Conosco 2 architetti che abitano nel palazzo affianco al mio, e hanno unito le loro forze per resistere alla crisi. Hanno aperto una copisteria dove fanno fotocopie anche a colori e i prezzi sono abbastanza buoni, se superi le 100 copie. PS. Sono serio.
Ora ti faccio picchiare da Rocco Siffredi con il suo randello. Tra l'altro ricordo ancora la dotta discussione che avemmo su Roxana Ardì, della quale ti eri invaghito e della quale avevo cercato di passarti ogni genere di informazioni. Non mi hai mai detto come si concluse la cosa, mò che ci penso.
Fino a questo punto credevo stessi parlando degli "ingegneri" (nel senso di laureati in ingegneria e non dei liberi professionisti).
"il film ritraccia più o meno fedelmente la trama del romanzo, ed è senz’altro piacevole e divertente. Nondimeno il finale è leggermente diverso: il redivivo Hitler, all’apice della sua popolarità, confesserà al suo assistente che egli non può morire, poiché non smette di essere presente nell’animo di ogni tedesco. Una volta ascoltate le paure e le opinioni della gente, il Führer, mentre attraversa in una decappottabile le vie di Berlino assieme a madame Bellini, dichiara laconico: “Su questa base si può lavorare”. Scorrono poi immagini di manifestazioni di Pegida e della Npd, di discorsi di Marine Le Pen e altri partiti nazionalisti europei. Si tratta chiaramente non solo di una truffa ideologica, ma anche di propaganda di infimo rango, che paradossalmente ripropone in sedicesimo i metodi di Joseph Goebbels. Se il personaggio rischia di apparire simpatico, è “opportuno” intervenire con le dovute precauzioni morali. Eppure è proprio nelle pieghe inconsce di questa paura terribilmente conscia che è possibile saggiare le intenzioni della classe intellettuale dominante. Di là da improbabilissime rinascite del nazionalsocialismo o di rivalutazioni della figura di Adolf Hitler, è infatti possibile scorgere proprio in questi malcelati timori il “rimosso” della società tedesca ed europea. Un rimosso che – a più di 70 anni di distanza – si vorrebbe sempre e solo esorcizzare, invece di comprendere." http://www.ilprimatonazionale.it/cu...a-e-in-televisione-32739/#LHhLg4XyA1lUAEhO.99 Pensavo di andarlo a guardare, sembrava veramente divertente dal trailer, ma alla fine è la solita propaganda della presunta superiorità intellettuale del pensiero "progressista" sui malvagi Le Pen e simili.
Vallo a vedere ugualmente, presumo sia comunque divertente. Non credo che la propaganda progressista influirà sul tuo modo di vedere le cose. Tieni di conto che bisogna coinvolgere produttori e distributori, quindi, piaccia o no (a noi non piace, vero, ricordati però che siamo in minoranza, o così pare) un pelo di 'buonismo' è necessario perchè la pellicola veda la luce. O almeno credo. Troppe (superficiali) info nel 2000, non ci capisco più una cippa, sono in confusione.
Va beh, magari, ma dico magari eh, davvero non lo so e non lo credo possibile, ma potrebbe essere, anche se certamente poco probabile, che le recensioni del PrimatoNazionale abbiano un leggero, leggerissimo, quasi impercettibile, forse inesistente bias.
Ok il buonismo necessario, ma almeno questo: "Scorrono poi immagini di manifestazioni di Pegida e della Npd, di discorsi di Marine Le Pen e altri partiti nazionalisti europei." È oltre il semplice buonismo, è propaganda contro una fazione politica, apprezzo la satira, ma questo va oltre. Le immagini di Le Pen e "camerati" vari in ascesa messe dopo battute come queste: (in riferimento a un Hitler immortale che non smette di essere presente nell'animo di ogni tedesco) non le ha fatte mettere il giornalista di Il primato nazionale...
@qwetry : manca l'ultimo pezzo La scena di lui che butta il bicchiere di plastica per terra mi fa scompisciare, non so perchè. L'attore mi pare molto bravo.
Vabbuò, ma era ovvio che nel film ci doveva per forza essere il pesantissimo pippone su Hitler che cova dentro ogni animo e che bisogna vigggggilare contro er nazzzisme.