in realtà un casus belli come quello per la Crimea e quello dell'Iraq potrebbero essere delle esche non da poco: in fondo alla Russia era andata "bene" già due volte, in Abkhazia e Cecenia, e la Crimea era una "preda" non da poco, difficile resistere alla tentazione di alzare la posta, questa volta. E magari l'Iran ha pure "accordi" di "pseudo-amicizia" con gli USA: aiuta gli americani in quello che potrebbe rivelarsi un bubbone "fatale" per gli USA e tutto l'Occidente, ed in cambio quest'ultimi ripensano l'assoluto divieto al programma nucleare. Quest'ultima mossa (parlo di "chiudere un occhio" sul programma nucleare iraniano) potrebbe tra le altre cose inserirsi in un progetto di controbilanciamento del potere del Pakistan, stato sunnita (e quindi possibile alleato dell'ISIS) e con accesso all'atomica.
Ma oltre all'ISIS ,che ha sconfinato in Irak qualche settimana fa,in Siria non succede piu' nulla,oppure semplicemente l'attenzione di tutti si e' spostata sull'Ucraina,Gaza etc.? Calma piatta o disinteresse generale?
La seconda che hai detto (cit.). Credo. Effettivamente sia in Siria sia un Iraq sembra che ci sia uno certo stallo. Se non sbaglio, Assad deve ancora liberare Aleppo, mentre in Iraq stanno pensando al da farsi. Ma imho presto si muoverà qualcosa, un tacito accordo tra Baghdad e Damasco per schiacciare l'ISIS mi sembra naturale.
I terroristi di ISIL ieri hanno distrutto la moschea del Profeta Giona a Mosul, si tratta di una moschea del VIII secolo costruita sopra una preesistente chiesa cristiana, secondo la tradizione nella cripta vi è la tomba del profeta Giona. Uno dei luoghi di culto più caratteristici di Mosul. Nei giorni scorsi la tomba era già stata distrutta a colpi di mazza,ora si è completata l'opera. Risulta che almeno 16 ulema sunniti siano stati uccisi dai terroristi fra gli altri motivi anche per aver protestato per la cacciata dei cristiani. Mentre il 20 luglio era stato dato alle fiamme l'Arcivescovado siro cattolico di Mosul e la quasi totalità dei cristiani residenti era stata costretta ad abbandonare la città dopo essere stata spogliata di tutto. Per quanto riguarda gli sviluppi militari, mi sembra di aver capito che ISIL stia spostando le proprie truppe verso la Siria in direzione di Aleppo, quindi a meno di qualche controffensiva governativa in Irak, le operazioni militari dovrebbero tornare a incentrarsi in Siria.
Ho sentito alla radio che l'ISIL ha intimato anche ai curdi di lasciare la zona. Chissa' che i curdi non gli facciano un po' il culo,e' possibile?
I curdi della zona di Mosul sono solo dei civili con famiglie, donne, vecchi e bambini, sono privi di armi e di strutture militari. Non potranno che fare come hanno fatto i cristiani, cioè fuggire. Probabilmente seguiranno la stessa strada dei cristiani che si sono rifugiati a nord nel Kurdistan irakeno o nella piana di Ninive dove per il momento si è creata un'enclave di cristiani e curdi a Qaraqosh, protetta da una milizia cristiana assira e da forze regolari curde. Sempre riguardo ai curdi, ma in Siria, ISIL ha iniziato ad attaccare le milizie del Pyd, il principale partito curdo siriano nella provincia di Ain al Arab al confine con la Turchia. Il Pyd fino ad ora si era mantenuto neutrale nella contesa fra ribelli e il regime di Assad. Isil ha poi avuto la meglio nei confronti dei cugini di Jabhat al Nusra nella provincia di Deir Ezzor e ne ha occupato l'omonimo capoluogo, dove per altro alcuni quartieri e una base aerea sono ancora in mano ai governativi. Secondo alcuni osservatori Assad si astiene dall'attaccare le forze di Isil proprio per sfruttare a proprio vantaggio gli scontri che contrappongono tutte le altre forze ribelli agli uomini di Isil. Pare che da gennaio ad oggi questi scontri abbiano portato alla morte di almeno 8.000 ribelli di ambo gli schieramenti.
http://it.euronews.com/2014/08/03/i...Feed:+euronews/it/news+(euronews+-+news+-+it) http://www.direttanews.it/2014/08/0...ord-lonu-lancia-lallarme-tragedia-umanitaria/
Spero di non essere frainteso, non intendo suggerire uno scontro fra civiltà perché non si tratterebbe di questo, ma con tutte le volte che il cosiddetto Occidente (Europa, USA e Canada) è intervenuto pesantemente in Medio Oriente senza una ragione seria perché non intervenire proprio adesso che una ragione seria c'è? Direi che dare un mano ai curdi e agli sciiti a contenere il Califfato sarebbe cosa giusta e saggia
Dai una mano ai curdi, si inalberano la Turchia e l'Iraq. Dai una mano agli sciiti e creerai l'asse Damasco-Baghdad-Teheran con grande gioia di Israele, Turchia, Egitto e Arabia Saudita. I migliori alleati dell'Occidente lì sono sunniti, i quali potranno non simpatizzare per il Califfato ma certo non voglio un'asse sciita dal Mediterraneo all'Indiano. Penso che le maggiori potenze dell'area stiano semplicemente aspettando di vederne l'evoluzione, non ho dubbi che fermeranno il Califfato nel caso si consolidasse ma finché combatte curdi e sciiti è tutto di guadagnato.
L'Iraq ormai è andato e potremmo vendere ai Turchi l'idea che se un pezzo abbastanza grosso dell'Iraq va ai curdi loro potrebbero tacitare i curdi al loro interno rendendogli chiaro che se in Turchia non stan bene possono andarsene in Kurdistan (anche se temo che i Turchi passerebbero direttamente alla deportazione forzata dei curdi della Turchia). Comunque credo abbia ragione tu, aspettiamo e vediamo
Ho letto che la guerra è arrivata anche in Libano, ho provato a cercare fonti autorevoli tramite google news ma non ho trovato nulla se non un articolo di ieri in cui si parlava del pericolo integralista in Libano. Sapete nulla riguardo ciò?
oggi è caduta Talkeef, ultima roccaforte degli Assiri. Pare che l'ISIS sia in procinto di dare il colpo di grazie ai curdi a nord mentre continua a premere verso Bagdad. Inoltre pare abbia ripreso l'offensiva in Siria in zona Aleppo. é possibile che gli USA li abbiano recentemente riforniti di armi per tutto questo exploit?
Aldilà delle illazioni non vai da nessuna parte. O meglio: i bene informati - chessò, Limes o Foreign Affaire, testate così - danno l'ISIS come autofinanziato con ciò che trova nei territori conquistati e finanziato, come Al-Quaida (da cui nasce) da finanziatori privati.
Gli americani democratizzano l'Iraq--> arriva l'ISIS. Gheddafi resiste ai mercenari islamisti e costringe la NATO ad inviare forze di terra con appigli e pretesti. Assad, l'ultimo esponente del nazionalismo secolare arabo viene attaccato dagli jihadisti e contemporaneamente gli USA lo accusano di essere un dittatore Oppure possiamo credere alla primavera araba mossa dal desiderio di democrazia, libertà, uguaglianza ecc. La parola democrazia comincia a farmi sempre più schifo in effetti. Ma tornando in topic, che l'ISIS stia rosicchiando territorio è innegabile, di questo passo l'Iraq non andrà avanti molto.
Si, d'accordo, ma quale vantaggio avrebbero gli USA a fomentare dittature religiose estremamente aggressive in una zona del mondo da cui vorrebbero disimpegnarsi il prima possibile per concentrarsi sul Pacifico?
La domanda è sbagliata. A volerlo trovare un interesse si trova, più d'uno, ne avevamo già parlato qualche pagina fa. Il discorso è: dove sono le prove, dove sono gli indizi, se gli interessi degli USA a fare a questo supererebbero veramente i problemi che gli causa.