RM - Mod Scenario : 'The Reluctant President' - 'Plan Easy'

Discussione in 'War in the Pacific: Admiral Edition' iniziata da rob.bragg, 13 Novembre 2013.

  1. rob.bragg

    rob.bragg

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    Sto tentando di costruire un nuovo scenario per WitP-AE, usando il tool WITPLOADAE.

    Il titolo c’è : The Reluctant President – ‘Plan Easy’; l’idea anche e discende da un’ipotesi di what-if che da tempo mi frulla in testa …

    Gran parte del lavoro è da fare.

    Ma nessun what-if ha valore se non è contestualizzato, se le ipotesi che identificano il PoD (Point of Divergence) non sono plausibili.

    Quindi partirò descrivendo proprio la situazione generale, il PoD e il momento nel quale la mia ‘timeline’ divergerà da quella storica.

    Poi descriverò gli interventi apportati nello scenario ed, ovviamente, la ratio ed il suo scopo

    - - -

    (segue)
     
  2. rob.bragg

    rob.bragg

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    Inquadramento storico

    Nel primo decennio del XX secolo, lo US Joint Planning Committee preparò una serie di piani di guerra, per tuttte le eventuali contingenze, classificati ed identificati da colori. War Plan Red riguardava una guerra con l’Impero Britannico, War Plan Black con la Germania, War Plan Gold con la Francia, War Plan Grey con l’Italia, War Plan Orange con il Giappone, War Plan Yellow con la Cina, War Plan Green con il Messico, War Plan Purple & Violet con i paesi del Sud-America … gli Stati Uniti erano sempre i ‘Blue’.

    Nel 1938/39, con la situazione in Europa e nel mondo che andava degenerando, il Joint Planning Board iniziò a considerare l’ipotesi di una grande guerra nella quale gli USA fossero impegnati su più fronti. I ‘Color Plans’ vennero abbandonati e furono introdotti i ‘Rainbow Plans’ :

    - Rainbow 1 era un piano per la difesa degli USA e dell’emisfero occidentale, a nord del 10° grado di latitudine (sud), contro qualsiasi aggressore, e senza alleati

    - Rainbow 2 era un Piano di generico intervento a fianco di Gran Bretagna e Francia in Europa, contestuale ad una offensiva americana nel Pacifico, contro l’espansione giapponese

    - Rainbow 3 era una evoluzione di Rainbow 1, ma con un’offensiva americana nel Pacifico, diretta contro il Giappone

    - Rainbow 4 era una espansione di Rainbow 1, a coprire entrambi i continenti americani, con il mantenimento di una postura difensiva nel Pacifico.

    - Rainbow 5, evoluzione del Rainbow 2, e destinato a diventare la base della strategia americana nella II G.M.), prevedeva l’esigenza di intervenire, a supporto degli alleati (Gran Bretagna e Francia) in Europa ed in Africa, dando priorità a quei teatri (‘Europe First’) e mantenendo una postura difensiva nel Pacifico fino a quando non si fossero rese disponibili forze sufficienti.

    - - -

    Il 30 giugno 1939 il Joint Planning Board approva una prima versione dei ‘Rainbow Plans’, con le modifiche suggerite nel corso del lungo dibattito. Per il ‘Rainbow 5’ si leggeva :

    << e. Joint Army and Navy Basic War Plan - Rainbow No. 5 :

    (1) Provide for the missions in a. [‘Rainbow No 1’ – difesa dell’emisfero occidentale – ndr]

    (2) Project the armed forces of the United States to the Eastern Atlantic and to either or both of the African or European Continents, as rapidly as possible consistent with carrying out the missions in a above, in order to effect the decisive defeat of Germany, or Italy, or both. This plan will assume concerted action between the United States, Great Britain, and France >>

    - - -

    Estate del 1939. Gli USA sono ancora impegnati nell’implementazione di Rainbow 1, che ha ovviamente la priorità, quando la situazione in Europa improvvisamente degenera … Si è costretti a valutare l’adozione anticipata di Rainbow 2, che implicitamente prevede comunque che gli Alleati occidentali (con supporto americano) possano resistere in Europa e che quindi gli USA possano impegnarsi a bloccare l'espansione giapponese nel Pacifico …

    Nel frattempo Roosevelt decide importanti cambi ai vertici … Vengono nominati Marshall e Stark al vertice delle due forze armate …


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    Estate del 1940 : la situazione in Europa è drammatica. La Francia è crollata, La Germania domina mezzo continente e la Gran Bretagna ha un assoluto bisogno di assistenza … Rainbow 2 e Rainbow 3 sono superati dagli eventi : non è pensabile avere ancora la speranza di poter condurre operazioni offensive nel Pacifico ... La priorità è l'Europa ...

    Ma il Giappone sta ampliando la propria zona di influenza e minaccia una ‘Dottrina Monroe’ asiatica : la cosiddetta ‘Sfera di Co-Prosperità’; il Presidente Roosevelt comunque decide di ‘mostrare i muscoli’ per fermare l’espansione giapponese …

    Queste decisioni improvvise e contraddittorie di Roosevelt ‘disturbano’ i pianificatori militari americani :

    ‘There were two policies of the President that especially disturbed the Army planners --- the policy of making a show of strength in the Pacific in the hope of discouraging the Japanese from taking any new moves in the Far East, and that of furnishing munitions to the British at the expense of the armed forces that the United States was undertaking to train and equip for combat. General Marshall evidently shared their anxiety over these developments.

    The U. S. Fleet, which had moved to Hawaii in April 1940 to conduct it : yearly exercises, received orders to remain at Pearl Harbor instead of returning to the west coast, as it normally did. On 27 May in answer to a question from Admiral James O. Richardson, the fleet commander, Admiral Mark stated that the fleet would continue there until further notice, with the purpose of dissuading the Japanese Government from moving southward to take advantage of the defeat of the -Netherlands and the desperate situation of Prance and Great Britain. The specific move that seemed imminent, as the battle of France drew to its disastrous end, was the occupation of French Indochina.

    The War Department stall believed that a show of strength in the Pacific might be taken by the Japanese Government as an occasion to open hostilities. On this ground the Army planners strongly objected to leaving the Pacific Fleet at Pearl Harbor. Though it might perhaps strengthen the hand of men in the Japanese Government who favored a long-range policy of avoiding conflict with the United States, the measure was not strong enough to bring about --- it was of course not meant to bring about --- a showdown decision on long-range Japanese policy. Its effect on short-range policy was to give the Japanese Government the option of ignoring the implied challenge or of accepting it on the most favorable terms. The Army planners believed that the United States should either withdraw the fleet from Pearl Harbor or prepare seriously for hostilities, consciously deciding "to maintain a strong position in the Pacific," and "in order to do so, to avoid any commitment elsewhere, the development of which might require the weakening of that position."

    The retention of the fleet in the Pacific might cause Japanese leaders to review and revise their plans, but it would act as a deterrent "only so long as other manifestations of government policy do not let it appear that the location of the Fleet is only a bluff."

    Quindi, nella primavera-estate del 1940, la ‘Battle Fleet’, che era sempre stata basata a San Diego, venne riposizionata nelle Hawaii, a Pearl Harbour. Il suo comandante dell’epoca, Amm. J.O. Richardson si oppose formalmente a questa decisione e venne rimosso, e sostituito con l’Amm. H.E.Kimmel. Lo ‘NAVY PLAN O-1, RAINBOW FIVE’ avrebbe successivamente stabilito definitivamente questo cambiamento :

    ‘CHAPTER IV. MOBILIZATION
    0401. At the date of issue of this plan, the U.S. Pacific Fleet has virtually mobilized, and is operating, with intensive security measures, from the Pearl Harbor base. It is expected, therefore, that the major portion of the Fleet can be ready for active service within four days of an order for general mobilization.’


    Ma la disposizione ‘avanzata’ della Flotta nelle Hawaii era contraria alla necessità di indirizzare il massimo sforzo verso l’Europa ed è pericolosa :

    ‘General Marshall then took up the worst situation that might develop in the Pacific - a surprise attack on Pearl Harbor. Various Army and Navy officers concerned, including the planners, had for several years taken note of the possibility that the first move, or one of the early moves, of Japan in a Pacific war would be to strike at naval installations at Pearl Harbor - or at the fleet, if the fleet were there. 'They looked for attacks by sea and air, accompanied by hostile activity on the part of Japanese in the Hawaiian Islands, and possibly followed by the landing of force

    La Flotta da Battaglia nella posizione avanzata a Pearl Harbour è esposta ad eventuali attacchi di sorpresa giapponesi : i vertici militari americani lo sanno, e lo temono ...

    - - -

    La situazione europea è talmente drammatica da costringere Roosevelt a dover ripensare ancora una volta le priorità … Churchill lo assillava con richieste giornaliere, e le analisi dell’ Intelligence e del Joint Board erano impietose … E’ necessario quindi implementare Rainbow 4, che prevede una postura difensiva nel Pacifico … e subito dopo il Rainbow 5, che prevede il coinvolgimento americano nella guerra europea, prima che sia troppo tardi ...

    In this crisis, American strategy underwent a critical review. Clearly the greater danger was in Europe, and RAINBOW'S 2 and 3 with their orientation toward the far Pacific were scarcely applicable.

    The defeat of France in June and the possibility that Great Britain might soon fall outweighed any danger that Japanese aggression could present to American security.

    Calling for an early decision from higher authority, the Army planners argued that since the United States could not fight everywhere — in the Far East, Europe, Africa, and South America — it should limit itself to a single course.

    Defense of the Western Hemisphere, they held, should constitute the main effort of American forces. The Army's concern about America's ability to meet a possible threat from an Axis-dominated Europe in which the British and French Navies might be employed against the United States was shared by the Navy. As a result, the joint planners began work on RAINBOW 4, which only a month earlier had been accorded the lowest priority, and by the end of May had completed a plan.

    The situation envisaged now in RAINBOW 4 was a violation of the Monroe Doctrine by Germany and Italy coupled with armed aggression in Asia after the elimination of British and French forces and the termination of the war in Europe. Under these conditions, the United States was to limit itself to defense of the entire Western Hemisphere, with American forces occupying British and French bases in the western Atlantic.

    Acceptance by the Joint Board of the RAINBOW 4 plan was the beginning rather than the end of the comprehensive review of strategy precipitated by Germany's startling success in Europe. Still in doubt was the fate of Great Britain and the French Navy, and American policy depended to a very large degree on these two unknowns. Possession of the British and French Fleets would give the European Axis naval equality with the U.S. Fleet and make possible within six months, the time required to make the captured fleets operational, hostile Axis operations in the Western Hemisphere. Since considerable time would be required to mobilize, equip, and train American forces, the planners asserted that "the date of the loss of the British or French Fleets automatically sets the date of our mobilization."

    During the dramatic weeks of May and June 1940, the President met with his military advisers frequently and discussed with them every major development of the war. On 13 June, shortly before the fall of France, he called in the intelligence chiefs of the Army and Navy for an evaluation of the situation, posing a number of specific questions. This request precipitated an interim review of the various courses of action open to the United States in the light of the rapidly changing situation. As the planners saw it, there were three alternatives:

    1. To maintain a strong position in the Pacific and to avoid commitment everywhere else.
    2. To make every effort, including belligerent participation, to sustain Great Britain and France.
    3. To take whatever measures were required to prevent Axis penetration into the Western Hemisphere
    .

    All three possibilities had already been considered in one or another of the RAINBOW plans, but, as the planners pointed out, the essence of the problem now was time. RAINBOW 4 was the best course to follow in this situation, in their view, and the end of British or French resistance, they held, should be the signal for American mobilization. On the morning of 17 June, the day after the planners had submitted their report, General Marshall discussed the problem with his immediate assistants. "Are we not forced," he asked, "into a question of reframing our national policy, that is, purely defensive action in the Pacific, with a main effort on the Atlantic side? We have to be prepared," Marshall told his staff, "to meet the worst situation that may develop, that is, if we do not have the Allied fleet in the Atlantic." The time had come, he thought, to mobilize the National Guard and to discontinue shipments to England of munitions that would be needed for American mobilization.

    On the basis of this discussion, the Chief of the War Plans Division, Brig. Gen. George V. Strong, recommended that same day that the Chief of Staff and the Chief of Naval Operations propose to the President as the basic policy of the United States:

    - first, a purely defensive position in the Pacific;
    - second, no further commitments for material aid to the Allies;
    - and third, immediate mobilization for hemisphere defense.


    These recommendations reflected the pessimistic and strongly conservative outlook of the Army staff at the time, a view the Army planner made no effort to conceal. His proposal, Strong stated frankly, was "a recognition of the early defeat of the Allies, an admission of our inability to furnish means in quantities sufficient to affect the situation, and an acknowledgement that we recognize the probability that we are next on the list of Axis powers. . . ."

    General Marshall and Admiral Stark approved General Strong's recommendations in principle on 18 June and directed their planners to outline the measures required "to effect an immediate mobilization of national effort for Hemisphere Defense."

    The result was a comprehensive review of national policy during the latter part of June by the War and Navy Departments, the State Department, and the President. With the study of the questions proposed by Roosevelt on the 13th, this review furnished an estimate of probable war developments and outlined the action required for full-scale mobilization and for aid to Britain and her allies. Though never approved by the President, the conclusion of the planners nevertheless reflected his views and constituted an important milestone in the development of U.S. strategy for World War II …

    By early November, President Roosevelt's re-election seemed certain and on the eve of the election Admiral Stark made the first bid for a firm and clear statement of American policy that would provide the basis for co-ordinated U.S.- British plans.

    It was the strongest and most comprehensive analysis thus far of the various courses of action open to the United States, the military effect of developments in Europe and Asia, and the close relationship between British fortunes and American policy. Known as the "Plan Dog" memorandum because the recommended course of action if the United States became a belligerent was contained in paragraph D ("Dog" in military parlance), Admiral Stark's study constitutes perhaps the most important single document in the development of World War II strategy.

    The central point of Admiral Stark's analysis was the recognition that American security depended to a very large extent on the fate of Great Britain. This note he sounded at the very outset with the assertion that "if Britain wins decisively against Germany we could win everywhere; but that if she loses the problems confronting us would be very great; and while we might not lose everywhere, we might, possibly, not win anywhere."

    L'establishment militare americano è contrario ad una guerra su due fronti e vorrebbe concentrare gli sforzi contro la Germania nazista ... richiede con insistenza che la posizione nel Pacifico venga rivista, con un atteggiamento più prudente, più difensivo ...
    - - -

    (segue)
     
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    Ultima modifica: 14 Novembre 2013
  3. rob.bragg

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    Inquadramento storico (segue)

    Il 12 novembre 1940 un Memorandum di 26 pagine, preparato dall’US Navy CNO (‘Chief of Naval Operation’), Amm. H.R.Stark, fu presentato al Presidente Roosevelt e al Joint Planning Board . Si basava sui presupposti enunciati in Rainbow 4 & 5 : una guerra su due fronti, a fianco di Gran Bretagna e Francia, contro l’Asse Berlino-Roma-Tokio; il Memorandum identificava CINQUE SCENARI/OPZIONI, MA SOLO QUATTRO PIANI :

    http://docs.fdrlibrary.marist.edu/psf/box4/a48b01.html

    Gli scenari e le opzioni :

    a) Guerra con il Giappone, senza alleati, come conseguenza di azioni nipponiche o per iniziativa

    (a) War with Japan in which we have no allies. This might be precipitated by Japanese armed opposition should we strongly reinforce our Asiatic Fleet or the Philippines Garrison, should we start fortifying Guam, or should we impose additional important economic sanctions; or it might be precipitated by ourselves in case of overt Japanese action against us, or by further extension of Japanese hegemony.

    b) Guerra con il Giappone, al fianco dell’Impero Britannico

    (b) War with Japan in which we have the British Empire, or the British Empire and Netherlands East Indies, as allies. This might be precipitated by one of the causes mentioned in (a), by our movement of a naval reinforcement to Singapore, or by Japanese attack on British or Netherlands territory.
    c) Guerra sui due fronti, con il bilanciamento delle forze e degli sforzi

    (c) War with Japan in which she is aided by Germany and Italy, and in which we are or are not aided by allies. To the causes of such a war, previously listed, might be added augmented American material assistance to Great Britain, our active military intervention in Britain's favor, or our active resistance to German extension of military activities to the Western Hemisphere.
    d) Offensiva nel Teatro Atlantico/Europeo/Mediterraneo (ATO / ETO / MTO), contro Germania e Italia

    (d) War with Germany and Italy in which Japan would not be initially involved, and in which we would be allied with the British. Such a war would be initiated by American decision to intervene for the purpose of preventing the disruption of the British Empire, or German capture of the British Isles.

    e) Rimanere al di fuori della guerra, preservando gli interessi americani e sviluppando le difese nell’emisfero occidentale.

    (e) We should also consider the alternative of now remaining out of war, and devoting ourselves exclusively to building up our defense of the Western Hemisphere, plus the preservation by peaceful means of our Far Eastern interests, and plus also continued material assistance to Great Britain.

    La opzione (e) NON FU NEMMENO PRESA IN CONSIDERAZIONE ...

    A fronte di ciascun scenario, Stark preentò dei piani; sinteticamente pone (a chi dovrà decidere) delle domande ed evidenzia le contro-indicazioni :

    IL PIANO (A)

    (A) Shall our principal military effort be directed toward hemisphere defense, and include chiefly those activities within the Western Hemisphere which contribute directly to security against attack in either or both oceans? An affirmative answer would indicate that the United States, as seems now to be the hope of this country, would remain out of war unless pushed into it. If and when forced into war, the greater portion of our Fleet could remain for the time being in its threatening position in the Pacific, but no major effort would be exerted overseas either to the east or the west; the most that would be done for allies, besides providing material help, would be to send detachments to assist in their defense. It should be noted here that, were minor help to be given in one direction, public opinion might soon push us into giving it major support, as was the case in the World War. Under this plan, our influence upon the outcome of the European War would be small.

    IL PIANO (B)

    (B) Shall we prepare for a full offensive against Japan, premised on assistance from the British and Dutch forces in the Far East, and remain on the strict defensive in the Atlantic? If this course is selected, we would be placing full trust in the British to hold their own indefinitely in the Atlantic, or, at least, until after we should have defeated Japan decisively, and thus had fully curbed her offensive power for the time being. Plans for augmenting the scale of our present material assistance to Great Britain would be adversely affected until Japan had been decisively defeated. The length of time required to defeat Japan would be very considerable. If we enter the war against Japan and then if Great Britain loses, we probably would in any case have to reorient towards the Atlantic. There is no dissenting view on this point.
    IL PIANO (C)

    (C) Shall we plan for sending the strongest possible military assistance both to the British in Europe, and to the British, Dutch and Chinese in the Far East? The naval and air detachments we would send to the British Isles would possibly ensure their continued resistance, but would not increase British power to conduct a land offensive. The strength we could send to the Far East might be enough to check the southward spread of Japanese rule for the duration of the war. The strength of naval forces remaining in Hawaii for the defense of the Eastern Pacific, and the strength of the forces in the Western Atlantic for the defense of that area, would be reduced to that barely sufficient for executing their tasks. Should Great Britain finally lose, or should Malaysia fall to Japan, our naval strength might then be found to have been seriously reduced, relative to that of the Axis powers. It should be understood that, under this plan, we would be operating under the handicap of fighting major wars on two fronts.

    Should we adopt Plan (C), we must face the consequences that would ensue were we to start a war with one plan, and then, after becoming heavily engaged, be forced greatly to modify it or discard it altogether, as, for example, in case of a British fold up. On neither off. these distant fronts would it be possible to execute a really major offensive. Strategically, the situation might become disastrous should our effort on either front fail.

    IL PIANO (D)

    (D) Shall we direct our efforts toward an eventual strong offensive in the Atlantic as an ally of the British, and a defensive in the Pacific? Any strength that we might send to the Far East would, by just so much, reduce the force of our blows against Germany and Italy. About the least that we would do for our ally would be to send strong naval light forces and aircraft to Great Britain and the Mediterranean. Probably we could not stop with a purely naval effort. The plan might ultimately require capture of the Portuguese and Spanish Islands and military and naval bases in Africa and possibly Europe; and thereafter even involve undertaking a full scale land offensive. In consideration of a course that would require landing large numbers of troops abroad, account must be taken of the possible unwillingness of the people of the United States to support land operations of this character, and to incur the risk of heavy loss should Great Britain collapse.

    Under Plan (D) we would be unable to exert strong pressure against Japan, and would necessarily gradually reorient our policy in the Far East. The full national offensive strength would be exerted in a single direction, rather than be expended in areas far distant from each other. At the conclusion of the war, even if Britain should finally collapse, we might still find ourselves possessed of bases in Africa suitable for assisting in the defense of South America.

    La ratio alla base delle considerazioni di Stark era stringente : non c'erano risorse immediate per una guerra su due fronti. La sconfitta della Gran Bretagna avrebbe determinato anche la perdita dei suoi possedimenti (e di quelli olandesi) a favore del Giappone. Non avevano quindi senso piani che dessero la priorità al PTO. Era necessario salvare l'Impero Britannico, in occidente, dal nemico più pericoloso e dal pericolo più imminente : la Germania ...

    Il Memorandum suggeriva quindi l’adozione dell’opzione ‘D’ : ‘Plan Dog’ (D = Dog nell’alfabeto fonetico US Army / US Navy)

    ‘I believe that the continued existence of the British Empire, combined with building up a strong protection in our home areas, will do most to ensure the status quo in the Western Hemisphere, and to promote our principal national interests. As I have previously stated, I also believe that Great Britain requires from us very great help in the Atlantic, and possibly even on the continents of Europe or Africa, if she is to be enabled to survive. In my opinion Alternatives (A), (B), and (C) will most probably not provide the necessary degree of assistance, and, therefore, if we undertake war, that Alternative (D) is likely to be the most fruitful for the United States, particularly if we enter the war at an early date. Initially, the offensive measures adopted would, necessarily, be purely naval. Even should we intervene, final victory in Europe is not certain. I believe that the chances for success are in our favor, particularly if we insist upon full equality in the political and military direction of the war.’

    ‘The odds seem against our being able under Plan (D) to check Japanese expansion unless we win the war in Europe. We might not long retain possession of the Philippines. Our political and military influence in the Far East might largely disappear, so long as we were fully engaged in the Atlantic. A preliminary to a war in this category would be a positive effort to avoid war with Japan, and to endeavor to prevent war between Japan and the British Empire and the Netherlands East Indies. The possible cost of avoiding a war with Japan has been referred to previously.

    I would add that Plan (D) does not mean the immediate movement of the Fleet into the Atlantic. I would make no further moves until war should become imminent, and then I would recommend redistribution of our naval forces as the situation then demanded. I fully recognize the value of retaining strong forces in the Pacific as long as they can profitably be kept there.

    Until such time as the United States should decide to engage its full forces in war, I recommend that we pursue a course that will most rapidly increase the military strength of both the Army and the Navy, that is to say, adopt Alternative (A) without hostilities.’

    E per quanto riguarda il Pacifico, Stark consigliava di rigettare qualsiasi idea di operazioni offensive iniziali ed illimitate (eredità del ‘Plan Orange’) ed invece ipotizzava una strategia difensiva, una guerra ‘limitata’, basata sul concetto di blocco economico e sul mantenimento della barriera della Malesia e sulla guerra alle comunicazioni ed al traffico nel resto del Teatro

    << ... Under one concept, allied strategy would comprise holding the Malay Barrier, denying access to other sources of supply in Malaysia, severing her lines of communication with the Western Hemisphere, and raiding communications to the Mid-Pacific, the Philippines, China, and Indo-China …>>

    Gli USA avrebbero dovuto limitarsi a rafforzare la linea difensiva costituita da Alaska, Hawaii, Fijii-Samoa-Gilbert Islands …

    << … United States defensive strategy would also require army reenforcement of Alaska and the Hawaiian Islands, the establishment of naval bases in the Fiji - Samoan and Gilbert Islands areas, and denial to Japan/of the use of the Marshalls as light force bases. … >>

    - - -

    Le conseguenze del Memorandum Stark (‘Plan Dog’) e le scelte del 1941 : Rainbow 5

    Durante la prima Conferenza Inter-Alleata, ABC-1 ('American-British-Canadian-1'), nel dicembre 1940-gennaio 1941 (ben 12 mesi prima dell'entrata UFFICIALE in guerra degli USA) , americani e britannici discussero la migliore strategia comune da adottare, partendo dal 'Memorandum Stark'. Alla fine, nella sostanza, le linee guida che furono decise erano in gran parte mutuate dal ‘Plan Dog’.

    Queste conclusioni saranno approvate il 22 gennaio dai Segretari alla Guerra e alla Marina degli Stati Uniti e il 23 gennaio dal Presidente Roosevelt.

    Il principio ‘Europe First’ (o ‘Germany First’) era stato ufficialmente sancito, da ABC-1, ma, per gli Stati Uniti rimanevano le contraddizioni del dispositivo ‘avanzato’ voluto da Roosevelt nel Pacifico e le direttive per un notevole rafforzamento delle difese nelle Filippine.

    - - -

    (segue)
     
    Ultima modifica: 14 Novembre 2013
  4. Arminio90

    Arminio90

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    Incredibile.
     
  5. roccia75

    roccia75

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    :wideyed: alla faccia della contestualizzazione!!! Non è un what-if, è una realtà parallela! :approved:
     
  6. rob.bragg

    rob.bragg

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    Point of Divergence

    Martedì 5 novembre 1940, le elezioni presidenziali avevano conferito, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, il terzo mandato a Franklin Delano Roosevelt, che, conscio del enorme diffusione dei sentimenti isolazionisti e non-interventisti nell’opinione pubblica americana, aveva promesso che mai avrebbe condotto il paese in guerra, limitando l’impegno a favore della Gran Bretagna al ruolo di ‘Arsenale della Democrazia’.

    Lunedì 20 gennaio 1941, mentre era ancora in corso la Prima Conferenza inter-alleata ABC-1, per la definizione di una strategia comune tra americani e britannici, alla Casa Bianca si tenne la cerimonia di insediamento per il nuovo mandato, e Roosevelt, come da cerimoniale, giurò nuovamente sulla Bibbia.

    Ma poche settimane dopo, il 4 marzo 1941, inaspettatamente il Presidente (la cui salute era diventata cagionevole già dall’anno precedente), durante una cerimonia pubblica, nel primo pomeriggio, fu colto da malore : si accasciò su una sedia mormorando : <<I have a terrific pain in the back of my head.>>; nel giro di meno di un’ora, alle 3:55 PM, nonostante l’intervento dei medici dello staff e del suo cardiologo personale, Dr. Howard Bruenn, morì, a causa di grave una emorragia cerebrale.

    La mattina del 5 aprile 1941 si tennero i funerali di stato.

    Il pomeriggio di quel 4 marzo 1941, il Vice-Presidente, Henry A.Wallace, era come al solito impegnato in Senato, del quale svolgeva il ruolo di presidente. Venne immediatamente raggiunto da una telefonata di Eleanor Roosevelt, che lo informò della tragica notizia, pregandolo di precipitarsi alla Casa Bianca. Poche ore dopo, in serata, con una cerimonia frettolosa all’interno della residenza presidenziale, giurò nelle mani del Presidente della Corte Suprema e divenne così il 33° Presidente degli Stati Uniti d’America.

    FDR dead.jpg

    Henry A. Wallace.jpg

    Henry A.Wallace era un uomo politico con alle spalle una carriera anomala, negli Stati Uniti dell’epoca, ed anche un personaggio sicuramente particolare. La sua famiglia era di ascendenza scozzese-irlandese, e di religione presbiteriana; erano emigrati in Pennsylvania due generazioni prima. Il padre era un agricoltore, ma anche l'editore di un giornale locale ed un professore universitario. Henry Agard nacque nel 1888 nello Iowa, dove passo infanzia ed adolescenza, frequentando le scuole statali e laureandosi, alla Iowa State Collage, in agraria.

    Ma Henry Agard aveva moltissimi interessi, era estremamente intelligente e curioso : si interessò di matematica e statistica, collaborando a livello universitario alla realizzazione di modelli di regressione e correlazione, divenendo come il padre professore, e contribuendo all’introduzione di metodi econometrici in agricoltura. Dal punto di vista spirituale, la sua curiosità lo spinse ad indagare religioni differenti da quella presbiteriana nella quale era stato educato, incluso alcuni misticismi esoterici in voga nell’epoca, per abbracciare, alla fine, almeno ufficialmente, il credo della Chiesa Episcopale.

    Nel 1933, in piena depressione, venne nominato Segretario all’Agricoltura nella prima Amministrazione Roosevelt : <<Wallace was a great secretary of agricolture, … In 1933, a quarter of the American people still lived on farms, and agricultural policy was a matter of high political and economic significance. Farmers had been devastated by depression. H.A.'s ambition was to restore the farmers' position in the national economy. He sought to give them the same opportunity to improve income by controlling output that business corporations already possessed. In time he widened his concern beyond commercial farming to subsistence farming and rural poverty. For the urban poor, he provided food stamps and school lunches. He instituted programs for land-use planning, soil conservation, and erosion control. And always he promoted research to combat plant and animal diseases, to locate drought-resistant crops and to develop hybrid seeds in order to increase productivity>>

    Ma nonostante il successo politico della sua attività come Segretario all’Agricoltura rimase, nei circoli di Washington, un personaggio ‘scomodo’ : progressista ante-litteram, anti-segregazionista in un epoca nella quale il razzismo era ancora diffusissimo, anti-colonialista; avrebbe scritto, alcuni anni dopo, un famoso discorso : <<The Century of the Common Man>>, nel quale tracciava le linee-guida per un mondo futuro di prosperità condivisa, nel quale colonialismo e sfruttamento economico avrebbero dovuto essere banditi.

    La sua candidatura a Vice-Presidente, nel ticket con Roosevelt per il terzo mandato fu molto osteggiata all’interno del Partito democratico e lo stesso Roosevelt dovette minacciare di rinunciare, per farla accettare …

    ed ora, Henry Agard, che pochissimo conosceva di politica estera e non si era interessato in modo particolare della crisi mondiale incombente, impegnato com’era per il ‘New Deal’, era Presidente …

    - - -

    Prima di ritirarsi per trascorrere la sua prima agitata notte da Presidente, all’interno della Casa Bianca, incontrò, in un brevissimo briefing i cinque personaggi più importanti dell’Amministrazione Roosevelt, che avevano chiesto un abboccamento urgente : il Segretario di Stato, Cordell Hull, il Segretario alla Guerra, Henry L. Stimson e quello alla Marina, Frank Knox, il Segretario al Tesoro, Henry Morgenthau, Jr. , e Harry Hopkins … gli anticiparono la richiesta per una conferenza, a brevissimo termine, su fondamentali questioni di politica estera e sulla guerra in corso in Europa ed in Cina, insieme ai vertici militari …

    Eleanor Roosevelt, all’arrivo alla Casa Bianca, gli aveva sussurrato : << You are the one in trouble now !>>

    - - -

    (segue)
     
  7. blizzard

    blizzard Moderator Membro dello Staff

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    Si preannuncia un lavoro monumentale Rob! confesso che non sapevo nulla dei piani di guerra degli USA e leggendo i primi due post non capivo dove finiva la realtà e dove iniziava il tuo (ma dall'intervento di Roccia vedo che non ero il solo ;) )
    Adesso con la morte di Roosevelt , e qualche veloce ricerca su internet, inizia a essere tutto piú chiaro. Sono proprio curioso di capire dove va a parare il nuovo presidente :)
     
  8. blubasso

    blubasso

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    Complimenti rob! Hai materiale per scrivere un libro, oltre che a una mod... :)
     
  9. rob.bragg

    rob.bragg

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    grazie a tutti :)

    Fino al PoD (post # 6) quello che ho scritto è tutto assolutamente storico e vero (anche se in alcuni passaggi un pò inquietante ...)

    Anche la morte di FDR rispecchia esattamente quella che fu; è solo anticipata di 4 anni, ma la malattia già c'era ... :cool:

    E il personaggio di Wallace è, IMHO, estremamente affascinante; una specie di JFK ante-litteram, o forse ancor più vicino - ideologicamente - a Bob Kennedy; sarebbe stato un Presidente giovane (52 anni), irlandese-scozzese, progressista, anti-establishment, ma di estrazione rurale : dal profondo Midwest dei campi dello Iowa invece che dalla colta Boston ... ;)
     
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  10. Lirio

    Lirio

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    Noooo.. Già finito... Ero già pronto con i pop corn....
    Avevo appena telefonato a Skype dicendo che al posto di history channel volevo B.C.
    No signorina, ma che before Christ, sta per Bragg Channel.
    Come non lo conosce?
    Disdico l'abbonamento!
     
  11. rob.bragg

    rob.bragg

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    Speravi di avere un programma storico 'a gratis' ... :p ...

    c'è gente che ci deve campare sui copyright :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO:
     
  12. blizzard

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    Ehi Rob quando arriva la seconda puntata? :)
     
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  13. rob.bragg

    rob.bragg

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    Il nuovo Presidente era all'oscuro quasi di tutto. Deve prendere conoscenza di moltissime cose : aspetti politici, diplomatici, militari, crearsi un suo nuovo staff e nominare nuovi Segretari; alcuni erano troppo legati alle lobbies di Roosevelt ... ci vorrà tempo ... siamo solo al 4 marzo 1941 :D
     
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  14. rob.bragg

    rob.bragg

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    Parlando seriamente, in termini di WitP-AE, mi sto accorgendo di quanto siano complessi ed incredibilmente intrecciati i 9 file principali che costituiscono il database. Non essendo auto-referenziati e lavorando via excel, qualsiasi modifica alle chiavi principali deve essere controllata e sistemata. Ma di parametri che creano link ce n'è una infinità, così come di campi dal significato ignoto ...

    In più, sapendo che a breve uscirà la nuova versione di DaBabes e forse anche la patch definitiva di WitP, ho deciso di aspettare e vedere queste nuove versioni, per evitare di fare un lavoro inutile. Nel frattempo sto raccogliendo una notevole massa di informazioni , su US Navy, US Army, e sto studiando le modifiche apportate a IJN / IJA in RA, ... :)
     
  15. Lirio

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    eh, mi raccomando, non fare il superficialone:D come tuo solito, che ci sono dei palati esigenti, qui...
     
  16. Mappo

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    Per quanto riguarda il Giappone pensi ad una IJN storica, ad una descritta come in RA oppure ad una IJN in versione Robbraggiottesca ?
     
  17. rob.bragg

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    Pensavo di sfruttare (per la parte navale) gran parte delle idee di RA, cioè rendere potenzialmente possibile la costruzione di ulteriori 2+2 Shokaku, altri CA Tone, ecc.ecc.; in fondo, con i limiti di produzione e risorse del Giappone, renderli potenzialmente possibili arricchisce solo le opzioni strategiche, ma non è detto che vengano poi realizzati e se si, solo a scapito di altro naviglio.
     
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  18. Lirio

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    per me ciò che decide Rob è giusto a prescindere, cioè, non ho capito una beata fava, ma mi sta bene a priori
     
  19. Mappo

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    Pensi che sarebbe possibile aggiungere dalla parte dei giapponesi qualche U-boot tedesco, (i tedeschi se ricordo bene avevano una base appoggio a Penang) e qualche corsaro oltre ai nostri Ramb, Eritrea, Carlotto, ecc. e i nostri sommergibili da trasporto?
    Il problema da quello che ho letto sul forum Matrix sarebbe principalmente il fatto di avere comandanti jappi al posto di comandanti tedeschi o italiani.

    In ogni caso penso che questa sarà la volta che mi cimenterò anch'io a WitP AE e chessarammai digerire il manuale e tutte le regole non scritte?:depressed: :stress:
     
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  20. Lirio

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    perché tu non ti sei ancora cimentato?
    non leggi il breviario di 300 pagine tutte le sere?

    comunque, se hai bisogno di un consiglio professionale ed iperspecialistico, lascia perdere i superficialoni come rob, amadeus, gygex ed similia, e rivolgiti ad un vero competente come me:ROFLMAO:
     
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