La Furia del Khan

Discussione in 'Le vostre esperienze' iniziata da Mac Brian, 17 Agosto 2013.

  1. Mac Brian

    Mac Brian

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    La Furia del Khan

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    Sommario

    Casa Borijin

    Regno di Tayisung (1444-1450)

    Capitolo I : La Battaglia di Selenge

    Regno di Agbarjin (1450-1468)

    Capitolo II : Il Presagio
    Capitolo III : Il Passo di Govi Altay

    Casa Ediguid

    Regno di Tolun (1468-1520)

    Capitolo IV : L'uomo forte
    Capitolo V : Oltre la Muraglia
    Capitolo VI : Un solo popolo, una sola fede, un solo Khanato
    Capitolo VII : Il balletto diplomatico
    Capitolo VIII : Una nuova minaccia

    Regno di Ögödei (1520-1553)

    Capitolo IX : La pira
    Capitolo X : La vecchia regina
    Capitolo XI : La sentinella senza nome

    Analisi della situazione in Moscovia
    Capitolo XII : Un impero cade, un impero avanza

    Regno di Sayn (1553-1585)

    Capitolo XIII : Un sovrano per tre regni
    Capitolo XIV : Il Re dei Mongoli
    Capitolo XV : Un'epoca turbolenta, ma prolifica


    Regno di Buyan (1585-1599)

    Capitolo XVI : La caduta di Delhi

    Reggenza per Kublai (1599-1615)

    Capitolo XVII : Un'epoca di pace e progresso

    Casa Qara Koyunlu

    Regno di Kublai (1615-1640)

    Capitolo XVIII : Kublai il Conquistatore
     
    Ultima modifica: 3 Ottobre 2013
  2. Mac Brian

    Mac Brian

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    Capitolo I - La Battaglia di Selenge
    Novembre 1444.

    Sterco di cavallo.

    Ecco quello che il Khan Tayisung, della grande dinastia Borijin sentiva entrare nella sua tenda, odore di sterco di cavallo. “Questo è il mio regno...” pensò con una punta di amarezza. Era un uomo estremamente imponente, con spalle larghe e braccia robuste, una spessa barba nera a coprirgli il volto e due innaturali occhi azzurri che lo facevano somigliare a un grande lupo in attesa di azzannare la preda. Incuteva terrore ai suoi sottoposti, e lui lo sapeva, ma sapeva anche che solo i deboli si facevano intimorire dalla visione di un uomo, i più forti guardavano oltre, verso il suo khanato. E lui non si faceva illusioni...

    eu4_3.jpg
    La situazione del Khanato Mongolo nel 1444​

    Mentre rifletteva un ragazzino dagli occhi vispi entrò nella tenda:
    -Sono arrivati, mio signore-
    -Quanti sono?-
    -Almeno tremila, mio signore. Con loro vi è anche il principe ereditario.- replicò il giovane

    -Quale onore! Ah, perfino il principe ereditario che si spinge in queste lande desolate, beh, come ti è sembrato? Parla liberamente, forza.-

    Il ragazzo parve a disagio.
    -No-non saprei mio signore, mi è sembrato normale, mio signore-

    -Ho detto parla razza di ciuco, dammi un opinione, prima che te la faccia tagliare quella dannata lingua!- ringhiò il Khan.

    -Mi è sembrato piccolo, mio signore. E debole. E crudele, mio signore. Ha fatto strangolare una guardia che ha osato fare una battuta su suo padre, mio signore-

    “Avrei dovuto immaginarlo” pensò Tayisung, “I dignitari dell’Orda Hoirat sono tutti tremendamente stupidi e crudeli...ma io sono loro vassallo, perciò devo fargli onore”

    -E lo farò!- concluse ad alta voce.

    -Cosa farete, mio signore?-

    -Non ti riguarda, manda a chiamare mio figlio, lo aspetto davanti alla tenda del “principe”- calcò l’ultima parola in modo che il suo disprezzo fosse evidente, dopodiché uscì dalla sua tenda e si incamminò per il campo.

    La tenda dell’erede dell’Orda Hoirat era inutilmente grande e sfarzosa, con pendagli formati da metalli preziosi che ricadevano ai fianchi dell’ingresso. Tayisung non aveva dubbi che fossero stati messi apposta per denigrare lui, e la sua povera terra. Incontrò suo figlio all’esterno e insieme si incamminarono all’interno della tenda.

    Trovarono il principe, un ragazzetto di non più di sedici anni, semi-sdraiato su una pila di cuscini:
    -Khan tributario Tayisung. Che piacere incontrarti, ho sentito molte storie su di te, ma dal vivo sei ancora più imponente. Come te la sei procurata quella brutta cicatrice sul volto, se posso chiedere?-

    Tayisung sapeva che il ragazzo conosceva benissimo la risposta, ma si sforzò di apparire calmo.
    -E’ stato vostro padre, mio principe, quando sconfisse il mio esercito proprio qui dove ora stiamo parlando.-

    -Ah già è vero- ribatté il ragazzo con aria annoiata, -In ogni caso non sono qui per parlare del passato, vedrò di essere breve.-

    Il principe ragazzino si mise a sedere e per la prima volta guardò Tayisung negli occhi:
    -Il Grande Khan ti ordina, come suo Khan vassallo, di appoggiarlo nella sua guerra di conquista contro le tribù uzbeke, ed io sono qui per far sì che tu ti ricordi dei tuoi dovere nei confronti di mio padre, il Grande Khan.-

    -La mia lealtà verso vostro padre non è in discussione mio principe, ma non posso inviare i miei uomini a combattere, ne ho a malapena a sufficienza per mantenere i contadini calmi, forse se il Grande Khan diminuisse i tributi...-

    -Non sono qui per parlamentare con te di tributi e tasse!- berciò il ragazzino, paonazzo in volto. -Se non sei disposto a darmi i tuoi soldati vorrà dire che prenderò tuo figlio come comandante.-

    “E ostaggio” pensò Tayisung mentre incrociava lo sguardo con suo figlio.
    -E’ un grande onore quello che mi fate, mio principe.- rispose il figlio di Tayisung -Sarò felice di seguire vostro padre in battaglia.-

    -Bene ora potete andare.- disse il principe.

    Appena furono fuori il ragazzo prese la parola:
    -Che razza di impudente!Lasciate che lo uccida qui, ora padre! Abbiamo ottomila uomini possiamo sconfiggerli!-

    -Certo, e come pensi di sconfiggere gli 11mila che arriveranno dopo eh?No... ascoltami. Vai a est, fingi di essergli fedele e cerca di non morire. Quando tornerai, sia in caso di vittoria che di sconfitta il Grande Khan sarà debole e io avrò reclutato abbastanza uomini per sconfiggerlo. Torneremo liberi, ma non ora.-

    Passarono 5 anni prima del suo ritorno. Il Grande Khan aveva perso la sua guerra.

    eu4_11.jpg
    La cessione di Altai agli Uzbeki​

    “Ed ora è tempo della mia” riflette Tayisung. Sedeva nella sua tenda, con intorno a se i suoi più fidati compagni d’armi:
    -Ecco come agiremo, io guiderò l’esercito principale, 12 mila uomini, ad assediare Dorno Govi, la capitale dell’Orda, mentre tu Toghun, andrai a sud con 3 mila uomini e assedierai la fortezza di Alxa. A nord di Dorno Govi, in un villaggio chiamato Selenge, l’Orda ha ancora 11 mila uomini, ma il mio esercito dovrebbe bastare a fermarli. Quando le due fortezze saranno cadute ci incontreremo a Dorno Govi e daremo battaglie al Grande Khan, e giuro sulla tomba di mio padre che lo uccideremo quel bastardo!- Grida di giubilo si levarono alte quella sera.

    eu4_14.jpg

    Il piano andò come previsto e le due fortezze caddero dopo 5 mesi di assedio, permettendo ai due eserciti di riunirsi a Dorno Govi e marciare verso Selenge:

    eu4_18.jpg

    -Li vedi Toghun?- chiese Tayisung dalla sella del suo stallone nero.

    -Li vedo fratello.-

    -Siamo in di più, possiamo batterli, dobbiamo batterli!-

    -Sei sicuro di quello che fai fratello? Il Grande Khan potrebbe già accettare la tua indipendenza, forse anche una richiesta territoriale, pensaci, questa battaglia sarà un bagno di sangue.-

    -Ho già deciso.- replicò il Khan -Questa è la battaglia decisiva, o si vince o si muore e io ho intenzione di ucciderlo quel maledetto, se non altro per vendicare nostro padre.-

    -Che il suo spirito ci aiuti dunque.- concluse Toghun dando un colpo alle redini.

    Ma il suo spirito non li aiutò, la battaglia, che in un primo momento sembrava volgere a loro favore si rivelò un disastro: migliaia di uomini morirono da ambo le parti, ma alla fine Tayisung venne sconfitto e costretto a ripiegare verso Dorno Govi. In ogni caso l’Orda era troppo debole per inseguirli e accettò l’offerta di pace del Khan: l’indipendenza e la cessione della provincia di Alxa.

    La guerra era finita, ma la rinascita dell’Impero Mongolo era appena iniziata.

    eu4_21.jpg
    Bene, il primo capitolo termina qui. Ho deciso di prendere il Khanato Mongol perché è decisamente più figo che l’Orda Oirat,e perchè non avevo voglia di rifare subito gli USA, ma sono messi assai male: niente soldi, niente power points, poca Manpower. La guerra è stata un mezzo disastro perché non avrei dovuto cercare lo scontro, ma continuare sulla difensiva assediando. Vabbé, l’importante è che i Ming o i Manchu non mi attacchino adesso che sono debole.

    P.S.: Ho notato solo adesso che l'Orda si è ripresa Altai, saranno stati dei ribelli? Boh.
     
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  3. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Ottima narrazione, ti seguo.
    Sfida difficile comunque, cerca di trovare un buon alleato.
     
  4. Ciresola

    Ciresola

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    Uh partiamo col botto insomma, ti seguo molto volentieri :)
     
  5. alberto90

    alberto90

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    Ottimo davvero ..... mi chiedevo chi sarebbe stato il primo a dare il via al balletto di AAR ... and the winner is ......
     
  6. kayuz

    kayuz

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    niente da fare su, con questo tipo di narrazione è impossibile resistere :D
    ti seguo con estremo piacere :D
     
  7. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    watching closely :D
     
  8. Carlos V

    Carlos V

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    Il primo AAR su EU4! :lol:
    Bello lo stile romanzato, ti seguo con interesse. Voglio vedere i Mongoli tornare ad affacciarsi in Europa. :)
     
  9. Mac Brian

    Mac Brian

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    Capitolo II - Il Presagio

    Settembre 1450

    Gli zoccoli dei cavalli calpestavano il terreno, schiacciando, deformando e massacrando i guerrieri meno fortunati. L’odore del sangue e il rumore del ferro imperniavano l’intera valle. Tayisung, in sella il suo stallone, cavalcava furiosamente falciando vittime ad ogni falcata, ebbro della gloria e certo della vittoria. Improvvisamente volse la testa verso l’alto, scorgendo una sinistra cometa blu volteggiare nell’aria. Tutto accade in un istante. Davanti a lui, suo figlio venne colpito da una freccia accasciandosi a terra. Lo stesso Tayisung venne disarcionato e più volte trafitto. La sua ultima visione fu il Grande Khan, al di sopra della collina che rideva, rideva, rideva!

    Tayisung si svegliò di soprassalto, madido di sudore. Non riconosceva il luogo. Tentò di muoversi, ma l’intera parte sinistra del suo corpo si dissolse in una cascata di dolore. Un servitore si avvicinò, trafelato:

    -Non dovete muovervi, mio signore, siete ferito.- gli disse, indicando la sua corazza sporca di sangue appoggiata a fianco del letto.

    -Com’è accaduto? Dove mi trovo?- chiese Tayisung

    -Siamo a Dornod, mio signore. Siete stato colpito da un forcone mentre disperdevate i ribelli- rispose il servo.

    eu4_3.jpg
    Le cifre del Massacro di Dornod​

    “Atterrato da un contadino” pensò amaramente il Khan, “complimenti Tayisung, migliori di giorno in giorno”. Cominciava a ricordare. Ricordò che dopo la siglatura della tregua con l’Orda Hoirat migliaia di contadini stremati dalla guerra si erano sollevati nel nord. “Non li biasimo” pensò “ma la legge del Khan dev’essere ferrea, o verrà presto scavalcata”. Attraverso le fessure dell’ingresso della tenda poté vedere le teste tumefatte dei capi della rivolta, conficcate su tre lancie.

    -Quanto ho dormito?- chiese

    -Tre giorni mio signore, vi prego di non sforzarvi, non siete ancora guarito.-

    -Al diavolo!- sbottò Tayisung, -fa chiamare qui il mio concilio, ora.-

    -Signore, non so se...- tentò il servitore.

    -Ora!- ringhiò il Khan, con tutta l’energia che il suo corpo riusciva a dargli.

    Il servitore uscì immediatamente, mentre Tayisung si cullava con la brezza che entrava. Stava per riassopirsi quando i suoi due fratelli, Toghun e Bodi entrarono nella tenda, presto seguiti dai più valorosi guerrieri del khanato, gli unici ad avere il diritto di presenziare alle riunioni del Concilio del Khan.

    -Novità?- chiese Tayisung quando furono tutti dentro.

    -Molte, mio Khan. - Bodi prese la parola. Era un uomo sulla trentina, con capelli radi e il fisico più minuto rispetto a quello degli altri due fratelli. Era l’unico nel Concilio, ad essere più pericoloso con la propria mente, rispetto che al proprio arco.

    -Dignitari del Tibet sono giunti due giorni fa, chiedendo un alleanza con te, mio Khan.- proseguì Bodi, -mi sono preso la libertà di informarli di una tua probabile risposta affermativa.- concluse.

    -Hai fatto bene, come sempre.- rispose Tayisung, -Immagino che siano rimasti sorpresi dalla nostra vittoria.-

    -Se di vittoria si può parlare.- disse Toghun –il popolo è alla fame e ribellioni rischiano di scoppiare in ogni momento.-

    -Distribuite cibo tra la popolazione allora, -rispose Tayisung - e approfittatene per lasciare dei distaccamenti in ogni villaggio, voglio le teste di tutti coloro che oseranno rivoltarsi impilate sui cancelli dei fortini, sono stato chiaro?-

    -Chiarissimo, mio Khan.- disse Bodi riprendendo la parola, -Tornando sul discorso di prima, ritengo doveroso suggellare la nostra alleanza con il Tibet attraverso un matrimonio reale. Tuo figlio Agbarjin potrebbe impalmare una nobil donna tibetana. –

    -Approvato.- concluse Tayisung - se non c’è altro che dovete dirmi vi prego di lasciarmi soli con mio figlio ora.- disse, mentre con un vago gesto della magno fece segno a tutti di uscire.

    eu4_4.jpg

    Quando furono tutti fuori il Khan si rivolse a suo figlio:

    -Non so cosa vi abbiano detto questi guaritori, ma ormai sento la fine avvicinarsi a me. Non fare quella faccia. Credevi forse che un Khan arrivasse alla vecchiaia? Ascolta non c’è molto tempo.- disse prima di fare una pausa. -Presto ti sposerai ed erediterai il khanato, per cui stai zitto e ascolta: ti direi che devi essere giusto con i tuoi sudditi e implacabile con i tuoi nemici, ma queste cose non fanno per me, ti dirò solo due cose. Primo: segui i consigli del tuo concilio e dei tuoi zii. Secondo: uccidi il Grande Khan e distruggi la sua Orda. Promettimi che lo farai.-

    -Lo prometto.- rispose Agbarjin.

    -E un ultima cosa...- disse -attento alla cometa blu.-

    La previsioni di Tayisung di lì a poco si avverarono. Agbarjin divenne il nuovo Khan, affiancato da una principessa tibetana, ma il regno conobbe meno di un anno di pace.

    eu4_6.jpg

    -Signori. - esordì Agbarjin -Questo è il nostro momento. La dinastia Ming sta soccombendo sotto i colpi dei guerrieri Manchu e Tibetani. Dobbiamo approfittarne! So che molti di voi sono scettici, ma io non sono mio padre e anche se so che lo avete servito lealmente, so anche che temete una nuova disfatta.-

    -Ma vi prego di ascoltarmi.- disse, mentre il suo sguardo vagava nella sala alla ricerca di sguardi di conferma.

    -I cinese non hanno più di 10 mila soldati, già in minoranza rispetto ai Manchu. Se li attacchiamo non incontreremo resistenza e potremmo saccheggiare le ricche terre tra i due fiumi. Sarebbe da sciocchi non approfittare del momento.-

    -Concordo.- si unì Toghun – Probabilmente dovremo fronteggiare alcune ribellioni, ma la possibilità è troppo allettante. Io dico di attaccare.- Mormorii di approvazione si levarono a quel punto.

    -E allora attacchiamo!- concluse Agbarjin.

    La guerra fu un successo per il Khanato. I mongoli occuparono e razziarono le provincie di Chengde, Datong e Baoding, spingendosi fino a sconfiggere un contingente cinese a Pechino.

    eu4_8.jpg

    eu4_11.jpg

    Tuttavia dopo quasi 2 anni di guerra, Agbarjin venne raggiunto, durante l’assedio di Hebei, dalla notizia che il Tibet e i Manchu avevano concluso le ostilità con i Ming, costringendolo a fare lo stesso per evitare di dover affrontare da solo la Cina. Le condizioni di pace, stilate da Bodi in persona furono le seguenti: cessione ai mongoli della provincia di Datong e risarcimento di 336 pezzi d’oro per le spese di guerra.

    eu4_13.jpg

    Gli anni successivi furono anni di pace per il Khanato. Agbarjin ne approfittò per riformare il sistema amministrativo delle provincie conquistate e per ridurre il debito del Khanato. Fino a quando la sera del 10 Ottobre del 1456 apparve nei cieli una cometa blu.

    eu4_17.jpg

    E anche il secondo capitolo si conclude qui. Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, in particolare riguardo allo stile della narrazione. Non è propriamente il mio stile, ma ci sto provando. Allora per quanto riguarda la partita, le cose cominciano ad andare un pochino (ma proprio un po') meglio. I soldi dei Ming sono stati una boccata d'aria essenziale per non farmi affondare. Le due provincie sono state corizzate e riappacificate, ma la mia preoccupazione va alle tecnologie (circa 1000 punti l'una, un'assurdità). Per lo meno i cinesi sono più indietro di me (2,2,2 contro 3,3,3). E adesso anche questa cometa...
     
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  10. Rio

    Rio

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    Mi piace, bello!
    A occhio quanto rende spedire l'erede in battaglia?
     
  11. Mac Brian

    Mac Brian

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    Dipende dalle sue qualità, il mio fa pena, ma se uno ha 5 o 6 si può anche fare, certo è che si rischia.
     
  12. kayuz

    kayuz

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    che bello :D ti prego continua così :D
     
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    Carina l'aggiunta delle immagini nelle schermate degli eventi

    ti seguo ;);)
     
  14. Dark_Angel_Of_Sin

    Dark_Angel_Of_Sin

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    effettivamente eliminare il monarca sarebbe una buona mossa.. cmq ottima campagna contro i cinesi :D
     
  15. TheDOC

    TheDOC

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    Consiglio: aumenta la cavalleria. Passa da 10-2 a 4-8, se puoi permettertelo. La cavalleria mongola è potente, peccato sprecarla con questa composizione.

    Inoltre fino al 1550 non so quanto fire abbiano i cinesi, per cui dovresti dominare.
     
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  16. Mac Brian

    Mac Brian

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    Nel prossimo capitolo ne ho aggiunte due unità. L'idea sarebbe effettivamente di ridurre la fanteria per aumentare la cavalleria, ma 25 ducati a reggimento sono pesanti quando ho un attivo di 1. :ROFLMAO:
     
  17. Mac Brian

    Mac Brian

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    Capitolo III - Il Passo di Govi Altay

    Notte del 12 Ottobre 1456, località imprecisata.

    - Affascinante, mio Khan, non è vero?

    - Estremamente.

    - I contadini – riprese Bodi – dicono si tratti di un presagio della fine del mondo, o qualcosa del genere. Nulla di buono comunque. – disse, sfregandosi le mani irrigidite dal freddo.

    - Per me i contadini possono pensare quello che vogliono. – rispose Agbarjin – l’importante è che i miei guerrieri credano si tratti della mia stella, quella che porterà a tutti noi gloria e ricchezza. – concluse rivolgendole un ultimo sguardo. La cometa era ancora lassù, che ammiccava nel cielo oscuro, col suo tetro colore bluastro.

    - E lo credono. – disse sopraggiungendo Toghun – certo alcuni barili di alcol aiutano. – disse con una mezza risata, indicando le urla e le risa che ancora provenivano all’interno della locanda.

    - Meglio non fargli sapere i presentimenti che mio padre aveva su di essa dunque. – rimuginò Argbarjin

    - No,non sarebbe molto saggio. – rispose Bodi – del resto il Khan delirava a quel punto, per cui le sue parole vanno prese cautamente. – disse.

    - Ad ogni modo l’aveva prevista, quel vecchio orso! – concluse Agbarjin – se non c’è altro signori io mi ritirerei, buonanotte. – disse allontanandosi.

    - Mio Khan. –

    - Mio Khan. – lo salutarono i due fratelli.

    Quando si fu allontanato Bodi riprese la parola:

    - Così giovane eppure così ambizioso. Peccato che non ne abbia le capacità. –

    - Che cosa intendi dire? – chiese Toghun

    - Parliamo con franchezza fratello. – rispose con una punta di sprezzo Toghun – Non è un guerriero abile come te, non è un diplomatico navigato come me, non è un amministratore affidabile. Potrà anche essere pieno di buona volontà, ma non è adatto a governare il nostro khanato in questi tempi bui. –

    - Non vorrai... eliminarlo? – chiese Toghun con una punta di incredulità – E’ il figlio di Tayisung, nostro fratello! –

    - No ovviamente. – rispose calmo Bodi – Ad ogni modo, come tu ben sai, Agbarjin sta raccogliendo l’esercito per attaccare i Manchu, già invasi dai coreani. – fece una pausa – La campagna dovrebbe partire l’anno prossimo, dopo l’inverno magari. Immagini che cosa accadrebbe se Agbarjin volesse marciare alla testa delle proprie truppe? – concluse Bodi.

    - Infonderà coraggio ai guerrieri. – rispose Toghun, senza capire.

    - Certo, certo. Ma soprattutto... ci sono buone probabilità che rimanga ucciso in battaglia. – disse Bodi.

    - Cercherò di sconsigliarlo in questo proposito. – disse Toghun ancora scosso dall’idea.

    - Non ci riuscirai. E’ troppo testardo. – concluse Bodi allontanandosi in direzione del campo.

    eu4_1.jpg
    Il khan scende in campo

    eu4_3.jpg La situazione in Manciuria. Da notare l'esercito a 0 e l'occupazione coreana​

    E non si sbagliava. Dopo alcuni ritardi dovuti a un sollevamento di contadini a Datong, Agbarjin diede il via all’ invasione della Manchuria guidando personalmente le sue truppe e delegando l’amministrazione del khanato a Bodi e le cure del suo figlio appena nato, Mulan, alla sua corte. Attraversando le terre già devastate dalla guerra appartenenti ai clan manciuriani, Agbarjin si limitò a lasciare distaccamenti a razziare ogni provincia, guidando personalmente 4 mila soldati fino al ricco porto di Wusuli, non ancora toccato dalla guerra.

    eu4_8.jpg
    La successione è assicurata

    eu4_11.jpg Le condizioni di pace​

    Dopo poco più di un anno la guerra era cocnlusa e dopo due Agbarjin teneva il discorso più importante della sua vita:

    - Uomini! – urlò, a cavallo del suo stallone rosso, di fronte ad almeno diecimila guerrieri mongoli. – Qui di fronte a voi, oltre questa collina, un usurpatore vive dei frutti della nostra terra, bruciando e distruggendo tutto ciò che non riesce a prendere per sé. Si fa chiamare Grande Khan di tutti i mongoli. Ma come lo ha conquistato questo titolo? Forse combattendo con onore e razziando città straniere come un vero Khan? O forse pugnalando alle spalle i suoi fratelli mongoli, uccidendo mio nonno e umiliando mio padre? Io dico che coloro che vivono al di là di queste terre non meritano di vivere sotto il giogo di un essere tanto spregevole. Io dico che dobbiamo andare là per liberare i nostri fratelli. Morte a Esen Choros! A morte!. –

    - A morte! A morte! – rispose l’orda di soldati

    eu4_12.jpg
    Le terre di tutti i mongoli, divise tra i due Khanati.​

    Questa guerra fu un’opera di pura strategia. Agbarjin lasciò piccoli distaccamenti ad assediare le provincie più settentrionali e scese con il grosso dell’esercito verso il passo di Govi Altay, che occupò, bloccando l’esercito nemico sulle montagne di Kuruk Tag.

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    Il passaggio bloccato.​

    - Ricorda Selenge, mio Khan, non essere avventato. – disse Toghun passeggiando attraverso le rovine di un villaggio devastato nei pressi di Govi Altay assieme a Agbarjin.

    - Non ti preoccupare. Non li attaccherò se loro non lo faranno. Ho già 11 mila uomini qui, l’equivalente di quanti ne hanno loro e ho intenzione di farne sopraggiungere altri 2 mila. Potremmo soffrire alcune perdite durante l’inverno, ma almeno avrò la certezza di avere in pugno il passo. – concluse Agbarjin.

    Qualcuno stava chiamando il suo nome. Il Khan si girò, scorgendo un uomo che si avvicinava a cavallo:

    - Mio signore, notizie da Ulanqab. – disse l’uomo tendendo una lettera.

    - E’ il sigillo di Bodi. – notò Toghun.

    - Lo vedo. – rispose Agbarjin. Dalla sua espressione, Toghun capì che temeva brutte notizie.

    All’improvviso il suo viso si distese in una risata.

    - Questo proprio non me l’aspettavo. – disse, tenendo sulle spine Toghun – pare che il Khan di Sibir, Shiban, lo zio di mio padre, abbia appena superato il confine di Altai attaccando le forze dell’Orda. –

    Ora anche il viso di Toghun appariva disteso.

    - Questa è bella. Il vecchio Shiban che si muove. – disse incredulo Toghun – Avevo sentito che aveva guidato alcune tribù siberiane contro gli Uzbeki, ma non mi aspettavo che si facesse sotto tanto presto. – “Anche lui brama le terre dei mongoli” pensò “Ci sono fin troppi Khan in queste terre”.

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    La Siberia attacca.​

    La guerra si concluse due anni dopo e Agbarjin dettò condizioni molto dure: le terre dell’orda vennero divise in tre parti, isolando la capitale dal suo esercito. Per contro lo spostamento di un gran numero di guerrieri e le precarie condizioni delle città conquistate portarono alla diffusioni di una pestilenza che, a causa delle altrettanto precarie condizioni economiche del regno fu lasciata a se stessa. La minaccia dell’Orda Hoirat era ormai tramontata, ma nubi oscure si addensavano all’orizzonte, coprendo l’ormai scomparsa cometa di Agbarjin.

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    Mirabolanti scoperte tecnologiche

    eu4_27.jpg La situazione del Khanato nel 1466​
     
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    Ultima modifica: 20 Agosto 2013
  18. Daniel Morrison

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    Bene dai! Puoi iniziare ad essere più ottimista su!
     
  19. Mac Brian

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    Già, ma guarda quello che si vede dietro al riquadro dell'avanzamento tecnologico...
     
  20. Mac Brian

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    Capitolo IV - L'uomo forte

    Marzo 1466.

    Sala del Trono, Fortezza di Ulanqab.

    -... e infine alla borghesia mercantile saranno garantiti tutti i privilegi che erano stati precedentemente richiesti. – Concluse Bodi, arrotolando la pergamena e facendola sparire tra le pieghe della tunica.

    - Se non ci sono altre richieste – riprese Bodi – il nostro Khan vi chiede di lasciare la sala. – concluse ammiccando in direzione di Agbarjin che, seduto sul trono, pareva pronto ad addormentarsi.

    Dopo che tutti furono usciti il Khan si avvicinò al suo consigliere:

    - D’ora in poi credo che potrai anche fare a meno di me per questi affari, Bodi. Non sono un uomo molto paziente. – disse con una punta di nervosismo.

    - Comprendo la tua impazienza, mio Khan. – rispose calmo Bodi – ma di tanto in tanto è bene che i sudditi, specialmente i più facoltosi, abbiano l’impressione che sia il Khan a prendere le decisioni che li riguardano.-

    - A tal proposito – riprese – serve la tua autorizzazione ad avviare i lavori per la costruzione delle armerie che armeranno i nuovi cavalieri che hai in programma di reclutare, mio Khan. Una scelta molto saggia, se posso azzardare. –

    - Ti ringrazio. – rispose sorpreso Agbarjin – Ma ho come l’impressione che ci sia qualcos’altro, dico bene?. – chiese.

    - In effetti sì, mio Khan. I nostri esploratori nei pressi del Muro dei diecimila li mi hanno appena informato che un enorme esercito cinese si sta avvicinando ai nostri confini, verso la provincia di Datong. – disse lisciandosi la barba finemente curata, fatta crescere dopo che anche gli ultimi radi capelli lo avevano abbandonato.

    - Che vogliano riconquistarla? – intuì Agbarjin

    - E molto probabile, mio Khan. – rispose Bodi – Dobbiamo agire in fretta – continuò – ma il nostro esercito non è in condizione di affrontarli. Se posso, consiglierei di agire per vie diplomatiche. Disse, ammiccando un mezzo sorriso.

    - In che modo esattamente? – chiese Agbarjin incuriosito.

    - Un contatto a Pechino mi ha informato di come l’Imperatore preferirebbe una soluzione che evitasse spargimenti di sangue. Ebbene, le nostre casse come sempre languono, ragion per cui non sarebbe un segno di viltà ristabilire i giusti confini con un equo riscatto. – concluse, sorridendo apertamente.

    - Non smetti mai di stupirmi Bodi, la tua saggezza è un dono prezioso. E sia, approverò questo scambio, a patto che la cifra sia giusta. Per il resto Bodi ti affido l’ordinaria amministrazione. –

    - Parti, mio Khan? – chiese fintamente sorpreso Bodi, pur conoscendo già la risposta.

    - Sì, la stagione ci è propizia. Ho in programma una nuova incursione nelle terre dei Manchu. –

    - Buona fortuna dunque, mio Khan. – lo salutò Bodi, allontanandosi.

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    La borghesia (?) esige nuovi privelgi​

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    La cessione di Datong per 580 ducati.

    eu4_3.jpg La cavalleria sostituisce parte della fanteria.

    eu4_9.jpg La costruzione delle armerie​

    La campagna fu un successo. Il nuovo esercito mongolo, travolse l’esercito manciuriano nella capitale Hinggan, poi messa a ferro e fuoco, come tutte le altre provincie, nel giro di un anno.

    mongols14.jpg
    La cavalleria mongola travolge i manciuriani a Hinggan

    eu4_12.jpg

    eu4_19.jpg Le condizioni di pace.​

    Contemporaneamente Bodi governava dalla capitale:

    - Il Tibet ha dichiarato guerra ai Ming? Ma sono pazzi? – chiese Ariq, uno dei guerrieri più valorosi del concilio.

    - Immagino che si aspettassero il nostro aiuto. – rispose Bodi senza celare il suo disprezzo per l’idea. – Ad ogni modo credo che siamo tutti d’accordo nel dire che possono anche fare da soli, dico bene?. –

    - Sì assolutamente. –

    - Concordo. –

    - Al diavolo i tibetani! – risposero alcuni membri del concilio.

    - Ad ogni modo ho inviato alcuni agitatori perché inneggino alla rivolta contro il regime dell’Imperatore. – disse un uomo esageratamente obeso di nome Elbeg, seduto al centro del tavolo – anche se credo che otterranno poco. – concluse.

    All’improvviso la porta si spalancò con uno schianto facendo entrare un ragazzo visibilmente agitato.

    - Miei signori – esordì – porto notizie allarmanti. Il Khan ha concluso la sua campagna e il suo esercito è alle porte della capitale. –

    - E quale sarebbe il problema? – chiese Elbeg, visibilmente irritato dall’interruzione.

    - Ebbene, fondi affidabili affermano che il Khan siano morto questa notte nel sonno. –

    L’intero concilio esplose:

    - Cosa!? Com’è possibile? –

    - E c’è di più, pare che in virtù della tenera età di Mulan un guerriero di nome Tolun abbia preso il controllo dell’esercito e sia ormai in procinto di entrare nella fortezza per chiedere il vostro benestare alla sua ascesa al trono. – concluse il ragazzo con un filo di voce.

    - Silenzio signori, silenzio. – disse Bodi – Innanzitutto grazie per averci informato tempestivamente. Puoi andare. – disse rivolto al ragazzo.

    - Ora che siamo soli ecco il mio pensiero: conosco Tolun e so che è un grande guerriero oltre che una delle menti più raffinate della nostra corte, io dico di ascoltarlo. –

    - Ti ringrazio per la fiducia e le belle parole. –

    A dire queste parole fu un uomo imponente, ancora vestito per la battaglia, che irruppe nella sala sotto lo sguardo del concilio. Avvicinatosi si inchinò davanti a loro.

    - Consiglieri del Khan. Io invoco la vostra saggezza. L’erede legittimo di Agbarjin, Mulan, è troppo giovane per guidare il khanato in battaglia. Io chiedo per me l’onore di guidare il regno, come ho già fatto per gli 11 mila uomini che si trovano fuori dalla città, promettendo di indicare come mio erede legittimo dopo la mia dipartita lo stesso Mulan. –

    - Bene. – disse Bodi – come capo del Concilio del Khanato Mongolo io, Bodi Borijin, proclamo te, Tolun Eiguid, secondo nel tuo nome, Khan di tutti i mongoli. Possa la tua saggezza consigliarci e la tua spada guidarci. – recitò Bodi, mentre Tolun si rialzava.

    eu4_22.jpg Tolun prende il potere, mentre un altro pretendente insorge.​

    Tolun prese subito in mano la situazione. Innanzitutto represse i moti di indipendenza nell’est del paese e sconfisse un altro pretendente al trono accampato alla testa di 2 mila uomini sul passo di Govi Altay.

    eu4_24.jpg

    Dopodichè, per riassestare le casse del Khanato, allontanò parte degli intellettuali che Agbarjin aveva fatto arrivare a corte (2 su 3).

    eu4_36.jpg

    Reclutò inoltre 2 mila cavalieri aggiuntivi, che adoperò in battaglia contro l’Orda Oirat, sconfitta e resa definitivamente vassalla e contro le tribù manciuriane, a cui strappò la ricca capitale di Hinggan.

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    L'Orda Hoirat è definitivamente domata.​

    Sul piano diplomatico allacciò rapporti amichevoli con le nazioni buddiste del sud, come il Bhutan e il Regno di Shan, contribuendo alla formazione di una coalizione contro la dinastia Ming, che nel frattempò cancello il Tibet dalle mappe.

    Infine per dimostrare la definitiva fine delle ostilità con l’Orda Hoirat decise di sposare la sorella del Khan dell’Orda, pur sempre mantenendo come proprio erede legittimo Mulan, figlio di Agbarjin.

    L’uomo forte invocato da Bodi venti anni prima era finalmente arrivato.

    eu4_41.jpg
    Finalmente.

    eu4_42.jpg La situazione nel 1474​

    Adesso posso sì tirare un sospiro di sollievo. I miei principali rivali sono in rotta (Cina esclusa, per ora) e l'economia avanza seppur a rilento. Non smettero mai abbastanza di ringraziare Mulan di essere abbastanza giovane per aver permesso a Tolun di governare. Finalmente un regnante decente! Adesso però ho bisogno di voi: ho scoperto la prima tecnologia amministrativa e posso scegliere un idea, ma quale?

    P.S.:Comunque la cavalleria mongola rulla di brutto.
    P.P.S.: Toghun è morto senza motivo.
     
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    Ultima modifica: 20 Agosto 2013

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