[GC PBEM AAR] - Big E - (Antonio Ten'no (J) vs Amadeus (A)

Discussione in 'Le vostre esperienze: AAR' iniziata da Amadeus, 5 Agosto 2013.

  1. Amadeus

    Amadeus

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    Inizio qui la mia AAR dello scenaro 028 DaBigBabes-B (inizio 7 dicembre, mappa estesa con SL rivisti, primo turno storico).
    Come avevo anticipato altrove, sarà essenzialmente una AAR "narrativa", con l'enfasi posta sulle operazioni di una singola unita, ossia, come avrete intuito dal titolo, la USS Enterprise. Per considerazioni a più ampio respiro rimando ad una futuro thread dedicato (se ci sarà).
    inoltre, visto che per ragioni di opsec, sarà il caso di tenermi almeno a 10 giorni di distanza dalla mossa in corso, inizio prendendola un po' alla lontana! :D
     
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  2. Amadeus

    Amadeus

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    27 novembre 1941, 0800h, NAS Pearl Harbor

    Il Leutenant Commander McClusky, ufficiale comandante dello squadrone da caccia della marina VF-6 osserva pensoso un dispaccio appena arrivatogli mentre, in prossimità di una delle piste della naval air station di Pearl, i suoi piloti si radunano in attesa degli ordini di reimbarcarsi sulla loro portaerei, una delle unità più moderne e potenti della Pacific Fleet: la USS Enterprise o, come i suoi marinai affettuosamente la chiamano, big E.

    Il fighting six ha a disposizione 19 Grumman F4F-3 Wildcat, ma il dipartimento delle operazioni aeree dell'Enterprise ha appena comunicato a McClusky di prepararne solo sedici per l'imbarco, perché lo spazio lasciato libero sarebbe stato utilizzato da una unità dell'USMC per un non meglio specificato "special experimental work", come recita testualmente il dispaccio...
     
  3. Amadeus

    Amadeus

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    28 novembre 1941, 1030h, NAS Pearl Harbor

    Sono da poco arrivati a Pearl i 12 Wildcat del Marine Fighting Squadron Two-One-One (VMF-211), di stanza alla MCAS Ewa.
    Ora, ottantatré aerei, appartenenti a cinque squadroni diversi, sono in attesa di decollare per atterrare sulla portaerei Enterprise che attende al largo di Oahu, scortata dalle altre unità della Task Force 2, al comando dell'ammiraglio William F. Halsey.

    Due F4F-3, uno della USN ed uno dell'USMC, non ne vogliono sapere di decollare. Visto che i ripetuti tentativi del personale a terra di avviare i motori dei due caccia non sortiscono alcun effetto, i due piloti si avviano verso una coppia di Douglas TBD-1 Devastator del VT-6, che era rimasto ad attendere per ultimo l'ordine di decollo proprio nel caso si verificasse una simile evenienza.

    I due "sfortunati" aviatori si sistemano sul seggiolino centrale, situato tra il posto del pilota e quello del mitragliere di coda e, con l'aria imbarazzata e tra i sorrisini dei colleghi del Torpedo Six decollano per raggiungere l'Enterprise, che sarà la loro casa fino al completamento dell'imminente missione segreta, missione di cui tutti parlano ma, si dice, nessuno sappia nulla, all'infuori di Kimmel e Halsey.
     
  4. Amadeus

    Amadeus

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    29 novembre 1941, 0900h, USS Enterprise

    Tra le pareti grigio chiaro della loro ready room, ai piloti del Fighting Six, che stanno amabilmente conversando tra di loro sulle poltroncine in pelle marrone, un subalterno venuto dal ponte di comando inizia a distribuire dei fogli dattiloscritti che contengono il seguente ordine:

    U.S.S. ENTERPRISE

    At Sea
    November 28, 1941

    BATTLE ORDER NUMBER ONE

    1. The ENTERPRISE is now operating under war conditions.
    2. At any time, day or night, we must be ready for instant
    action.
    3. Hostile submarines may be encountered.
    4. The importance of every officer and man being specially
    alert and vigilant while on watch at his battle station
    must be fully realized by all hands.
    5. The failure of one man to carry out his assigned task
    promptly, particularly the lookouts, those manning the
    batteries, and all those on watch on the deck, might
    result in great loss of life and even loss of the ship.
    6. The Captain is confident all hands will prove equal to
    any emergency that may develop.
    7. It is part of the tradition of our Navy that, when put
    to the test, all hands keep cool, keep their heads, and
    FIGHT.
    8. Steady nerves and stout hearts are needed now.

    G. D. MURRAY,
    Captain, U.S. Navy
    Commanding

    Approved: November 28, 1941.
    W. F. HALSEY,
    Vice Admiral, U.S. Navy,
    Commander Aircraft, Battle Force


    "Cristo santo, James! Condizioni di guerra?!?"
    "Be', pare proprio che Wild Bill faccia sul serio stavolta."
    "Ma che diavolo..."
    "A quanto pare lo scopriremo presto, alziamoci che stanno arrivando."

    Una voce metallica nell'aria: "Ritti.... at-tenti!"
     
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  5. Amadeus

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    29 novembre 1941, 1700h, USS Enterprise

    "Perdio, Ammiraglio, lei non può dare inizio ad una sua personale guerra privata!"
    "Bill, qualunque cosa succeda, mi prendo io la responsabilità. Nel caso, l'idea è di sparare prima e fare domande dopo."
     
  6. Amadeus

    Amadeus

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    3 dicembre 1941, 1000h, USS Enterprise

    Il guardiamarina Kelley, pilota del VF-6, è seduto ai comandi di un F4F-3 sulla prua del ponte dell'Enterprise. Insieme ad altri tre caccia si trova in attesa di un possibile decollo su allarme, in Condizione Due, o, come dicono i piloti, in Zed Two.
    L'attesa è lunga e, mentre ammira dall'abitacolo aperto, il vasto oceano ondeggiante, il pensiero torna al briefing ed ai colloqui dei giorni precedenti.
    "E così era Wake, il 'grande mistero'..." si dice tra sé e sé Kelley "una missione di rinforzo all'isola di Wake. Vitello grasso...., sì come il famoso vitello grasso. Così mi ha detto ieri di sentirsi, Jim, quel pilota del due-uno-uno che ha avuto come me l'inconveniente di non essere riuscito a far decollare il proprio aereo da Pearl. Certo, rideva e non sembrava impaurito. Probabilmente non lo è. Un marine è un tipo tosto e non si tira indietro: semper fidelis! Ma di sicuro, se questa cavolo di guerra dovesse veramente iniziare, non credo che i leathernecks a Wake dureranno molto. Vabbe', parlo poi io che non so manco se sarò ancora vivo alla fine di questa giornata..."
    Scosta il guanto e guarda l'orologio al polso.
    "Ancora settantacinque minuti..."
     
  7. Amadeus

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    4 dicembre 1941, 0700h, diecimila piedi sopra la USS Enterprise

    Il guardiamarina Kelley sta partecipando alla prima Combat Air Patrol di tutta la missione. Fino al giorno prima i caccia imbarcati erano solo pronti al decollo in allarme in Zed II, ma non si erano ancora mai alzati in volo. Oggi era diverso, oggi i piloti del VMF-211 dovevano decollare alla volta di Wake e c'era bisogno di proteggere la portaerei durante la delicata fase di decollo e forming up.

    Kelley guarda l'orologio. Sorride, ricordando come solo il giorno prima si fosse accorto di non avere rimesso il datario che, erroneamente, indicava ancora il due dicembre (da diverse ore la TF 8 aveva passato la linea internazionale di cambio data ed il 2 dicembre era andato... a farsi benedire). Ma adesso, l'orario era segnato alla perfezione: 4 dicembre, ore 7 antimeridiane. Tra poco i Wildcat dei marine avrebbero iniziato a levarsi in volo dal ponte della big E.

    "Speriamo che tutti i decolli vadano alla perfezione" pensò Kelley stringendo, incosciamente, più forte la barra di comando e, al contempo, quasi vergognandosi di quella reazione scaramantica "i tizi del due-uno-uno volano da meno di un mese sull'F4F e questo coso, a pieno carico, è difficile da maneggiare..." Proprio quella mattina il nostro guardiamarina si era ritrovato per la prima volta a pilotare un F-4F-3 con il munizionamento completo, come previsto per le missioni di guerra e, strano a dirsi, quelle 1800 cartucce calibro .50, facevano la differenza eccome.

    Perso nei suoi pensieri, Kelley guarda i dodici (sì, un aereo non era decollato, ma il maggiore Putnam aveva ottenuto un Wildcat dal fighting six per riportare la squadriglia al numero previsto) caccia del VMF-211 che si allontanavano nel cielo illuminato dalle prime luci dell'alba.
    "Good luck, boys!"
     
  8. blizzard

    blizzard Moderator Membro dello Staff

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    Bello il racconto dal punto di vista del pilota, é un po' come un romanzo a puntate :)
     
  9. Amadeus

    Amadeus

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    Sai, dopo aver visto gli AAR che girano in questa sezione (non intervengo perché sono uno scarso conoscitore sia di WitP sia della guerra nel Pacifico, ma li seguo tutti) mi sono reso conto che non avrei mai potuto minimamente reggere il confronto con i migliori tra di essi. Quindi, invece di puntare in alto (facendo una fatica immane per fallire, comunque, l'obiettivo) e realizzare una brutta copia di quello che già c'è, ho preso ispirazione dagli AAR più light, ispirati al modello "diario di bordo".

    Insomma, questa discussione è un po' come il vecchio Carosello prima dello spettacolo serale sul primo canale. Una sorta di aperitivo che uno si può leggere in due minuti prima di passare al pasto principale dei resoconti più corposi. Spero riusciate, comunque, ad avere un'idea di come sta andando la guerra, come dire, leggendo tra le righe delle vicende che riguardano uomini e mezzi di una sola portaerei (e dobbiamo anche sperare che l'Enterprise non affondi o che Kelley non schiatti presto, sennò finisce subito anche il già scarno AAR :D).

    Ad ogni modo, ho sempre l'intenzione di aprire un secondo thread sulle questioni strategiche e di ampio respiro relative alla mia partita in corso con Antonio... prima o poi.
     
  10. Amadeus

    Amadeus

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    7 dicembre 1941, 0812h, USS Enterprise

    Nella sua cabina l'ammiraglio Halsey sta finendo di consumare un piatto di uova e pancetta . Era già in piedi da più di due ore ma aveva rimandato la colazione per dare un'occhiata ai diciotto SBD che alle 6:18 avevano iniziato ad alzarsi in volo per fare una ricerca precauzionale sulla rotta che avrebbe percorso l'Enterprise per rientrare in porto e poi atterrare direttamente a Pearl.
    Bussano alla porta.
    "Avanti!"
    "Signore, è arrivato adesso da Pearl."
    Un subalterno del suo staff, con la faccia pallida ed interdetta porge ad Hasley la trascrizione di un messaggio radio che recita testualmente: "Air raid on Pearl Harbor. This is no drill!".
    L'ammiraglio si passa la mano sotto la mascella e mormora: "Qualcuno deve aver scambiato i nostri SBD per aerei nemici, forse avrei dovuto interrompere il silenzio radio per informare il comando..."
    Dopo neppure cinque minuti, il dubbio è fugato da un altro messaggio: "Alert! Japanese planes attacking Pearl and airfields at Oahu!""
    Halsey prende il berretto e si fionda fuori dalla cabina verso il ponte, seguito dai due ufficiali, gli si fa avanti il comandante Murray: "Lo scouting six ha appena trasmesso da Oahu, è un inferno: si vedono decine di aerei, colonne di fumo, tiro di contraerea..."
    Wild Bill, con una smorfia, ordina: "Richiamate il VS-6. Tutti i comandanti di squadriglia ed il direttore delle operazioni aerei in quadrato ufficiali, adesso!"

    Adesso, la big E è veramente in guerra.
     
  11. blubasso

    blubasso

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    Seguo anch'io. Trovo interessante il diario di un ufficiale. Speriamo la Big E non affondi o il tuo protagonista non muoia, ma puoi sempre spostare i protagonisti, collegandoli per:
    1) Parentela
    2) Stessa Accademia
    3) Se la Big E affonda, puoi sempre far salvare il tuo protagonista da una nave della scorta e riassegnarlo a un'altra CV... Il gioco è il tuo, non credo che qualcuno di noi lettori si scandalizzerà se non fai morire il protagonista ;)
     
  12. Amadeus

    Amadeus

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    Sì, certo, ammetto di avere un ampio margine di manovra anche se la cosa che mi piace di questo "esperimento narrativo" è che non ho idea di come andranno a finire le cose. Inoltre, finora ho inventato ben poco limitandomi a narrare ciò che è storicamente successo, da adesso (con l'inizio della partita vera e propria) ci saranno i primi scostamenti con la storia ma senza cesure. Piuttosto immagino una sorta di diffusione dell'inventato nel reale. Uso il termine diffusione nel senso fisico del termine: immagina una goccia di inchiostro in un bicchiere d'acqua che si ramifica col passare del tempo.
    Un esempio banale è già l'ultimo messaggio: Halsey che riceve la notizia mentre fa colazione, il testo dei dispacci e la sua incredulità iniziale sono vere, la decisione di richiamare gli SBD no.
    E, a proposito di ammiragli e colazioni, questa citazione pare d'obbligo (anche se, in realtà, non c'entra nulla):

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=PuOj4tBoOZ4&t=180
     
  13. blubasso

    blubasso

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    Nemmeno io ne ho un'idea di come continuerà la guerra/vita del mio Contrammiraglio Mikawa. Ma ho creato apposta per lui un antagonista (il Contrammiraglio Inouye) e li ho messi in un paesaggio da favola (il Golfo delle Salomone, che, vedendo i filmati su Youtube, è bellissimo). Il tutto condito dalla guerra, con la guerra come sfondo. Ho materiale per un romanzo di Guerra/Avventura/Drammatico.
    Ma per proseguire devo vedere come si muove WitP, giorno per giorno.
    Avevo bisogno di un personaggio al comando perché solo lui mi dà una visione di insieme delle cose, il punto di vista di un soldato semplice sarebbe interessante ma credo solo in uno scenario piccolino. O come il tuo, in uno scenario che varia sempre: una CV in giro per il mare.
    Un consiglio, i fatti di guerra lontana dal protagonista descrivili come "voce di corridoio", stai sul vago perché non è che a un ufficiale di stanza su una portaerei gli mandano dispacci per la sua opinione sull'andamento della guerra. Un Escamotage potrebbe essere che il tipo è l'attendente di un Ammiraglio e ha accesso alle riunioni e ai dispacci riservati.

    Ma gioca come vuoi, ovviamente, il mio è solo un semplice consiglio... :)
     
  14. Amadeus

    Amadeus

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    La tua scelta è sicuramente sensata, anche perché, giocando uno scenario in cui il teatro di operazioni è unico, esiste un comando dal quale si possa seguire tutto il dipanarsi della campagna (en passant, mi sta venendo in mente che, su NWI, in un po' troppi AAR le CV alleate vanno a fondo come sassi già dalle prime mosse: sarò mica cascato in un trappolone? :D).
    Io, oltre a non avere un centro di gravità unico, dalla penisola Arabica alla West Coast, ho scelto deliberatamente di semplificarmi la vita (da buon Allied player non ho l'attenzione al dettaglio e lo spirito di sacrificio di voi giocatori giapponesi).
     
  15. Amadeus

    Amadeus

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    8 dicembre 1941, 1130h, USS Enterprise

    La USS Enterprise ha ritardato il suo rientro a Pearl Harbor, in attesa che si chiarisca meglio la situazione. I piloti del VS-6 sono in volo a caccia di eventuali navi nemiche, i piloti di una metà del VT-6 pattugliano in cerca di sommergibili. I bombardieri in picchiata del VB-6 sono, armati, sul ponte, a poppa, con i motori in riscaldamento in attesa di un eventuale ordine di attacco, insieme ai rimanenti aerosiluranti del VT-6.

    Le notizie, ancora frammentarie, che arrivano dalla base danno tutte le otto corazzate presenti come pesantemente colpite. Fortunatamente nessuna è saltata in aria o si è rovesciata, anche perché, nonostante i giapponesi abbiano impiegato siluri aviolanciati, sembra che questi ultimi non abbiano funzionato bene nei fondali del porto. Molto più devastanti appaiono essere state delle bombe di nuovo tipo, con una capacità perforante sicuramente superiore alle bombe da 250kg che, si pensava finora, costituissero l'armamento tipo dei velivoli imbarcati nipponici.
    Molte altre unità di diverso tonnellaggio risultano colpite, ma, anche qui, non si lamentano affondamenti, salvo per la PT-22, saltata in aria dopo essere stata centrata in pieno da una bomba.
    Decine e decine gli aerei distrutti o danneggiati al suolo.
     
  16. Amadeus

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    9 dicembre 1941, 1200h, Pearl Harbor

    Non è una giornata felice per il guardiamarina Kelley, appena sbarcato a Pearl Harbor, dopo che la portaerei Enterprise ha finalmente attraccato in porto. La distruzione ed i danni causati dall'attacco giapponese sono ancora visibili. Le stime, ancora parziali, danno più di 1500 caduti. Fa una certa impressione vedere il battleship row deserto. Le otto corazzate, che erano il nerbo della Flotta del Pacifico, sono in bacino di carenaggio in attesa di lunghe riparazioni. Si vociferà che ci vorrà più di un anno per rimetterle in sesto e, in un anno, chissà che può succedere. I giapponesi hanno lanciato pesanti attacchi aerei e navali anche nelle Filippine, nelle Indie Olandesi, in Malesia ed in Birmania. Diverse basi avanzate americane, inclusa, purtroppo, Wake, sono state oggetto di bombardamento. Non si è sicuri di dove il nemico colpirà ancora ma pare certo che siamo solo agli inizi. In tutta questa incertezza, di una sola cosa Kelley è sicuro: gliela faremo pagare. Nonostante la rabbia, lo sgomento e lo stupore che si percepisce in giro, non si vede un solo americano rassegnato: chi semina vento raccoglie tempesta.

    411209.jpg
     
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    10 dicembre 1941, 0840h, USS Enterprise

    Nuova uscita in mare per la big E. I sommergibili nipponici hanno affondato due trasporti e una petroliera al largo delle Hawaii negli ultimi due giorni ed il comando della Pacific Fleet ha deciso di intensificare l'attività antisom, anche in vista dei rinforzi e dei rifornimenti che arriveranno, in grande quantità, via mare a Pearl nei prossimi giorni. Prima di reimbarcarsi, per il guardiamarina John Coney Kelley, arriva l'unica buona notizia avuta dall'inizio della guerra. Non è più guardiamarina!
    Aria di cambiamenti nel VF-6. Il comando ha deciso di anticipare alcune promozioni, quindi Kelley si ritrova sottotenente (LTJG - lieutenant junior grade) insieme all'altro ex-guardiamarina Harold Naylor Heisel. Di converso, il già sottotenente James Seton Gray Jr. è promosso a tenente (LT - lieutenant).

    411210.jpg
     
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    11 dicembre 1941, 0710h, USS Enterprise

    Decollo degli F4F della CAP: il WIldcat del sottotenente Kelley, subito dopo essersi staccato dal ponte di volo, sbanda a sinistra, piega bruscamente l'ala e stalla, cadendo in mare.

    11 dicembre 1941, 08230h, USS Bagley

    A bordo del DD 386, in quel momento operante come plane guard destroyer per la portaerei Enterprise, si molla una cima ad un uomo in mare che sanguina vistosamente sul volto ma si avvicina speditamente a nuoto al cacciatorpediniere che procede a lento moto.
    "Tutto bene, signore?" urla un marinaio dal ponte?
    "Sì, sto bene, ho battuto la testa sul collimatore, ma non è nulla..." risponde il sottotenente Kelley.

    11 dicembre 1941, 1130h, USS Enterprise
    "Kelley, vedo che sta bene, nonostante oggi se la sia vista brutta."
    "Signorsì comandante, mi hanno medicato sul Bagley ma, a parte qualche punto di sutura, sono conciato abbastanza bene signore. Mi spiace per l'aereo. Non so come..."
    "Lasci perdere Kelley. Piuttosto, visto che per qualche giorno non potrà volare, la assegno come rinforzo allo staff del centro operativo antisom che è stato appena costituito a bordo. Saprà che la nostra missione è volta a sostenere e coordinare gli sforzi delle unità leggere e dei pattugliatori che operano al largo della costa. Sono stati segnalati almeno diciotto sommergibili giapponesi in un raggio di cento miglia nautiche da Oahu. Hanno già affondato tre navi ausiliarie ed un cacciatorpediniere. Ma contatti il capitano Stevens, le spiegherà tutto lui... per un paio di giorni si riposerà facendo il passacarte. D'accordo Kelley?"
    "Aye aye, sir!"
     
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  19. Amadeus

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    12 dicembre 1941, 1500h, USS Enterprise

    Nella sala che funge da quartier generale operativo antisom della CV 6 si nota una operosa calma in azione. Tra il fumo delle sigarette ed il mormorio dei portaordini è tutto un trafficare di dispacci, moduli, indicatori di posizione sulle cartine. Kelley compila gli ordini per le pattuglie di corvette e cacciatorpediniere che si recano sui punti dove gli aerei dell'Enterprise, o i pattugliatori basati a terra, hanno indicato la presenza di sommergibili nemici. Si sta sperimentando la coordinazione di tutti questi sforzi in un unico centro di controllo imbarcato che confronti le segnalazioni provenienti da diverse fonti ed indirizzi le poche risorse disponibili evitando duplicazioni od omissioni.

    Ci sono state dodici avvistamenti da parte di aerei di cui cinque hanno portato ad attacchi e tre a segnalazioni di colpi a segno. I cacciatorpediniere inviati sui punti dove sono stati riportati gli ultimi contatti hanno eseguito due attacchi coronati da successo, ma la cruda realtà è che non si ha la certezza di aver colpito un solo battello nemico. Sembra però che tutto questo lavoro abbia almeno contribuito a far tenere loro la testa sotto. Oggi non si segnalano affondamenti di navi americane nelle acque delle Hawaii.
     
  20. Amadeus

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    13 dicembre 1941, 2115h, USS Enterprise

    Kelley sta collezionando gli ultimi rapporti sulle attività antisom. Dal 7 dicembre pare che siano stati affondati solo due sommergibili della marina imperiale nelle acque di Oahu: uno da una bomba sganciata da un Catalina, un altro da una bomba di profondità lanciata da un cacciatorpediniere. Questi affondamenti sono stati confermati anche da altre fonti di intelligence e, quindi, hanno il maggior grado di attendibilità possibile. Ma questi bizantinismi sul conteggio delle perdite di sommergibili nemici (un affare molto fumoso, come Kelley ha avuto modo di appurare negli ultimi giorni) non hanno grande presa sul nosto sottotenente pilota al momento. Da poco è giunta la notizia che Wake, dopo una serie di furiosi bomardamenti dell'aviazione navale nipponica, è caduta in seguito ad un massiccio attacco anfibio. Il pensiero degli amici marines del due-uno-uno, caduti, dispersi, catturati è troppo assillante per permettere a Kelley di lavorare fattivamente. "Meno male che domani si rientra in porto." pensa "Queste missioni antisom mi sembrano più noiose di un'esercitazione e più inutili di una parata. Speriamo che ci facciano uscire presto per rendere pan per focaccia ai musi gialli. Ne ho abbastanza di seguire, a distanza per giunta, questa caccia ai fantasmi."
     

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