Situazione in Siria aggiornata al 1 luglio: La fonte è Thomas van Linge, un attivista olandese. C'è anche la mappa dell'Iraq.
Dopo circa 800 anni ecco che torna la Jihad: Abu bakr al- Baghdadi, il "califfo" autoproclamato dello "Stato islamico" che si estende fra l'Iraq e la Siria ha dichiarato "Coloro che possono immigrare nello stato islamico dovrebbero farlo perché l'immigrazione nella casa dell'islam è un dovere. Affrettatevi o musulmani a venire nel vostro stato. E' il vostro stato. La Siria non è per i siriani e l'Iraq non è per gli iracheni.Questa terra è per i musulmani, tutti i musulmani. Questo è il mio consiglio per voi. Se lo seguirete, conquisterete Roma e diventerete padroni del mondo, con la volontà di Allah."
Mi sa che il Califfo ha le idee un po' confuse, è da qualche secolo che Roma non conta più nulla, credo dovrebbe aggiornarsi su quali sono le città che dominano il mondo.
L'Arabia Saudita schiera 30.000 uomini al confine iracheno. Dall'altra parte della frontiera non c'é nessuno. http://www.nbcnews.com/storyline/ir...30-000-troops-iraq-border-state-owned-n147186
Chi sarebbero gli ADF (quarta voce sotto la colonna Rebels nell'ultima mappa che hai postato)? Che cosa teme? Che il Califfato si estenda ad oriente? Al momento non so nemmeno come facciano a controllare tutta quell'area con soli 12.000 uomini, figurarsi attaccare l'Arabia Saudita. Il senso di questa mossa mi sfugge, anche fosse soltanto un avvertimento del tipo "non siamo l'Iraq, i ns uomini sono pronti a combattere"...l'ISIS non è formato da un branco di disperati, hanno dimostrato di sapere piuttosto bene fin dove potersi spingere (vedi la 'frenata' alle porte di Baghdad).
Mah, visto che l'Arabia Saudita con il Qatar è il principale finanziatore di un po' tutte le varie milizie sunnite e quindi anche di ISIS, la mossa non dovrebbe essere tanto contro ISIS quanto per mettere ancor più in agitazione il governo irakeno, poi è chiaro che se ISIS dovesse arrivare veramente ai confini con l'Arabia Saudita i sauditi cambierebbero atteggiamento certi tagliagole sono i benvenuti finché se ne stanno altrove, se si affacciano sulla soglia di casa cambia tutto.
Ho letto che le truppe irachene hanno abbandonato le postazioni sul confine con l'AS (il motivo però non lo spiegano, ma qualcosa dev'essere accaduto), che ha quindi reagito inviando truppe in loco a tappare il buco.
Forse il governo irakeno sta semplicemente raccattando da tutte le parti soldati da inviare contro il califfato, le dimensioni del collasso subito dalle forze irakene devono essere molto pesanti e probabimente si sta raschiando il fondo del barile prima di legarsi mani e piedi mettendosi nelle mani delle milizie sciite che si stanno formando nella capitale, evidentemente il governo irakeno non ritiene che in questa fase le forze saudite alla frontiera costituiscano un pericolo o per lo meno un pericolo peggiore di ISIS
Secondo me con la proclamazione del Califfato hanno fatto sorgere qualche malumore a Riyad, a meno che non sia previsto di mettere il titolo onorifico nelle mani di casa Saud.
Questo mi sento di escluderlo, i Saud non sono ben visti dai movimenti duri e puri, dai salafiti in particolare. Ma la mia conoscenza di queste dinamiche è piuttosto vaga nonchè scarsa, quindi potrei anche essere in errore.
A quanto pare (é da verificare la veridicitá dell'annuncio, come scritto nel seguente articolo) ISIS ha minacciato direttamente La Mecca!! http://www.huffingtonpost.com/2014/07/01/isis-destroy-kaaba-mecca_n_5547635.html?ir=Religion
Se pensiamo che sicuramente i sauditi fossero dietro all'ISIL, no. A meno che anche qui c'è la finta del darsi contro invece si amano. Però se pensiamo all'ISIL come appoggiato da spezzoni di società della penisola o da emirati minori, può aver senso.
Secondo me sì visto che, se così fosse, gli USA avrebbero cercato di danneggiare Russia e Iran regalando alla prima il pretesto per prendersi la Crimea e al secondo il pretesto per prendersi un terzo di Iraq. Secondo me l'ISIS sta facendo la scommessa della vita nella sua ormai decennale competizione contro Al Qaeda. Le varie anime del terrorismo islamico due cose hanno in comune: un rispetto fanatico dei precetti islamici nella loro accezione più radicale e temporale e la tendenza a dividersi e odiarsi come neanche un circolo di veteromarxisti. Prendendo possesso di un proprio Stato e dichiarando il Califfato (e ricordiamoci che il califfo, mutatis mutandis è il Papa Re dell'Islam, o il Cesare Papa, quale che preferite, comunque l'unica figura centrale di riferimento religioso e politico prevista dall'Islam) l'ISIS ha la possibilità di infliggere il colpo mortale ad Al Qaeda e superare le divisioni fra terroristi islamici riunendo tutti i gruppi sotto di sé e svuotando il rivale. Ovviamente, perché la scommessa riesca devono riuscire a tenere saldo il loro nuovo Stato, espanderlo e sperare gli dica bene e che alla prima chiamata siano più i gruppi di terroristi sunniti che risponderanno positivamente di quelli che li dichiareranno eretici. Per intanto coi gruppi del Maghreb pare gli stia andando bene: http://www.rainews.it/dl/rainews/ar...ica-b841d72e-ced9-46c7-b374-5be0c0ee0de3.html