Questa è una domanda intelligente. Prima di tentare di rispondere ad un quesito cosi vasto ti ricordo che le macchine sono governate da uomini. I credo, in estrema sintesi, che i Tedeschi attribissero una notevole importanza al fattore umano. Erano convinti che volontà, organizzazione e coraggio potessero essere sufficienti a vincere al di la dei rapporti di forze sfavorevoli. Forse nemmeno loro avevano capito bene quale fossero le conseguenze del "nuovo secolo delle macchine". Di certo se le qualità umane possono avere un peso non trascurabile, non sono state sufficienti e soprattutto sono state affossate da tutta una serie di altri errori.
Corea e Vietnam sono state guerre perse per colpa del marketing, se il Vietnam avesse bombardato PH, ora il Vietnam sarebbe una landa desertificata e vetrificata e sarebbe stata archiviata come Mission Accomplished... Purtroppo non tutti i casus belli riescono col buco.
Hai perfettamente ragione. Sintetizzando ed estremizzando, è andata esattamente così. Per quello io NON dico che fossero idioti, ma che la loro strategia fosse assolutamente miope. Se scateni una guerra europea o mondiale, devi mettere in conto tutti i rischi, anche quello, altissimo, che le cose non vadano come pianificato; soprattutto se i potenziali avversari hanno quelle dimensioni, fisiche ed economiche (Impero Britannico, USA, Russia / URSS) e non sono (diversamente da altre nazioni) abituati a perdere ... Ma non sono cose confrontabili a) non erano guerre mondiali, ma locali b) lo scenario era profondamente cambiato; gli USA non potevano permettersi l'allargamento di quei conflitti a Cina e URSS c) In Vietnam non era una guerra convenzionale ... se parliamo di guerre non-convezionali (guerriglia ecc.) cambia tutto. d) e gli USA - in Vietnam - si sono auto-limitati e auto-sconfitti ciao
Beh ma la Germania che ne poteva sapere che gli USA, isolazionisti da sempre, sarebbero entrati in guerra è impegnati così tanto bello sforzo bellico (parlo soprattutto della WWI ma anche della WWII) P.S. Non parlo del Giappone, loro se la sono andata abbastanza a cercare diciamo
Nietzsche e Heidegger vs Rivoluzione Industriale ... Romanticamente ed esistenzialisticamente ... hanno perso ...
I legami economici, e soprattutto finanziari, transatlantici tra USA e Gran Bretagna, all'inizio del 1900, erano ormai consolidati; il tempo dei vecchi rancori completamente superato. E gli USA erano chiaramente deputati a prendere il posto dell'Impero Britannico (con il tacito consenso inglese) nel mondo ... i segnali erano molteplici, al di là della facciata 'isolazionista'. La Gran Bretagna, diversamente da quanto successo con la Germania, non aveva speso una parola contro il riarmo navale americano, che avrebbe messo ben presto a repentaglio la supremazia della Royal Navy quanto e forse più della KM ... I più importanti banchieri tedeschi, consiglieri economici del Kaiser, erano anche parenti (stesse famiglie) di quelli di Wall Street e conoscevano perfettamente la situazione ... non potevano dubitare che in caso di grave pericolo per l'Impero Britannico, gli USA non sarebbero scesi in campo ...
Secondo me un conto è la linea di governo, un conto è il volere della popolazione. Non credo che gli USA sarebbero rimasti in guerra con milioni di persone in piazza a manifestare contro la guerra. Infatti per l'ingresso in guerra furono necessari eventi importanti come l'affondamento del Lusitania e Pearl Harbour. Comunque concordo nel dire che la Germania fu miope, se scateni una guerra mondiale non puoi fare finta che gli USA se ne staranno silenziosi nel loro lontano continente
Cioè quello che dico da tempo.... ahahahhahahaahah la coerenza! Per la cronaca non lo penso nemmeno io che i Tedeschi siano idioti. Hitler pensava che con il suo piano di azioni e organizzazione delle forze armate ed economica che il rischio di sconfitta, sempre presente, fosse accettabile per la germania, ma era il suo piano di azioni e l'organizzazione delle forze armate ed economica ad avere punti deboli non riconosciuti che alla fine hanno reso certo il rischio di sconfitta.
Hitler 'pensava molto male' ... se l'obiettivo era Danzica (ma chi ci crede ?) o anche l'ennesima spartizione della Polonia, dopo l'annessione della Bohemia-Moravia e l'accordo con l'URSS i vantaggi della pace (e delle possibili pressioni diplomatiche) sarebbero stati ben superiori, senza rischi e con ritorni 'politici'. Ma Hitler non era Bismarck ... Se l'obiettivo era invece il 'Lebensraum' a oriente, il Drang nach Osten verso l'Ucraina ... la strategia era folle ... perchè in quel caso la guerra contro le Potenze Occidentali deve essere evitata assolutamente e quindi il problema di Danzica e delle Polonia deve essere affrontato e risolto in modo diverso, senza fretta, non 'manu militari'. Ma Hitler non era Bismarck ... In ogni caso, IMHO (ed al di là di discorsi puramente etici, ovviamente), la Germania dell'aprile 1939, dopo tutte le annessioni 'felicemente' concluse, aveva bisogno di un lungo periodo di pace e di migliori rapporti con l'Occidente ... non di una guerra europea. Da un tentativo di pacificazione, il III Reich ci avrebbe solo guadagnato ... a meno che la guerra non la scatenasse qualcun'altro ... No ... ('io penso' : No ...) I punti deboli erano perfettamente conosciuti ma erano anche inevitabili. Il sistema economico tedesco, in soli 5 anni di mobilitazione aveva fatto e dato il massimo. Di più e meglio era impossibile, in così poco tempo. Non c'erano le risorse sufficienti, non c'era valuta per importare le materie prime fondamentali, la Germania dal 1938 era - de facto - sotto embargo (e torniamo al discorso economico e finanziario...) ... e al problema della 'contestualizzazione' (l'opposto del 'senno del poi') ... Nella società tedesca del 1938 c'era un auto ogni 70 abitanti, in quella americana una ogni 10 ! La Germania non aveva le materie prime fondamentali (petrolio in primis) per una guerra meccanizzata moderna ... L'industria tedesca, semplicemente (a causa degli effetti della Grande Guerra, di Versailles e della crisi degli anni '20-'33), non era assolutamente adeguata a produzioni di massa. Basti dire che gli impianti più moderni per la produzione di veicoli, in Germania, erano quelli della Ford e della Gm (Opel) ...
Hitler mi ha sempre dato l'idea di essere un giocatore d'azzardo prestato alla politica. Tutta la sua carriera politica pare incentrata sul "proviamo e vediamo come va". Come ricordato non era Bismark, il quale probabilmente non ha mai fatto una sola azione azzardata in tutta la sua politica. Basti vedere il ridicolo putsch di Monaco e poi la sequela di provocazioni internazionali una volta assunto il potere, nella speranza di farla sempre franca. Non a caso fino al 1939 l'unica sconfitta la ebbe contro un giocatore d'azzardo come lui, mi riferisco alla crisi con Mussolini nel 1934 riguardo l'Austria.
Secondo me le "milioni di persone a manifestare contro la guerra", nella società USA (o UK) del 1940, sono poco plausibili, anche in assenza di PH. Al limite una forte opposizione del Congresso da gestire. Ciao.
oh no, giammai, non lo traduco per la plebaglia antipatrizia! ಠ_ರೃ december 1938, messere, sappiamo benissimo cosa successe e quali conseguenze avrebbe avuto in un Europa pacifica e con scambi liberi di materia prime... E le opzioni a disposizione della Germania, nei primi del '39 con quel crollo quasi verticale nella corsa agli armemanti, erano davvero poche. O guerra o guerra o famina.
o anche 'volto umano e mansueto', pacificazione con l'Occidente, fine dell'embargo 'de-facto', riduzione (pro-tempore) delle spese belliche e ricostituzione di riserve valutarie, importazione di materie prime barattate a prezzi d'amicizia con l'URSS, R&D ... e ... sviluppo silenzioso ... Ma Hitler non era Bismarck e ... probabilmente ... non aveva tutte le informazioni
Verissimo! Qualcuno direbbe che non hai contenstualizzato in un'epoca in cui la guerra era considerata il metodo naturale per risolvere le controversie fra gli stati.
Nel 1939, su una popolazione totale di circa 78 milioni di abitanti (incluso i Sudeti, escluso la Bohemia), la popolazione attiva era formata da circa 39,5 milioni di individui : fonte : Statistisches Jahrbuch 1939 - Kraftebilanz (Statistisches Reichsamt) gli addetti all'industria bellica erano circa 2.400.000, cioè il 6%. Un numero importante, ma molto meno rilevante di quanto ci si possa immaginare pensando all' 'incredibile militarizzazione' e 'programma di riarmo' voluto da Hitler ... penso che un terzo almeno fosse riconvertibile a produzioni civili 'similari' , nei settori dei veicoli, dei motori, dei cantieri navali, della R&D, ovviamente anche con sovvenzioni statali, ... e/o a produzioni (anche di armamenti) per l'esportazione, per raccogliere la valuta di cui la Germania necessitava assolutamente ... PS : notare come il livello di addetti dell'industria fosse relativamente basso (meno del 30%), per un paese come la Germania e per l'epoca (oltre che per un paese che pensava ad una politica 'di guerra'), con un 4% (1,5 milioni) di persone ancora legate agli impieghi domestici (alla faccia del nazional-socialismo ... )
ma a questo punto, spostare 2 milioni e mezzo di lavoratori dell'industria militare, non si trascinava dietro anche altri settori che vivevano di quelle commesse ? la galassia dei microsubfornitori, l'industria di trasformazione alimentare, le ferrovie (che erano appena state potenziate dopo il mezzo tracollo del '37), secondo me l'effetto a cascata che si generava interessava ben oltre i 2 milioni e mezzo di lavoratori di sopra. E dove avrebbero trovato i dindi per la riconversione ? Avevano già la benzina alle stelle E un altra annessione di qualche banca nazionale era fuori questione, di Austria ce n'è una sola. Mi sembra tutto troppo facile, dopo 5 anni di riarmo si cambia, così, da un semestre all'altro, e non so quando le altre nazioni sarebbero rimaste contente, non è mica che il resto del mondo agli armamenti non ci pensasse...
Più che altro la guerra era considerata uno strumento della diplomazia come gli altri. Questo non vuol dire che il procedere di Hitler fosse sensato, continue provocazioni prima sperando di non scatenare la guerra (1933-1938) e poi sperando di scatenarla secondo i desiderata della Germania (1938-1939) cioè limitata e da chiudersi in un paio di anni all'ovest per poi fermare l'URSS prima che superasse irrimediabilmente la Germania (direi nel '42-'44 in tempo di pace). Pensiamo al periodo '33-'35, in due anni Hitler è riuscito a portare contro la Germania contemporaneamente Francia, Regno Unito, Italia, URSS e Cecoslovacchia e solo grazie ad errori diplomatici delle altre potenze poté uscire dal vicolo cieco in cui si era ficcato in soli due anni. Bismark era pienamente consapevole nell'usare la guerra al servizio della diplomazia, se metti Hitler al posto di Bismark tenterebbe di unificare la Germania dichiarando guerra a tutti gli altri stati tedeschi contemporaneamente.
Non sto dicendo che fosse facile, ma all'interno dei confini non c'erano problemi finanziari; lo Stato avrebbe potuto inaugurare qualsiasi tipo di grande progetto, finanziandolo con denaro stampato o MEFO, senza creare inflazione (dato che i prezzi erano controllati e centralizzati) e l'eccesso di circolazione monetaria avrebbe potuto essere convogliato - forzosamente - verso titoli di stato, per il bene della nazione (evitando quindi i problemi del 1923-28); e poi, comunque, molti di questi grandi progetti avrebbero potuto essere 'ambivalenti' ... I problemi finanziari, che ponevano dei limiti all'ulteriore espansione dell'economia in genere e di quella bellica in particolare derivavano dall'impossibilità di importare e pagare le materie prime necessarie ... finchè si rimaneva all'interno dell'aera del Reichsmark, quasi tutto era possibile, anche se non facile ... Quindi, IMHO, la guerra era necessaria per espandere l'industria bellica (andando a prendersi con la forza quello che mancava); non era necessaria se si accettava, pro-tempore, una redistribuzione interna delle risorse ...
questo è la seconda parte del problema ... cosa avrebbe fatto il resto del mondo occidentale di fronte ad un III Reich che, dopo le annessioni, si fosse presentato con una volontà di 'pacificazione' ? Si sarebbe ripresa la politica dell' 'Appeasement', avrebbe tolto l'embargo (de-facto), o avrebbe cercato comunque un casus-belli ? E se il III Reich avesse inaugurato la nuova politica forte dell'accordo con l'URSS, che garantiva materie prime, grano e pace ed est almeno per qualche anno ? Quanto sarebbero pesati (e da quando ?) gli eventi del dicembre 1938 ?