Fascismo ed economia

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da andy, 18 Settembre 2010.

  1. andy

    andy

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    Quali risultati ha avuto ilfascismo in ambito economico?cos'ha portato?
    Ecco alcuni dubbi,espressi sinteticamente:
    1)La tanto decantata quota 90 non è stata un pò un azzardo? Non era meglio portarla a 120 come suggerito dalla fiat?
    2)Come reagì musso alla crisi del 1929?
    3)La svalutazione della lira del '31 non è stata attuata in ritardo?
    4) E' stata una scelta giusta l'autarchia?Non era meglio non farlo date le ristrette riserve auree italiane?
    5)La guerra d'etiopia è stata un "grande successo politico" come dice Renzo de Felice o una boiata e una martellata per l'economia come penso io?
    6) Quanto ha gravato la guerra di spagna sui bilanci delle forze armate e sull'economia in generale?
    7)Come mai nel 1938 il deficit dello stato era di oltre 4 mld di lire?
    8)La battaglia del grano è stata positiva?Non ha,dopotutto, danneggiato l'esportazione di aranci e agrumi?
    9)Infine, quanto hanno influito le sanzioni della SdN per la guerra d'etiopia sull'economia italiana'
    Ringrazio tutti coloro che risponderanno esaustivamente o meno in anticipo.
    Mi scuso per eventuali inesattezze nei dati o nei ragionamenti,studio economia da poco perciò ho ancora parecchi dubbi, anyway attendo risposte.
     
  2. GyJeX

    GyJeX

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    1) se ricordo bene l?italia importava carbone e carburanti dall'Inghilterra, quota 120 che impatto avrebbe avuto sulle importazioni di questi materiali ??
    2) boh...
    3) la svalutazione del 31 avveniva nel momento di un barlume di ripresa globale, forse non era poi tanto sbagliato
    4) l'autarchia ti rende meno schiavo delle nazioni estere... dipende da cosa stai pianificando per il futuro
    5) se avessero avuto la possibilità di sfruttare come si deve le risorse etiopiche forse ci avrebbero guadagnato anche economicamente, ma necessitavano investimenti molto forti
    6) troppo
    7) per le avventure all'estero, prestiti a Franco, pagamenti agli inglesi, piano farlocco per il riarmo
    8) beh... non credo che venissero sradicati alber per piantarci frumento...
    9) poca roba... gli USA non facevano parte della SdN, no ??
     
  3. Pandrea

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    E nemmeno l'URSS, il Giappone e la Germania
     
  4. archita

    archita

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    l'autarchia era una barzeletta ( un sacco di surrogati e problemi per la carta di qualità ) e se gli inglesi si fossero comportati seriamente nei confronti dell'Italia durante la questione della crisi etiopica gli sarebbe bastato bloccare l'importazione di petrolio che se non erro non era contemplato nelle "sanzioni" contro Roma...
     
  5. Sicut leones

    Sicut leones

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    1-2-3..boh
    4) L'autarchia per mè era solo una forma di protezionismo .
    5) solo per motivi di propaganda e consenso interno , economicamente il punto di pareggio era irraggiungibile , considerando almeno 10 anni di pacificazione del territorio e la povertà del territorio, la conquista dell'impero è costata sembra sui 60mld di lire, con un bilancio dello stato di 40mld
    6) la guerra di Spagna è costata sui 13 mld mentre il bilancio dello stato era sui 40 mld tutto compreso, di cui circa il 30% era per le spese militari...diciamo due/tre anni persi nell'ammodernamento spece per l'esercito causato dalla guerra di Spagna
    7) altre a quello detto anche operazioni come i balilla e il mantenere le colonie erano grosse uscite
    8) boh
    9) inefficaci, utili solo per la propaganda del regime
     
  6. ange2222

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    per gli anglofrancesi sarebbe bastato chiudere suez alle navi dei due paesi belligeranti
     
  7. archita

    archita

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    se non sbaglio a causa della guerra di spagna si è arrivati ad inizio IIWW con riserve logistiche quasi svuotate alla stessa maniera in cui si era trovata l'Italia alla vigilia della IWW dopo la campagna della Libia...
     
  8. Ciresola

    Ciresola

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    Archita ha ragione, la guerra di Libia aveva portato via alla logistica un bel pezzo di riserve, un buon 30 % credo ;) L'Italia nella WW1 ha voluto stare neutrale i primi mesi di guerra, tra i molteplici motivi anche per questo problema.
     
  9. Magicbus

    Magicbus

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    se vuoi risposte fondate alle tue domande ti consiglio di leggerti questi due libri>

    Vera Zamagni, Introduzione alla storia economica d'Italia, Il Mulino, 2007.
    e
    Come Come perdere la guerra e vincere la pace : l'*economia italiana tra guerra e dopoguerra, 1938-1947 / a cura di Vera Zamagni. - Bologna : Il mulino, 1997.

    io ti consiglio specialmente il secondo, io lo ho usato per il mio esame di storia dell'industria quando studiavo storia a Bologna e devo dire che e un ottimo libro, soprattutto serio, scritto da storici, non da dilettanti.
     
  10. huirttps

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    Per rispondere prima è necessario un passo indietro.
    L'Italia ritardò il ritorno alla parità aurea, quindi ebbe una moneta svalutata che aiutava grandemente le esportazioni, soprattutto perchè altri paesi , tipo la Gran Bretagna, stavano facendo grandissimi sacrifici per cercare di ritornare al gold standard. Però questa politica italiana portò ad un aumento dei prezzi e dell'inflazione, svalutando ulteriormente la lira. Questo sempre a vantaggio delle imprese esportatrici. A partire dal 1925 le esportazioni smettono di crescere perchè l'inflazione comincia a minacciare la stabilità interna e la bilancia dei pagamenti è in rosso, nonostante l'alto livello di esportazioni. Il cambio lira-sterlina era arrivato nell'agosto 1926 a 150-1. Quindi Mussolini rivaluta la lira a 90-1 [quota novanta] nel dicembre 1927. Questo comporta il declino delle esportazioni e una più grande concorrenza delle merci estere sul mercato interno, rallentamento della crescita produttiva e disoccupazione. Però anche il salvataggio della stabilità interna, il riequilibrio della bilancia dei pagamenti e importazioni più convenienti.
    Quindi quota novanta è stata una misura necessaria, anche se dura , per non finire come l'Argentina. In ogni caso è stata una politica monetaria seguita da tutti i paesi industrializzati, chi prima , chi dopo. La fiat aveva probabilmente interesse a mantenere quota 120 per essere concorrenziale nei mercati esteri.
    Nazionalizzazione delle banche e imprese in difficoltà [ come ha fatto l'Inghilterra nella crisi attuale ] e creazione dell'IRI
    Vedi punto 1. L'Italia rientrò tardi nella parità aurea, ne riuscì tardi quando ci si accorse che non dava i risultati sperati. Interessante notare come le banche italiane non risentirono [relativamente agli altri, s'intende!] della crisi che invece aveva provocato fallimenti a ripetizione in altre parti, anche grazie ai notevoli finanziamenti pubblici.
    Per quanto ne so fu una risposta alle sanzioni delle Nazioni Unite. Però , nel periodo della "battaglia del grano" c'è da dire che le economie basate sull'agricoltura [l'Italia degli anni 20 aveva impiegato nel primario circa il 47% della popolazione attiva] subivano pesantemente l'importazione di materie prime da paesi extraeuropei che fecero crollare il prezzo del grano e dello zucchero. Da qui, la risposta autarchica. Ovviamente imo
    Anche qui, imo, la scelta va contestualizzata. Certo, siamo andati lì per prestigio e per vendetta [Adua 1896], ma Mussolini cercava anche un posto al sole per gli italiani che emigravano. Quindi piuttosto che lasciare andare via la gente in America, Belgio, Francia etc si cercava di dirottarla verso Libia ed Etiopia. Difatti, in Etiopia , il fascismo costruì una certa quantità di opere strutturali.
    N.B. ha fatto anche grosse porcate nei confronti degli etiopi che le fecero nei confronti nostri, le guerre in genere non si combattono con le opere di bene!
    La guerra civile in Spagna gravò parecchio, non so quanto di preciso, soprattutto perchè gli aiuti russi erano pagati in oro, quelli tedeschi erano pagati con la fornitura di materie prime [anche durante la 2gm], quelli italiani erano pagati con un " muchas gracias amigo!"
    L'unica cosa di positivo che avremmo potuto ottenere da quella esperienza era fare come i tedeschi, testare tattiche e mezzi. Avremmo potuto capire che gli L3 , contro carri armati di cannoni, non avevano speranze; che i CR32, benchè diedero ottimi risultati, erano di parecchio inferiori ad un certo bf-109 monoplano [che fortunatamente era al nostro fianco e non di fronte] e tante altre cose. Avremmo ma non abbiamo, come la storia ci ha tristemente tramandato.
    Già eravamo debitori nei confronti degli USA,aggiungici interventi sociali , strutturali , guerra di Etiopia, guerra civile spagnola e credo avrai la tua risposta!
    vedi punto 4
    Non molto. In fin dei conti se fosse stata una cosa seria, in Etiopia non sarebbe arrivato neanche un barile di benzina.

    I dati sull'economia e gli interventi vengono dal libro che ho usato per preparare un esame , se ti può interessare è " L'economia europea tra le due guerre" di Feinstein, Temin, Toniolo [non credo sia Melita :sbav:]
    Ciao!
     
  11. Sicut leones

    Sicut leones

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    Secondo Lucio Ceva sono circa 13Mld , in pratica in pura perdita, cifra che rallentò di molto l'ammodernamento delle FF.AA anche per la non enorme produzione nazionale di materiale bellico quindi i tempi lunghi per rimpiazzare l'equipaggiamento ceduto e le munizioni consumate, magari non era tutto moderno ma in ogni caso era lo stesso che verrà impiegato nella WW2

    Infatti gli insegnamenti della guerra di Spagna erano più o meno stati recepiti a livelli non altissimi ma i programmi per mettersi al passo furono molto ostacolati oltre che dalla visione
    fanti muli e cannoni del comando supremo anche dalla mancanza di fondi, materie prime e necessità autartiche (o protezionistiche :humm:), come nel caso del motore per il caccia monoplano intercettore...a comprare subito i motori tedeschi si sarebbe forse entrati in guerra con i Macchi 202 al posto dei Macchi 200, i Cr42 li avrebbeo fatti lo stesso però!

    I CV33 sulla carta dovevano essere sostituiti dagli M11/13 , carri P , semoventi da 47 e 75 ,
    erano stati richiesti pure trasporti truppe corazzati, nessuno pensava più che i carri leggeri fossero mezzi di prima linea! tra l'altro a parte 200 prodotti per esigenze occupazionali :(dopo il 37 non vennero più prodotti in grande serie , la massa venne messa in servizio in vista della guerra in A.O.I
     
  12. Pandrea

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    Cmq fa impressione leggere certe cifre: la guerra d'Etiopia che costa 60 mlrd di lire, ad oggi 30 milioni di euro, un giocatore mediocre di serie A :asd:

    E magari avercelo oggi un debito di 4 miliardi di lire, due milioni di euro :D
     
  13. Sicut leones

    Sicut leones

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    solo che con l'inflazione di 80anni bisogna aggiungere qualche zero, per esempio una fiat 508 costava 10.000 lire e un operaio guadagnava cifre dell'ordine delle 800/1000 lire al mese, più o meno una lira 1939 è 1 euro 2010
     
  14. Pandrea

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    Ma poi, esiste davvero quel nebuloso mito economico chiamato dai più "deflazione"?
     
  15. Purfa

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    solo su scale di periodo mensili - annuali può esistere, a meno che non arrivi l'era glaciale o i marziani :asd:
     
  16. Lord Attilio

    Lord Attilio

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    Invece io mi ricordo che 1000 lire al mese erano lo stipendio di un alto funzionario statale, tra le poche persone quindi che potevano permettersi un'automobile, mentre gli operai avevano una cifra molto più bassa (un esempio è la canzone 1000 lire al mese)
     
  17. Sicut leones

    Sicut leones

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    Credo che dipenda molto dall'anno esatto , ho dei valori esatti per gli stipendi dei militari della R.S.I , dai 1000 dei S.ten ai 15000 per i generali.
    Mentre per le cifre dei salari operai sono molto varie , comunque dalle 400 alle 1500 , penso che dipenda molto dalla mansione e sopratutto se prima o dopo l'inizio della guerra, per i costi delle armi è più chiara la situazione perchè su vari volumi si trovano i valori esatti desunti dai contratti.
    comunque uno come Badoglio portava a casa sul milioncino...le 1000 lire per un alto funzionario mi sembrano pochette!
     
  18. GyJeX

    GyJeX

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    Certo che doveva essere un macello con tutte quelle valute in circolazione in Italia dal '43, se poi si considera che l'inflazione al sud era molto minore che al nord, che al sud circolava la moneta americana d'occupazione, che la zecca trasferita ad Aosta da Roma coniava la medesima moneta senza modifiche repubblichine e che quindi venivano accettate anche a sud di Roma senza problemi, che in veneto circolava anche la moneta d'occupazione tedesca per via degli stipendi pagati dai tedeschi agli operai italiani che lavoravano per loro e che in liguria e valle d'aosta circolava persino la moneta francese di Vichy... Una bolgia!
     
  19. huirttps

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    Ciao grande!
    si, ne avevamo anche già parlato su un altro topic.
    Vero che c'erano tanti PROGETTI sull'ammodernamento degli armamenti e che i cv33 erano ormai obsoleti, purtroppo però è un dato di fatto che ci trovammo con quelli e basta ad affrontare , all'inizio della guerra, gli A9-A10 e MkVI inglesi [Col. D'Avanzo docet]. Così come i semoventi da 47 erano prototipi e il carro P un bel ?.

    Viene da chiedersi.. ma se sapevamo che i mezzi erano obsoleti e che non c'erano soldi per ammodernarli/sostituirli.. perchè gettare una nazione intera in guerra [ e che guerra! ] sulla base di uno spregiudicatissimo calcolo politico! O anche, data la situazione, perchè impegnarsi in Belgio, Grecia,Balcani, A.S.I. , A.O.I., Betasom e Russia?
     
  20. ange2222

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