Ho bisogno di un training: Come si gestisce il pool dei piloti? Come si settano i valori per entrare in servizio (exp, def, air) e a quali valori conviene metterli? Cosa succede in pratica nel gioco, mese per mese? Come di decide quanti piloti e con quale esperienza entrano nelle squadriglie? Come si mandano i piloti esperti ad allenare gli inesperti? Dato che sono molto imbranato, se potete eventualmente allegare un'immagine fate cosa oltremodo gradita, grazie.
1. non ho capito la domanda; 2. non si settano, semplicemente decidi te quando è il momento di trasferire i tuoi piloti dalla squadriglia al pool; 3. succede quello che decidi debba succedere; 4. non ho capito la domanda; 5. sebbene qualcuno sostenga che la presenza di piloti esperti in una squadriglia piena di pivelli ne acceleri l'apprendimento, dopo 3 anni di gioco posso dirti che a mio avviso non è così, i piloti esperti non servono per l'addestramento. Ok, dopo le mie inutili risposte vediamo se riesco a darti una breve (brevissima) infarinatura su come procedere per addestrare i tuoi piloti. Si comincia scegliendo una squadriglia da dedicare all'addestramento, riempiendola di novellini (exp 30-35) ed assegnandogli la missione per cui vuoi che si allenino: - (riquadro giallo) - scegli From...Replacement (35) (così selezionerai soltanto novellini che sono in accademia); - (riquadro rosso) - clicca su Get *** Pilots (così riempirai la tua squadriglia dei suddetti novellini); ed ecco tutti gli sbarbatelli assegnati alla squadriglia, come vedi (dai punteggi medi delle skill che vedi tra parentesi in alto) non sanno nè leggere nè scrivere, mandandoli al fronte adesso morirebbero tutti subito dopo il decollo: Una volta fatti allenare per qualche mese sulle skill che ti interessano (in questo caso Air, Staf & Def) vedrai una schermata simile: come puoi vedere dalle medie delle skill allenate (riquadri rossi, al massimo puoi allenare una singola skill fino a 70), questi piloti sono pronti per essere mandati nel reserve pool, pool da cui attingerai per rimpiazzare le perdite delle squadriglie di prima linea. - (riquadri gialli) - scegliendo To pool: Reserve e cliccando più volte su Release ** pilots farai in modo che tutti questi piloti diventino disponibili come riserve. Un piccolo esempio pratico Andiamo nella nostra squadriglia di addestramento e decidiamo di mandare nel reserve pool il nostro amico Fujimoto T: a questo punto selezioniamo la squadriglia cui lo vogliamo assegnare e clicchiamo su Request Veteran: filtrando i piloti (scegliendo le riserve per i fighters) ci apparirà la lista di tutti i nomi presenti nel reserve pool con le rispettive caratteristiche...andiamo a cercare il nostro amico...eccolo qua, Fujimoto T! selezionandolo e confermando la decisione, assegneremo il nostro amico alla squadriglia da noi desiderata. Spero questa breve (brevissima) infarinatura possa esserti utile, spiegare l'addestramento per filo e per segno è piuttosto difficile se non impossibile...d'altra parte quello che so l'ho imparato da solo o leggendo le discussioni già presenti su NWI e sul forum Matrix. Se hai altre domande (anche decine, ma specifiche!...non: come si gestisce il pool piloti? ) spara pure, tenteremo di darti una mano.
Ok, grazie @cohimbra Ovviamente, la tua breve (brevissima) infarinatura è per me una manna dal cielo, la studierò con attenzione, grazie davvero, senza ironia, sei gentilissimo, come sempre (a dire il vero speravo rispondessi anche tu). Del resto, almeno il 70% dell cose che so, stimo per difetto, le ho apprese da te. Faccio outing: il motivo per cui ho fatto domande ad minchiam (e me ne scuso) sta nel fatto che sono al lavoro, sto cazzeggiando tra telefonate, ultimi appuntamenti, rompiture di cazzo e auguri, e non avendo il gioco sotto mano non riesco ad essere più preciso perchè non ho le schermate davanti e vado a memoria, e fino a domani pomeriggio (vigilia di Natale) non avrò la possibilità di metter finalmente le mani sul mio amato giochillo, e volevo esser sicuro di aver materiale per la mia sarabanda natalizia. Sai com'è, nel pomeriggio di Natale, finiti i riti familiari, iniziano i miei, che brevemente (so che aneli saperlo) fanno grossomodo così. Mettitevi comodi e ascoltate, se vi và. Via i vestiti natalizi di rigore, con un tocco di rosso che fa festa, salutato l'amato parentame, con la panza pienotta dal pranzo luculliano, ma autocontrollato nel tasso alcolico al solo fine ludico foriero di battaglie, mi dirigo immantinenti a casetta, dove, riposto il suddetto vestiario festivo, vado nella mia cameretta da letto, e scelgo l'abito più comodo possibile, solitamente una tutazza morbidosa, con tanto di ciabattozze comodose (senza i puffi, però), il tutto contornato di vestaglione da camera annodato in vita che ho battezzato "il segno del potere". Quindi, dopo aver stipulato un rigoroso contratto, con clausole vessatorie allegate scritte solitamente in carattere minuscolo a più pagina, esercito, come rigorosamente previsto, il mio diritto sacrosanto ed inviolabile al totale ed incontrastato ritiro in clausura. Dicesi clausura il ritiro nel mio sperduto eremo, nel mio buio antro, il mio caldo rifugio, nel mio occulto anfratto. Tale luogo ameno, nel quale ab illo tempore cullo il mio fanciullino, consiste in una sorta di zona franca della casa. Lì, la legislazione vigente non ha vigore, si applica il duty free e si entra con passaporto, bussando e con parola d'ordine. Indi poscia, vestito del suddetto abbigliamento sontuoso, vestagliato con sciarpozza in caldo lana, leggiadro come una faina e tronfio come un imperatore romano, senza senso di colpa alcuno, ma anzi altero e signorile, avanzo altezzoso nel corridoio verso il mio ambito rifugio. Un fugace saluto, una pasturatina ai coccodrilli ed una carezza ai due leoni, ed entro nel mio antro. Chiudo la porta, segnale inequivocabilmente riconosciuto come messaggio analogo all'alzarsi del ponte levatoio, previo inserimento della segreteria telefonica e spegnimento del cellulare, segnali chiaramente indicati nel citato contratto come elementi attestanti la dichiarazione del convenuto NSCNCSPN (non sento cazzi, non ci sono per nessuno). Inspirando l'aria di libertà che mi promana dal luogo chiuso, abbasso lievemente le persiane, e tiro le tende, poichè mi dà fastidio anche solo la alquanto remota ed assolutamente improbabile ipotesi che una vicina maniaca dell'ultimo piano del palazzo di fronte, armata di telescopio comprato di seconda mano per seguire il marito appassionato al circolo degli astrofili, non sapendo come meglio dilettarsi, in luogo di vedere un film con il Bradd Pitt seminudo di turno preferisca, col suddetto attrezzo indebitamente usato, spiare me che gioco al piccì, praticamente in abbigliamento antisesso. In ogni modo, un professionista del cazzeggio non lascia nulla al caso, e pondera ogni remota, per quanto improbabile, eventualità. Avrò naturalmente acceso l'alberello natalizio, che la porta a vetri mi consentirà di vedere, che mi dà tanto atmosfera, e le lucine colorate alla finestra. Quindi, mi recherò al mio tavolone, opportunamente ricoperto di carte, cartine e cartoni, scatole di modem del pleistocene, confezioni di pennarelli consumati dal tempo però con tanti colori, libri misti di lavoro e cazzeggio, un numero imprecisato di fogli, la maggior parte assolutamente inutili ma con alcuni documenti importanti che non troverò mai se mi dovessero servire (ah, ma erano qui?), e poi naturalmente più computer collegati in rete che tanto ci gioco da solo, un paio di stampanti che però una non so come si scaricano i driver e l'altra la devo riparare ma tanto per stampare basta che tengo col dito i fogli che funziona lo stesso, il pianoforte a muro dietro la poltroncina che non uso da lustri ma che ricordo solo un pezzo a memoria e non so più perchè, e una moltitudine indescrivibile di oggetti che per brevità non sto a descrivere, ma che per effetti strani della storia, non levandoli mai, si accumulano, motu proprio, senza che io ne abbia alcuna colpa, è chiaro, ma liberamente inserendosi sul citato tavolone di prorpia sponte, liberamente, anche se io vengo sistematicamente tacciato di disordine, mentre a me appare chiaro, appena lo vedo, che quell'apparente confusione non è altro che un universo creativo nel quale, ovviamente, nulla si crea e nulla, per converso, si distrugge. Forte di tale mia indimostrabile, nè confutabile, convinzione, ho provveduto ad inserire, da tempo immemorabile, una clausola contrattuale che impone che nella citata zona franca non possano avere accesso persone deputate a qualsivoglia forma di pulizia, nè mosse da incomprensibili pulsioni all'ordine, giacchè tali pur non disprezzabili istinti, in altri ambiti è chiaro ed in altri contesti, possono risultare invero oltremodo deleterie al mio benessere psicofisico, se tali considerazioni sono circoscritte, nello spazio e nel tempo, al mio eremo quanto al primo, ed al mio libero, quanto al secondo. Sicchè, spenta la luce d'ordinanza, accesa la lampadina a muro di colore blu tenue, e poi inserita la mia lampada con luce calda e soffusa sulla scrivania, mi trinceo dietro la barriera di cartone nero, da me orgogliosamente costruita con tanto di nastro adesivo incollato ai lati del monitor, con tettuccio rimovibile, poichè avevo fulgidamente scoperto che tale barriera, a mò di cabina, mi isolava completamente dal mondo esterno, e mi consentiva non già di migliorare le mie penose prestazioni nei simulatori di volo o di guida, ma certamente, indossate le cuffie, di incrementare a dismisura il mio ardito coinvolgimento, da un lato, e il mio distacco dalla noiosa realtà, dall'altro. Già che funziona - perchè toglierla? - avevo osservato, facendo valere un articolo del suddetto contratto. Così, tazza in fine porcellana riempita di tè inglese, fatta con le mie manine contando le foglioline ad una ad una, che fa tanto dispari di inghilterra, non mi resta che disporre la coperta rossa natalizia sulla poltrona, a mò di rivestimento, e quindi, alla bisogna, disporre sulla ginocchia la copertina del nonnetto, che star fermo ore e ore può dare fastidio. Da lì, un'ultima occhiata compiaciuta, durante il caricamento, alla palta che si sarà autocreata sul suddetto tavolone (toh, quei funghi la settimana scorsa non c'erano ancora), e poi via, lobotomizzato, per un numero imprecisato di ore che comunque pone la definizione della cosiddetta "ora di cena" in un alveo imprecisato, in un intorno molto ampio, che può andare (raramente) da quella solitamente praticata nei paesi scandinavi a quella (più frequentemente) applicabile ai cantanti rock al termine di una defatigante nottata, come del resto il citato contratto espressamente consente, in funzione essenzialmente giammai dello scazzo o stanchezza, essendo il sottoscritto ben allenato e motivato al tour, ma soltanto dei languori della fame, i quali del resto, per via del citato luculliano non potranno, prima di un ragionevole ed ampio lasso di tempo, farsi sentire. Mi rendo conto, e così certamente commenteranno i disgraziati lettori, che tale puntuale descrizione fosse probabilmente pleonastica o financo inopportuna, ma solo all'apparenza. Mi permetto umilmente di sottoporre all'attenzione di voi SM e TSM la concedibile attenuante che tale straordinaria circostanza - quella di un periodo di auspicata irrefrenabile libertà - ingenera in un individuo di per sè già normalmente impreparato ed indegnamente versato alla causa dei wargame, indebitamente ospitato in questo consesso di competenti e volonterosi studiosi del gioco nelle sue forme più elevate, che per mia deprecabile colpa viene sovente abbassato a ben più profani, e talvolta ridicoli, dibattimenti. Tuttavia, spero che converrete che la descrizione del contesto fosse opportuna per consentirmi di ricevere la vostra, ancora una volta, non dovuta ma benevola assoluzione. Stai comunque tranquillo Coh, che, in previsione di tale ambito, auspicato ed oltremodo anelato ritiro, studierò con attenzione domani pomeriggio la lezione, e tornerò con domande così debitamente dettagliate e rigorosamente puntuali che ti farò vedere che l'allievo ha doverosamente studiato, muovendoti a sincera e incredula commozione. Anzi, farò domande insolitamente intelligenti, di cui saprò già la risposta, appositamente ideate ed astutamente formulate, per farti vedere che sono approfonditamente preparato e ampiamente documentato sulla tua lezione, con atteggiamento subdolamente PLS (pedante, lecchino e servile). scherzo! scherzo! scherzo!
Due domande incomprensibili ( non per me che sarebbe normale ,ma per @cohimbra che,insomma mi pare un SM qui) su cinque. Sono ancora indeciso se @Lirio stia migliorando o peggiorando.
Sono a con influenza (sfiga biblica) siate comprensivi, sono meno lucido del solito. Partiamo dal replacement: Ancora sul replacement Sul training command: Me ne torno nel lettuccio, Buon Natale a tutti.
Base Pearl Harbour: scegli un comando che appartenga al comando aereo che è lì basato od un comando suo sottoposto; cliccando sul comando giallo appaiono tutte le scale di comando Automatic: io preferisco manuale così decido io cosa fare Sweep o escort: con escort io faccio la CAP o la scorta agli aerei d'attacco, sweep invece è una missione offensiva di pulitura di un certo spazio aereo, direi che è una missione di superiorità aerea Ci sono solo 6 aerei: per sapere se ti arriva qualcosa guarda nel centro della tabella sotto a "disband group" troverai "replecement on od off" sotto a questa scritta ci sono i numeri di aerei eventualmente disponibili. Strafing: vuol dire mitragliamento e si fa a 100 piedi Training a 100: non lo consiglio sempre perchè si rischi di dimenticarlo per molti turni e allora qualche pilota novellino va in esaurimento nervoso e muore precipitando Capitano rosso: serve a farti vedere il capo squadriglia, a volte però non è presente e non so perchè. Tenente Parker: esatto va in TRACOM e fa l'istruttore. Più istruttori dovrebbero servire ad innalzare il livello qualitativo delle scuole di volo ma francamente io, dopo che ne ho imboscati 3/4 piloti gli altri cazzuti li tengo dove serve fronteggiare i Jap che sovrastano sempre gli americani. Probabile che in una situazione più tranquilla ne mandi altri alle scuole di volo, non fosee altro per non rischiare di veder morire al fronte tanti celebri assi! Pool o group: non ho esaminato bene la questione Ciao e ancora buone feste, DI GUERRA!!!!
8: credo che il TRACOM serva ad accelerare la formazione dei piloti e non ad averne di skill più alta, e poi credo ce ne vogliano una decina almeno nel tracom 9 se release nel Group lo metti a riposo e resta nella squadriglia, se release nel pool va nella riserva a disposizione e da lì lo puoi spostare in un'altra squadriglia
6. Con altitudine settata a 2.000 (per tutte le skill tranne che per le Low Bomb, sia navali che terrestri; in questo caso l'altitudine da settare è 1.000) e range=0, tengo i piloti in training 100% per mesi e mesi senza alcuna perdita, nè di piloti nè di aerei. Per quel che vale io gli fornisco anche un supporto aereo adeguato. Ho ritrovato una tabellina che a suo tempo mi aiutò molto, la posto qui visto il titolo della discussione (e comunque la trovare nel documento di Damian, quello sull'economia jappo): 7.A volte non è presente perchè il capitano della squadriglia non fa parte della stessa; 9.Mandare un pilota nel Group Reserve significa farlo diventare una riserva (non vola) del gruppo stesso, il suo nome quindi non sarà selezionabile come rinforzo per le altre squadriglie, rimarrà legato alla sua. All'opposto, inviare un pilota nel Pool Reserve significa renderlo disponibile (come riserva) per ogni squadriglia che lo richiederà, viene infatti inviato nella riserva generale perdendo così il 'legame' con la sua squadriglia di appartenenza.
SI ma attenzione che se si manda un pilota esperto nel pool riserva e lo si lascia li', questo perde esperienza, almeno così' leggevo sul forum Matrix.