Nei piani per Brimstone l'intelligence alleata riporta la capacità di movimentare merci per praticamente tutti i porti e gli approdi e le vie di comunicazione dell'isola (Sardegna) in maniera molto dettagliata, non ho trovato niente di simile per la Libia ne per la Sicilia... Quante tonnellate poteva gestire il porto di Tobruk prima delle battaglie di ottobre novembre '42 ? Che altri approdi venivano impiegati ? e in Sicilia ? Qualcuno ha i piani dettagliati per Husky riguardo la logistica ??
Da http://www.almc.army.mil/alog/issues/JanFeb01/MS610.htm Tripoli was the main Axis supply port for forces operating in North Africa. With a capacity of 1,500 tons per day, Tripoli was capable, according to M.Van Creveld - Supplying War: Logistics From Wallenstein to Patton, of handling "under ideal conditions . . . five cargo ships or four troop transports simultaneously." The other significant ports in the area of operations, Benghazi and Tobruk, had nominal throughput rates of 2,700 and 1,500 tons per day, but administrative difficulties and attacks by the Royal Air Force (RAF) limited their actual capacity to 750 and 600 tons per day, respectively.Anche se mi sembra strano che Bengasi abbia 2700 ton/giorno (benchè nominali) mentre Tripoli, definito il più grande, 1500 ton/giorno Da http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_the_Mediterranean#Italian_Royal_Fleet , citando Walker - Iron hulls, iron hearts However, the real problem for the Axis forces in North Africa was the limited capacity of the Libyan ports. Even under the best conditions, this limited supplies. Tripoli was the largest port in Libya and it could accommodate a maximum of five large cargo vessels or four troop transports. On a monthly basis, Tripoli had an unloading capacity of 45,000 short tons (41,000 t). Tobruk added only another 18,000 short tons (16,000 t). Bardia and other smaller ports added little more.In general, the Axis forces in North Africa exceeded the capacity of the ports to supply them. It has been calculated that the average Axis division required 10,000 short tons (9,100 t) of supplies per month. If the Italians had a fault in respect of logistics during the Battle of the Mediterranean, it was that they failed to increase the capacity of Tripoli and the other ports before the war.Infine G.Giorgerini - La guerra italiana sul mare dice che Tripoli : 5 navi da carico e 4 per truppe , a pag 468 si dice avesse capacità di 3500 ton/giorno (forse il primo link, dove si riporta 1500 ton/giorno, è un refuso dove andrebbe sostituito 3 al 1, in questo modo i dati quadrerebbero) Bengasi : 3 navi da carico e 2 per truppe (ridotte a 3 navi dopo l'inizio della guerra) , a pag 468 si dice avesse capacità di 7-800 ton/giorno Tobruk : 3 navi da carico e 2 per truppe Da metà del 1941 la capacità logistica di Tripoli sarebbe da valutare al 50% , mentre Bengasi e Tobruk, dopo essere state riconquistate non potevano scaricare più di 2-3 piroscafi in contemporanea. Altri punti di sbarco materiali furono attrezzati a Derna, Ain el Gazala, Bardia e , quando la prendemmo, Marsa Matruh
Esattissimo. Mi hai preceduto E per quanto riguarda i porti di partenza : Napoli = 14 piroscafi, Bari e Brindisi = 5 piroscafi. Ma Giorgerini, in quel capitolo, sottolinea anche come, con una simile limitazione nelle capacità di carico / scarico dei porti italiani e libici, i convogli viaggiassero spessissimo in modo inefficiente, con le navi sbagliate e /o parzialmente scariche. E sottolinea anche la "insoddisfazione germanica". Inoltre, vorrei ricordare come nei resoconti ufficiali della MM - L'Organizzazione della Marina durante il Conflitto - Tomo 1 & 2 (a cura di Fioravanzo), nei quali vengono illustrati stato di efficienza della Flotta, del personale, particolari anche insignificanti, ecc.ecc., un simile, 'banale', problema NON SIA assolutamente trattato !!! Un esempio di sagacia non solo degli Alti Comandi dell'epoca, ma anche nella storiografia ufficiale recente.
Si,pazzesco!!! E che dire quando Giorgerini afferma che a volte, proprio a causa delle limitate capacità di scarico dei porti libici, alcuni piroscafi tornavano in Italia ancora carichi!?!
Ne "la difesa del traffico con l'Africa settentrionale" sono riportati gli stessi numeri (si precisa inoltre che sono valori teorici valutati considerando che venissero usate per lo scarico anche le bettoline) in più si precisa che nel 1938 Tripoli riusciva a scaricare 2000 tonnellate al giorno di merci, 1000 tonnellate a Bengasi. Dopo la ricattura di Tobruk e Bengasi le attrezzature dei due porti erano seriamente danneggiate dunque si riuscì al massimo a raggiungere (raramente) il valore di 700-800 tonnellate scaricate al giorno. Per quanto riguarda i porti siciliani da qualche parte avevo trovato i seguenti valori: Palermo sbarcava 600.000 tonnellate l'anno e 400.000 Catania.
Molti si sono chiesti, e molti what-if vengono ancora oggi scritti e giocati, se e come Rommel ed il DAK avrebbero potuto, con un maggior numero di PzD dedicate al deserto (ad es. 4, invece di 2,5), raggiungere Alessandria ed il Delta, chiudere il Canale, magari marciare verso i pozzi del M.O. E di solito si imputa ad Hitler l'incapacità di comprendere l'importanza del Teatro del Mediterraneo. Von Mellenthin ha scritto nelle sue memorie : "Even when our supplies did reach Africa, it was no easy matter to move them to the front, because of the great distances involved. It was 700 miles from Tripoli to Benghazi, 300 from Benghazi to Tobruk, yet another 350 from Tobruk to Alamein. When we were at Alamein, many of our supplies had to be hauled 1,400 miles from Tripoli" Una divisione motorizzata / corazzata in movimento nel deserto, richiedeva una media di 300/400 ton al giorno di rifornimenti (acqua inclusa), di più se impegnata in combattimento. La risposta a quei what-if ed ai vari sogni di gloria (reali o simulati in brillanti giochi di strategia) è semplicemente logistica. Con Tripoli che poteva gestire, in modo continuo, un massimo di 1.500/2.000 ton/giorno e Bengasi meno di 1.000, e con le distanze Tripoli-Bengasi e Bengasi-Alessandria che corrispondevano (ciascuna), più o meno, a quelle tra il confine russo-tedesco del 1941 e Mosca, quanto poteve essere 'dimensionato' e dove poteva arrivare il DAK (tenuto conto anche delle forze italiane) ? Ogni divisione motorizzata / corazzata al fronte, necessitava di parecchie centinaia (!) di Opel Blitz in movimento, ogni giorno, con enormi consumi di carburante solo per le colonne di rifornimento stesse : fate un pò i conti ... Numeri da brivido. Forse, se negli anni '30, dopo l'avvicinamento alla Germania, il Regime (invece di pensare alla costruzione di meravigliose, ma inutili, corazzate) fosse stato in grado di fare quattro conti sulla pianificazione logistica e sulle necessità della guerra del Deserto (e lasciamo perdere i soliti discorsi su motorizzazione, artiglierie, carri e quant'altro), ci saremmo risparmiati un sacco di problemi ...
Bisognava potenziare i porti, costruire una ferrovia almeno tra Tripoli e Bengasi, pensare ad una flotta mercantile adeguata, pensare ai trasporti sotto costa, pensare alle unità di scorta, affrontare il problema dell'acqua, accumulare rifornimenti... soprattutto accumulare rifornimenti, qualunque offensiva deve essere preceduta da un accumulo di risorse a maggior ragione nel Nord Africa.
Aggiungerei. Levare Malta al nemico il prima possibile. Nell'ottica di un'allontanamento dai Britannici era un fattore importante da prendere in considerazione.
Quindi ricapitolando Dati in tons/giorno, secondo le varie fonti Tripoli 1500*/2000/3500 Bengasi 1000/2700 Tobruk 1500 *probabilmente un refuso, il dato corretto dovrebbe essere 3500 Ciò significa che in Libia potevano essere scaricate, al giorno, da un minimo di 4000 tons a circa 7200 tons, almeno nominalmente ed in condizioni ideali. Sappiamo, dalle fonti riportate, che già a metà del 1941 questi dati scendono a Tripoli 1500 Bengasi 600/750 Tobruk 600 In questo periodo l'Asse aveva 15 Pz.Div, 21 Pz.Div, 90 leggera, Ariete, Trento, Trieste. Ricordando che Tobruk era inglese. I conti tornerebbero poichè una divisione motorizzata/corazzata richiedeva 350 tons/giorno come detto da Rob, quindi 350x6 = 2100tons/giorno Le Grandi Unità motorizzate/corazzate dell'Asse, fermo restando le capacità logistiche dei porti libici e dei veicoli per il trasporto dei rifornimenti, non potevano essere più di quelle che storicamente furono. Oppure si doveva cominciare a sostituire G.U. italiane con G.U. tedesche. dal primo link del mio primo post: In a classic "tooth-to-tail" dilemma, Rommel was never able to muster enough trucks to support the combat formations he had in the theater, much less the additional reinforcements he believed were necessary to decisively defeat the British 8th Army. As Van Creveld notes— A motorized force of one division . . . required 350 tons of supplies a day, including water. To transport this quantity over 300 miles of desert, the Army High Command calculated that, apart from the troops' organic vehicles and excluding any reserves, thirty-nine columns each consisting of thirty two-ton trucks would be needed. Considering the size of the forces in the theater and the unavailability, on average, of 35 percent of his vehicles because of mechanical problems, Rommel would have needed over 5,000 trucks dedicated to supplying his three divisions over a 300-mile line of communication. This figure does not include the vehicles required to support the Luftwaffe. British historian D. Braddock adds "Fuel, water, and ammunition were sources of constant anxiety to the German commander but his greatest problem was the lack of serviceable transport vehicles without which no army could survive for long in the desert." In typical British style, Braddock understates Rommel's feelings on the subject. To say that Rommel was anxious makes him sound only mildly concerned about this problem; to the contrary, at one point during the campaign the Desert Fox requested an additional 8,000 trucks for his supply columns. Small wonder that Field Marshal Friedrich von Paulus listed "vehicles to carry the supplies" as the number two priority for shipment to the theater, second only to "supplies of all types" and ahead of combat units. ... Rommel's failure to balance his operational prospects against logistics possibilities exacerbated his already anemic supply situation. Unfortunately for Germany, the quartermasters had the last laugh, albeit out of the other side of their mouths. Rommel recognized too late that his tactical superiority was insufficient in and of itself to gain more than fleeting battlefield successes and vast amounts of useless desert. Van Creveld concludes— Given that . . . the capacity of the Libyan ports was so small, the distances to be mastered so vast; it seems clear that, for all Rommel's tactical brilliance, the problem of supplying an Axis force for an advance into the Middle East was insoluble. Under these circumstances, Hitler's original decision to send a force to defend a limited area in North Africa was correct. In the end, the Afrika Korps' logistics inadequacies prevented it from harvesting strategic fruit from its many tactical accomplishments. The keys to victory in North Africa lay not just with battlefield success but also with logistics acumen Non finiamo nel solito what if, per favore. Questa lista di cose che "andava fatta" è stata studiata e ristudiata da storici e quindi riproposta su wargames vari (mai provato lo scenario 1939 su HoI2? E' frustrante vedere le proprie unità fermarsi improvvisamente,mancando la chiusura della sacca ). Inoltre, su Malta, Giorgerini dice che tranne alcuni periodi piuttosto limitati, non fu decisiva come propagandato. Sul libro citato dedica un buon numero di pagine all'argomento.
Mi sa che sei ottimista. IMHO, i conti non tornano ed infatti i rifornimenti non bastarono mai. Tripoli + Bengasi = 3.000 ton/giorno, a regime, in condizioni ottimali. Aggiungi, alle 6 moto/corazzate, le "n" divisioni di fanteria, le truppe di supporto e servizio di CdA e di Armata, i presidi, i rifornimenti per l'aviazione italo-tedesca in AS e quelli per le colonne di rifornimento stesse. Penso che si possa pensare che, nelle fasi di attività, si superassero abbondantemente le 6/8.000 ton/giorno. Immagina solo le necessità di trasporto per una PzD, su una distanza media di 1.000 miglia (Tripoli / Tobruk) : per trasportare 400 ton giornaliere erano necessari almeno 150 autocarri da 3 ton, che percorrevano la distanza in circa 2+ giorni : quindi servivano almeno quattro colonne (due in andata e due in ritorno =600 autocarri). Questi 600 autocarri per percorrere 1.600 km necessitavano di almeno 400 litri di carburante (=240.000 litri), cioè altre 200+ ton circa di sola benzina, per giorno, per divisione, solo per movimentare le autocolonne di rifornimento che ne trasportavano 400. (!!!) Ovviamente c'erano le lunghe pause, nelle quali i consumi erano più bassi e in quelle fasi era possibile accumulare scorte : ma bisognerebbe fare un calcolo sul medio periodo, valutando i consumi nelle fasi attive e passive ed il numero di convogli e di carichi effettivamente giunti a destinazione, scaricati, instradati. Anche ammettendo che nelle 'fasi passive' i consumi si riducessero a molto meno della metà, e che TUTTI I GIORNI fossero effettivamente scaricate ed instradate almeno 3.000 ton. di merci, penso (mia stima personale) che le necessità teoriche del totale delle forze in A.S. fosse superiore alla capacità media di trasferimento e gestione dei rifornimenti. Indipendentemente dal numero di convogli. Il primo collo di bottiglia non era rappresentato dalla Guerra dei Convogli (che era già ad un livello successivo), ma nella pura logistica in Africa Settentrionale, che, per le sue caratteristiche implicite e per come era stata impostata e gestita, rappresentava un 'sistema totalmente inefficiente' (capacità dei porti, possibilità / capacità di instradamento sul 1.600+ km, ecc.). E, ovviamente, più il fronte si allontanava dal confine libico-egiziano, più le cose si aggravavano.
Sempre Giorgerini spiega chiaramente come il vero problema dell'Asse nel Nord Africa fu la mancanza di supply non il loro delivery. Una divisione corazzata, panzer o motorizzata consuma 350t al giorno mediamente, ma è la media del pollo. Il consumo di una divisione era di circa 30t al giorno quando inattiva, e di 700t al giorno se interamente impegnata in combattimento. La guerra nel NA è stata caratterizzata da brevi, intense offensive separate da lunghi periodi di relativa calma in cui entrambi i fronti ammassavano rifornimenti. L'asse ammassava ben poco perchè già in madre patria i rifornimenti scarseggiavano. Questa fu la causa principale che porto l'Asse alla sconfitta, la capacità limitata dei porti fu un ulteriore ostacolo perchè nei momenti critici nei quali si fecero sforzi eccezionali rappresentarono un ulteriore grave collo di bottiglia.
Sul ritenere che la vera causa della sconfitta fosse la scarsa quantità/qualità del materiale da spedire penso siamo tutti d'accordo; allo stesso modo è stato ben evidenziato come la Marina Militare vinse la Guerra dei Convogli. Su tali argomenti rimando a : http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?8484-Rifornimenti-per-la-Libia/ http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?1701-rifornimenti-libia-guerra-dei-convogli http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?16011-Battaglia-dei-Convogli/ http://www.netwargamingitalia.net/forum/showthread.php?3033-Occupare-Malta-cosa-avrebbe-cambiato Un pò di dati esplicativi: Materiale trasportato dall'Italia in Libia (in t) Carico 1940 1941 1942-43 Totale Combustibili liquidi Partito 47520 234426 317391 599337 Arrivato 47520 181015 248168 476703 (80%) Automezzi e materiale auto Partito 30121 144478 100701 275310 Arrivato 30126 128731 84776 243633 (88%) Armie e munizioni Partito 21948 61054 87058 170060 Arrivato 21938 53281 74243 149462 (88%) Altri carichi Partito 204868 576483 419322 1200673 Arrivato 197891 490166 372100 1060157 (86%) Totale------------------------------------------------------------ Partito 304467 1016441 924472 2245380 Arrivato 297475 853193 779287 1929955 (85,9%) Notare come gli affondamenti, in particolare di petroliere, aumentano in concomitanza con le offensive inglesi del novembre/dicembre 1941 e con le battaglie decisive dell'agosto/dicembre 1942. Sulla faccenda delle divisioni motorizzate/corazzate c'è da dire che l'Asse, al massimo, ne ebbe 7 (ad organici molto ridotti rispetto a quelli tabellari) nel fatidico 1942, che portò da Tobruck riconquistata ad El Alamein. Ma riuscì ad arrivare fin dove arrivò proprio grazie a quanto venne catturato nel porto dove perse la vita Balbo. Altro dato di fatto è che le divisioni di fanteria appiedate, nel deserto, sono solo un peso. L'offensiva di Graziani fa scuola in tal senso e ci sono numerose discussioni su questo stesso forum relative alle possibilità alternative che si scartarono in quell'estate 1940. Quindi concordo che il collo di bottiglia erano i porti libici inadeguati, così come lo erano le scarse quantità di rifornimenti (non per affondamenti, ma proprio per la produzione!) e la qualità bassa dei materiali (i.e. M14 contro Sherman ad El Alamein)
Il dato mensile medio (escluso automezzi) è di circa 47.000 ton., pari a circa 1.500 ton./giorno, con un massimo nel 1941 (media mensile 60.000 ton., giornaliera 2.000 ton.). In realtà, sarebbe necessario scorporare il 1943, visto che la situazione in Tunisia era totalmente differente (e volendo essere precisi anche il sub 'armi' dal dato 'armi e munizioni'). Cavallero (fonte Montagnari), nel 1942, stimava i rifornimenti medi necessari in circa 90/100.000 ton./mese, valori ai quali ci si avvicinò solo due o tre volte. Ragioniamo sui grandi numeri. Nel 1941-42, in A.S., l'Asse mediamente schierò circa 200.000 uomini (150.000 all'inizio 1941 e più di 200.000 prima di El Alamein), incluso 6+ divisioni mobili ed altrettante di fanteria, presidi territoriali pari all'equivalente di circa altre 4/6 divisioni, il Fliegerfuhrer Afrika, l'intera 5a Squadra Aerea dell R.A., Marilibia, ecc.ecc. Anche ammettendo un consumo 'minimo' di 3 kg/giorno/uomo (le 30 ton indicate da Silvan per una divisione media di 10.000 uomini, in fase di TOTALE inattività), le necessità 'di base' erano di circa 600 ton/giorno, alle quali era necessario aggiungere un minimo di carburanti (per le colonne di rifornimento, che comunque 'viaggiavano', gli aerei, che comunque avevano un minimo di attività, ecc.); stima minima complessiva 800/1.000 ton/giorno, per situazioni di reale totale inattività. Con consegne medie di 1.500/2.000 ton./giorno, c'era ben poco da accumulare per le fasi di attività e men che meno per le offensive. In tre mesi di 'totale' inattività potevano essere accumulate forse scorte per 100.000 ton, che venivano bruciate in meno di un mese di campagna intensa. IMHO, questi dati confermano che : a) le forze schierate dall'ASSE in A.S. erano il massimo (forse oltre) sostenibile; e penso che questo sia il dato più importante, ai fini di una riconsiderazione 'strategica' di ciò che avvenne (non dimentichiamo che le forze alleate, alla fine del 1942, anche non considerando 'Torch', erano all'incirca il doppio) ; b) il collo di bottiglia fondamentale era la capacità dei porti, visto che il dato medio (2.300 ton, incluso i veicoli, nel 1941 e per i primi 10 mesi del 1942) si avvicina molto alle capacità EFFETTIVE totali di Tripoli + Bengasi (1.500/2.000 +750 - Tobruk, nelle nedie generali, pesò per periodi brevi e per valori non rilevanti). Consideriamo che stiamo parlando di medie : il dato degli 'scarichi' prevede cioè un importo di tale grandezza TUTTI i giorni (pressochè impossibile, per mille ragioni) mentre il dato della capacità dei porti era un 'cap' fisico. E' indubitabile che ci furono limiti assoluti di risorse disponibili, ma probabilmente - considerando anche la Germania - se le capacità dei porti fossero state superiori, qualcosa in più sarebbe potuto arrivare. L'unico 'limite 'assoluto' probabilmente vincolante era rappresentato dai combustibili (600.000 ton partite e 475.000 ton arrivate, per 36 mesi di combattimenti, è veramente poco), il che fa pensare che, non solo lo schieramento dell'ASSE era il massimo sostenibile, ma che il numero di divisioni mobili difficilmente sarebbe potuto aumentare in modo significativo, anche agendo con trade-off con unità appiedate. c) le perdite di rifornimenti, sebbene rilevanti, non furono tali da modificare, da sole, il corso della campagna, se non forse le perdite dei carburanti (20%), già scarsi (è noto che le navi cisterna rappresentarono sempre un target privilegiato, e lo si vede in modo evidente dal tasso di perdite). La componente più negativa della Battaglia dei Convogli fu semmai rappresentata dalla perdita di naviglio mercantile (non sostituibile - navi cisterna in primo luogo), che alla fine del 1942 era circa la metà di quello disponibile all'inizio del 1941. Questa situazione avrebbe seriamente compromesso, se ci fosse stato un ulteriore anno di guerra, la possibilità di continuare ad inviare rifornimenti anche al basso rateo precedente.
Una roba del genere? http://www.fold3.com/browsemore/hsEUS91acSooI8J03TUefVCrSm1U0ydMl_251/ Perfettamente d'accordo Concordo sul fatto che più divisioni motorizzate/corazzate di quelle che effettivamente schierammo non era possibile fare (e ringraziamo gli inglesi per quanto gentilmente offerto a Tobruk nel 42) Però ritengo il primo, fondamentale, collo di bottiglia sia ancora più a monte delle capacità logistiche dei porti libici, cioè sia la produzione industriale. (vabbè, ho scoperto l'acqua calda ) Se anche i porti avessero avuto la capacità di accogliere il doppio delle tons/giorno, cosa avrebbero scaricato? 200 M13 in più? Dici forniture dalla Germania, ma dall'inizio di Barbarossa in poi anche per loro la situazione diventava sempre più critica, nel senso che rifornimenti e mezzi (e anche uomini, ad un certo punto) non bastavano mai! Vedi l'esempio del Corpo Aereo Tedesco che abbandonò la Sicilia per essere schierato proprio in Russia. Paradossalmente sarebbe stato molto meglio accettare una divisione corazzata tedesca nell'ottobre 1940, da aggiungere a quella famosa divisione corazzata libica che si sarebbe dovuta formare con i mezzi in loco e l'arrivo degli M11. I nostri porti avevano ancora una capacità di scarico piuttosto elevata e le unità da rifornire sarebbero state meno, con un nemico molto meno numeroso rispetto al luglio/novembre 1942. Si dice che la PzDiv sia stata rifiutata per ragioni di prestigio, che il merito della vittoria sarebbe andato solo ai tedeschi. Ma a ben vedere è proprio quello che è successo con Rommel, dovendo andare ad elemosinare aiuto quando eravamo ormai ad un passo dalla disfatta. Per non chiedere un dito, abbiamo dovuto chiedere un braccio
Le risorse in senso assoluto e la capacità dei porti furono entrambi limiti importanti, ma, dal punto di vista strettamente logico, mentre il secondo fu assoluto ed indipendente (ed in questo senso un 'cap' ad ogni ipotesi di miglioramento del dispositivo militare), il primo, almeno 'potenzialmente', aveva un certo range di variabilità (nell'ambito dell'Asse). Per questo ritengo il secondo vincolo 'fondamentale' (tanto per capire, come pura esemplificazione : se Barbarossa avesse avuto - assolutamente improbabile - un esito migliore, l'OKW avrebbe dovuto affrontare il problema logistico - porti e instradamento sui 1.600 km della Balbia - del N.Africa, prima di pensare a qualsiasi nuovo invio di rilevanti forze moto/corazzate). Beh su questo siamo d'accordo da un pezzo Fu il primo tragico errore di quella grandissima 'schifezza strategica' gloriosamente definita 'Guerra Parallela'. Ma qui siamo totalmente off-topic.
Io non sono d'accordo con Giorgerini quando afferma che la Guerra dei Convogli è stato un successo per la RM. Giorgerini confronta la percentuale di consegne, quel 85%, con i risultati ottenuti dalle altre Marine in altri teatri. Visti cosi la Marina Italiana fa una bella figura. Ma come sempre se "leggiamo" i numeri anche da altri punti di vista mi accorgo che: - Gli Inglesi quando hanno voluto, cioè in corrispondenza delle loro offensive, hanno quasi paralizzato il traffico italiano. Proprio in quei frangenti alla Marina Italiana è mancato qualcosa, vedi convoglio Duisburg. - Le percuntuali di consegne furono elevate, ma le perdite di mercantili lo furono altrettanto. I carichi persi sarebbero stati molto superiori se le navi non fossero state cariche solo per una frazione della loro capacità di carico (forse perchè nei porti di origine non c'era di che riempirle?). In ogni caso gli Inglesi con la loro politica del massimo risultato con il minimo sforzo imposero alla Marina Italiana una perdita di naviglio ben superiore alle capacità di rimpiazzo, alla lunga la guerra dei convogli era persa. - Non è corretto paragonare le perdite Italiane direttamente con quelle subite da altre nazioni in altri teatri, come per esempio i convogli Inglesi nell'atlantico, o i convogli per la Russia. Nel confronto non si tiene conto delle diverse distanze che si dovevano coprire. Piu' un convoglio sta in mare piu' rischia. Un conto è New York - Liverpool per almeno 5500km di navigazione e ben altra questione è fare Catania - Tripoli per circa 600km o Brindisi - Bengasi per circa 1000km. - Il fattore distanza diventa ancora piu' importante nella terza è ultima fase della guerra ai Convogli, quella in cui la RM ha mantenuto aperto il collegamento con la Tunisia a costi altissimi. Ciò è stato possibile proprio grazie alla breve distanza da coprire non certo per il controllo del mare. Trapani - Tunisi sono 240km e Marsala - Kelibia solo 160km! Non voglio con questo sminuire gli sforzi e il sacrificio degli ufficiali e dei marinai italiani, riconosciuto anche dai Tedeschi quando finalmente, dopo molte lamentele, ottennero il permesso di mandare loro ufficiali a bordo delle navi italiane ed ebbero a dire che meglio di cosi non si poteva fare.
Sono sostanzialmente d'accordo. E' stata una 'vittoria di Pirro', pagata ad altissimo prezzo, non in termini di rifornimenti, ma di navi. La politica di far viaggiare i mercantili con il 50% del carico era pagante in termini di rifornimenti persi, ma non in termini di attrito per la ns.marina mercantile. Ci furono in mare sempre più navi (=bersagli) di quelle necessarie, con le ovvie conseguenze. Come ho scritto nel post precedente : E gli inglesi sapevano come, quando, cosa colpire e conoscevano i limiti intrinseci della logistica italo-tedesca.
Interessante discussione, aggiungerei alla parte sulla battaglia dei convogli che nella fase della campagna veramente determinante la R.M non riuscì a compiere la sua missione, infatti nei due tre mesi prima di "Crusader" falli quasi completamente nel rifornire le truppe dell'Asse. Visto che il responso finale di Crusader , malgrado le varie vittorie tattiche Italo-tedesche più o meno fortunose , fu determinato dalla crisi dei rifornimenti non è poca cosa, sopratutto per chi pensa che a fine 41 vi fu l'ultima "finestra di opportunità" per vincere in Nord-Africa Per Husky sospetto che le capacità operative dei porti ex-Asse non fosse determinante , molti rifornimenti credo siano arrivati direttamente da Suez e UK senza passare dalla Libia
Riporto uno studio particolarmente interessante ROMMEL'S DESERT WAR: The Impact of Logistics on Operational Art Alcuni passaggi In the fall of 1940, General Ritter von Thoma had been sent to Libya to report on the question of whether German forces could or should assist Italy in turning British forces out of Egypt. According to von Thoma: "The supply problem was the decisive factor - not only because of the difficulties of the desert, but because of the British Navy's command of the Mediterranean. I said it would not be possible to maintain a large German army there as well as the Italian army. My conclusion was that if a force was sent by us, it should be an armour force. Nothing less than four armoured divisions would suffice to ensure success. I calculated that this was also the maximum that could be effectively maintained with supplies..."Von Thoma afferma questo nel famoso libro di Liddell Hart "Storia di una sconfitta" , mentre sui diari di Halder (almeno la versione tradotta in inglese) non c'è traccia di questi calcoli. In effetti i tedeschi volevano inviare una divisione corazzata che secondo loro sarebbe bastata a sloggiare gli inglesi dal Nilo, ma non sarebbe bastata per superarlo. Tale divisione era la 3^ pz.Div. al cui comando era, dal novembre 1940, un certo Walter Model. Dai diari di F.Halder (tonnellate di informazioni interessantissime!) 21 oct 1940 Captain von Natzmer, reports on work of Staff Thoma in Libya. Results: Total confusion. We must get the thing done on a unified basis. Shipment of first echelon of Third Armd. Div. by the Italians will take two months. Tripoli will be the only disembarking port. Then 2,000 km march to front, Italians do not expect to take Marsa Matruh before end of Dec. The crossing to North Africa will be staged as a "sneak" through the British blockade. 24 oct 1940 Gen. _von_Thoma, with Gen Paulus and Col Heusinger - Report on conferences in Rome and especially the inspection trip to Libya. Results: The Italians are not particularly keen on our participation. Libya offers very poor conditions for warfare reason of topography, desert, sand and climate (water supply). Italian strategy lacks any spark of imagination. The Commands in Rome and in Libya do not seem to be seeing eye to eye. Every last man is scared of the British. The two opponents barely hurt each other. If the Italians know they can expect German assistance, they will hold back even with the attack on Marsa Matruh until we arrive. This would not in any way fit in with our intentions. We want to take over Marsa Matruh from the Italians all ready as an Operational "base. - What the Italians are afraid of is that the arrival of German troops might cause the British, who meanwhile have "been considerably-reinforced, to become more active. The Fuehrer has to be informed of these facts. 25 oct 1940 Report of Meyer-Ricks on Libya is substantially in agreement with von Thoma's report. We shall have to reckon with the fact that Graziani will not attempt to tackle Marsa Matruh before December, that is, after completion of a serviceable supply road. The British will avoid a battle by withdrawing and then make a stand on the Nile. This would completely change the character of the campaign for us. The British have meanwhile been considerably reinforced (200.000 men), We would have to operate with the desert in our back, and that, according to Geyer-Schweppenburg, is just what the British are aiming at. Such a campaign would call for a larger force in both combat and supply elements than envisaged heretofore. The supply question will not be solved satisfactorily until we have Alexandria for a base. That, however, is predicated on mastery of the Eastern Mediterranean and possession of Crete, and in turn requires a large air force and an air-landing on Crete. 27 oct 1940 Logistical preparations for Libya, They work a great "burden on the supply organization and will have a disrupting effect on our preparations in the East for the next three months. All that time will be needed even if the Italian Navy will take charge of transport of troops to Libya. Assistance by German Navy might perhaps shorten that period. Gen. Paulus- Has thought over the objectives of the drive in Libya. His conclusion is that there is just no point in starting anything with a single Armd. Div. That is perhaps saying a little too much. Naturally, an Armd. Div. is not enough for a campaign with distant objectives beyond the Nile, but it might accomplish throwing the British across the Nile and so, by enabling the German Air Force to control Suez and Haifa, deny the British their vital bases in the Eastern Mediterranean. A landing on Crete might be desirable, but holding the island would be difficult. Tornando al documento linkato Martin van Creveld, in "Supplying War", conducts a thorough analysis of the SLOC (Sea Line of Communication) control issue and its impact on sustainment. Among his well-supported conclusions are that the Axis managed to ship sufficient quantities of supply to Libya throughout the campaign. He further asserts that sustainment was more impacted by the limited capacity of Libyan ports than by British interdiction. However, Van Creveld does not emphasize the issues of timeliness and predictability. More specifically, consistency of quantity and types of supply, as well as the quantity and types of forces required to ensure such sustainment, is integral to the application of operational art. Van Creveld's central assertion on the issue of sustainability in the North African campaign is that "Rommel himself was largely, to blame." Of this, there is little room for doubt. Rommel continually advanced beyond his operational reach - "the distance over which military power can be concentrated and employed decisively - it is influenced by the length, efficiency, and security of the line of communication (LOC)." The dominant sustainment factors impacting on Rommel were three: 1) Tripoli, as intended by Theater planners at the outset, would remain the main port of debarkation throughout the campaign; 2) the coastal road, via Balbia, was the sole east-west LOC; 3) "German doctrine considered 200 miles the limit for effective transport by motor vehicle." Quanto riportato conferma le considerazioni fatte in questa discussione