Tropico del Cancro

Discussione in 'Off Topic' iniziata da Willy il Peyote, 5 Dicembre 2015.

  1. Daniel Morrison

    Daniel Morrison

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    Ma non si tratta solo di andare a fare un'esperienza, decidere di trasferirsi definitivamente o quasi.
    Negli stati uniti, dov'è la mia ragazza, partita prr fare un'esperienza con l'appoggio di alcuni parenti ed ora si trova un con un lavoro di buona prospettiva, io annaspo tra lavori precari e datori di lavoro che neanche ti pagano se non dopo 2/3 mesi.
     
  2. bacca

    bacca

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    Si ma quei camerieri turchi poi tornano a casa loro e si sparano la villa a Smirne con piscina.... o mantengono 20 figli a casa ... XD
     
  3. bacca

    bacca

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    In Italia solo per aprire , oltre all'affitto (7200 €/anno) avresti 6000 di inps, più commercialista 2000 €, e tante altre spesucce , fai conto un 20000 solo per essere li
    senza manco vendere una pizza , senza pensare a dipendenti da assumere (un pizzaiolo ti costa 30000 euro anno, un cameriere 27000 + sicurezza ecc...)
     
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  4. StarUGO

    StarUGO

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    Prima di partire per Berlino eri pieno di dubbi ed incertezze,hai scelto e pare bene.
    Sicuramente ora farai la stessa cosa. :approved:
     
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  5. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    ho fatto 2 chiacchiere, non so quanto precise o meno vista la quantità d'alcool che scorreva

    in germania per aprire si paga una quota che varia dai 25 ai 250 euro. La differenza di costo è data dall'iscrizione o meno al registro delle imprese, determinata dalle previsioni di fatturato.
    Sotto i 50k l'anno di utili non si è tenuti ad avere una contabilità, sotto i 27k si rientra nei regimi fiscali minimi (quelli che in Italia fatturano con codice fiscale al massimo 5k l'anno e c'è l'imbroglio sulla ritenuta d'acconto, da non scordare)

    ah e poi ti paghi l'assicurazione sanitaria da libero imprenditore, dai 150 ai 300 al mese circa
     
  6. Darksky

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    Premessa: In Germania, oltre al lavoro come dipendente, io ho aperto una posizione come Freiberufler e quindi non come impresa individuale. L'ho potuto fare grazie alla tipologia di lavoro che avrei svolto come freelance. E' il finanzamt che decide.
    Nel tuo caso al 99% dovrai aprire ditta individuale il che comporterà, come in Italia, l'obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio crucca e il pagamento di una cosidetta Gewerbesteuer (anche in caso di guadagno, se non proprio incasso, pari a zero per l'anno di competenza).
    In entrambi i casi il limite di cui tu parli credo non sia di 27000 ma sia quello delle Kleinunternehmen, ovvero dei 17500. Parliamo di incasso annuale e non di guadagno al netto delle spese. Se rientri in tale limite hai una contabilità facilitata perché non devi smazzarti tutta la questione dell'IVA (come accade in Italia per i 300 diversi regimi dei minimi fatti negli ultimi anni).
    Se superi quel limite allora inizi a ballare come tutti gli altri.


    Per l'assicurazione sanitaria valuta attentamente cosa viene coperto e cosano. 150-300 sembrano cifre da assicurazione svizzera e non certo da assicurazione tedesca.
    Specie per le assicurazioni private, ovviamente meno paghi e meno hai. E si parla di salute.
    Considera che un dipendente, per una KrankenKasse pubblica, paga circa il 14,8 % sul lordo percepeito, ripartito 55%dipendente e 45% azienda.
    Oltre all'assicurazione sanitaria dovresti assicurarti contro infortuni sul lavoro. A proposito, verifica che la KK copra anche la "malattia"...ovvero ti indennizzi i giorni in cui tu non puoi lavorare in quanto malato.
    A tal proposito considera che, se ricordo bene, una volta iniziato con una Krankenkasse privata non puoi tornare alle KrankenKasse pubbliche. Quindi valuta un aumento considerevole dei costi quando inizierai a non essere piuù un giovincello.

    In Germania la pressione fiscale globale a carico del lavoratore (quindi ci butto dentro anche contributi sociali che non sono tasse vere e proprie) è maggiore che in Italia. Sensibilmente maggiore.
    A fronte di fasce di tassazione del reddito tutto sommato uguali, in Germania c'è il truccone che alcune voci di tassazione sono scorporate, come ad esempio la Sanità (assicurazione sanitaria).
    Poi c'è la tassa sulla solidarietà (riunificazione Germania) che è calcolata come il 5.5% delle tasse sul reddito da pagare (ma "on top" non è incluso). Poi c'è la dannata tassa della Chiesa che è calcolata come l'8 o 9 % delle tasse sul reddito da pagare (anche questo "on top") . La puoi legalmente evitare effettuando una formale procedura di sbattezzo. Non basta dichiarare all'iscrizione all'anagrafe del comune che non si è cattolico. La chiesa tedesca va ad investigare, consultando i registri battesimali italiani, e se ti sgama chiede al FInanzAMT di riscuotere gli arretrati. Ovviamente ti può andare bene sino a che crepi e non ti beccano.

    Tanto per fare un esempio, del mio bonus annuale lordo io incasso solo il 45-46 %.

    Altro piccolo consiglio, prima di iniziare qualsiasi cosa che aumenti la tua visiblità agli occhi del fisco tedesco assicurati di aver regolarizzato tutto.
    Sarai sicuramente iscritto all'AIRE (e quindi automaticamente non più residente in Italia). Sarai quindi anche fiscalmente residente ora in Germania. Verifica che tasse pagare per eventuali tue proprietà immobili e non (azioni, titoli, etc) che hai in Italia. O meglio, verifica come evitare la doppia imposizione Italia Germania ( ci sono dei patti appositi che la regolano).

    Se sei ancora in quella fase di valutazione sul da farsi in cui non vuoi scomodare commercialisti e quindi portafogli, puoi ottenere delle info più "sobrie" sui forum di www.toytowngermany.com.

    Come raccolta di informazione di base c'è www.howtogermany.com.
    Ogni città ha un Welcome Center, dove potresti provare a fare una capatina se necessiti qualche informazione relativa a come iniziare un business e diritti/doveri.

    Poi c'è questo, ufficiale del governo tedesco, http://www.make-it-in-germany.com.

    Last but not least.
    Accertati che per l'attività che vuoi intraprendere tu non sia obbligato a completare un AusBildung.

    A meno di non lavorare in nero, per certi mestieri manuali/artigianali (es. macellario, panetteriere, muratore, elettricista, idraulico, salumiere, badante per anziani, etc etc) non puoi lavorare come dipendente o metterti in proprio se prima non hai completato questo percorso formativo che può durare anche 3 anni se non erro. E che necessità la conoscenza B1 (ma credo più B2) del tedesco per l'accesso.
     
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  7. bacca

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    Costo dipendenti, ne hai un'idea?

    Ad esempio da noi un addetta alle pulizie costa 15 euro ora, un barista base 16.
    Ma queste sono le cifre teoriche, poi con aiuti incentivi e barbatrucchi magari li porti a 11 ora, ma non è semplice...
    Piu spesso invece ti capita che i barbatrucchi li usi il dipendente.
    Ad esempio io ho una signora che fa pulizie in albergo che costa in media 30 euro l'ora , e guadagna spesso anche 20 euro ora, e ovviamente non te ne puoi liberare ...
    Voi chiederete come fa?
    L104, malattia, ferie, permessi ecc... diciamo che in un mese lei lavora 1/3 delle sue ore, le altre si scaricano sulle colleghe....
    Da noi i costi del lavoro sono simili a quelli tedeschi da quello che so, ma è quello che ci sta intorno a rendere l'italia un paese complicato.
     
  8. Darksky

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    Non sono un imprenditore ma in passato mi sono divertito ad usare un calcolatore online che partendo dal lordo in busta paga mi calcolava il netto ma mi calcolava anche ciò che il datore metteva "on top" e che io non vedevo in busta.

    A conti fatti, il grosso, grossissimo del costo del lavoro sono i contributi previdenziali. Se ricordo bene in Italia a fronte del 9.89% del lavoratore, il datore di lavoro ne versa 3 volte tanto.
    Ma si tratta di soldi però del lavoratore...della sua pensione. Quando parlano di riduzione del costo del lavoro io mi chiedo sempre di che minghia stiano parlando in pratica. DI alleggerire le pensioni (contributive) del lavoratore facendo pagare meno constributi al povero datore di lavoro ?

    In Germania invece il totale per la pensione è di circa il 20% diviso a metà fra dipendente e datore. E mi chiedo infatti che minchiazza di pensione si avrà alla fine, ma ti confesso che non ho approdonfito questo aspetto. Non so neanche se il sistema è contributivo o retributivo.
    CI sono poi dei meccanismi di pensione integrativa, offerti come bonus dall'azienda o offerti dallo stato.
     
  9. bacca

    bacca

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  10. bacca

    bacca

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    Quando si parla di riduzione del cuneo , si intende quello fiscale, non contributivo.
    L'azienda tra costo e netto sopporta la tassazione del dipendete , cioè le tasse del dipendente le paga la ditta , i ldipendente percepisce solo il suo netto.
    In secondo luogo si cerca di ridurre il più possibile l'irap, una tassa che colpisce il costo del lavoro, cosa che cmq negli ultimi anni è stata fatta, anche se purtroppo la tassa non è ancora eliminata.
     
  11. Darksky

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    NOn ho capito. L'azienda è sostituto di imposta. Le tasse che paga l'azienda sono danaro del dipendente non dell'azienda, ovvero RAL pattuito all'assunzione. E se uno è un minimo sveglio in fase di contrattazione o valutazione di offerte, valuta la RAL non il netto mensile.
    Ciò che chiedono le imprese è quindi semplicemente ridurre la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti ?
     
  12. bacca

    bacca

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    Quando si parla di riduzione del cuneo fiscale si (+ irap)
    Il cuneo fiscale nel mercato del lavoro studia gli effetti della tassazione sul reddito dei lavoratori, l'occupazione e il mercato del lavoro
     
  13. StarUGO

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    Dopo anni a Berlino???
    Capirei se ti fossi tedeschizzato e voler venire in Italia a prendere un po' di sole,ma mettersi in proprio???
    Dai uno squillo a @Darksky ,mi sa che lui possa redimerti...
     
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  14. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Ha dei costi proibitivi per lanciarsi in una prima esperienza, tra affitto di casa e del locale ti partono 5-6k tutti i mesi
     
  15. DistruttoreLegio

    DistruttoreLegio

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    Invece in Italia ti regalano il formaggio? (Cit.)
     
  16. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    No ma in Italia già dell'affitto di casa non mi devo preoccupare e per un buco dove iniziare mi chiedono un decimo di quello che chiedono qua
     
  17. Darksky

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    Ma in Italia, intendi Milano o Roma, giusto ? Giusto per comparare pere con pere e mele con mele.
     
  18. Willy il Peyote

    Willy il Peyote

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    Provincia, tra Torino e Cuneo
     
  19. Darksky

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    Ok allora e' come dire provincia in Germania, fra Lipsia e Salcazzenburg. Il problema non e' tanto Germania o Italia ma provincia della provincia o grossa citta' per giunta capitale.
    Non sono informato sugli affitti dei locali commerciali qui in Germania ma mi pareva strano che a parita' di grandezza/importanza del centro urbano in Italia gli affitti costassero un decimo che in Germani. Tanto piu' se parliamo di Berlino che, nonostante il rincaro immobiliare, e' ancora una delle citta' con gli affitti (e costo della vita ) piu' bassi fra le grosse citta' della Germania.
     
  20. ITAK_Linus

    ITAK_Linus

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    Berlino costa pochissimo gente. Io ci ho abitato per pochissimo (1 mese e mezzo) ma sono ancora oggi sconvolto da quanto costi poco

    Non so i locali commerciali e non so nemmeno se ho avuto la giusta impressione vista la mia breve permanenza, ma diamine non c'è paragone con le altri grandi citta europee (Londra Parigi Milano Amsterdam Bruxelles etcetc)


    E anche la citata Lipsia costa zero ci sono stato giusto un tre settimane fa ed ero sgomento (venivo anche da Francoforte nello specifico quindi....)



    In Italia non siamo più bassi di costo della vita per nulla a seconda di dove vai anche in provincia.

    Nello specifico di Cuneo non ne ho la benché minima idea però



    Gli affiti in Italia sono più abbordabili però se uno deve prendere casa in affitto.

    All'estero ho sempre pagato comparabilmebte di più (ma per contro c'è anche da dire che ho sempre voluto abitare o in centro o in quartieri della vita notturna)
     

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