Le avanguardie corazzate avanzano verso il ponte sul Dneper: l’ordine è di portarsi oltre il fiume. Due panzer IV iniziano l’attraversamento, ma un T34 spunta sull’altra riva, spara… ma nessun danno, il colpo finisce in acqua. Ora tocca ai panzer ricambiare, che hanno facile gioco a causa del lento sistema di ricarica del carro sovietico. Ma non conviene rischiare oltre: così richiediamo un ricognitore per segnalarci ulteriori mezzi nemici sull’altra sponda. L’avanzata prosegue.
Questa è una delle tante missioni che ci aspetteranno in Frontline Attack: War over Europe, distribuito dalla Eidos Interactive, e sviluppato dalla In Images, software house polacca: particolare che conferma le ottime potenzialità dei programmatori oltre l’ex cortina di ferro, potenzialità che si sono concretizzate con la creazione di molte case produttrici nell’est. La Eidos è già nota al pubblico per eccellenti titoli del calibro di Commandos e Praetorians, ma questa volta ha collaborato con la In Images a uno strategico in tempo reale con motore grafico 3D, con un livello di dettaglio molto accurato.
Oltre alla fedele ricostruzione dei mezzi dell’epoca, anche il terreno può venire sconvolto dal passaggio delle nostre armate. Ad esempio durante il bombardamento gli alberi colpiti cadranno, e i mezzi colpiti rimarranno in fiamme per tutta la durata della missione. Le nostre truppe potranno essere visualizzate tramite una telecamera, che potrà essere fissa o fatta ruotare a piacimento, anche se l’angolazione più usata sarà quella a volo d’uccello che ci permetterà di avere una visuale più ampia possibile. Inoltre i requisiti minimi non sono neanche particolarmente esosi: si parte da una base di 350 Mhz (ma consiglio 1 Ghz), la ram tra 64 e i 128 Mb, scheda audio, e un giga e mezzo di spazio libero sul vostro hard disk; la compatibilità è garantita con tutti i sistemi operativi dell’onnipresente casa Microsoft.
Dopo aver completato l’addestramento obbligatorio, potremmo scegliere tra tre diverse campagne, ovvero Alleati, Tedeschi e Sovietici; ogni campagna a sua volta si divide in tre parti. La prima va dall’inizio dello scoppio del secondo conflitto mondiale fino al 1942, ovvero l’anno della svolta, con l’intervento degli Stati Uniti e l’impantanamento dell’offensiva germanica negli immensi spazi russi. Ci ritroveremo sotto costante pressione, avremo sempre forze nettamente inferiori al nemico, e oltre a eseguire gli ordini dovremmo provvedere ai rifornimenti, alla riparazione dei mezzi e alla mimetizzazione durante attacchi aerei. Per esempio una delle nostre principali preoccupazioni all’inizio di ogni partita sarà di catturare un deposito rifornimenti, dal quale un apposito mezzo provvederà a portarci le munizioni necessarie ogni volta che ne faremo richiesta; ovviamente dovremmo fare in modo che il trasporto non incontri pattuglie nemiche sul suo percorso. Data la costante superiorità numerica nemica, dovremmo far ricorso a molteplici espedienti tattici, cercando di evitare scontri diretti e aggirando il nemico per prenderlo ai fianchi o alle spalle. Spesso risulta determinante un sapiente utilizzo dei vari supporti aerei o d’artiglieria. L’aviazione sarà in grado di fornirci un certo numero di ricognitori, bombardieri leggeri o pesanti, ai quali però dovremmo assicurare un corridoio libero dalla flak, la quale potrà senza troppi colpi ridurre al silenzio i nostri apparecchi.
Tra le novità più interessanti in Frontline è la possibilità di controllare ogni singolo uomo o raggrupparli in plotoni. Ogni mezzo al suo interno avrà un equipaggio, che all’occorrenza potrà essere cambiato o ridotto: in particolare, dopo aver catturato dei mezzi nemici si dovrà sacrificare parte della fanteria per farla entrare nei nostri nuovi carri o blindati. La fanteria potrà anche conquistare pezzi e strutture nemici e utilizzarli: tra queste partiamo dalle comuni mitragliatrici, fino a pezzi anticarro e antiaerei, e poi innumerevoli tipi di bunker e le normali costruzioni in cui trincerarsi.
Ogni nazione avrà i suoi mezzi caratteristici, che col proseguire delle missioni e del tempo saranno sempre più potenti. Nelle nostre prime missioni avremmo abbondanza di fanteria e blindati, più qualche carro leggero e medio. Per esempio i tedeschi nei primi scenari avranno blindati, panzer II e III con qualche cacciacarri e un nutrito supporto aereo.
Qualche riga è d’obbligo per una caratteristica molto interessante: il passaggio del giorno e della notte. Al calar del sole le nostre forze meccanizzate accendono i fari, che noi prontamente provvederemo a spegnere, a meno che non vogliamo segnalare al nemico la nostra presenza. A questo punto sceglieremo se accamparci per la notte, ponendo teli mimetici sui carri armati per non essere visibili ai ricognitori, o attaccare la base avversaria col favore delle tenebre.
Gli scontri sono molto ben curati, se non si tiene conto delle distanze di ingaggio alquanto irrealistiche. Far avanzare solo mezzi corazzati o solo fanteria è un suicidio, dobbiamo cercare di far collaborare il più possibile le varie armi. Facciamo l’ipotesi di uno scontro per la conquista di un villaggio: per prima cosa evitiamo le strade più ovvie, e appena giunti nelle vicinanze saremo accolti da carri nemici, che provvederemo a zittire rispondendo con le nostre forze corazzate supportate dalla fanteria anti-tank, che è immune ai proiettili dei carristi. Subito dopo arriveranno i soldati nemici, e a questo punto faremo retrocedere i carri che non possono danneggiare più di tanto i fanti, e metteremo in prima linea i blindati con le loro micidiali mitragliatrici… e il villaggio è nostro.
Per concludere, è un gioco molto interessante, anche se in qualche azione può risultare un po’ frenetico: ma d’altronde un combattimento moderno è una guerra contro il tempo, nel quale rapidi manovre ci permettono di avere la meglio su un nemico più numeroso ma più lento. L’AI si rivela all’altezza dei vari compiti, in particolare nelle difficoltà più elevate. Non si tratta del solito rts punta clicca e attacca: dovremo pianificare attentamente le nostre mosse occupandoci accuratamente della logistica… un Tigre II senza munizioni non ci servirà a molto.