GUADALCANAL Clemenza vs Qwetry

Discussione in 'Le vostre esperienze: AAR' iniziata da Clemenza, 31 Gennaio 2010.

  1. Clemenza

    Clemenza

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    Sono al mio primo AAR perchè venuto a conoscenza dal mio avversario che lui lo farà.
    A questo punto penso sia giusto che chi ha voglia di leggere la ns. avventura nelle isole Salomone, possa visitare il campo dei due contendenti.

    Desidero comunicare con voi con il linguaggio dell'uomo di mare e non con quello tecnicistico della simulazione per PC. Spiegazione molto semplice; farò il possibile per ridurre al minimo indispensabile l'uso delle numerosissime sigle di identificazione delle unità navali perchè francamente lo trovo arido, a volte astruso e per niente coreografico. Immaginatevi che in un vecchio film bellico del Pacifico, Robert Mitchum, comandante in plancia dietro al binocolo, dica "vedo su rilevamento 95, distanza 15mg.: 2DD e 4 APD japponesi", penso sia più bello dire " vedo 2 caccia classe Fubuki e 4 trasporti veloci.... "

    06/08/1942 sta per scoccare l'ora "0" dell'operazione "WATCHTOWER" nelle Salomone meridionali.
    Tempo buono e cielo sereno nel ns. settore operativo, perturbato e molto coperto a nord di Shortland. Mare calmo ovunque.

    Tra poco l'avventura comincia.:approved:
     
  2. roccia75

    roccia75

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    AAR sottoscritto :approved:
     
  3. Clemenza

    Clemenza

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    Guadalcanal 06/08/1942

    1° TURNO

    Ore 1,00 dopo mezzanotte del 6 agosto ’42.
    Il task Group del RADM (contrammiraglio) F. Fletcher è in navigazione a 80mg. Est di Duff Island.
    Fanno parte i 3 gruppi di portaerei: Saratoga (nave ammiraglia), Enterprise e Wasp.
    I gruppi navali sono disposti a ventaglio verso ovest, distanziati da una quarantina di miglia.
    Nuvole basse ed una pioggia leggera smentiscono le previsioni che davano cielo sereno fino a nord di Munda.
    Le imponenti sagome scure delle navi procedono in un oceano calmo e muto. Solo il regolare rumore delle macchine di bordo e la presenza delle luci schermate azzurre nelle torrette quadrinate AA da 1,1in sono la prova del battito vitale della nave.
    Qui sono giunte dopo una lunga navigazione da Pearl Harbor per essere determinante supporto aeronavale alla prima operazione americana di controffensiva della guerra.
    Primo problema che Fletcher si è dovuto porre, alla vigilia di un’operazione complessa e rischiosa, sembra incredibile, ma è quello della scarsità di nafta nei serbatoi dei 3 gruppi.
    Al momento non ci sono in mare petroliere da mungere. Saratoga ed Enterprise hanno una media del 50% di nafta, tra naviglio pesante e unità di scorta; un po’ poco ma le cose vanno molto peggio per il gruppo Wasp, la portaerei di Noyes, ha nei serbatoi il 26%.
    Pertanto ieri si è deciso quanto segue:
    Enterprise e Saratoga convergono in unica TF dirigendo per ovest-nord-ovest e portarsi a est di Malaita dove incroceranno per il supporto agli sbarchi del giorno 8 su Guadalcanal e Tulagi.
    Wasp accosterà per 270° con velocità di crociera 15 nodi portandosi a sud-sud-est delle Rennel e lì pendolare dando appoggio agli sbarchi da sud per poi agganciare prima possibile la petroliera Brazos che sta caricando a Noumea.
    La base di Luganville è una base per modo di dire perché nei suoi magazzini si contano la miseria di 41 tonnellate di supply, nafta 0. Noumea che dovrebbe essere la casa madre ha solo meno di 15.000 t. di supply e poco più di 4.000 di nafta. Alla vigilia di un’operazione complessa siamo in braghe di tela; una situazione più italiana che americana.
    Noumea ci ha garantito un reintegro giornaliero di 1.500 t. di supply e di 2.000 di nafta. Dovremo fare di necessità virtù.
    Nella baia di Luganville si sono radunati i convogli di invasione, sotto una burrasca violenta.
    Gli incrociatori australiani di Crutchely faranno da battistrada, insieme al gruppo di incrociatori americani, al convoglio da trasporto con a bordo la 1^ divisione Marines del generale Vandegrift, rotta Guadalcanal.
    L’incrociatore contraereo San Juan e 2 caccia condurranno a Tulagi i Raider USMC Btg. e i parà.

    L’operazione “Watchtower” anticipa quella denominata “Lone Wolf” che era prevista per i primi di gennaio del 1943 ma la scoperta nel luglio del ’42 di un aeroporto in costruzione da parte dei Jap a Lunga ha convinto lo Stato Maggiore americano ad anticipare precipitosamente le tappe, ecco dunque alcuni degli inevitabili problemi organizzativi e logistici che ora si presentano.
    Tornando a noi diciamo che ho disposto una serie di ricognizioni sulle Salomone meridionali con i B17 di Noumea mentre i Catalina di Luganville ed Efate si fanno la solita recce navale.

    Parlando di Port Moresby si nota quanto segue:
    il nemico sembra ritirarsi dal centro della penisola verso Buna ma la brigata australiana che lo fronteggia attende di avere la certezza di ciò prima di ripiegare su Port Moresby.
    Indubbiamente si tratta dell’unità più efficiente nel settore e rappresenterà il cuore della difesa della ns base.
    A Milne Bay o Gili Gili c’è uno squadrone di 16 caccia Kittyhawk australiani, con piloti molto buoni. Ebbene ho dato ordine di spostarli a Moresby per rafforzare la CAP della base e sottrarli alla minaccia dei bombardamenti navali notturni che i Jap prediligono fare sulla punta della Nuova Guinea.

    Ora il cielo sta velocemente schiarendosi a oriente, l’aria si è rinfrescata e una giornata di ansia e aspettative emozionanti sta per incominciare; incrociamo le dita.

    Una volta riunite Enterprise e Saratoga dirigono a 15 nodi come previsto sotto nuvole basse e pioggia leggera, purtroppo nella tarda mattinata si fa viva la ricognizione Jap. Anche Wasp più a sud vede il sorvolo di un idroplano jap. Giochiamo a carte scoperte.
    Dopo pranzo le portaerei di Fletcher sono a raggio per un raid su Lunga. Obiettivo prioritario è attaccare quello che sta in mare ma del nemico non c’è traccia. Alle 14,00 decolla all’attacco dell’aeroporto di Lunga un massiccio gruppo di 60 Dauntless scortato da 20 Wilcat.
    Sull’isola il cielo è coperto ma i ns. ragazzi si portano bene sul target, non c’è caccia nemica e la contraerea è debole. Centriamo 8 bombe sulla base, 5 distruggono depositi e la pista resta compromessa al 30%. Mi sganciano tra i 4.000 e i 2.000 piedi, niente male se si considera che proprio veterani non sono. Lavoro direi ben fatto considerando anche che è stato portato con le bombe più piccole, quelle da 500 libbre, adatte per le missioni più lontane. Un Dauntless è stato danneggiato ma è rientrato sulla portaerei.

    A sud di Truk il sommergibile Grayling intercetta il cargo Aden Maru, probabilmente diretto a Rabaul. Attacca con 4 siluri ma ancora una volta le spolette tradiscono. Il Grayling si disimpegna.

    Cala la sera.
     
  4. Invernomuto

    Invernomuto -

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    WOW complimenti, mi piace lo stile di questo AAR. Sottoscritto!
    Ciao!
     
  5. Clemenza

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    Speravo proprio che ti piacesse perchè ti reputo un vero amante del NAVALE ed anche per questo ti annovero tra gli AMICI.
    Sto sforzandomi a rendere "umano" e appunto "navale" una simulazione che diversamente diverrebbe un arido elenco di sigle e numeri. Spero di riuscire a trasmettere il phatos di certi momenti che un vecchietto come me ha vissuto in tanti film bellici in bianco e nero.:love:
     
  6. Clemenza

    Clemenza

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    2° Turno 7 agosto 1942

    La notte è uguale a quella scorsa, stesso tempo e stesso mare calmo per le portaerei verso le Salomone orientali, anche la pioggia viene e smette a intervalli regolari. Abbiamo ridotto la velocità a 12 nodi e prepariamo gli ultimi dettagli per i piani di volo del mattino.
    Wilcat: aumentano CAP al 50%, Dauntless: attacco navale con 20% search, Avenger: attacco navale con 50% search. Idroplani degli incrociatori: caccia antisom.
    Visto il buon risultato di ieri, ottenuto sull’aeroporto di Lunga, ho deciso di non ripetere l’attacco; questo per non dare ai jappi la certezza che lo sbarco sia imminente ma c’è anche la ragione di cercare meglio in mare; sento che i jap ci aspettano al varco da qualche parte. La minaccia può essere aeronavale (siamo con home rule +-15gg. x i rinforzi) ma forse temo ancora di più gli incrociatori che di notte possono intercettare l’inerme convoglio verso Lunga. Dico inerme perché di notte basta una breve foschia, una perdita di contatto con le navi di scorta e la tragedia può compiersi in pochi minuti. I giapponesi sono maestri nell’avvistamento e nel combattimento notturno. Non riesco ad allontanare dalla mente l’ansia per l’agguato giallo.
    I trasporti carichi di truppe navigano penosamente in una burrasca che li sta perseguitando dalla baia di Luganville, ora sono a circa 120mg. Nord-nord-ovest da Espiritu Santo.
    Gli incrociatori americani precedono i convogli dei trasporti di una ottantina di miglia ed ora ai tre incrociatori pesanti: Astoria, Quincy e Vincennes ho dato ordine di aumentare la velocità e portare un bombardamento su Lunga per ammorbidire il nemico, quando farlo, a discrezione di Ehrlich secondo la situazione locale.

    I sommergibili pattugliano gli ancoraggi principali dei jap; da Truk il Grayling segnala di essersi messo a tutta forza nella scia del convoglio di trasporti che ieri ha attaccato, con la figura barbina delle spolette, ma il suo comandante Olsen è un testone e non molla, spera sempre che la prossima volta i siluri, facciano bumm..
    L’S-38 incrocia all’uscita dello stretto St. George, canale meridionale di Rabaul, l’S-44 pattuglia Shortland, il Gudgeon batte il canale largo un centinaio di miglia tra Ontong Java e, a sud, Rekata Bay, la missione è segnalare eventuale passaggio di naviglio verso le portaerei.

    Da Sidney sono usciti due cargo con rifornimenti per PM e Milne Bay.
    A Brisbane sta per imbarcarsi, diretto a Port Moresby, il Comando Southwest Pacific del generale australiano Rowell. Lo scopo è quello di rafforzare il supporto alla base più importante della Nuova Guinea.
    A Milne Bay sono stati trasferiti 9 B-26 Marauder per pattugliare da vicino il Mar delle Salomone e raccogliere informazioni su Rabaul. Non è una contraddizione, rispetto ai caccia portati via il giorno prima; i caccia non servivano e rischiavano la pelle, i bomber rischiano sempre la pelle ma sono preziosi nel fornirci informazioni sul nemico.

    Alle prime luci dell’alba, quel testone di Olsen, SS Grayling, trasmette di averci riprovato di nuovo tirando 4 torpedo sul cargo Kashiwara Maru ma i siluri sono sicurissimi, per i giapponesi, colpiscono e non scoppiano mai. Questo scandalo dura dal 1941!!!
    Il Grayling torni a sud di Truk e stia lì per segnalare e basta.

    A sud di Guadalcanal il gruppo di incrociatori americani, dedicato al bombardamento, prosegue con mare e vento che rinforza. Il Vincennes ha fatto alle prime luci una ricognizione aerea sulla zona di sbarco; nessuna traccia di naviglio jap. Pertanto il contrammiraglio Ehrlich decide di anticipare il bombardamento al pomeriggio. Teme lo scontro notturno e non vuole un tiro controcosta più impreciso con il mare montante.
    Lungo il Kokoda Trail, tra Port Moresby e Buna, i jappi che sembravano ritirarsi, bombardano improvvisamente gli australiani ma il tiro è impreciso, i ns rispondono e procurano qualche perdita agli attaccanti.

    Nulla da segnalare dalle portaerei di Fletcher e dalla Wasp che sta doppiando la punta meridionale di Kirakira.
    Nel tardo pomeriggio, sotto una pioggia battente, gli incrociatori americani aprono il fuoco su Lunga. Colonne di fumo si levano dal porto e dall’aeroporto, rispondono le batterie costiere. Un colpo arriva sulla fiancata di dritta del Quincy ma fortunatamente non esplode. Ottanta miglia a sud arrancano nella burrasca i trasporti, sbarco previsto per la notte che arriva.
    L’incrociatore AA San Juan ed i caccia Monssen e Buchanan stanno risalendo l’imbocco meridionale dell’Ironbottom Sound, tenendosi a dritta Malaita. I trasporti per lo sbarco a Tulagi li seguono a poppa, tempo discreto.
    Ore 19,45, ai marines viene distribuito l’ultimo rancio a bordo; tra poche ore lo sbarco.
     
  7. roccia75

    roccia75

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    Ancora complimenti per lo stile, sembra di leggere la sceneggiatura per un film :approved:
     
  8. Clemenza

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    Grazie Roccia. Cmq mi diverto molto a scriverli; non mi era mai capitato e non ci avevo mai pensato. Sta diventando un secondo divertimento, dopo la simulazione vera e propria.:)
     
  9. Clemenza

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    3° TURNO 8 agosto 1942

    La burrasca, è più giusto chiamarla tempesta tropicale, ha accompagnato i marines dalla baia di Luganville ad Espiritu Santo, fino a Guadalcanal. Il vento con raffiche tra i 50-60 nodi soffia da NW e prende d’infilata lo Slot; hanno vita dura gli incrociatori americani e australiani che vi incrociano per dare protezione al convoglio dei trasporti.
    Per i fanti lo sbarco imminente è un momento gradito perchè finalmente la lunga attesa è conclusa ma oggi è ancora più gradita la fine del mal di mare che ha perseguitato questi ns. ragazzi da oltre due giorni. Quando le navi accostano a sinistra per dirigersi verso le spiagge di Lunga il vento ed i marosi diventano finalmente sopportabili grazie al ridosso creato dall’isola; ora è sicuro che si va a terra.
    Vengono calate sulle fiancate delle navi le grandi reti di canapa e gli uomini, ad un comando, le conquistano in un attimo per discendere fino ai mezzi anfibi che li attendono in un mare stranamente calmo.
    Al fuoco di copertura dei cacciatorpediniere risponde una debole reazione delle batterie giapponesi da 80mm., schierate sui primi rilievi. Il trasporto truppe American Legion riceve un colpo senza conseguenze, il George Elliot due con danni rimediabili agli impianti ed un piccolo incendio a centro nave. Le spiagge sono deserte ed il nemico ci attende là dove inizia la jungla tropicale, dove il giapponese sa destreggiarsi e lo yanke soffre. Passano due ore e i marines non trovano jappi ma improvvisamente vengono investiti da un bombardamento tanto pesante quanto impreciso, ce la caviamo solo con pochi feriti. Poi ecco improvvisi scontri a fuoco, tutti favorevoli ai ns. con l’eliminazione di molte postazioni nemiche; tutto sommato i jappi sono stati colti di sorpresa. Anche a Tulagi le cose vanno bene; uomini e materiali sono sbarcati velocemente e senza danni gravi.
    A tarda notte le batterie jap si fanno di nuovo vive e assestano ancora un colpo all’American Legion e all’Hunter Ligget, danni trascurabili. Alle prime luci il caccia Henley viene colpito 2 volte sul ponte di coperta, poi viene centrato il piroscafo Hunter Ligget con un colpo e il McCawley con due. La fortuna arride agli americani che riscontrano danni a bordo del tutto trascurabili, grazie al calibro ridotto delle batterie. Il ronzio dei Wilcat rassicura gli equipaggi dei trasporti, sono i caccia della Wasp da sud e della Saratoga da est che fanno buona guardia. Un Mavis che si azzarda a sorvolare i dintorni precipita in fiamme.
    Nelle Salomone le operazioni terrestri sono andate molto meglio del previsto ma in Nuova Guinea i giapponesi si sono presi una sanguinosa rivincita contro i piloti australiani.
    Nella mattina viene condotto un raid sull’aeroporto di Buna. Partecipano 6 Beaufort V della 100Sqd RAAF, scortati da 16 Kittyhawk. Contavo di trovare pochi zero in CAP perché li immaginavo impegnati nella scorta ad attacchi su Port Moresby, oggi i jappi non hanno attaccato e ci hanno preso in contropiede. In pochi minuti si compie la mattanza dei ns. bombardieri ad opera di una CAP di 14 A6M3 Zero condotta da veterani. Tutti i 6 Beaufort vengono abbattuti, la scorta è surclassata dal mestiere dei cacciatori jap che abbattono 1 caccia ed un altro rientra gravemente danneggiato a PM. Tutti gli Zero rientrano alla base.
    Nel pomeriggio si susseguono nuovi bombardamenti alleati su Buna, questa volta operano i B-17 dall’Australia, sempre con la scorta dei Kittyhawk di PM. Gli scontri sono meno cruenti della mattina perché i B-17 sanno tenere a debita distanza la caccia jap. Al termine della giornata il bilancio è: distrutti, 6 Beaufort V, 6 Kittyhawk, 1 B-17, 1 Mavis e 2 Zero. L’aeroporto non ha subito danni.
    Nelle prossime ore i marines passeranno all’attacco di Lunga e Tulagi.
    Da Noumea ho fatto uscire due coppie di cacciatorpediniere posa mine che andranno a stendere campi minati di protezione nei punti di sbarco.

    La 100^ squadriglia RAAF con i Beaufort V di PM ora è ridotta ad 1 macchina e 2 piloti; viene ritirata a Cooktown e sostituita dalla 22nd con 9 B-26 Marauder. Temo imminenti bombardamenti su PM.

    Alle Salomone il grosso dei trasporti ha le stive vuote e dirige su Noumea. I Wilcat della Wasp e della Saratoga, che hanno dato copertura, sono provati dalla fatica (22-23)e per domani torneranno alla routine della CAP al 50%. Wasp ora dirige a nord ovest per portarsi ad oltre 100mg. a ovest di Guadalcanal.
    Voglio pattugliare uno specchio di mare che potrebbe riservare sorprese.
    Per garantire un costante afflusso di rifornimenti a Guadalcanal, sto caricando supply a Sydney perché Noumea scarseggia in modo preoccupante.
    Un altro giorno è passato.
     
  10. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Sì, l'AAR diventa un "gioco nel gioco".
    Complimenti ancora, è un piacere leggerti, peccato solo che tu abbia scoperto solo ora questa tua vena narrativa :).
    Purtroppo spesso l'AAR per mancanza di tempo (o giochi o scrivi l'AAR) rischia spesso di diventare un freddo riassunto dei combat reports del turno.
    E' molto bello vedere come invece alcuni giocatori riescano a creare dei piccoli gioiellini adottando stili di narrazione differenti. Uno dei più belli, purtroppo in inglese, per me è l'AAR "Small ship big war: the voyage of the Hibiki" di Cuttlefish sul forum Matrix di WITP: l'intera guerra del pacifico narrata dal punto di vista dell'equipaggio della DD Hibiki. A dir poco geniale, magari lo pubblicasse da qualche parte...

    Un saluto
     
  11. Clemenza

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    4° TURNO 9 agosto 1942

    Mentre i mezzi anfibi terminano lo scarico degli ultimi materiali sulle spiagge, nella terra ferma inizia lo scontro. A Lunga e Tulagi i gialli seguono lo stesso metodo; bombardano e si ritirano ma il tiro è rado ed impreciso. A Tulagi i Raider ed i Parà del Col. Edson si gettano all’assalto per non dar tempo al nemico di ragionare e la mossa ha successo. Nel pomeriggio i jap abbandonano la roccaforte e si ritirano nella jungla lasciando sul terreno tra morti, feriti e prigionieri 669 fanti.
    Le perdite americane sono di 10 morti e 35 feriti.
    A Lunga i marines del Col. Pepper sono più guardinghi ma con un attacco avvolgente circondano i jap che subiscono perdite pesantissime; i morti, feriti e prigionieri sono 2420 [d’ora in avanti li definiremo come nella simulazione; essere “casualties”]. Il nemico in rotta ripiega su Tassafaronga. Gli americani hanno solo 45 casualties. La debacle nipponica si spiega in parte con la sorpresa, ed in gran parte per la spaventevole penuria di rifornimenti. Ora, per non fare la loro fine, urge mandare tutto quello che possiamo, e non è molto, per rinforzare la tenuta dei due capisaldi, nell’attesa della reazione nemica.
    A bordo della Saratoga, dispaccio dopo dispaccio, la vittoria si presenta sempre più netta ed anche poco costosa rispetto alle previsioni ma Fletcher non è affatto tranquillo.
    Alle 18 convoca lo Stato Maggiore per un esame della situazione e per definire la nuova strategia da adottare. Nell’ampia sala della nave, afosa e avvolta dal fumo di troppe sigarette, gli ufficiali, ripiegati sulle carte nautiche, vivono un’atmosfera gravida di dubbi; nessuno nega che ci sono molte cose che non quadrano.
    Dopo tre giorni di intenso pattugliamento aeronavale nel Mar delle Salomone Orientali e poi nelle Salomone Meridionali, non c’è traccia di navi di superficie né di portaerei. Tutti gli allarmi di scoperta della ricognizione non hanno avuto conferme.
    Un Dauntles rileva scie a Est di Ontong Java, un Avenger a 160mg. a Est di Auki, Seagull e Walrus intorno a Kirakira. Molte volte i nostri ricognitori sono ingannati da gruppi di sampan o dalle tracce di scogliere e secche ma quando le segnalazioni sono numerose in una zona, l’inquietudine è normale.
    Il ragionamento che agita gli americani è semplice. Un nemico, per la prima volta colpito al cuore delle sue basi, oggi sarebbe già sceso in forze da Rabaul per dare una lezione agli Yankee e menare di brutto, invece qui si sono visti solo sommergibili e sampan!
    Fletcher teme due cose:
    1. Un attacco improvviso in Nuova Guinea con l’assalto a Port Moresby.
    2. Un raid alle spalle delle navi americane portato da una squadra navale pesante ma veloce.

    Nell’ipotesi “1.” PM è il ventre molle, difeso da forze assolutamente inadeguate. Il nemico potrebbe sfruttare lo sforzo americano alle Salomone per scatenare l’assalto in Nuova Guinea e impossessarsi della base strategicamente più importante, prima di rivolgersi all’Australia.

    Nell’ipotesi “2.” avremmo una mossa più tatticamente limitata ma se vengono provocati gravi danni alle basi di Espiritu Santo ed Efate, si determinerebbe una gravissima crisi logistica a Guadalcanal che cadrebbe come un frutto maturo al primo assalto della Marina Imperiale.

    Considerando queste due minacce si dispone quanto segue:

    Il gruppo portaerei Saratoga ed Enterprise sospende il pattugliamento a est di Malaita e muoverà a sud est, poi, compiendo un grande arco verso sud e ovest, andrà a lambire Ndeni ed Espiritu Santo per dirigersi infine a sud delle Salomone.

    La Wasp, in grande penuria di nafta, dirigerà a sud per rifornirsi dalla Brazos che in queste ore sta per lasciare Noumea. Subito dopo si dirigerà a tutta forza verso la costa occidentale della Nuova Guinea per montare la guardia a Port Moresby.

    Gli incrociatori australiani ed americani si riuniranno in un’unica TF che dirigerà verso On Tong Java e poi tornerà a pendolare intorno a Guadalcanal a protezione del naviglio dei rifornimenti.

    Il CL San Juan con i suoi 2 caccia Monssen e Buchanan rinforzerà il gruppo Wasp che al momento dispone solo di 2 incrociatori pesanti.

    Al termine si aggiorna la tabella delle perdite dei piloti australiani a Port Moresby: 4 caduti, 2 feriti e 4 dispersi.
    Notte scura di luna nuova, nel cielo stelle cadenti….ma per Fletcher i desideri sono più di uno.
     
  12. Clemenza

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    5° TURNO 10 agosto 1942

    Giornata molto, molto tranquilla. Alle prime luci il caccia posamine Preble subisce un attacco da un sommergibile a sud di Lunga. Per fortuna le scie vengono subito rilevate e con un rapida accostata a tutta forza il caccia se la scampa. Il Preble aveva appena terminato la posa di un campo minato in coppia con un altro DM. Ora a Lunga e a Tulagi ci sono due campi minati di 152 ordigni, speriamo ci caschi qualche jap.
    In tarda mattinata perviene al comando di Noumea un segnale di scoperta navale degno di attenzione.
    Un Catalina australiano della 11Sq. di Port Moresby, proprio al limite massimo della sua autonomia, vede molte scie a 280mg. EST NE di Namatanai. Non sa dire altro il Sottotenente di Vascello Chadwick. Ora, in quella zona non abbiamo modo di inviare nulla per avere maggiori informazioni. Potrebbe trattarsi di una TF che intende scendere a sud est tenendosi bene al largo delle Salomone Orientali per evitare di essere rilevata troppo presto.:humm:
     
  13. Clemenza

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    6° TURNO 11 agosto 1942

    Se si esclude un forte combattimento a Tulagi, per il resto non ci sono novità. A Tulagi ho portato un attacco molto forte nella speranza di far capitolare la guarnigione jap. Niente da fare con perdite forti per tutti. Jap 564 casualties, USA 162.
    Sono state perse le tracce della TF nemica a Est di Namatanai. Con Saratoga ed Enterprise a doppiare la punta settentrionale di Espiritu Santo, decido di rientrare a Noumea per rifornirmi.
    Da ora non avrò gruppi di portaerei operativi, speriamo che il momento non sia sbagliato.
     
  14. Clemenza

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    7° TURNO 12 agosto 1942

    Anche oggi molta calma. Wasp ancora deve incontrarsi per problemi tecnici con la mucca da nafta Brazos; peccato perché sto perdendo tempo prezioso. Il gruppo Saratoga è a 200mg. da Noumea e guarda caso c’è una forte presenza di sommergibili a est di Noumea dove un Hudson ha colpito 1 SS.
    Attacco del SS I-123 a sud delle Salomone al caccia trasporto veloce Manley che tornava da Tulagi. I siluri lo hanno mancato e il McKean lo ha attaccato ma senza esito.
    Ora a Lunga ho la nave appoggio idrovolanti Ballard cho dirige una squadriglia di 6 Catalina, occhio avanzato ma anche oggi senza esito.
    A Port Moresby sbarcano rifornimenti da un cargo e subito dopo sta giungendo il HQ del Lgen Rowell.
    E’ mia intenzione imbarcare a Brisbane il 121st Eng. Base Force per PM per potenziare l’aeroporto ma la carenza di navi di scorta mi obbliga ad attendere ancora qualche giorno.
    Da Milne Bay i B-26 segnalano navi a Est di Madang; anche queste sono rilevate al limite dell’autonomia.
     
  15. Clemenza

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    8° TURNO 13 agosto 1942

    A Lunga la nave appoggio idrovolanti Ballard fa gli straordinari. Durante il giorno dirige le operazioni aeree dei Catalina. Appena cala la notte individua l’SS-168 e lo attacca con successo con 3 colpi. Subito dopo il Ballard rinnova l’attacco al SS-169 che viene colpito due volte. I sommergibili jap emergono per i danni ma incappano nel campo minato americano saltando in aria. Al momento non è stato ancora confermato l’affondamento dei battelli nemici.
    Il Ballard è l’eroe della notte ma ora ha esaurito tutto l’armamento ASW. Da Noumea viene fatto salpare AVD Mackinac per rilevare il vecchio caccia del 1918.
    La TF Wasp ha finalmente rifornito dalla Brazos ed ora dirige per Nord Ovest per portarsi ad Ovest dei banchi corallini di Tagula. Il gruppo Enterprise-Saratoga giunge in serata a Noumea.
    Saratoga fa piccoli lavori mentre Enterprise con la scorta rifornisce e si mette in banchina per uscire con preavviso di ore 2. Tragicamente le riserve di nafta della base sono ridotte a sole 4.000 tonnellate per rifornire solo una CV 2 CA e 5DD. In queste condizioni sono costretto a far fare la spola alle tanker da Sidney per portare il minimo necessario di carburante.
    Port Moresby, tutto tranquillo con navi che sbarcano supply ed il comando australiano del Generale Rowell. La caccia è tutta impegnata a dare protezione alle navi. Anche a Milne Bay stanno sbarcando rifornimenti.
    A Tulagi i marines sono scarsi a rifornimenti e molto affaticati. Ho portato solo un bombardamento con 31 cas. Jap, per la prossima notte scateneremo l’attacco decisivo nella speranza che la guarnigione nemica deponga le armi.
    Il cargo Garonne sta sbarcando rifornimenti a Lunga e gli incrociatori si sono di nuovo divisi. Gli australiani si porteranno verso Tagula per fare da battistrada a Wasp e quelli americani pattuglieranno Lunga e Tulagi per proteggere i rifornimenti.
     
  16. Clemenza

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    9° TURNO 14 agosto 1942

    A Tulagi gli americani attaccano per la definitiva presa di possesso dell’isola. Partecipano il 1st USMC Para, ed il 1st Raider Btg. con l’appoggio del fuoco di artiglieria del 2nd USMC Rgt. però fortemente provato dai combattimenti dei giorni scorsi. Quest’ultima unità, che è anche la più consistente, non ha partecipato direttamente ai combattimenti per la scarsità di munizioni.
    I giapponesi hanno valorosamente resistito con 228 cas. contro le 51 degli americani.
    Ora i nostri rifiateranno, intanto la nave Argonne che stava scaricando a Lunga, ha ricevuto l’ordine di sospendere e dirigersi a Tulagi per portare quanto è indispensabile alla truppa che dal giorno dello sbarco ha visto solo rifornimenti con paracadute dai B-17 di Luganville. L’operazione è anche consigliata dalla necessità di far posto nelle banchine ad un convoglio di 2 piroscafi e 2 caccia con a bordo il 31st USN Base Force venuto ad attivare quanto prima l’aeroporto, preziosissimo.
    Gli americani cercano di approfittare della calma per rafforzare i due capisaldi nelle Salomone.
    Nella notte è arrivato naviglio Jap a Tassafaronga, questo è il primo convoglio dei numerosissimi che i jap invieranno a Guadalcanal e che nella storia del Pacifico prenderanno il nome di “Tokio Express”. Sicuramente si trattava di naviglio sottile per rifornire i loro, ma alle prime luci si era già allontanato. Sarebbe una buona idea seminare mine nei suoi ormeggi. Missione ideale per i nostri sommergibili ma al momento sono tutti in alto mare.
    Sul ponte della Enterprise, in banchina a Noumea, il comandante CV Murray passeggia avanti ed indietro, tormentato dai dubbi. I suoi marinai da ventiquattro ore hanno messo a ferro e fuoco tutti i bordelli della costa; è giusto farli sollazzare ancora un po’ o si deve prendere il mare? Un equipaggio rigenerato da un po’ di dolce vita ha maggiori risorse nei momenti topici della battaglia ma se si esagera? ma se nel frattempo i giapponesi ci stessero preparando qualche amaro scherzetto? D’altronde i convogli che si stanno avvicinando alle Salomone non possono essere protetti dai ns. aerei imbarcati neanche se avessimo levato le ancore 12 ore fa. Segnalazioni rimarchevoli non ce ne sono e l’ammiraglio Fletcher si sente più sereno ora che Wasp sta dirigendo verso il mar dei Coralli perché ha il chiodo fisso di un raid giapponese su Port Moresby; tutta questa calma fa supporre che i jap non si facciano prendere dall’impulsività di una reazione scomposta ai ns. sbarchi ma stiano preparando qualcosa più lenta a realizzarsi ma insidiosa.
    Gli incrociatori australiani di Getting sono intorno a Tagula ed ora muoveranno per portarsi a Ovest di Milne Bay e sorvegliare i passaggi orientali. Il sommergibile S-40 pattuglierà Buna per verificare se ci sono campi minati nella zona; lo scopo è quello di dare il via libera ad una missione di bombardamento notturno degli australiani.
     
  17. Clemenza

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    10° TURNO 15 agosto 1942

    Il canale tra la costa orientale di Noumea e le isole Lifou e Ouvèa è percorso dalla maggior parte delle navi che fanno capo alla grande base americana. E’ lì che i sommergibili giapponesi hanno uno dei preferiti territori di caccia. A contrastarli pattugliano giorno e notte quelle acque una coppia di cacciasommergibili e quattro cacciatorpediniere posamine ora in missione ASW: Tracy, Preble, Gamble e Montgomery, di ritorno dalla missione di minamento a Lunga e Tulagi. Alle 6,40 il DM Tracy fa partire l’ululato delle sirene d’allarme e posto di combattimento. La nave ha un sussulto improvviso, dalla poppa le acque ribolliscono di schiuma come un torrente in piena e lo scafo ha un sobbalzo in avanti. Ora il vecchio caccia accosta a sinistra e si getta a tutta forza verso un tratto di mare tranquillo. Le due turbine scaricano 25.000 HP sulle rispettive eliche e la nave dopo 35” spunta 30 nodi. In sala di ascolto gli specialisti attribuiscono la voce nemica ad un battello classe RO; un sommergibile da 700 tonnellate, moderno ed insidioso. Il Preble è a due miglia e si unisce alla caccia. I due segugi marini annusano il mare con ripetute accostate. Ma lanci di cariche in mare non se ne fanno. Per gli equipaggi è un gran brutto segno; significa che il jappo è andato dove loro non sono. Dopo quasi un’ora di snervante ricerca a 7-8 nodi max, per consentire l’ascolto del segnale più debole, la caccia viene abbandonata.
    In mattinata 9 B-17 di Noumea fanno una prova di sgancio su Tassafaronga da 6.000 feet, nessun danno alla fanteria nemica ma 1 bombardiere è danneggiato.
    Buone notizie invece dal canale di S.George posto a sud di Rabaul. L’S-38 ha attaccato un convoglio di cargo diretto a Rabaul un siluro colpisce la Fukoku Maru che in breve affonda. La scorta jap non riesce ad individuarlo. Purtroppo sospetto che le navi fossero vuote.
    Poco dopo da Shortland il ns. coastwatcher trasmette: 6 navi al largo e niente di più.
    Sono le 17,45 a Noumea, a bordo di Enterprise, squilla il telefono; è il contrammiraglio Ghormley che ordina a Murray della Enterprise di uscire con priorità assoluta, rotta Nord a tutta forza verso Kirakira.
    Un Catalina di Lunga ha segnalato 6 navi, tra cui incrociatori leggeri e nave appoggio idrovolanti a 80 mg. Est di Shortland con rotta SE, sono quelle segnalate dal coastwatcher della mattina!! E’ ora di prendere il mare e di corsa.
    Saratoga ed il DD Henley hanno ancora le manichette attaccate per completare il carico di nafta mentre sale a bordo il personale in franchigia che le MP rastrellano dai locali pubblici.
    Sono le 19,30 quando Enterprise molla gli ormeggi con gli incrociatori pesanti New Orleans e Minneapolis e 5 caccia di scorta, si forza l’andatura a 28-29 miglia. Saratoga prevede lasciare le banchine per le 21,00 con il CA Portland, CLAA Atlanta e 5 cacciatorpediniere.
    Tra le portaerei americane e la flotta nemica c’è solo la divisione di incrociatori Ehrlich con 4 CA e 5 DD che incrocia davanti a Lunga in attesa di prendere in consegna i vari convogli di rifornimento in arrivo da sud. Ora che si fa con queste navi? Di primo istinto viene voglia di correre incontro al nemico per affrontarlo e batterlo prima che possa giungere agli ormeggi americani di Lunga e Tulagi e fare strage dei nostri trasporti. Ma il primo dubbio è quale strada prenderanno i jap una volta che saranno a doppiare la punta Nord di Rekata Bay? Scenderanno nello Slot puntando a sud o resteranno a oriente di Santa Isabel nel Mar delle Salomone Orientali? Quando lo sapremo sarà troppo tardi. L’alternativa sarebbe un pattugliamento Est-Ovest tra Auki e le isole Russel ma anche qui le probabilità di bloccarli non sono maggiori del 30% oltre al fatto che potrebbero sfilare a ovest delle Russel e farla franca. Siamo poi sicuri che la missione Jap sia quella di attaccare i ns. ormeggi o invece sia solo una massiccia operazione di rifornimento e rinforzo a Tassafaronga? Alla fine decido per una terza soluzione, più conservativa ma più rassicurante per la protezione dei miei trasporti. Stabilito che la mia strategia sia prima di tutto quella di rafforzare le basi appena conquistate e solo secondariamente quella di infliggere perdite al nemico, stabilisco di pendolare tra Lunga e Tulagi, giorno e notte. Se mi troverò dinanzi il nemico mi dovrò battere come una leonessa difende i suoi cuccioli, in attesa di avere il giorno dopo l’ombrello aereo dalle mie portaerei.
    A Tulagi i Marines finalmente si godono i rifornimenti della Argonne e porteranno oggi un pesante attacco che speriamo sia risolutivo. Nonostante lo stato di allarme la Argonne resta a l’ormeggio e scarica tutto quello che può. A Lunga situazione simile, con i piroscafi che sbarcano in rada ed in banchina sia supply che uomini e mezzi della 31st USN Force. Il Ballard lascia l’isola sostituito tra poche ore dal Mackinac per garantire supporto ai preziosi Catalina.Gli altri convogli più lontani sono stati fermati in alto mare in attesa di conoscere gli sviluppi.
    Notte nel Mar delle Salomone, ore 22,50, Nuova Guinea, gli incrociatori procedono in linea di fila nel mare piatto colore del piombo. Siamo nello stretto Ward Hunt e procediamo verso capo Nelson. Una volta doppiata la punta, alla sinistra si aprirà il grande golfo in fondo al quale c’è il ns. obbiettivo: Buna.
    Abbiamo lasciato a dritta l’isola Fergusson da due ore ed ora siamo all’altezza di Goodenough con la sua altissima montagna ed i grandi banchi corallini circostanti. Il caccia Ralph Talbot fa da battistrada un miglio dalla prua del Hobart poi si alternano i caccia e gli incrociatori che con rapide accostate a zig-zag cercano di eludere la minaccia di qualche sommergibile in agguato. Il Talbot sta in testa al gruppo perché il suo radar di superficie SGSS è quello che tira 35.000 feet.
    La missione di bombardamento di Buna è stata decisa per cercare di portare danni alla base ed agli aerei zero che tanto ci hanno fatto soffrire nei giorni scorsi. Al bombardamento parteciperanno solo gli incrociatori australiani. Ora stiamo doppiando capo Nelson, sono trascorse da poco le 23,00, c’è scarsa visibilità per luna coperta da un cielo senza stelle. Teniamo andatura a 25 nodi e cessiamo il zig-zag, ci porteremo sotto costa per trenta minuti dopo accosteremo deciso a nord presentando le mure a sinistra per avere campo di tiro libero per le artiglierie degli incrociatori. Mancano 4’ all’accostata a nord, quando Talbot segnala rilevamento 340°, 7 navi a 8.000 yards. La divisione australiana si apre a ventaglio ed apre il fuoco con Australia, Hobart, Ellet e Patterson. I primi colpi sono subito precisi e vanno a segno sul cargo Aden Maru che prendendo fuoco illumina tutte le navi intorno; sono tutti trasporti e praticamente indifesi. I jappi proprio non se l’aspettavano. La mattanza ha inizio ma alla fine per i giapponesi poteva andare molto peggio. Affondano i cargo Aden Maru, e Nitiren Maru, viene gravemente danneggiato con 18 colpi il Kashiwara Maru.
    Si salvano con la fuga 2 PB e 2 AK. Le navi stavano per attraccare a Buna. Come mai tante navi per una base come Buna? Mi domando se ci fossero o no a bordo unità terrestri; credo che le ultime patch abbiano modificato anche la conoscenza di quello che va a fondo. Forse si saprà qualcosa nei prossimi giorni. Penso che il nemico aspiri a fare qualcosa di importante in Nuova Guinea.
    Il successivo bombardamento provoca 68ca. distrugge 1 zero ma cosa importante porta Airbase 5 hit, Airbase supply 2 hit, e Runway 15 hit.
    Trascorrono poche ore e giunge puntuale la vendetta del Sol Levante. Al largo di Ouv’ea nel giro di pochi minuti vengono silurati i due incrociatori della TF Saratoga. L’eroe del giorno è il SS I-21 che lancia 6 siluri al Portland mandandone uno a segno, nel caos successivo il comandante giapponese non si allontana, dirige la poppa sulle navi americane e replica il lancio. Questa volta un siluro colpisce l’Atlanta. Le ricerche dei caccia di scorta sono vane; una vera beffa per la US Navy!
    La terza stoccata giapponese giunge poco dopo a sud est dell’isola Rennel. AVD Mackinac viene centrato da una coppia di siluri che non gli danno scampo. La nave scompare in mare in pochi minuti trascinando con se il suo comandante.
    La quarta stoccata questa volta non è fortunata, il RO-33 attacca nello stretto di Noumea il Gamble ma il caccia evita i siluri e la caccia che ne segue assieme al Preble ed al Tracy provoca 2 hit al battello nemico. A Tulagi furibonda battaglia contro una guarnigione nemica che definire eroica è dire poco. Riescono ancora una volta a resistere ma poi sono costretti alla resa perché ridotti a scheletri umani. Rendiamo l’onore delle armi.
     
  18. Clemenza

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    11° TURNO 16 agosto 1942

    Il sommergibile americano S-38, in agguato a sud di Rabaul, lancia 4 siluri senza esito sul dragamine veloce W21 che insieme ai pattugliatori Asanagi e Sozan Maru provvedevano alla scorta del cargo Syozui Maru. La scorta non riesce ad intercettarlo.
    Il gruppo Enterprise del CPT Murray incrociando da Est a Ovest nel tratto di mare a sud di Kirakira è improvvisamente in allarme alle 6,40 AM dal lancio di un bengala del caccia Cushing.
    Giunge comunicazione di avvistamento sommergibile nemico in affioramento 4 miglia a dritta della TF. La ricerca insieme al DD McCall è lunghissima e snervante. Il resto della scorta si stringe intorno alla Enterprise e forzando l’andatura a 25 miglia. si allontana dalla zona pericolosa. Tutta la mattina è un sequenza di ricerca e attacchi al sommergibile RO-68 che subisce 1 hit ma riesce a sfuggire dopo che il McCall ha esaurito tutte le cariche di profondità.
    Il gruppo degli incrociatori americani di Ehrlich pendola tra Lunga e Tulagi ma verso le 8 AM giungono notizie molto interessanti da un suo Seagull in ricerca navale a nord. Nello Slot, in pieno giorno, tra Munda e Rekata sta scendendo un gruppo navale leggero con 1 CL, 4 APD, 5 pattugliatori e un grande cargo. Ehrlich dirige per NW dentro lo Slot e risale a forte andatura incontro al nemico.
    A 27.000 yards i radar segnalano il convoglio e l’ottima visibilità consente ai pezzi da 8” di aprire immediatamente il fuoco. I jap cercano di dileguarsi ma la loro velocità è inferiore alla ns.
    I loro pattugliatori sono i primi a soffrire il tiro preciso degli incrociatori. Le distanze si riducono a 19.000 yards poi rapidamente si riducono a 16.000 yards, poi ancora a 13.000 fino ad un minimo di 9.000. CL Yubari ha 4 hit, APD-31 5 hit, APD-38 3 hit, APD-39 4 hit, APD-46 6 hit, PC Ch10 2 hit, PC Ch11 1 hit, PC Ch 12 4 hit e sunk, AMC Akagi Maru 23 hit. Le navi USA hanno preso qualche colpo, con danni trascurabili per il piccolo calibro: Chicago 3 hit, Quincy 2 hit, Vincennes 3 hit, DD Hull 1 hit; nessun incendio a bordo. Visto il buon esito ed i gravissimi danni provocati alla Akagi Maru che per il suo carico rappresentava l’obiettivo primario, ci allontaniamo tornando a sud. Il convoglio è ridotto a rottami fumanti ed ora ci penseranno gli aerei della Enterprise a completare il lavoro. E’ chiaro che questo era il convoglio che tanto mi aveva preoccupato nei giorni scorsi; era un’importante operazione di rifornimento a Tassafaronga, ma fortunatamente è stato intercettato. Poco dopo il sommergibile S-44, che si trova nei paraggi, cerca di completare l’opera degli incrociatori. Lancia 4 siluri sul APD-31 ma lo manca. Il contrattacco jap è rabbioso ed il battello viene gravemente danneggiato da 2 hit, ora l’S-44 ha imbarcato molta acqua da una grossa falla ed è in grave pericolo di colare a picco: Sys 30, Flt 66, Eng 2. Al momento può tenere 5 nodi ma per arrivare a Tulagi ci sono ben 120mg, esattamente 24 ore di navigazione.
    A sud di Kirakira improvvisamente compaiono, in rapida sequenza, 2 ventagli di 4 siluri ciascuno. E’ il sommergibile I-174 che con una manovra da manuale tira nel gruppo. La TF Enterprise compie una disperata manovra ma il CA Minneapolis non riesce ad evitare 1 siluro.
    Ancora una volta la scorta americana è beffata dai sommergibilisti giapponesi!
    Il grosso incrociatore è ferito all’opera viva e imbarca acqua: Sys10 – Flt35 – Eng34, velocità 14 nodi.
    Ma non è finita; i sommergibili del Sol Levante menano le danze come pare a loro e vendicano puntualmente i danni che provoco al nemico. Ora tocca al SS I-122 attaccare presso Lunga la TF degli incrociatori americani di ritorno dal raid vittorioso della mattina. Un siluro colpisce a freddo il caccia Selfridge che poi esplode dopo pochi minuti affondando in un attimo.
    La reazione successiva porta al I-122 2 hit.
    Intorno a Rekata Bay il tempo è poco nuvoloso e la visibilità ottima. 30 Dauntless e 8 Avenger si gettano come avvoltoi sul gregge ferito dei trasporti jap. Bastano 14 minuti per portare a termine la mattanza; affondano 2 pattugliatori, 2 caccia veloci da trasporto e la AMC Akagi Maru con il suo prezioso carico di rifornimenti, anche questa volta non posso sapere se a bordo c’erano anche truppe. Nessun danno agli attaccanti.
    Tra Arawe e Gasmata un grosso convoglio naviga verso ovest lungo la costa della Nuova Britannia. L’incrociatore Tenryu accompagna 5 cargo, probabilmente verso le basi di Lae o Buna.
    Questa volta tocca ai Dauntless della Wasp iniziare la caccia. Sono 20 SBD-3 protetti da 12 Wildcat che improvvisamente sbucano dalle nuvole. I picchiatelli sganciano tra i 4.000 e i 2000 piedi e sono molto precisi. Tutti i trasporti prendono 1 bomba da 1.000 libbre e la Karachi Maru ne prende 4.
    La contraerea navale dell’incrociatore leggero Tenryu è cattiva e non manca un colpo: 1 Dauntless precipita in fiamme in mare gli altri 11 rientrano a bordo danneggiati.
    Nello stesso momento 4 Avenger del gruppo d’attacco Wasp trovano la squadra da battaglia che fiancheggiava i trasporti. L’attacco è ottimo perché 1 siluro colpisce il Kako. Tutti e quattro gli aerosiluranti rientrano sforacchiati sulla Wasp ma uno si fracassa sul ponte.
    Nel pomeriggio su Milne Bay compaiono 13 Zero e 13 Betty. La Cap della Wasp li intercetta e lo scontro con i Wildcat imbarcati è sanguinoso. Wildcat 1 distrutto, Zero 2 distrutti, Betty 4 danneggiati. Dopo lo scontro aereo rimane campo libero ai Betty che fanno la festa al cargo San Vincente, da due giorni in banchina a scaricare rifornimenti. Lo colpiscono 2 siluri e non ha scampo. Destino ha voluto che proprio oggi sia stato l’unico giorno che da Port Moresby non si è potuta mandare la protezione caccia sulla base.
    Tutti i caccia della base erano mobilitati per proteggere la base e fare da scorta ad una serie di bombardamenti sull’aeroporto di Buna ma il cattivo tempo ha fatto abortire tutto il piano.
    La squadriglia degli Zero a Buna è intatta.
     
  19. santa72

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    Complimenti per i report,veramente avvincenti.:approved:
     
  20. Clemenza

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    Grazie. E' un piacere vedere che qualcuno si diverte a leggere le mie avventure.:)
     

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