In un mercato dove ormai i city-builder abbondano, ecco finalmente qualcosa di veramente interessante: Immortal Cities: I Figli del Nilo. Il gioco, prodotto dalla storica casa produttrice Sega, sviluppato dalla Tilted Mill e distribuito in Italia da Leader, ci farà rivivere le gesta degli antichi faraoni.
Il gioco è caratterizzato da un motore grafico completamente tridimensionale che ci farà immergere in ambientazioni lussureggianti e ricche di animazioni. Potremmo così gustare dei primi piani ravvicinatissimi, a cui si deve aggiungere la più completa libertà di rotazione della visuale. L’abbandono del classico sistema isometrico, a differenza di altri titoli, non crea qui particolari problemi, poiché grazie alla possibilità di “telecamera libera” avremo una completa libertà di visualizzazione, e sceglieremo quindi l’inquadratura che più ci aggrada.
Il nostro compito sarà quello di guidare il nostro popolo, rivestendo il ruolo di faraone, verso la prosperità e l’immortalità. Gli obbiettivi del gioco saranno decisi dal computer nella modalità campagna, mentre nella modalità scenario non ci saranno vincoli fondamentali da rispettare.
Per tenere sotto controllo i numerosi parametri di gioco avremo, nella parte bassa dello schermo, un menu che fornisce tre diversi tipi di informazione: la situazione dei nostri magazzini e il consumo/produzione; la situazione dei nostri edifici; la suddivisione dei cittadini per occupazioni.
Aiutati da questa immediata ed intuitiva navigazione dei menù, dovremmo gettare le basi per creare una potente e ricca città.
Il primo passo sarà quello di costruire case per gli agricoltori, che si occuperanno delle coltivazioni lungo le fertili rive del Nilo; il tutto sarà supervisionato da nobili, che organizzeranno i contadini. Quindi per una buona economia dovremmo ospitare anche un discreto numero di cittadini d’elite, che vivranno in splendide ville. Con il passare del tempo i nobili chiederanno beni di lusso, e i cittadini meno abbienti vorranno merci ordinarie: per accontentarli si dovranno costruire centri di lavorazione dove potremmo creare a nostro piacimento innumerevoli beni: dai sandali alle ceste, fino ai profumi e alle statue.
Uno dei punti chiave per il successo è ottimizzare la resa di ogni costruzione, tenendo conto di tutte le implicazioni, poiché ogni edificio ha legami con altre strutture. I servi saranno necessari ai nobili; i muratori che si occuperanno delle costruzioni necessitano di mattoni, che però dovranno essere fabbricati in apposite fornaci, le quali a loro volta per funzionare al meglio dovranno essere poste nelle vicinanze di cave. E così via.
Le strutture primarie non hanno alcun costo, ma se vorremmo proseguire il nostro cammino verso la gloria sarà meglio iniziare a produrre mattoni, blocchi di marmo e statue: solo così potremmo edificare templi e altre imponenti opere che testimonieranno le gesta della nostra civiltà per millenni.
Interessante è l’assenza di moneta: tutti gli scambi, sia interni sia esteri, avverranno per mezzo di derrate alimentari. Quindi all’interno della nostra città tutto dovrà essere perfettamente bilanciato, poiché se ad esempio i fabbricanti di stuoie non venderanno nulla non avranno in contropartita cibo da consumare.
Il tessuto sociale dell’epoca è accuratamente riprodotto in tutte le sue dinamiche, quindi ogni cittadino avrà una sua storia e sue aspirazioni, di cui noi dovremmo tener conto. Perciò, oltre a garantire tutti i servizi minimi indispensabili come sanità, religione, istruzione, e alimentazione sarà bene creare la possibilità, aumentando il tasso d’istruzione, di far ricoprire incarichi di prestigio come quelli di sacerdote e scriba.
Saremo completamente immersi nelle abitudini del nostro popolo: le divinità adorate sono minuziosamente riprodotte nella loro varietà, le merci realizzabili sono esattamente quelle che usavano gli antichi Egizi, le funzioni della classe dominante rispecchiano quelle che erano le mansioni reali dei sacerdoti e degli altri uomini facenti parte dell’apparato statale. In ogni casa uno dei membri della famiglia si occuperà del lavoro, mentre gli altri provvederanno alle materie prime necessarie all’attività svolta.
E’ d’obbligo citare anche l’esistenza di molti tipi di templi, di intrattenitori che solleveranno il morale della gente, di obelischi che potranno essere costruiti solo se ci saranno grandi eventi da commemorare: queste e molte altre peculiarità che scopriremo durante il gioco ci insegneranno come fosse costituita la complessa società dell’epoca. Di grande importanza anche il ruolo della divinità patrona in grado di influire direttamente su diversi parametri di gioco.
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