Ne dubito. Non credo siano così imbecilli, così si che si sfascerebbe davvero l'Europa. Tanto varrebbe far che scioglierla. Mi domandavo invece se dietro alla vittoria del "leave" non ci fosse lo zampino dello zoccolo duro degli indipendentisti Scozzesi. Con tutti i pro EU che ci sono in Scozia un referendum per l'indipendenza ora ha più possibilità di passare di prima.
Questi so 'azzi vostri: noi il significato di "pensione" non lo conosciamo. comunque era una mozzarella teutonica, da quel che mi ricordo. Sì ma i tempi cambiano, a Gibilterra il 94% ha votato per rimanere nella UE, può darsi che i gibilterrani (o gibilterrosi? boh) accettino l'accordo spagnolo.
Infatti che ho detto. Stanno cercando un modo per riprendersela, camuffando l'azione con la scusa dell'enclave straniera. Cominciano con una co-amministrazione per arrivare ad un referendum.
Sì, ma come la scozia ora preme per l'indipendenza usando il cavallo di battaglia "vogliamo rimanere in europa! ecc" potrebbe fare una cosa simile gibilterra.
Quello calcistico era solo un esempio per dimostrare come dopo il Brexit il volume degli affari potrebbe cambiare a svantaggio dei Britannici. Nemmeno a me interessa se il Manchester United dovrà pagare 15 milioni di sterline per acquistare Pinco Pallino piuttosto che 10. Si tratta di una situazione applicabile a qualsiasi transizione economica UK-resto del mondo. Un referendum di questo tipo vedrebbe il 90% di voti contro l'indipendenza di Gibilterra. A votare per la secessione sarebbero i soli abitanti di quel territorio e forse qualche Inglese della madrepatria che non abbia una mentalità imperialistica. Poi l'eventuale Gibilterra indipendente dovrebbe organizzare un altro referendum per decidere l'annessione alla Spagna. Poi non so quale sia lo stato giuridico di Gibilterra all'interno dell'ecosistema UK; la Scozia poteva indire un referendum, non so se gli abitanti dello Stretto possano fare altrettanto.
Non ho detto che Gibilterra voglia uscire dall'UK; Intendevo dire che adesso, con la motivazione "siamo fuori dalla UE" potrebbero accettare l'accordo della Spagna. Io credo che i gibilterresi non vogliano uscire dall'UK.
Più che la volontà degli abitanti di Gibilterra, in questo contesto contano gli interessi del Regno Unito e della Spagna. Entrambe le nazioni reclamano la propria sovranità sulla piccola striscia di terra. La proposta del governo spagnolo della co-amministrazione è già un tentativo di inserirsi nella politica locale, con o senza l'approvazione dei suoi abitanti (dal momento che questa formula dovrebbe essere approvata direttamente da Londra). In ogni caso le richieste della Spagna sono del tutto legittime: Gibilterra è considerata alla stregua di un possedimento coloniale. Se i Britannici hanno restituito Hong Kong alla Cina, perché non potrebbero fare lo stesso con la Spagna? Rilevanza strategica della sua posizione? La questione Gibilterra è più complessa di quello che sembra. Molti abitanti sono conservatori (quindi potenzialmente elettori pro-Brexit), ma hanno votato compatti per il RemaIN consapevoli delle conseguenze economiche che il Brexit avrebbe avuto per loro: un conto è trovarsi nella madrepatria, un altro è essere un'enclave in territorio straniero. L'uscita dalla UE significa chiusura dei confini e dogane molto più rigide. Non stiamo parlando solo di merci; da parte spagnola ci sono circa 30 mila frontalieri della provincia di Cadice che si recano ogni giorno a lavorare a Gibilterra e che troveranno un ostacolo in più alla libera circolazione della manodopera.
Certo, caro @cohimbra In foto: La Rocca di Gibilterra Italiani: La Stampa - La Spagna pronta a riprendersi Gibilterra in caso di Brexit HuffPost - Brexit, il paradosso della piccola Gibilterra: in piena Europa ma fuori dalla UE. Ora la Spagna chiede co-sovranità Il Messaggero - Brexit, la Spagna attacca su Gibilterra: «Ora co-sovranità» Stranieri: Reuters - Spain seeks to jointly govern Gibraltar after Brexit Los Replicantes - ¡Gibraltar español! Se reabre la pugna con Reino Unido por el peñón de cara al Brexit
preoccupati della Francia, che sarà la prima a referndare secondo me. e in ogni caso i precedenti storici di uscita da una unione monetaria sono tutti a favore dell UK: salvo guerra civile/colpo di stato i primi ad abbandonare la barca che affonda sono quelli che se la cavano meglio. tra l' altro non è che si scopre oggi che le istanze centrifughe erano in aumento in tutto il continente, non solo nei confronti dell' EU ma anche dello stesso stato centrale: vedi Catalogna, Scozia e Bretagna come esempi. del tutto normale che in una crisi sistemica la tendenza sia quella della riduzione della complessità, favorita anche dalla perdita di credibilità dei partiti "tradizionali". per noi il problema, più immediato delle sorti EU, sarà che la fuga di capitali verso il dollaro, già in corso sottotraccia, accellera e l' euro, da moneta forte, si trasforma in carta straccia, accellerando e inensificando a sua volta le spinte centrifughe. 36 anni di neoliberismo d' accatto non sono senza conseguenze
Propositi per il 2016 insegnare a @Tasso a usare la multi-citazione Andare in Scozia fomentare la rivolta verso la regina
Per un buon 70% la penso come Tasso. Però non sono così allarmista, secondo me non avremo una guerra in Europa entro pochi anni, come pensa lui, secondo me l'avremo entro pochi anni + 1. Vado a comprare un po' di filo spinato su amazon.uk che ci sono un sacco di sconti oggi
preso dall'entusiasmo per l'andamento dello scrutinio ho resistito fino alle quattro di notte col mio caro Enrico Mentana, mai ero arrivato a tanto con le sue maratone, quindi "Brexit "
Esatto... come in Grecia. PS: Siamo noi che glie li abbiamo prestati, spesso indirettamente e senza saperlo. Le Banche sono piene di BTP che hanno comprato con i soldi che abbiamo depositato. I fondi comuni e i fondi pensione pure. E comunque lo stato pur di non fallire si attaccherà a tutto quello che non puó scappare, case, terreni ecc ... Solo se non hai assolutamente nulla allora sei tranquillo.
Già, perchè secondo il manifatturiero è stato perso per colpa dell'Europa??? Il manifatturiero in Italia era in grave crisi ben prima dell'UE semplicemente perchè per come era stato concepito era già fuori mercato negli anni '80, c'era solo il Muro a tenerlo fittiziamente in piedi. Il "minifatturiero" invece ha pensato bene di delocalizzare ritardando l'estinzione di qualche anno, restano in vita solo alcune realtà, come endemismi. Come l'indebitamento possa rendere *davvero* più ricca una nazione, questo nessuno sa davvero spiegarlo ma lasciamo correre perchè il punto che non hai colto non è questo. Il punto è che anche con la lira l'economia italiana non godeva affatto di ottima salute e questo perchè di base nel dopoguerra e peggio in seguito, si è puntato su un modello di sviluppo sbagliato (o non si è riusciti/voluto modificarlo) dato che materie prime non ne abbiamo, non abbiamo vaste pianure da sfruttare e abbiamo una base di manodopera risibile: il Giappone è preso ad esempio solo perchè ci è simile geomorfologicamente eppure la sua economia era ed è, UE o non UE, mostruosamente più potente della nostra: "aguzza la vista, soluzione a pag. 46"... Che poi l'UE non abbia favorito lo sviluppo in maniera adeguata, abbia commesso errori ed orrori spero che nessuno lo neghi, come nessuno può negare che abbia apportato dei benefici (pochi imho), ma questa è un'altra questione ancora: sono convinto che all'epoca molti votarono per l'adesione alla UE *sperando* che questa risolvesse problemi irrisolti ereditati, speranza evidentemente mal riposta. Ora siamo al "chessifà?" Attualmente tra restare e uscire non saprei proprio cosa scegliere.