Era da tempo che si sentiva la mancanza di un wargame di questo tipo: semplice da apprendere ma incredibilmente additivo. Tale è il gioco sviluppato dalla Fury Software e pubblicato dalla Battlefront. E’ interessante notare che dietro alla Fury Software c’è un solitario programmatore canadese, Hubert Cater, segno che nel mercato cosiddetto di “nicchia” dei wargame c’è ancora posto per coloro che vogliono provare a realizzare un gioco tutto loro, riuscendo magari a trasformare la proprio passione in un lavoro a tempo pieno. Essendo principalmente il frutto del lavoro di una persona sola non aspettatevi certo di poterlo comparare a giochi più blasonati ai quali hanno lavorato team di decine di persone, tuttavia Strategic Command ha comunque le sue buone carte da giocare e sono certo che risulterà interessante sia per gli esperti che cercano qualcosa di leggero sia per chi si avvicina per la prima volta a questo genere.
Come è intuibile da una prima occhiata alle immagini a fianco Strategic Command è un gioco è di tipo strategico su vasta scala ambientato nella Seconda Guerra Mondiale. La mappa si estende dalla costa Orientale del Nord America ai Monti Urali in Russia e dalla Scandinavia fino al Nord Africa. La scala della mappa è di circa 80 kilometri per esagono mentre le dimensioni delle unità sotto il vostro comando vanno dai Corpi d’Armata alle Armate, dalle Flotte Aeree ai Gruppi Corazzati. Ogni turno rappresenta una settimana di guerra simulata nel periodo estivo, due settimane nel periodo primaverile e autunnale, mentre nel periodo invernale la durata è di un mese, comoda astrazione questa per non dover appesantire la giocabilità con penalità varie dovute al cattivo tempo che caratterizza alcune parti dell’anno.
Fin dalla sua prima apparizione come Beta Demo, i giocatori più esperti hanno paragonato Strategic Command ad alcuni vecchi classici wargame per PC, ora reperibili sul noto sito di abandonware The Underdogs, in particolare a Clash of Steel. Personalmente non avevo mai giocato prima a questo vecchio titolo, ma incuriosito e attratto dalla Beta Demo ho deciso di provare anche CoS, e devo dire che Strategic Command prende chiaramente ispirazione da questo titolo. Le similitudini sono evidenti in parecchi aspetti dei due giochi, ma a mio parere è stata una mossa vincente riproporre questo tipo di giocabilità alle nuove generazioni, anche perché essendo CoS un gioco sviluppato in DOS, giocarci sulle attuali macchine può rivelarsi problematico. Io stesso dopo aver dato un’occhiata a CoS sono tornato subito a giocare alla Beta Demo di Strategic Command, decisamente più comoda e attraente non solo dal punto di vista grafico.
Grafica e sonoro
L’aspetto grafico si rivela essenziale ma funzionale. La risoluzione è fissata a 1024×768 e l’interfaccia di gioco contiene tutto ciò di cui si ha bisogno. La mappa di gioco non può vantare il dettaglio e l’accuratezza di una mappa geografica ma i colori usati per le diverse nazioni sono piacevoli e le icone delle varie unità sono ben differenziate. Per ovviare alla forse eccessiva semplicità della grafica è già possibile scaricare dei Mod grafici che migliorano in particolare la grafica dei menu, come potete vedere in alcuni delle immagini a fianco. Anche per le unità sono disponibili icone differenti, alcuni le hanno infatti sostituite con i simboli militari NATO. D’altro canto è molto facile creare della grafica personalizzata dato che il gioco utilizza delle immagini in formato bmp.
Gli effetti sonori sono ben curati, piacevoli da ascoltare grazie anche al fatto che sono stereo e differenziati per le varie unità. E’ anche presente una breve musica introduttiva, ma si sente l’assenza di tracce audio che facciano da sottofondo durante il gioco. Forse è meglio così, dato che ognuno può ascoltare la propria musica preferita usando un qualsiasi lettore esterno al gioco. A questo proposito c’è da dire che Strategic Command non presenta alcun problema legato al task-switching, percui si può velocemente tornare a Windows quando necessario.
Economia e Politica
Sulla mappa sono ben visibili le icone che rappresentano le risorse strategiche disponibili, quali città, porti, miniere e pozzi petroliferi. Ognuna di esse contribuisce al semplice modello economico del gioco fornendo una certa quantità di MPP ( Military Production Points ) che viene calcolata alla fine di ogni turno per ciascuna delle maggiori potenze in guerra. Gli MPP sono fondamentali non solo perché con essi è possibile rinforzare le unità combattenti o assoldarne di nuove, ma anche perché è possibile investirne una certa quantità in 11 diversi settori di ricerca, che vanno dallo sviluppo di armi anticarro al miglioramento della tecnologia missilistica, dall’introduzione dei carri armati pesanti al perfezionamento di sistemi anti-aerei. Per ogni settore di ricerca sono consentiti cinque livelli di perfezionamento e ovviamente più MPP si decide di investire in determinati settori più la probabilità di avanzare al livello successivo aumenta.
Anche il modello politico è relativamente semplice, ma efficace. All’inizio di ogni campagna è possibile impostare il momento dell’entrata in guerra ed il tipo di atteggiamento iniziale delle maggiori potenze nei confronti dei belligeranti tra neutrale, storico e casuale. In particolare scegliendo l’opzione casuale, il proprio stile di gioco, sia esso aggressivo o prudente, influenzerà notevolmente l’atteggiamento politico delle nazioni neutrali causandone magari l’entrata in guerra con anticipo o ritardo rispetto al previsto.
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