, vuoi per qualche concessione a un gameplay più “arcade” e frenetico. Quando sembrava ormai che ogni speranza fosse perduta un cambiamento radicale nella concezione dei videogiochi doveva decretare la rinascita di un genere ormai in via di estinzione: ci si accorse infatti che i giochi non erano più una cosa destinata ai ragazzini, ma che sempre più adulti erano interessati a questa forma di intrattenimento!
Il fatto che a molti adulti interessino giochi a contenuto storico e in particolare bellico ha fatto il resto, determinando nuovi investimenti e segnando una vera e propria svolta nel mercato.
Ho fatto questa digressione perchè stiamo per parlare del terzo titolo della fortunatissima serie “Decisive Battles” della SSG, che rappresenta un’autentica pietra miliare nella storia dei videogiochi strategici. E per capire a fondo come una serie di giochi dalla grafica piuttosto semplice, anche se curata, rigorosamente bidimensionale, possa aver ottenuto un successo così clamoroso era necessario inquadrarla nel contesto che ho descritto. In sostanza la SSG ha saputo credere nel gioco a esagoni “tradizionale” quando la concorrenza puntava sulla grafica o sul “tempo reale”, e si è trattato di una scommessa vincente. Bisogna precisare che la SSG non è la sola ad aver contribuito alla riscoperta di questo tipo di giochi, e che molte altre società, come la HPS , lavorano da anni su questo genere ma alla SSG va il merito di aver trovato la giusta formula per estendere un genere per pochi appassionati al grande pubblico. Non mi resta che spiegarvi come!
Battles in Italy (nel seguito BiI) è il terzo gioco completo della serie Decisive Battles, dopo Korsun Pocket (nel seguito KP, pubblicato nel 2003) e Battles in Normandy (BiN, pubblicato l’anno scorso). Il gioco consiste nel controllare le truppe alleate o dell’Asse in uno scorcio di guerra che ci tocca molto da vicino, ovvero l’invasione della nostra patria da parte delle truppe alleate nel 1943/44. In particolare è possibile simulare le tre più importanti operazioni che hanno contraddistinto l’evolversi dell’invasione: la prima, nome in codice Husky, è la conquista della Sicilia e il passaggio dello stretto di Messina; la seconda, Avalanche, un secondo sbarco all’altezza di Salerno; la terza, Shingle, un terzo sbarco, che ha segnato una battuta di arresto nella strategia alleata e ha probabilmente ritardato la caduta del Reich di alcuni mesi
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