What-If – L’Italia non entra in guerra il 10 giugno 1940

Discussione in 'Età Contemporanea' iniziata da Silvan, 10 Gennaio 2012.

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  1. Silvan

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    Nel 1936 scoppia la guerra civile Spagnola, in un primo momento Franco spera nel sostegno dell’Inghilterra, ma Londra sceglie di non intervenire, la Francia invece anche se formalmente non interviene riuscirà ad appoggiare il Fronte Popolare con la spedizione di armi sotto la copertura di altri paesi. Mussolini teme un’intesa Madrid-Parigi capace di turbare gli equilibri nel Mediterraneo e decide quindi di intervenire a favore dei Rivoltosi. Con la vittoria di Franco nel ‘39 l’Italia si assicura un Paese amico sulle sponde del Mediterraneo e vede rafforzarsi la propria posizione diplomatica. Il 9 aprile 1939 l’Italia invade l’Albania, un po’ per controbilanciare le annessioni Tedesche del ’38 un po’ perché si riteneva che vi fosse il petrolio (di pessima qualità), un po’ perché non si voleva che Francia o Inghilterra con una mossa a sorpresa imponessero il loro protettorato ad un paese cosi vicino all’area di influenza italiana in un momento di instabilità. L’occupazione fu facile è il 16 aprile il Re Vittorio Emanuele III accettava la corona d’Albania, un paese poverissimo montuoso e malarico sulle coste.
    Sempre nel ’39 la Germania per la prima volta manifesta apertamente il suo interesse al teatro mediterraneo appoggiando l’iniziativa Italiana in Albania. La politica Tedesca nel Mediterraneo ha una funzione anti-Britannica perché i tedeschi ritengono che qui e nel Vicino e Medio Oriente gli interessi economici che l’Impero Inglese siano più vulnerabili. L’Italia invece tenne nei confronti dell’alleato una politica altalenante. Si era orgogliosi del potente alleato ma anche preoccupati che questa forza potesse sminuire il ruolo politico e militare dell’Italia. Insomma l’Italia proclamava la sua alleanza con la Germania e le sue ambizioni nel mediterraneo contro gli interessi Inglesi, ma nei fatti si guardava bene dal favorire direttamente i Tedeschi e scontentare apertamente gli Inglesi. La discontinuità della politica estera italiana lascio pressoché indifferenti sia gli Inglesi che i Tedeschi che invece non mutarono mai la loro condotta nei confronti dell’Italia: da alleati i primi e da sospettosi vicini i secondi.
     
  2. Silvan

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    Nel ventennio precedente l’entrata in Guerra l’Italia cerco di prepararsi al meglio a questa evenienza. Vi furono gli studi teorici sull’impiego delle forze armate dove si distinguono l’ammiraglio Giuseppe Fioravanti con i suoi studi sull’impiego operativo della Regia Marina nel Mediterraneo e la dottrina della “fleet in being” che fu poi quella adottata da Supermarina, e Giulio Douhet teorico della guerra aerea che con le sue intuizioni aveva teorizzato l’importanza della Forza Aerea come arma indipendente.
    Tuttavia gli studi fatti rimasero per buona parte teorici e carente rimaneva la dottrina di impiego delle forze armate da un punto di vista organizzativo ed operativo. Le cognizioni sulla guerra di movimento con masse meccanizzate era per lo più sconosciuta, l’integrazione con l’aviazione non istituzionalizzata ma lasciata all’improvvisazione, la marina non aveva una propria aviazione e carente erano i mezzi e la dottrina di impiego nella guerra ai convogli che sarà poi l’unica combattuta nel mediterraneo.
    Dal punto di vista pratico l’Italia cerco di dotarsi di un complesso di forze armate capace di reggere il confronto con Francia e Inghilterra. In particolare la Marina fu concepita e costruita in ottica anti-francese e l’aviazione assurge a ruolo di Forza Armata sotto la brillante guida di Italo Balbo. L’esercito invece rimaneva la più arretrata fra le tre armi per il fatto che era guidata da uomini dalla mentalità oramai sorpassata ancorati a vecchi successi e vecchie dottrine risalenti alla prima guerra mondiale.
    Nel ’39 l’accelerarsi degli eventi impongono una prima verifica interna sulle reali capacità per l’Italia di sostenere un conflitto contro la Francia e l’Inghilterra. L’esito fu negativo.
    In quel periodo il capo del governo e i vertici politici e militari erano al corrente della precarietà della situazione italiana in termini di produttiva e arretratezza tecnologica, inaccessibilità alle materie prime e del fatto che i programmi previsti per le forze armate erano stati già ridotti e dilazionati e prevedevano il completamento solo nel 42-43.
    Carente era anche la volontà di combattere, in generale l’attaccamento alle istituzioni, alla Patria, la virtù delle armi non erano certo i principali valori morali del popolo italico, eccetto poche luminose eccezioni, tutto ciò incideva negativamente sulla capacità dell’Italia di impegnarsi a fondo in un conflitto bellico. Unici punti di forza rimanevano la posizione geografica e la numerosità della popolazione.
     
  3. Silvan

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    Con questo quadro della situazione alla fine di agosto 39 Mussolini informa Hitler che l’Italia non è pronta ad entrare in guerra. Il 26 agosto 39 il governo produce un elenco assurdo di richieste di mezzi e rifornimenti da presentare alla Germania allo scopo di farsi opporre un diniego. Con questo stratagemma l’Italia si svincola dagli obblighi del patto con la Germania e dichiara la propria non belligeranza il 10 settembre. Nel mentre in Italia i preparativi per la guerra accelerano.
    A fine settembre i tedeschi chiedono assistenza per i loro sommergibili attraverso la fornitura di basi d’appoggio e rifornimento, Roma rifiuta suscitando le proteste di Berlino, nel mentre si esportava materiale bellico di ogni tipo anche verso la Francia e l’Inghilterra. Quest’attività commerciale continuo fino a tutto il maggio 1940 cioè anche dopo che la decisione di entrare in guerra era già stata presa con la pretesa giustificazione per motivi finanziari ed economici.
    Il 18/03/1940 Mussolini e Hitler si riuniscono al passo del Brennero. Hitler annuncia l’offensiva sul fronte occidentale, Mussolini assicurò la sua volontà di entrare in guerra ma di scegliere la data più adatta in funzione ai progressi ottenuti nella preparazione delle FFAA., cioè nel 1942, 1943.
    Il 31/03/1940 cioè tredici giorni dopo l’incontro con Hitler, Mussolini invia un documento al Re comunicandogli la decisione dell’intervento in guerra. Il documento del 31 marzo sancisce due principi: 1) impossibilità per l’Italia a sostenere una guerra lunga 2) intervento italiano determinante per la conclusione del conflitto. Nel documento Mussolini parla di guerra parallela a quella Tedesca e descrive gli scopi del conflitto con lo slogan: libertà sui mari, finestra sull’oceano.
    In pratica si voleva cogliere l’occasione presentatasi per estendere il controllo Italiano sul Mediterraneo a scapito degli Inglesi. La finalità strategica della guerra dell’Italia fu quindi identificata in una guerra marittima contro Francia e Inghilterra. Il 14 aprile 1940 Cavagnari Capo di Stato Maggiore della Regia Marina invio un promemoria al Duce circa la situazione della Marina. Cavagnari delineo l’inadeguatezza dei mezzi italiani di fronte al presupposto obiettivo strategico di una guerra nel mediterraneo contro Francia e Inghilterra con fronti terrestri oltre mare. Anche Italo Balbo osteggiava l’idea di un’entrata in guerra, proprio nel maggio del 1940 Balbo, in qualità di Governatore della Libia, aveva chiesto materiali, mezzi e uomini per potenziare il dispositivo bellico italiano in Libia, ritenuto molto carente aldilà della maestosità dei numeri. Anche Badoglio era contrario alla guerra e all’annuncio della dichiarazione disse: “i casi sono due o la guerra sta per finire come credono i tedeschi ed allora è troppo tardi per intervenire aggredendo la Francia sconfitta. Ovvero la guerra sta per cominciare e si prepara ad essere una guerra lunga come sono sempre state le guerre inglesi ed allora è per noi troppo presto.”
     
  4. Silvan

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    E’ con questo spirito e con questi intenti che il 10 giugno l’Italia entra in guerra. Si è trattato di un rischioso bluff nel quale l’Italia sperava di guadagnare posizioni nel mediterraneo. A Mussolini, che in questa occasione non si consultò con i vertici militari, sembrò che l’uscita imminente della Francia dal conflitto fosse sufficiente per smontare molte delle preoccupazioni che aveva ricevuto fino a quel momento dai capi militari, riteneva che l’Italia fosse in grado di assestare la spallata conclusiva agli Inglesi e concludere cosi la guerra. Fu questa valutazione corretta? Fu coerente con gli obiettivi strategici precedentemente enunciati? A mio avviso la risposta è no.
    Tutte le guerre sono un rischio per cui non possiamo valutare questa decisione sulla base dell’esito che la guerra ebbe, tuttavia un’importante indicazione per rispondere a questa domanda la troviamo analizzando la condotta che l’Italia tenne nei primi tre mesi di guerra. L’Italia dichiarò guerra e forse unico esempio in tutta la Storia, non aggredì il nemico! Questa lunga inazione, che fu di per se una sconfitta, è da imputare a due cause principali: la convinzione dei vertici italiani che dopo il crollo della Francia anche l’Inghilterra si sarebbe arresa, l’impreparazione delle FFAA ad assumere l’offensiva. Tralasciamo in questa sede gli aspetti dottrinali sulla guerra che avrebbero suggerito quantomeno maggior prudenza, e concentriamoci invece su una semplice considerazione: l’Inghilterra era sul punto di arrendersi? Dopo l’imminente uscita di scena della Francia, l’Italia era pronta ad una guerra marittima contro l’Inghilterra? Pensare che gli Inglesi si sarebbe arresi da li a poco è un atto di presunzione ed arroganza, non solo quest’idea contrasta vistosamente con il carattere del popolo Britannico e la sua prestigiosa tradizione militare, ma non tiene in conto che gli Inglesi disponendo di un vasto e ben organizzato Impero Coloniale avevano accesso a risorse materiali e umane praticamente inesauribili, in ultimo c’era la fortissima amicizia con gli Stati Uniti d’America, che certamente, come già fecero nella prima guerra mondiale, avrebbero quantomeno garantito aiuti economici e materiali se non direttamente militari. Qual’era poi la preparazione militare per una guerra contro gli Inglesi? Nessuna vista la totale assenza di un piano strategico d’attacco. Si entrò in guerra con gli Inglesi consapevoli di combattere una guerra marittima ma lo si fece mentre un terzo della flotta mercantile (quello migliore) si trovava fuori dagli stretti e andò perso, con pesanti conseguenze sulla futura capacità della Regia Marina di garantire i collegamenti oltremare. Non esisteva un piano adeguato per l’attacco a Malta (che nel 1940 era difesa da 80 batterie costiere di cui 20 armate da pezzi da 406mm a 305mm!), le truppe in Libia non erano pronte ad un attacco all’Egitto e comunque non esisteva un piano per tale evenienza, le colonie dell’Africa Orientali si trovarono isolate senza nessun piano per il loro sostegno se non un generico “arraggiatevi finchè potete!”. Insomma se fino a quel momento la politica italiana, pur con le sue incertezze, aveva perseguito il suo intento di stabilire la supremazia Italiana nel Mediterraneo e l’entrata in guerra si inquadrava in questo contesto tuttavia il momento scelto per farlo era certamente sbagliato.
     
  5. Silvan

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    Ambizioni Territoriali e Coloniali dell’Italia Fascista.


    ProgettoImperoItaliano.jpg
     
  6. Silvan

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    Entriamo adesso nel vivo del what-if e supponiamo che il pomeriggio del 9 giugno Mussolini, preso da un ultimo dubbio, decide di consultarsi con il vecchio amico Italo Balbo. Tra i due esisteva una nota rivalità, ma anche un sincero sentimento di stima, ritengo quindi che Mussolini avrebbe ascoltato con attenzione l’opinione del più valente dei suoi gerarchi. Balbo era contrario alla guerra, ma anche per lui non avrebbe più avuto senso mettere in discussione in quel momento tutto l’impianto strategico della politica estera italiana, entrare in guerra contro gli Inglesi era una possibilità ormai molto concreta: rimaneva da decidere quando e come combattere questa guerra.
    Interpellato da Mussolini sulla questione il ragionamento di Balbo sarebbe potuto essere questo:
    - Gli inglesi non si arrenderanno facilmente anche nel caso in cui i Tedeschi mettano piede in Gran Bretagna, fatto questo che è tutto da vedere, perché un conto è avere la supremazia nei cieli di Francia e un altro è mettere a tacere la RAF (che Balbo conosceva) e con la RAF attiva e la Royal Navy in mare uno sbarco in Inghilterra è da ritenere impossibile.
    - Se la Gran Bretagna non si arrende, l’Italia ha tutto il tempo per prepararsi al meglio e concentrare le proprie energie verso una guerra contro gli Inglesi.
    - Visto che la Francia è uscita dalla guerra, per l’Italia gli obiettivi strategici più importanti diventano: Malta, la Tunisia, il canale di Suez, Khartoum e il Gibuti. Solo se con un’azione decisa e pianificata riusciremo a raggiungere questi obiettivi potremmo metterci in una situazione di superiorità rispetto agli inglesi, e minacciare ulteriormente gli interessi inglesi nel Medio e Vicino Oriente e forzarli ad una pace.
     
  7. Silvan

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    Le argomentazioni di Balbo convincono Mussolini che coerentemente con quanto enunciato nel documento mandato al Re il 31 marzo, ritiene che il rischio di una guerra lunga affrontata con il piede sbagliato sia troppo alto. Mussolini quindi decide di postergare ulteriormente l’entrata in Guerra ma imprime comunque un’accelerazione ai preparativi, il 18 giugno nomina Italo Balbo Alto Commissario Speciale per le Forze Armate una figura trasversale affidata ad un uomo energico e ben considerato da tutti con lo scopo di coordinare e ottimizzare lo sforzo di tutte le forze armate in vista del futuro impegno bellico. Un mese dopo Balbo consegna a Mussolini un documento programmatico dove elenca le priorità individuate e le linee d’azione da intraprendere. All’incontro di presentazione del documento partecipano i vertici delle forze armate e su precisa richiesta di Balbo i rappresentanti delle principali industrie italiane fornitrici di mezzi e materiali bellici, nonché il Vicerè dell’Africa Orientale Italiana Amodeo di Savoia.
    Senza entrare ulteriormente nei dettagli di cosa potesse avere in mente Italo Balbo e di quello che già stava realizzando prima della sua prematura e tragica scomparsa, qui indicheremo solo le principali linee guida economiche e militari:
    - predisposizione dei piani di occupazione per Malta e la Tunisia;
    - predisposizione di un piano di occupazione per l’Egitto con attacco concentrico dalla Libia e dall’Etiopia attraverso il Sudan.
    - Rafforzamento del dispositivo militare e logistico della Libia.
    - Rafforzamento del dispositivo militare e logistico dell’AOI.
    - Investimenti mirati nell’ammodernamento dell’industria bellica.
    - Investimenti mirati nel potenziamento delle infrastrutture portuali e aeroportuali e logistiche del Sud Italia e Libia.
    Per il proseguo dell’ucronia cosa ci possiamo aspettare da questo mutamento di condotta?
    C’è da sottolineare che i fatti ipotizzati sembrano essere addirittura più coerenti al contesto e alla politica italiana del periodo che non il colpo di testa di Mussolini di entrare in guerra il 10 giugno.
    Il fatto però che si agisse con più consapevolezza non significa cancellare tout court le carenze e i limiti delle forze armate italiane e dei vertici militari. Un esempio di quanto potremmo aspettarci lo troviamo guardando agli eventi dell’estate del ’42. A due anni dall’inizio del conflitto, in una data prossima a quella a suo tempo prevista per le ultimazioni dei programmi di ammodernamento, la capacità bellica italiana era molto migliorata in tutti gli ambiti. Le scorte di materiali erano addirittura aumentate, la quantità e la qualità della produzione bellica erano notevolmente aumentate soprattutto grazie alla collaborazione tecnologica con l’industria tedesca. L’integrazione tra aviazione e le altre forze armate specialmente la marina aveva raggiunto un livello ragguardevole e soddisfacente, gli aerei costruiti erano all’altezza degli avversari, alcuni reparti dell’esercito mostrarono padronanza nella nuova guerra meccanizzata ed eccezionale valore, la guerra dei convogli procedeva bene e le nuove corvette assolvevano brillantemente i loro compiti di scorta. Rimangono certamente vaste e profonde zone d’ombra che riguardano principalmente la qualità del Comando, l’affidabilità dei mezzi, la limitata produzione industriale specie se messa in relazione alle esigenze.
    Vedremo tutto questo come potrebbe incidere sugli eventi successivi.
     
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    PARTE TERZA
    La quiete prima della tempesta. 10 Giugno 1940 – 15 Maggio 1941

    Di seguito la sintesi degli aventi più importanti o di rilievo per il prosieguo nel periodo in oggetto, la cronistoria è fedele allo svolgimento storico tranne nei fatti evidenziati con apposite note che si discostano dalla realtà storica.
     
  9. Silvan

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    14/06/1940 – Francia
    I Tedeschi entrano a Parigi.

    15/06/1940 – Russia
    L’Unione Sovietica occupa la Lituania.

    22/06/1940 – Francia
    I Francesi accettano le condizioni per l’armistizio imposte dai Tedeschi.

    28/06/1940 – Europa
    Truppe Sovietiche occupano la Bessarabia e l’alta Bucovina ai danni della Romania.

    10/07/1940 – Inghilterra
    Comincia la Battaglia d’Inghilterra, l’offensiva aerea Tedesca.

    14/07/1940 – Russia
    L’Unione Sovietica annette gli stati baltici.

    21/09/1940 – Generale
    Germania, Italia, Giappone firmano il patto Tripartito.

    23/09/1940 – Africa
    Gli Inglesi attaccano Dakar ma vengono respinti dalle forze francesi.

    30/09/1940 – Ingilterra
    Fine della Battaglia d’Inghilterra. La Luftwaffe passa ai bombardamenti notturni. L’offensiva fallisce il suo obiettivo di conquistare la superiorità aerea sui cieli Inglesi.

    06/10/1940 – Europa
    La Germania invia truppe in Romania

    27/10/1940 – Inghilterra
    Nasce il governo della Francia Libera guidato da De Gaulle.

    28/10/1940 – Europa
    L’Italia è in pace, la guerra contro la Grecia non c’è.
     
  10. Silvan

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    L’area dei Balcani era di grande interesse per i Tedeschi che muovevano le fila di una rete di relazioni politiche in ottica anti Sovietica. Più volte i Tedeschi avevano pregato caldamente gli Italiani a non intraprendere azioni unilaterali contro la Jugoslavia o la Grecia per non turbare gli equilibri acquisiti. Mussolini invece per ribadire l’autonomia decisionale italiana dichiarò guerra proprio alla Grecia il 28 ottobre 1941. Fu il secondo e più grave colpo di testa del Duce che porto l’Italia ad impegnarsi in un teatro assolutamente estraneo agli obiettivi veri della guerra italiana, distogliendo mezzi e uomini dallo sforzo principale che si svolgeva nell’AS.
    Al tempo dell’attacco Italiano alla Grecia il governo Jugoslavo era filo Tedesco e con la Germania aveva stretto importanti relazioni commerciali, i Tedeschi, preoccupati dai crescenti sentimenti anti-fascisti che si erano rafforzati dopo l’intervento italiano, premeranno su Belgrado per l’adesione del paese al patto tripartito. La Jugoslavia finalmente vi aderisce il 25 marzo del 1941. Due giorni dopo un gruppo di militari filo-inglese rovescia il governo, con il conseguente intervento militare tedesco in Grecia e in Jugoslavia. Senza l’intervento italiano in Grecia possiamo ipotizzare che la situazione nei Balcani si mantiene stabile, Belgrado resta filo-tedesca ma non si sbilancia politicamente.
     
  11. Silvan

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    12/11/1940 – Germania
    Il ministro degli esteri Sovietico Molotov è in visita a Berlino.
    Il risultato dell’incontro è deludente per entrambe le potenze.

    20/11/1940 – Europa
    L’Ungheria si unisce all’Asse

    23/11/1940 – Europa
    La Romania si unisce all’Asse.

    19/01/1941 – Germania
    A Berchtesgaden si incontrano Mussolini e Hitler. Hitler informa Mussolini del deterioramento delle relazioni con l’Unione Sovietica e la preparazione della guerra ad Est. Viene chiesto a Mussolini un impegno concreto. L’Italia che negli ultimi mesi ha ricevuto un appoggio molto generoso da parte della Germania nei programmi di armamento e ammodernamento non può rifiutarsi, il Duce promette quindi che l’Italia entrerà in guerra a fianco dei Tedeschi contro Inghilterra e Russia.

    01/03/1941 – Europa
    La Bulgaria si unisce all’Asse.

    02/03/1941 – Europa
    Truppe Tedesche entrano in Bulgaria.

    11/03/1941 – Generale
    Il Congresso degli Stati Uniti d’America approva il programma Lend-Lease, il piano di aiuti economici e materiali nei confronti di tutti i paesi Liberi che combattono per la Democrazia.

    15/03/1941 – Brennero
    Ipotetico nuovo incontro tra Mussolini e Hitler, in vista dell’imminente offensiva all’Unione Sovietica e l’ingresso dell’Italia in Guerra.
    Molto si è discusso sulle modalità di reciproca assistenza militare tra le due potenze: l’Italia ha offerto all’alleato l’invio di un contingente di 10 divisioni, tra le meglio equipaggiate ed addestrate, per essere inviate sul Fronte Russo. La Germania accetta e offre l’invio di un contingente per la guerra in Libia. Mussolini declina l’offerta, preoccupato di vedere truppe Tedesche agire su teatri di pertinenza dell’Italia, accetta invece il contributo della Luftwaffe con un gruppo aereo specializzato in operazioni navali. A questo punto Mussolini manifesta l’esigenza per l’Italia di mettere in sicurezza i territori Francesi della Tunisia e il Gibuti. I Tedeschi su questo punto si sono irrigiditi in un no perentorio, per la Germania la collaborazione con il Governo di Vichy è importantissima e non derogabile per nessun motivo. A nulla sono valse le insistenze italiane sottolineando l’importanza strategica che quei territori hanno per interdire alla Royal Navy il passaggio per il Canale di Sicilia e lo Stretto di Aden.

    13/04/1941 – Pacifico
    Giappone e Unione Sovietica firmano il patto di non aggressione.
     
  12. Silvan

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    15/05/1941 – Russia
    Ha inizio l’operazione Barbarossa l’invasione dell’Unione Sovietica da parte delle forze del Patto Tripartito.

    Ciò che era ampiamente prevedibile infine accade: la Germania e la Russia si affrontano in una guerra spietata e senza quartiere.
    Le due potenze europee fin dal lontano 1870, cioè dalla nascita dell’Impero Prussiano espressione
    dell’unificazione nazionale tedesca, si trovano sempre su campi avversi.
    La Russia desiderava estendere la sua influenza nell’Europa dell’Est in particolare nei Balcani, desiderava anche uno sbocco sul Mar Baltico e uno sul Mediterraneo. Tutto ciò mal si conciliava con gli interessi Tedeschi nei Balcani e soprattutto con la crescente insofferenza della politica tedesca nei confronti del doppio fronte: franco-russo. Le nefaste conseguenze a cui poteva portare la posizione geografica della Germania si concretizzarono nel primo conflitto mondiale. L’incubo degli Statisti tedeschi a partire da Birsmark si avverarono: il paese venne strangolato economicamente dal blocco degli alleati, ma non battuto militarmente. La Germania non poteva restare inattiva di fronte a questa minaccia, la soluzione individuata fu duplice: militare, con l’elaborazione di una dottrina militare volta alla rapidità dell’azione proprio per non incorrere nel rischio di lunghi conflitti, politica con l’estensione dello spazio vitale dell’economia tedesca, che consentisse alla Germania di approvvigionarsi indipendentemente. Nel settembre del 1938 in occasione della celebrazione dell’annessione dell’Austria, Hitler disse: “….Stiamo ricostruendo l’economia tedesca in modo che sia completamente indipendente da altre nazioni e possa stare in piedi da sola. Ci stiamo riuscendo…L’idea di tagliare alla Germania le materie prime indispensabili con un blocco, può essere adesso sepolta come un’arma inutile. Lo Stato Nazista, con la forza che lo caratterizza, ha tratto le sue conclusioni dalla lezione della Grande Guerra.” Non era ovviamente affatto cosi, i gerarchi nazisti, aldilà dei proclami propagandistici, lo sapevano bene come dimostrano le scelte politiche fatte da Hitler negli anni successivi.
    La Germania si era costruita una robusta rete di amicizie sia nel nord Europa: Svezia, Finlandia sia nei Balcani (Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Turchia) tutte in ottica anti-sovietica e tutte finalizzate alla protezione diretta o indiretta di importanti risorse minerarie.
    Rimaneva tuttavia un altro problema che i progressi tecnologici degli anni 20 e 30 evidenziarono in tutta la sua colossale dimensione e importanza: la mancanza del petrolio.
    Se l’industria poteva sopravvivere senza petrolio (anche se alcuni suoi derivati rimanevano essenziali) le forze armate dipendevano prepotentemente dalla capacità della nazione di produrre enormi quantità di combustibile. La stessa dottrina del blitzkrieg richiedeva la creazione di forze armate che fondavano la loro efficacia sull’uso massiccio dei mezzi di trasporto motorizzati e dell’aviazione, entrambi strumenti che richiedevano incendi quantità di combustibile per operare al massimo dell’efficienza. Di tutto ciò i tedeschi erano consapevoli fin dai primi anni dopo la prima guerra mondiale. La risposta fu tecnologica e innovativa, già nel 1925 la benzina sintetica, prodotta per idrogenazione del carbone, era una realtà. Nel 1933 l’industria della benzina sintetica ricevette un nuovo potente impulso. Hitler sapeva che la macchina bellica che si apprestava a costruire aveva bisogno di benzina. Tuttavia gli impianti di sintesi che lavorano ad alta pressione ed alta temperatura erano molto costosi e richiedevano grandi quantità di ferro per essere costruiti, questo rese più complicato costruire tutti gli impianti che sarebbero stati necessari. Il piano economico quadriennale che, fra il 1936 e il 1940, doveva rendere autonoma la Germania, grazie ai carburanti sintetici, in realtà si rivelò troppo ambizioso. Nel 1939 i 14 impianti per il combustibile sintetico coprivano quasi il 46% dei bisogni petroliferi della Germania, un risultato lusinghiero ma insufficiente. Altri 6 impianti erano in costruzione, ma per il restante 50% del fabbisogno la Germania aveva bisogno di Petrolio. Il regime nazista non poteva sicuramente contare sulle importazioni dagli Stati Uniti, allora il più grande produttore di petrolio o dal Messico o dal Venezuela. In Medio Oriente, all’epoca, si estraevano grandi quantità di petrolio solo in Iran, saldamente in mano agli inglesi. Una fonte di vitale importanza per i tedeschi e anche per gli italiani erano i ricchi pozzi romeni vicini a Ploesti. Il regime Romeno poteva considerarsi amico della Germania nazista. Paradossalmente un’altra fonte di petrolio era l’Unione Sovietica di Stalin. A guerra iniziata i nuovi territori portano alla Germania anche altri pozzi petroliferi. In Galizia, nella Polonia occupata, i nazisti riescono a controllare circa un terzo della regione petrolifera. I restanti due terzi finiranno nelle mani dell’Armata Rossa. In Francia i pozzi petroliferi di Pechelbronn, in Alsazia, vengono rapidamente riattivati. Ma si tratta di poche migliaia di barili. Una goccia nel mare, se si pensa che la Germania nazista si trova a fronteggiare le necessità energetiche di gran parte dell’Europa occupata. Se in tempo di pace l’Europa occupata aveva bisogno di 500mila barili di petrolio al giorno, la Germania non ne ha a disposizione che 300mila. E non c’è la pace, ma la guerra. Il che vuol dire moltiplicare i fabbisogni per due o per tre. I razionamenti non riusciranno a risolvere il problema, nonostante ad es. l’uso dei cavalli nell’esercito raggiunse le 800.000 unità più che nella prima guerra mondiale. Lasciata perdere l’idea di invadere la Gran Bretagna, Hitler prende, alla fine del 1940, la decisione di attaccare l’Unione Sovietica. Gli storici che hanno attentamente analizzato questa scelta capitale la spiegano con diverse motivazioni. C’era l’odio personale di Hitler per Stalin , il disprezzo per gli Slavi considerati una sotto razza come gli ebrei, il desiderio di gloria, il sentimento di invincibilità dopo le vittorie del primo periodo della guerra, il delirio sullo spazio vitale necessario al Reich dei mille anni. Sono motivi sicuramente presenti nella decisione. Ma ce sono altri, mentre la Germania invadeva mezza Europa, anche la Russia di Stalin, su scala minore, approfittava della situazione per qualche piccola azione banditesca e qualche minore invasione. Come quella contro gli Stati Baltici o le regioni della Moldava e della Bukovina ai confini con la Romania. Specialmente quest’ultima annessione, quella della Bukovina, non concordata con i tedeschi, aveva preoccupato Hitler. I campi petroliferi di Ploesti si trovavano ora a meno di 200 chilometri dall’Armata Rossa. Un rischio inaccettabile per la maggior fonte di greggio naturale a disposizione del regime nazista. Uno degli obbiettivi principali della guerra contro la Russia era il petrolio del Caucaso. Solo i pozzi di Baku, intorno al Mar Caspio avrebbero risolto una volta per tutte i problemi di carburante del Terzo Reich, rendendolo inattaccabile inoltre la distruzione dell’Unione Sovietica avrebbe eliminato una delle due sponde del doppio fronte, altra grande fonte di preoccupazione dei Tedeschi.
     
  13. Silvan

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    QUARTA PARTE
    La Tempesta 15 Maggio 1941 – 23 Settembre 1941

    692px-Front_est_1941.png
     
  14. Silvan

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    15/05/1941 - Finlandia
    Alpini tedeschi prendono possesso delle miniere di nichel a Ptesamo nel nord della Finlandia.

    15/05/1941 - Italia
    L’Italia dichiara guerra all’Inghilterra. I preparativi italiani in Libia, nell’Africa Orientale Italiana, non sono sfuggiti agli Inglesi che nel corso degli ultimi mesi, svanito il timore di uno sbarco Tedesco in Inghilterra, hanno rinforzato le loro forze in Egitto e a Malta. In particolare è stato rinforzato il dispositivo aereo a Malta e in Egitto hanno scierato forze nuove portando gli effettivi a un totale di circa 54.000 uomini (contro i 36.000 presenti storicamente).

    15/05/1941 - Egitto
    L’armata italiana forte di 12 divisioni, di cui 2 motorizzate 2 corazzate e 8 di fanteria, entra in Egitto.


    cartina libia.jpg
     
  15. Silvan

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    15/05/1941 - Mediterraneo
    Aerei Italiani bombardano Malta. Il piano Italiano prevede dopo la conquista del dominio dei cieli l'invasione dell'isola dal mare. La reazione della caccia e della antiaerea Maltese è violenta ed efficace.

    16/05/1941 - Armate Nord
    Vicino Tilsit (Prussia Orientale) i Sovietici contrattaccano con i carri armati con successo.

    16/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi raggiungono il fiume Bug.

    16/05/1941 - Russia
    La Luftwaffe distrugge altri 1200 aerei sovietici garantendosi la superiorità aerea.

    16/05/1941 - Mediterraneo
    Continuano molto intensi i bombamenti italiani, sono presi di mira l'aeroporto e le istallazioni portuali, molto intensa anche la reazione inglese.

    17/05/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Vilnius e Kaunas.

    17/05/1941 - Mediterraneo
    I veivoli della RAF operativi a Malta sono ridotti alla metà della forza iniziale, gli Italiani hanno perso circa 200 aerei compiendo in 3 giorni circa 7500 sortite.

    17/05/1941 - Egitto
    Primi combattimenti di rilievo tra le colonne italiane e gli Inglesi che ripiegano su Sidi El Barrani.

    18/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Dubno e Lutsk in Ucraina.

    18/05/1941 - Mediterraneo
    La Mediterranean Fleet e la forza H di Gibilterra lasciano le loro basi, la missione è rifornire Malta, compreso di caccia e allo stesso tempo si vuole creare un diversivo per alleggerire la pressione Italiana sull'isola.

    18/05/1941 - Africa Orientale
    La flotta Italiana di Base a Massaua in Eritrea comincia il minamento dello Stretto di Aden, alle operazioni partecipa anche la Regia Aeronautica.

    18/05/1941 - Egitto
    Gli italiani arrivano a tiro d'artiglieria da Sidi El Barrani, l’intensità dei combattimenti aumenta.

    19/05/1941 - Egitto
    Gli Italiani si fermano a Sidi El Barrani, la colonna che protegge il fianco destro dell’avanzata è in ritardo, si preferisce attendere che lo schieramento sia completo prima di attaccare con maggior vigore.

    19/05/1941 - Armate Centro
    Unità Tedesche chiudono la sacca di Bialystok in Polonia.

    19/05/1941 - Armate Nord
    Dünaburg in Lituania cade in mano Tedesche.

    19/05/1941 - Mediterraneo
    La flotta da battaglia Italiana al gran completo lascia i porti dirigendosi verso la Sirte. Lo scopo è mantenere il blocco di Malta. La Regia Aeronautica sospende gli attacchi su Malta e si prepara a sostenere la Marina nell'imminente scontro con gli Inglesi.

    19/05/1941 - Mediterraneo
    La Forza H viene attaccata da veivoli Italiani a Sud delle Egadi. Un caccia viene silurato e affonda.

    19/05/1941 - Mediterraneo
    Aerei di base in Libia e nelle Isole greche avvistano e attaccano la Mediterranean Fleet. Un incrociatore leggero viene silurato e costretto al rientro in porto.

    20/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Bobruisk in Biellorussia e Przemysl in Polonia

    20/05/1941 - Mediterraneo
    Nella notte dalle portaerei della forza H decollano e raggiungono Malta i veicoli imbarcati. Le portaerei quindi tornano alla base, mentre prosegue il gruppo da battaglia che scorta i cargo per Malta.

    20/05/1941 - Mediterraneo
    La Mediterranean Fleet e la flotta Italiana entrano in contatto in due occasioni nel corso della giornata nel golfo della Sirte. Alla fine hanno la peggio gli inglesi che perdono una corazzata a causa dell'azione combinata di aerei e caccia torpediniere italiane, tuttavia lo scontro una sconfitta strategica, infatti gli Inglesi riescono a rifornire di aerei Malta e di rifornimenti, nella mattina successiva infatti arrivano a Malta i cargo scorati dalla forza H. Nel rientro una corazzata italiana viene silurata da un sottomarino inglese, ma riesce a rientrare in porto.

    21/05/1941 - Mediterraneo
    Riprendono i bombardamenti di Malta ma la reazione della RAF è pesantissima 80 veivoli italiani vengono abbattuti.

    22/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Minsk in Biellorussia circondando 27 divisioni Sovietiche.

    22/05/1941 - Mediterraneo
    Il comando Italiano decide di ridurre i bombardamenti di Malta. Quasi 400 veivoli sono andati persi dall’inizio delle operazioni. Lo sbarco viene posticipato a data da destinarsi. Nuovo obiettivo per la RA è il supporto alle armate Italiane in Libia.

    24/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Lvov in Ucraina.

    25/05/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Riga

    25/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi in Biellorussia raggiungono la Beresina

    25/05/1941 - Egitto
    Dopo diversi giorni di preparazone gli Italiani attaccano Sidi El Barrani, l’attacco è preceduto da un intenso sbarramento d’artiglieria e bombardamenti aerei.

    26/05/1941 - Egitto
    Gli Inglesi si ritirano in buon ordine e con poche perdite da Sidi El Barrani.

    26/05/1941 - Armate Sud
    Dalla Romania parte l’attacco verso Vinnitsa e Odessa. Nel nord i Tedeschi sfondano le linee Sovietiche nei pressi di Cernouli.

    26/05/1941 - Armate Sud
    L’Italia dichiara guerra alla Russia. Partono dall’Italia le prime 4 divisioni dell’ARMIR.

    28/05/1941 - Armate Centro
    I Tedesci catturano Ostrov.

    29/05/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi sfondano il fronte vicino Lvov.

    29/05/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi riescono a riconvertire la linea ferroviaria fino a Minsk a oltre 330 km dal vecchio confine Russo. 4 treni al giorno trasportano 2600 tonnellate di rifornimenti.

    30/05/1941 - Egitto
    A Marsa Matruh il fronte Inglese si irrigidisce.

    30/05/1941 - Egitto
    Primo assalto italiano dei reparti celeri e corazzati per tentare di prendere di slancio Marsa Matruh. L’attacco viene respinto con gravi perdite per gli italiani.

    31/05/1941 - Egitto
    Le riserve Italiane prendono posizione a Sidi El Barrani nelle retrovie italiane.

    01/06/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Pskov in Russia. Diciotto giorni dopo l’inizio di Barbarossa come avvenne storicamente

    01/06/1941 - Egitto
    Secondo assalto italiano preceduto da intenso bombardamento d'artiglieria. Tranne qualche locale successo gli Italiani vengono respinti.

    02/06/1941 - Armate Sud
    Partono dall’Italia altre 4 divisioni dell’ARMIR.

    02/06/1941 - Finlandia
    Dal Nord della Finlandia parte l’Operazione Volpe Argentata. Tedeschi e Finlandesi attaccano in direzione di Murmansk e Kandalska.I Finlandesi cominciano anche le operazioni in direzione di Leningrado e Viipuri.
     
  16. Silvan

    Silvan

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    Volpe Bianca.

    falkenhorst1.jpg
     
  17. Silvan

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    02/06/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Vitebsk in Biellorussia.

    03/06/1941 - Armate Sud
    Truppe Tedesche attraversano il Dnieper in Ucraina.

    03/06/1941 - Egitto
    Terzo assalto italiano a Marsa Matruh.

    04/06/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi marciano in direzione di Kiev.

    04/06/1941 - Egitto
    Prosegue l'assalto italiano, gli inglesi impiegano la loro divisione di riserva per stabilizzare il fronte.

    05/06/1941 - Egitto
    Per alleggerire la pressione su Marsa Matruh sul fianco destro italiano gli Inglesi attaccano con una divisione corazzata e una brigata motorizzata.

    06/06/1941 - Armate Nord
    Il Panzergruppe 4 raggiunge il fiume Luga.

    06/06/1941 - Somaliland
    35.000 truppe italiane attaccano gli 11.000 inglesi. L’obiettivo è Berbera e l’eliminazione della presenza Britannica in Somalia. Il fronte del AOI con questa operazione passa da 1100km a 700km consentendo di liberare risorse per l’operazione principale che si svolgerà in Sudan.


    800px-Somaliland_Italian_invasion.jpg
     
  18. Silvan

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    06/06/1941 - Egitto
    La destra italiana cede, ma gli inglesi perdono un terzo dei loro veivoli.

    07/06/1941 - Egitto
    Gli inglesi con una rapida manovra ad uncino aggirano lo schieramento italiano e bloccano la strada costiera tra Sidi El Barrani e Marsa Matruh. 6 div italiane sono isolate. Gli Inglesi fanno 5000 prigionieri e distruggono 280 cannoni.

    08/06/1941 - Armate Centro
    Truppe Tedesche circondano Smolensk in Russia.

    08/06/1941 - Egitto
    Da Sidi El barrani parte il contrattacco Italiano.

    09/06/1941 - Armate Nord
    I panzer del gruppo di armate nord si fermano sul fiume Luga e aspettano la fanteria.

    09/06/1941 - Egitto
    Da Marsa Matruh gli Inglesi attaccano ma il fronte italiano resiste. L'aviazione italiana interviene con intensità ma a caro prezzo.

    10/06/1941 - Somaliland
    Battaglia dell'Argan, le truppe Italiane battono gli Inglesi. Gli Italiani perdono 2000 uomini gli inglesi 250.

    10/06/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi circondano 20 divisioni Sovietiche vicino Uman.

    10/06/1941 - Egitto
    La divisione corazzata inglese dopo aver respinto il contrattacco italiano si ritira visto la situazione precaria in cui si è venuta a trovare, la metà dei suoi veicoli non sono operativi, e le truppe Italiane isolate non si arrendono.

    14/06/1941 - Egitto
    Marsa Matruh il fronte si stabilizza nonostante la superiorità numerica italiana gli Inglesi impongono uno stop all'offensiva. Gli Italiani hanno perso 22000, gli inglesi 6000.

    15/06/1941 - Egitto
    Balbo dichiara che per passare servono o carri armati all'altezza di quelli inglesi o la superiorità aerea e nessuna delle due cose è disponibile.

    16/06/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi conquistano Brest-Litovsk in Biellorussia dopo un lungo assedio.

    16/06/1941 - Mediterraneo
    E’ operativo in sicilia il X Fliegerkorps Tedesco. I suoi compiti riguardano Malta e l’interdizione del Canale di Sicilia al traffico nemico.

    18/06/1941 - Africa Orientale
    Truppe Italiane occupano il saliente di Mandera in Kenya, la linea del fronte viene migliorata e ridotta in lunghezza.

    18/06/1941 - Mediterraneo
    Riprendono le operazioni aeree contro Malta volte principalmente a neutralizzare la forza aerea e navale. L'idea dello sbarco viene al momento accantonata.

    18/06/1941 - Mediterraneo
    La Royal Navy abbandona Malta, dopo aver perso diverse navi nel porto. Di base a Malta dimangono solo i sommergibili.

    19/06/1941 - Armate Centro
    Tre Armate Sovietiche sono circondate e distrutte vicino Mogilev in Biellorussia

    19/06/1941 - Armate Centro
    Smolensk viene conquistata. Hitler stabilisce che, dopo aver distrutto le forze sovietiche nei pressi di Smolensk, il 2° panzergruppe e la 2ª armata si volgessero a sud per circondare Kiev e congiungersi con unità del 1° panzergruppe del Gruppo Sud, in quel momento più arretrato rispetto al centrale. Si sarebbe così eliminata una minaccia sul fianco e ci si sarebbe impadroniti delle ricchezze dell'Ucraina; mentre il solo 3° panzergruppe doveva andare a dare una mano al Gruppo Nord per prendere Leningrado, come previsto dal piano originario.

    21/06/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi cominciano le operazioni per la liquidazione della sacca di Smolensk in Russia.

    22/06/1941 - Somaliland
    Le truppe Italiana entrano a Berbera, gli Inglesi evacuano in Kenya.Si completa cosi la prima fase delle operazioni previste per AOI: minamento dello stretto di Aden, eliminazione del Saliente di Mandera ed eliminazioni della Somalia Inglese. In questo modo, la posizione Italiana gode di frontiere più corte.

    22/06/1941 - Mediterraneo
    La Flotta H di Gibilterra riesce a bombardare Genova indisturbata, si tratta di un'azione più simbolica che di sostanza volta a ripristinare l'immagine e il prestigio della Royal Navy nel mediterraneo. Mussolini chiede che si apra una commissione di inchiesta sull'accaduto che tuttavia chiuderà il caso non attribuendo nessuna responsabilità.

    27/06/1941 - Armate Sud
    Quattro divisioni Sovietiche sono circondate e distrutte vicino Roslav in Ucraina.

    28/06/1941 - Finlandia
    I Finlandesi sfondano a nord del lago Ladoga e raggiungono le rive del lago nei pressi di Sortvala.

    29/06/1941 - Armate Centro
    Ogni resistenza Sovietica a Smolensk cessa. Il Gruppo di Armate Centro su disposizione di Hitler si mette sulla difensiva. La disposizione è dettata dalla mancanza di rifornimenti. La base logistica più vicina è Minsk e il logorio dei mezzi a ridotto di un terzo la capacità di trasporto dei rifornimenti.

    30/06/1941 - Armate Centro
    I Sovietici schierano 4 nuove armate nella difesa di Mosca.

    01/07/1941 - Iraq
    Colpo di stato in Iraq. Rashid Ali, filo Tedesco, prende il potere.Storicamente il colpo di stato avvenne il primo aprile '41. Allo scoppio della guerra nel settembre del 1939, il governo uffciliale dell’Iraq ruppe le relazioni diplomatiche con la Germania, espellendo tutto il personale tedesco, cosi non fece con l’Italia. L’ambasciata Italiana divenne il centro della propaganda fascista contro gli Inglesi. Dopo una crisi politica cominciata nel gennaio del 1941, spalleggiati dagli Italiani e dai servizi segreti Tedeschi, finalmente dopo l’inizio delle ostilità nell’Africa Settentrionale, che ha rinforzato il partito degli anti-Inglesi, Rashid prende il potere.

    02/07/1941 - Armate Centro
    Viene ultimata la linea ferroviaria fino a Smolensk 310km da Minsk, tuttavia la linea è singola ed è insufficiente al delivery dei rifornimenti necessari a tutto il gruppo d’armate centro.

    02/07/1941 - Armate Nord
    Il Panzergruppe 4 del Gruppo d’armate nord riprende l’offensiva dopo 3 settimane di stop.

    02/07/1941 - Armate Sud
    Due armate Sovietiche sono distrutte nella sacca di Uman

    02/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi nel tentativo di superare il Dnepr in direzione Kiev vengono respinti.

    05/07/1941 - Armate Centro
    I Sovietici cominciano una serie di attacchi contro il Gruppo di Armate Centro. Gli attacchi proseguiranno in crescendo fino al 3 Agosto e verranno ben rintuzzati dai Tedeschi.
     
  19. Silvan

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    05/07/1941 - Africa Orientale
    Cominciano le operazioni Italiane contro il Sudan. L’obiettivo è ambizioso: stabilire un collegamento via terra tra l’AOI e il mediterraneo. La manovra deve convergere in Egitto dal Sud e da Ovest. L’obiettivo è il controllo di Khartum e risalire lungo la rotabile fino al Cairo e Port Sudan per garantirsi un collegamento logistico via mare con Massaua. Le forze Italiane ammontano in 340.000 uomini di cui 100.000 italiani e 240.000 ascari.In Sudan vengono impiegati 80.000 uomini di cui la metà Italiani, altri 40.000 sono dislocati a Massua per un eventuale futuro impiego. Altri 100.000 proteggono la frontiera con il Kenya, il resto sono di presidio. In Sudan penetrano 3 colonne: una di 20.000 lungo la costa con Obiettivo Port Sudan, al centro 40.000 in direzione Cassala e con l’obiettivo di prendere la rotabile ad Albara sul Nilo punto di congiunzione tra la linea per Kahrtom e port said (500km dalla frontiera), e a sinistra altri 20.000 con l’obiettivo di prendere Khartum e convergere poi su Albara.L’esercito inglese può contare su un numero di uomini decisamente inferiore :- 25.000 uomini dislocati nel Sudan. Sono suddivisi in battaglioni dei quali solo tre a guardia degli oltre 2000 Km della frontiera con i territori italiani;- 45.000 uomini nel Kenya provenienti in parte dal Sud Africa ; - 10.000 uomini componenti due battaglioni indiani rinforzati dislocati ad Aden.In Egitto sono presenti 50.000 impegnati contro gli Italiani, e nelle basi del Medio Oriente e Iraq altri 20.000 uomini.


    africaorientale.jpg
     
  20. Silvan

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    06/07/1941 - Armate Nord
    Il Panzergruppe 3 del gruppo armate centro opera nel settore del gruppo d’armate nord.

    08/07/1941 - Armate Sud
    Rumeni e Tedeschi circondano Odessa.

    08/07/1941 - Sudan
    Gli Italiani dopo un breve scontro prendono Cassala.

    09/07/1941 - Armate Nord
    Un violento contrattacco Sovietico costringe i tedeschi a tornare indietro a sud del lago Ilmen.

    09/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi conquistano Dnepropetrovsk.

    10/07/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Novgorod

    10/07/1941 - Iraq
    Il Governo di Vichy sigla il Protocollo di Parigi un accordo che precede libero accesso alle forze Tedesche e Italiane in Siria, Libano, Mauritania e Senegal.La diplomazia Tedesca si prepara ad un intervento in Iraq.

    11/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi attraversano il fiume Bug vicino a Zaporozhe in Ucraina.

    12/07/1941 - Mediterraneo
    La Regia Marina organizza un grosso convoglio per la Libia, è una spedizione eccezionale con lo scopo di portare in Libia i rifornimenti e i mezzi chiesti da Balbo. La Royal Navy ostacola l'operazione con sub, aerei e un gruppo di CL inviati da Alessandria.

    13/07/1941 - Finlandia
    I Finlandesi respingono un violento contrattacco dei sovietici a Nord del lago Ladoga

    13/07/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Narva.

    13/07/1941 - Armate Centro
    I Tedeschi catturano Gomel Gruppo Centro verso il Sud

    13/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi catturano Kherson in Ucraina.

    13/07/1941 - Mediterraneo
    Il convoglio Italiano raggiunge i porti libici, eccetto un cargo danneggiato da aerei e un caccia affondato da un sub.

    15/07/1941 - Armate Sud
    Truppe Tedesche e Rumene respingono un contrattacco Sovietico a Odessa.

    16/07/1941 - Armate Centro
    La conversione della rete ferroviaria sovietica prosegue a pieno ritmo a Smolensk arrivano 14 treni al giorno per un totale di 6500 tonellate di rifornimenti. Il fabbisogno del Gruppo di Armate Centro a pieno carico e di circa il doppio.

    17/07/1941 - Armate Centro
    Il 2° panzergruppe e la 2ª armata del Gruppo di Armate Centro cominciano le operazioni verso l’Ucraina.

    18/07/1941 - Sudan
    La Colonna Italiana che muove lungo la costa verso Port Sudan ha compiuto notevoli progressi e si trova a 20km da Port Sudan, lungo la costa navi italiane forniscono un adeguato supporto.

    19/07/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Luga.

    19/07/1941 - Sudan
    La Mediterranean Fleet interviene nel Mar Rosso a difesa di Port Sudan, le truppe Italiane sono sottoposte ad un pesantissimo bombardamento navale.

    19/07/1941 - Sudan
    La Mediterranean Fleet rientra ad Alessandria dopo aver disperso le truppe Italiane di fronte a Port Sudan, anche diverse navi italiane sono state affondate nel momento in cui gli Inglesi si sono spinti a bombardare anche Massaua, solo l'aeroanutica è riuscita a danneggiare un caccia e un incrociatore inglesi.

    20/07/1941 - Armate Nord
    Diverse divisioni Sovietiche sono circondate e distrutte a Velikije Luki.

    20/07/1941 - Egitto
    L’esercito Italiano riprende le operazioni contro Marza matruth.

    21/07/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Tallinn in Estonia.

    22/07/1941 - Egitto
    Gli Inglesi si ritirano su El Alamein dove hanno approntato una buona linea di difesa.

    24/07/1941 - Egitto
    Primo assalto italiano a El Alamein

    25/07/1941 - Sudan
    Truppe Italiane interrompono la ferrovia tra Kahrtom e Albara.

    26/07/1941 - Finlandia
    I Sovietici si ritirano sul vecchio confine Finnico-Russo del '39

    26/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi passato il Dnepr a Berislav

    27/07/1941 - Finlandia
    L’operazione Volpe Argentata termina in un fallimento. I Tedeschi non riescono ad oltrepassare il fiume Litsa e si fermano a 36km da Kandalska. Cause del fallimento sono l’asprezza del terreno i problemi di rifornimento (il naviglio Tedesco è spesso attaccato da Inglesi e Russi a largo di Capo Nord) e l’accanita resistenza delle divisioni mongole e siberiane.

    28/07/1941 - Finlandia
    Istmo di Carelia Viipuri è liberata dai Finlandesi

    28/07/1941 - Sudan
    Comincia la battaglia per Albara. 18000 alleati si oppongono a 40000 italiani. La situazione dei rifornimenti favorisce gli inglesi. Gli italiani sperano in un'azione rapida.

    28/07/1941 - Egitto
    Secondo assalto italiano a El Alamein

    29/07/1941 - Sudan
    Gli Italiani attaccano Port Sudan, ma le difese della città resistono.

    30/07/1941 - Armate Sud
    I Tedeschi sfondano a Konotop in Ucraina.

    31/07/1941 - Armate Centro
    I Sovietici liberano Yelna ai danni del gruppo diArmate Centro è il solo risultato della loro offensiva partita il 05 Luglio. I Sovietici schierano 3 nuove armate nel settore di Briansk.

    01/08/1941 - Armate Nord
    I Tedeschi catturano Demjansk

    02/08/1941 - Iraq
    Dopo un mese di tensioni scoppia la guerra Tra Iraq e Gran Bretagna. Cominciano i combattimenti tra Iracheni e Inglesi. 4 divisioni irachene sono apposte a 3 div indiane Gli Iracheni pressano per ricevere aiuti dalla Germania e dall’Italia.


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