Cos'è il genio?

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Maxim Hakim, 15 Novembre 2014.

  1. GyJeX

    GyJeX

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    Sperimentato di persona, 18 clienti (per 21 contratti) convinti di stare versando su un PAC quando invece era una comune polizza vita con coperture astruse aggiuntive, certo non da vent'anni... Solo dal 2001 quando un agente furbone "spacciava" rendimenti da PAC mentre si tirava su provvigioni di tutto rispetto e avanzava in organico. C'è gente cattiva in questo mondo. Mai nessuno s'è lamentato, mai una telefonata in agenzia, nessuno leggeva neanche i rendiconti annuali quindi ? Semplicemente i clienti si fidavano ciecamente di questo losco figuro, visto che era puntuale con le visite, attento alle necessità del portafoglio... Usava le armi devastanti del marketing. Tant'è che, dopo una iniziale incazzatura bestiale, nessuno ha voluto seguire vie legali. Credo che sempre più spesso la gggente si merita quello che si merita...
     
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  2. hurricane

    hurricane Banned

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    Non sono d'accordo. Non si possono ribaltare le responsabilità di chi truffa e di chi non effettua i controlli dovuti sulla gente comune. Nessuno è omnisciente e la fiducia dovrebbe essere ancora un valore, in una società normale. La "gente si merita quello che si merita" è assolutamente demagogico e la "gggente" un ridicolo dispregiativo.

    La gente in certi casi è COSTRETTA a fidarsi, dalle circostanze, dalla astrusa complessità e dalla incomprensibilità delle normative e delle leggi; non tutti possono permettersi avvocati e consulenti per ogni tipo di rapporto. E, aggiungo, non stiamo parlando di rapporti tra normali persone fisiche ma tra gente comune e grandi istituzioni, banche o compagnie di assicurazione, sottoposte (in teoria) a innumerevoli livelli di controllo interno ed esterno e con strutture gerarchiche preposte espressamente a garantire la governance, la compliance (tutto in inglese, così la gente capisce sempre meno) ed un sacco di altre belle cose. Se non funziona nulla e i truffatori ci sguazzano non è colpa della gente.

    Se ogni due per due ti raccontano che il Ministero del Tesoro, la Consob, la Banca d'Italia, l'ISVAP, e altri mille mila enti ed organi sorvegliano e controllano e se ti fanno firmare centinaia di pagine di moduli per leggi che si chiamano "TRASPARENZA", "MIFID" (mai un acronimo fu più ridicolo), può anche essere che sia ragionevole a volte provare a credere nella serietà del sistema e delle leggi.
    Così come nella giustizia. Altrimenti tanto vale dichiarare che siamo nella giungla e che ognuno deve imparare a sopravvivere (probabilmente quello che molti fanno, a danno di altri, stupidamente onesti e ingenui)

    Il problema non è la gente. Il problema sono le istituzioni (di ogni tipo) che non sono in grado (per tantissimi motivi) di governare la complessità, in un mondo nel quale la corsa al profitto (aziendale e personale), al di là del bene e del male, ha rimosso ogni tipo di barriera morale.
     
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    Ultima modifica: 22 Dicembre 2015
  3. StarUGO

    StarUGO

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  4. GyJeX

    GyJeX

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    In questi casi la ggggente si fida dell'agente, non dell'azienda o della compagnia. Quando il cliente si sente dire "firma qui per la privacy" non sta manco a leggere quel che firma, si fida di chi ha davanti. Poi va a finire che quella firma per la privacy, in realtà, è una firma sul questionario di adeguatezza, in cui il dichiarante specifica di essere perfettamente a conoscenza dei rischi del suo investimento. Ora, in questo, dove sarebbe la responsabilità della compagnia che propone l'investimento ? Che non ha fatto i controlli ? Quali ? Se l'agente lavora in malafede, per il suo principale tornaconto (provvigioni), ha tutti gli strumenti che gli servono per dimostrare, alla compagnia e ai controllori, che il suo portafoglio clienti è basato su esperti finanziari e assicurativi, ha le firme dell'investitore a dimostrarlo. E questo nonostante l'obbligo di frequenza di corsi e stage orientati all'etica, al rispetto dell'investitore, alla conoscenza dei prodotti e all'individuazione della reale capacità di giudizio del cliente. Siamo seri, alla fine dei conti, sta tutto nella frase "più un prodotto è conveniente per il cliente meno lo sarà per chi lo propone".

    E io non metto in dubbio che le banche abbiano capacità ricattatorie sulla clientela "lo vuoi ancora il fido ? allora fatti questo investimento, altrimenti te lo leviamo" ma da qui a dire che è la prassi... Prendendo ad esempio le ultime vicende, la quasi totalità degli investitori beffati è composta di persone che:
    1) rimangono abbagliate dai rendimenti
    2) conoscono chi propone l'investimento e si fidano ciecamente
    3) massa imbonita dal marketing

    delle prime, sinceramente, mi viene da pensare che siano "coglioni" e si meritano quello che gli è successo, che nessuno sano di mente va a firmare per un qualcosa che ti rende un 20% l'anno di interesse, puzza di truffa in quaranta lingue e avere la quinta elementare è una scusa che non regge, perchè ogni famiglia ha almeno un diplomato che sappia contare fino a 20. L'ignoranza, per come la vedo io, non è MAI una scusa.

    Negli altri casi gli investitori hanno tutte le ragioni e però hanno anche qualcuno di fisico su cui rivalersi: "TU MI HAI FREGATO!"

    E, aggiungo, i truffatori sguazzano solo quando ci sono le firme, se mancano, c'è ben poco da fare... Non che non ci siano modi, eh, dico solo che portano in un sentiero molto complicato da percorrere e da terminare, conosco qualcuno che ha provato a stipulare contratti con firme di persone ignare, preferibilmente decedute uno-due giorni dopo la stipula del fantomatico contratto, ed è quasi riuscito a scamparsela... Una cosa aberrante.

    Quindi, morale della favola, perchè ostinarsi a firmare qualcosa di cui non s'è capito un tubo ? Ma sopratutto... Con che coraggio investirci l'intero proprio futuro ?

    l'ISVAP non esiste più, si chiama IVASS ora, e sembra funzionare molto meglio della consob, quantomeno rispondono alle email...

    Ah, un altra cosa molto importante, com'è che le banche possono mischiare gli investimenti dei clienti con quelli della banca stessa mentre le assicurazioni sono obbligate alla gestione separata ? Se questo modo di gestire i capitali fosse obbligatorio anche per le banche tutto questo casino non sarebbe successo, perchè le banche sarebbero tranquillamente fallite restituendo agli investitori non dico tutto, perchè i caricamenti e le spese sono sempre a carico dell'investitore, ma buona parte di quello che avevano "scommesso" si.
     
  5. Invernomuto

    Invernomuto -

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    Ma neppure io credo che si siano inventati la notizia. Predico semplicemente prudenza: l'articolo del Sole24Ore non dice molto, descrive la situazione in maniera molto fumosa...
    Parla di una generica "corsa agli sportelli" della filiale private dove lavorava questa truffatrice, senza dire molto di più. Cosa hanno trovato i clienti andati allo sportello? Quanti sono quelli effettivamente truffati? Cosa ha messo in piedi la tizia in questione? Si è intascata dei versamenti dei clienti mettendo in piedi il classico "schema Ponzi" oppure ha taroccato i resoconti finanziari facendo apparire dei risultati non veritieri? In sintesi, tolti indizi e i sospetti, i fatti quali sono?

    Attenderei di avere più chiaro il quadro prima di dare un giudizio, tutto qui. Una gestione patrimoniale, normalmente, viene movimentata spesso con conferimenti o disinvestimenti o ancora cambi di linea...
    Trovo difficile che una avesse messo in piedi una truffa su tutto il portafoglio di clienti da lei gestito per un periodo di tempo così lungo senza che nessuno, anche involontariamente, si sia minimamente insospettito.
    Nessuno ha dovuto disinvestire tutto o una parte del patrimonio per il matrimonio del figlio/a o per prendersi una casa oppure ancora semplicemente per realizzare i mega rendimenti che questa gli propinava?
    I soldi millantati c'erano sempre? Più ci penso più mi pare difficile.
    Poi magari la tizia in questione era il genio della truffa e/o aveva dei complici.
    Ma ho qualche dubbio che nessuno, manco un collega, un responsabile si sia accorto che qualcosa non funzionasse, se la truffa era così estesa...

    Al limite insinua dubbi sulle procedure di controllo interno del CREDEM. Non vedo però perché si debba parlare genericamente di "banche": ti assicuro che ci sono banche che prendono molto seriamente il rischio operativo, è un rischio di primo pilastro per la normativa Basilea 2 e impegna diverse risorse degli istituti. Infine, da quello che so, se un dipendente di una banca o un promotore finanziario si intasca i soldi di un cliente, la banca legalmente è tenuta a rispondere in solido del comportamento del suo dipendente (per poi rivalersi sul dipendente stesso).
    In questo caso, non si può neppure sostenere che i clienti avrebbero dovuto controllare (cosa che, di per sé, peraltro non manleva la banca dalla responsabilità di risarcire il cliente), perché la tizia in questione manipolava le informazioni a loro destinate...
    Quindi sì c'è una truffa da parte di un dipendente scorretto e sì, probabilmente ci sono state delle manchevolezze a livello di controlli interni, MA le banche accumulano capitale per far fronte a simili evenienze e legalmente mi pare che ci siano tutte le condizioni per avere un risarcimento (qui chiederei conferma ad un legale ma a memoria mi pare veramente così).

    Ciao.
     
    Ultima modifica: 23 Dicembre 2015
  6. bacca

    bacca

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    Esiste un sistema semplice e geniale per impedire ogni tipo di problema legato alle banche all'economia ecc ... :
    E' vecchio, lo si usava nel medioevo già.
    Parlo del semplice Divieto di prestare denaro a interesse.
     
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  7. ronnybonny

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    Peccato che ormai si compra tutto a rate
     
  8. cohimbra

    cohimbra

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    ...e io che pensavo al caro vecchio materasso!
     
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  9. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Abolizione della proprietà privata, eliminazione delle macellerie e sostituzione delle statue di Garibaldi con quelle di Ghandi
    Questa, è la soluzione!
     
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  10. bacca

    bacca

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    le macellerie? ma sei fuori?
     
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  11. Maxim Hakim

    Maxim Hakim

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  12. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Come! Non segui i precetti del Grande Leader Grillo e del Vate Casaleggio?
     
  13. bacca

    bacca

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    no grazie, voglio ignorare.

    ignoro ergo sum
     
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  14. hurricane

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    IMHO. continui a ribaltare il problema.

    A parte che nel caso specifico si parlava di UN DIPENDENTE e non di un agente, rimane il problema principale.

    Se un dipendente di una azienda o un suo agente truffano il cliente, magari anche sfruttandone la fiducia mal riposta e/o l'ignoranza in materia, la responsabilità deve ricadere sui soggetti che hanno messo in atto il comportamento illecito ed, indirettamente, sulle aziende e non certo sui truffati, accusandoli di superficialità e stupidità.

    Altrimenti si ribaltano il buon senso, la logica ed i principi del diritto; nel caso in specie, il dipendente avrebbe addirittura contraffatto i documenti !

    <<Ai fini della sussistenza della presunzione di responsabilità del datore di lavoro, ai sensi dell’art. 2049 c.c. della responsabilità oggettiva, è sufficiente che l’incombenza svolta dal dipendente abbia determinato una situazione tale da agevolare o rendere possibile il fatto illecito ed il conseguente evento dannoso (Cass. Civ., sez. lav., 6 aprile 2002, n. 4951)>>

    Quindi, ribadisco, che a mio modesto parere, di fronte a certe truffe, SOPRATTUTTO in ambiti che sono rigorosamente regolamentati dalla legge (come quello bancario e/o assicurativo) e che dovrebbero essere altrettanto rigorosamente vigilati e controllati, da organi istituzionali, esterni ed interni, ribaltare la "responsabilità" sull'ignoranza della gente è assolutamente demagogico.

    Sappiamo tutti che sono proprio i meccanismi aziendali di "incentivazione" (bonus per il raggiungimento dei budget, provvigioni a crescere, ecc.) una delle prime cause del comportamento, come minimo, non deontologico di dipendenti, promotori, agenti, ecc. Il "non deontologico" sconfina poi facilmente nel raggiro e nella truffa : per sete di profitto e mancanza di controllo.

    E se i sistemi di controllo, a tutti i livelli, funzionassero veramente, non ci vorrebbe molto per scoprire che certi "portafogli" non possono statisticamente esistere (tutti clienti geni della finanza con un master ? Ma dai ...) e per far scattare semplicissimi controlli dai livelli superiori al gestore, direttamente con i clienti, per verificare l'attendibilità dei dati, l'affidabilità dei documenti, la corretta osservazione delle procedure e, alla fine, la sanzione per il furbetto dell'agenzia.

    E' l'invocare l'ignoranza del cliente, quando nessuno dei sistemi aziendali ed istituzionali di supervisione e controllo previsti ha funzionato, CHE NON DOVREBBE MAI ESSERE UNA SCUSA. Il principio della responsabilità oggettiva sopra citato è legge.
     
    Ultima modifica: 23 Dicembre 2015
  15. bacca

    bacca

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    IN pratica anche il commerciante che mi vende un LEgo a 150 € , che in internet trovo a 70, sfrutta la mia ignoranza e va punito?
     
  16. mattia I visconti

    mattia I visconti

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    Sfrutta la tua crisi di terz'età perché uno della tua generazione ormai non è più un bambino
     
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  17. hurricane

    hurricane Banned

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    ma cosa c'entra ?

    a) il commercio non è l'esercizio di attività finanziarie. Sono cose un pò diverse, regolamentate in modo diverso. Non per nulla tu puoi aprire domani un negozio, ma non una banca.

    b) Il commerciante non è sottoposto alle normative di controllo (Vigilanza, Compliance, Controlli Interni, Consob, ecc.) di Banche ed Assicurazioni. Per venderti il Lego non deve farti firmare nessun tipo di contratto e di regolamentazione specifica per il suo settore

    c) il commerciante non ha violato nessuna legge imponendo un prezzo per un "bene materiale" superiore a quello praticato dalla concorrenza.

    d) il commerciante ti ha detto che il prezzo è di 150 euro, tu hai accettato e ti sei portato a casa il Lego. Il promotore ti promette rendimenti che non otterrai mai e, dopo la firma di contratti e centinaia di pagine di altri documenti "accessori", non porti a casa un bel niente, oltre a rischiare il capitale.

    E comunque si stava parlando di truffe
    , tant'è che c'erano, nel caso in specie, addirittura documenti contraffatti.

    L'equivalente per il commerciante sarebbe venderti una scatola di Lego da 150 euro ... ma VUOTA ! .

    Questa sarebbe una truffa e, nel caso l'avesse perpetuata un dipendente del negozio, ci potrebbero essere gli estremi per invocare la responsabilità oggettiva del datore di lavoro (se fosse dimostrata <<una situazione tale da agevolare o rendere possibile il fatto illecito ed il conseguente evento dannoso>> (per es. la mancanza di controllo da parte del datore di lavoro stesso)
     
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    Ultima modifica: 23 Dicembre 2015
  18. cohimbra

    cohimbra

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    Si, ma però. Cos'è il genio?
     
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  19. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    chi schiva inculeeet e chi schiva TOW
     
  20. bacca

    bacca

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    oggi è padova
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