L’anno Mille è passato, il mondo non è finito. Il sollievo è enorme ovunque. Per fortuna l’uomo può ancora dedicarsi al suo passatempo preferito: sterminare i suoi simili!
Medieval II: Total War (MTW2 nel seguito) – per chi ancora non lo sapesse – è uno strategico a turni con battaglie in tempo reale, ambientato tra il 1080 ed il 1530, su di un’area che comprende Europa, bacino Mediterraneo e Medio Oriente. La scala temporale è di 6 mesi per ogni turno.
Il gioco, sempre per quelli di voi che fino a ieri vivevano su un’isola deserta, fa parte di una gloriosa e prolifica serie: Total War. Fin dall’inizio – con Shogun – è apparso evidente che quelli della Creative Assembly avevano scovato un filone d’oro: e il filone pare lungi dall’essere esaurito.
Ho giocato con passione e gusto tutti i titoli della serie, da Shogun a Rome Total War (RTW nel seguito), e quello che mi è piaciuto di più in assoluto e che ha avuto una delle maggiori permanenze – in assoluto – sul mio Hard Disk è stato Medieval Total War I. Inutile quindi dire che aspettavo trepidante il sequel.
Il gioco è distribuito su ben due DVD! L’installazione non è esattamente rapidissima, vista la mole di dati da copiare. E’ comunque semplice e esente da problemi.
L’ho installato e giocato su di un Toshiba M60 con Intel Centrino e scheda grafica ATI (da cui ho preso tutti gli screenshot) e su di un VAIO SZ con Intel Duo e nVidia. E’ certamente un gioco che richiede parecchia potenza di calcolo e una buona scheda grafica: con la nVidia da 128Mb e il Duo T2500 da 2GHz ho potuto vedere la grafica solo a circa il 70% del massimo possibile! Posso però garantirvi che anche un settaggio medio vi lascerà a bocca aperta. Anche il più critico dei critici non può davvero trovare niente da ridire sulla grafica di MTW2, semplicemente meravigliosa.
Appena si avvia il gioco appare evidente che non è un sequel di MTW1, bensì di Rome Total War, il precedente capitolo della serie. Il “motore” di gioco è infatti lo stesso, così come i principali meccanismi. Questo mi ha inizialmente un po’ deluso: infatti Rome era il titolo della serie che meno avevo apprezzato, a causa di una eccessiva superficialità strategica e di un eccessivo focus sulla grafica (vedi mia recensione). Per fortuna però con questa nuova uscita è stato fatto un sostanzioso, se non sostanziale, restyling delle logiche di gioco.
Il gioco permette di giocare contro l’AI (Artificial Intelligence) o in multiplayer. Il multiplayer non prevede la componente strategica, limitandosi alle battaglie, e non ho avuto occasione di provarlo, ma certamente poter affrontare ogni tanto un avversario in carne ed ossa può essere molto interessante. La modalità giocatore singolo prevede un Tutorial ben fatto, il gioco Campagna e le battaglie: custom, quick (veloci) e storiche (fig 1). Nel gioco campagna (fig. 2) si può scegliere tra quattro livelli di difficoltà (Easy, Normal, Hard e Very Hard) sia per la componente strategica che, separatamente, per quella tattica (le battaglie); io ho sempre giocato su Normal (inizialmente) e su Hard per la parte strategica, anche su Very Hard per quella tattica.
Come in RTW, all’inizio non posso subito scegliere una qualsiasi tra le molteplici fazioni disponibili: devo prima sconfiggerle per poterle attivare. Confesso che trovo questo trucchetto piuttosto fastidioso. In ogni caso è semplicissimo aggirare l’ostacolo scaricandosi da internet il file giusto. Basta “googlare”: “medieval II cheat”. Le cinque fazioni iniziali giocabili sono Francia, Sacro romano Impero (Germania), Venezia, Spagna ed Inghilterra. Io ho giocato estensivamente con Inghilterra, Spagna, Venezia, Danimarca, Milano e Scozia, e proprio mentre scrivo questa recensione ho in corso una partita con i Turchi, da circa una quarantina di turni.
La mappa strategica
La mappa graficamente è davvero bella, niente di nuovo rispetto a RTW, ma comunque superba.
Come ogni gioco strategico che si rispetti esiste una componente economica (commercio, costruzioni, tasse, …), una diplomatica (alleanze, religioni, matrimoni, …) ed una militare (battaglie, assedi, blocchi navali, …).
Il gioco strategico non è di quelli terribilmente complessi, in poche ore si imparano con una certa facilità tutte le logiche principali. Personalmente lo considero un punto a sfavore (anche se il gioco mi è piaciuto molto), ma sono sicuro che altri apprezzeranno questo aspetto.
La mappa è divisa in regioni, ogni regione è dominata da una città o da un castello; ogni fazione ha una capitale, che può essere trasferita a discrezione del giocatore. Vediamo quindi la prima differenza con le versioni precedenti di TW: il giocatore può scegliere se sviluppare nella specifica regione una cittadina (fig. 3) o un castello (fig. 4). Entrambe le scelte hanno vantaggi e svantaggi. La città permette una maggiore popolazione e genera maggiori risorse economiche, può però solo creare milizie cittadine, oltre alle macchine d’assedio e alle artiglierie. Inoltre è protetta da una sola cinta muraria, anche se può essere piuttosto imponente. Il castello, quando sviluppato in cittadella, arriva ad avere ben tre cerchi concentrici difensivi ed è davvero difficile da conquistare con un assalto. Inoltre permette la creazione di unità di fanteria, cavalleria e balistiche (arcieri, balestrieri, …) specializzate e professionali, normalmente più potenti delle milizie cittadine. Raggiunti certi livelli di sviluppo viene offerta (non sempre) la possibilità di costruire un fabbro specializzato che aumenterà la forza d’attacco delle unità.
Altra importante caratteristica del castello è la facilità di mantenere l’ordine. Chi di voi conosce RTW, avrà provato il fastidioso effetto “ordine pubblico”: qualunque cosa facciate continua a peggiorare! In MTW2 questo problema è risolto, l’ordine pubblico è ancora molto importante, ma ci sono maggiori e migliori strumenti per gestirlo e renderlo una variabile importante, interessante e realistica, invece di una fastidiosa noia: la maggior parte dei castelli vi permetterà di mantenere l’ordine con non più di 3-5 unità di guarnigione.
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