Li fermeremo sul bagnasciuga

Discussione in 'Wargames - Generale' iniziata da Luigi Varriale, 19 Settembre 2019.

  1. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Marzo 1944 semi turno 1 alleato: operazione slingshot


    Ho spesso criticato Mark "Megalomaniac" Clark per la sua insistenza nei confronti di tutti i suoi subordinati nel non dare tregua al nemico, non curandosi né delle condizioni atmosferiche né di quelle delle truppe alleate. Devo però dire che in questo inizio di marzo i fatti hanno dato ragione a lui. Complice anche la mossa tedesca di ritirare il corpo di Hube dal versante occidentale della linea Gustav, con un micidiale uno due portato dal II corpo del Generale Walker, gli Americani hanno operato uno sfondamento nel settore di Gaeta sui monti Aurunci. Particolarmente abile si è rivelato il comandante del II corpo d'armata americano, il quale dopo aver tratto in inganno il nemico con una ben congegnata finta su Cassino, ha portato un devastante sinistro ai danni della 305a divisione di fanteria tedesca e del reggimento di fanteria del Colonnello Brundel. L'operazione è costata qualcosa, dal momento che nell'attacco diversivo portato dalla solita 34a divisione di fanteria USA su Cassino appoggiata dalla 2a divisione marocchina e dagli Sherman della 23a brigata corazzata britannica, la divisione americana è stata alquanto malmenata sotto il fuoco dei difensori.


    La battaglia si apriva il 6 marzo con il fuoco di preparazione dell'artiglieria americana, visto che il maltempo ancora impediva l'intervento dell'aviazione. Poi la 34a avanzava direttamente contro la stazione ferroviaria di Cassino appoggiata da destra dagli Sherman. Arrivati alla periferia dell'abitato però la divisione veniva brutalmente accolta dal fuoco di arresto di 3 compagnie di carri Pantera e dal fuoco dei mortai e dei cannoni da 105mm della 71a divisione di fanteria tedesca nascosti tra Cassino e la collina del monastero. I Panthers prendevano particolarmente di mira i carri inglesi sfasciandone un certo numero. Questo però impediva ai carri tedeschi di intervenire nel susseguente attacco della 4a marocchina e della 45a USA nei confronti della 305a di fanteria tedesca appostata immediatamente ad ovest della città. Non contento Walker, non appena si manifestavano le difficoltà della divisione tedesca, ordinava alla 3a divisione di fanteria USA di prendere d'assalto la posizione d'ala tenuta dal reggimento Brundel, il quale ad evitare guai peggiori ripiegava oltre Gaeta sul monte S.Biagio dove cercava di rabberciare rapidamente nuove posizioni difensive. Il cedimento di Brundel provocava automaticamente anche quello definitivo della 305a, che onde scampare all'accerchiamento, pensava bene di togliere anch'essa le tende ripiegando oltre il fiume Sacco.


    La progressione delle forze alleate veniva arrestata non già dalle truppe tedesche, ma dal terreno aspro e montagnoso e dal maltempo, che impediva alle forze meccanizzate e corazzate americane di sfruttare a dovere il successo conseguito. Rimane però il fatto che adesso le posizioni tedesche dell'VIII corpo da montagna in Cassino, sulla collina del monastero e sul fiume Rapido vengono a trovarsi in pericolo.


    La settimana negativa per i Tedeschi però non si concludeva con questo rovescio, perché il giorno dopo che la battaglia di Gaeta era cominciata, sul fronte adriatico, la 3a divisione polacca e la 4a divisione indiana stabilivano una testa di ponte tra il Tordino ed il Torto, mettendo in guai seri la 24a panzer e la 16a SS Panzer Grenadieren sulla strada costiera. Questa manovra, occorre dirlo, fu la diretta conseguenza di un imperdonabile errore tattico commesso dal Generale Frieke, comandante del XX corpo panzer, non ancora super ferrato sulle regole di "No Retreat The Italian Front" circa le zone di controllo: Frieke aveva infatti diviso le sue forze per contrastare la puntata della divisione corazzata canadese alle foci del Tordino, ma aveva lasciato troppo spazio tra i due elementi del suo corpo d'armata. Per di più le due divisioni sulla costa erano state mantenute concentrate sulla strada costiera, condizione questa che non faceva altro che facilitare il compito delle truppe del Generale Slater di accerchiarle.


    In definitiva una settimana assai pesante per Vietinghoff, Von Senger e Kesserling che dovranno nel loro turno prendere senza dubbio misure radicali.
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  2. metalupo

    metalupo

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    Una curiuosità.
    I reparti italiani li hai inseriti tu oppure è previsto che si formino ad un determinato turno dalle regole?
     
  3. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Le forze "cobelligeranti" sono definite dal calendario come tutti gli altri rinforzi, mentre quelle di Salò, appaiono quando il giocatore tedesco pesca la carta apposita, più un paio di unità che arrivano anche loro dal calendario nei turno 18

    Marzo 1944 semi turno 1 tedesco: operazione Slingshot


    La battaglia per districare la 24a divisione panzer e la divisione SS dalla trappola in cui si era cacciata tra il Torto ed il Tordino cominciò praticamente nello stesso momento in cui la ricognizione rivelò truppe polacche ed indiane tra i due fiumi. Kesserling in persona lasciò temporaneamente la sua sede a Perugia par portarsi al posto di comando tattico del Generale Frieke. Ottimista per natura e profondo conoscitore dell'arte di comandare gli uomini, Kesserling si guardò bene dal rimproverare il suo subordinato per il disastro che aveva combinato; invece insieme a lui si diede da fare per mettere insieme un piano atto a salvare le due divisioni intrappolate schiena al mare. La 26a divisione panzer fu richiamata dalle foci del Tronto e gli furono date poche ore per prepararsi ad un assalto speditivo contro la 4a divisione indiana che guardava la spalla sinistra del saliente alleato tra i due fiumi. Dalla costa, la 24a e la 16a SS avrebbero lanciato il loro attacco convergente sulla destra dei Polacchi. Se il terreno non fosse stato così difficile da percorrere, la 26a panzer avrebbe potuto stabilire un collegamento con le divisioni intrappolate probabilmente senza nemmeno dover combattere; ma la situazione meteorologica continuava a non favorire i rapidi trasferimenti di truppe da un punto all'altro del campo di battaglia, così la 26a non riuscì a riguadagnare la costa adriatica in tempo e dovette risolversi ad attaccare gli Indiani per cercare di farli sloggiare dalle posizioni che tenevano sul terreno collinoso tra i due corsi d'acqua. La 24a panzer e la 16a SS avrebbero attaccato invece i Polacchi con un asse est-ovest allo scopo di respingerli al di là del Tordino. I piani tedeschi vennero frustrati dalla strenua resistenza della divisione indiana, che a prezzo di perdite severe, riuscì a mantenere le sue posizioni. A questo punto si desisteva anche dalla pressione sulla divisione polacca che era impossibile da scalzare fintanto che la 4a indiana avesse resistito caparbiamente. La posizione in cui i Tedeschi venivano a trovarsi diventava quindi estremamente critica, dal momento che se gli Alleati fossero riusciti nel secondo e finale turno dell'offensiva di marzo ad attaccare con successo le due divisioni tedesche sulla costa, con la partecipazione anche del resto delle truppe del XXX corpo, a queste non sarebbe rimasta che la resa o l'annientamento, visto che la via della ritirata verso nord era preclusa.


    Dal momento che la possibilità di un disastro sulla costa era tutt'altro che improbabile, Kesserling si affrettò a prendere anche altre misure: per prima cosa ordinò a von Fliegen di cedere una delle sue divisioni paracadutisti che dirottò su Terni in maniera da tenersi pronto a contrastare un eventuale successo alleato sulla costa, ed in secondo luogo distaccò dal corpo di Hube la 3a divisione panzer grenadieren che unì alla 1a paracadutisti per questo scopo. Il Generale Hube venne così a trovarsi temporaneamente con le sole H.Goering e 90 panzer grenadieren con cui fronteggiare l'avanzata americana sulla costa tirrenica.


    Proprio su questo fronte, la brigata Brundel riceveva, sempre da Hube, la 90 divisione panzer grenadieren in rinforzo, la quale andava a prendersi la malaria nella zona delle paludi pontine, nella speranza di utilizzare quel terreno proibitivo per arrestare o per lo meno rallentare l'avanzata del II corpo USA lungo la statale Napoli/Roma. Con gran fatica il 309° reggimento panzer Lehr si portava sulle sponde del fiume Sacco per sostenere la 305a divisione di fanteria che copriva il fianco sinistro del Reggimento di fanteria Brundel. Ora occorreva vedere se gli Americani avrebbero proseguito nell'offensiva verso Roma o avessero desistito decidendo più prudentemente di puntare tutto sul settore adriatico. Conoscendo Clark, mi sa che la risposta è scontata.
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  4. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Marzo 1944 semi turno 2 alleato: operazione Slingshot.


    Pur non riuscendo totalmente negli obiettivi che si erano prefissati, gli Alleati riuscirono non di meno ad infliggere ulteriori rovesci alle truppe tedesche abbarbicate alla linea Gustav. Innanzi tutto sulla costa occidentale, con un attacco scardinatore la 1a divisione corazzata USA e la 3a di fanteria avanzavano oltre Gaeta, liberando la città. Nella loro avanzata travolgevano il Kampfgruppe Brundel che cessava di esistere come unità combattente. I pochi sopravvissuti tra cui lo stesso colonnello Brundel ripiegavano faticosamente entro le linee del reggimento panzer Lehr al di là del Sacco, dove giungevano inzuppati ed esausti.


    Sul fronte di Ortona tutto rimaneva tranquillo, eccettuato per la 5a divisione inglese che correggeva le sue posizioni sugli appennini abruzzesi facendo seguito ad un ripiegamento della 94a di fanteria tedesca.


    Sul fronte adriatico avvenivano i combattimenti più importanti, con la divisione corazzata canadese che tentava di guadagnare terreno per rendere difficile la resistenza del XX corpo panzer. L'attacco dei carri canadesi falliva di fronte all'accanita resistenza della 65a divisione di fanteria, ma sulla costa vera e propria, il Generale Slater sbarcava il reggimento dei servizi speciali alle spalle della 24a panzer e della 16a SS. Ne risultavano selvaggi combattimenti tra la 26a panzer che tentava di sbloccare le divisioni sorelle del XX corpo e la 3a divisione polacca, che infliggeva perdite pesanti agli attaccanti i quali perdevano una trentina di cannoni d'assalto, non riuscendo peraltro ad incidere sul dispositivo dell'anello di accerchiamento. Poi arrivava l'attacco portato dal grosso del XXX corpo ai danni delle due divisioni pesanti tedesche intrappolate: la divisione indiana da ovest, i commandos da nord e la 78a divisione inglese appoggiata dal corpo di liberazione italiano da sud. L'impatto dell'aassalto alleato veniva sostenuto in massima parte dalla divisione SS che ne rimaneva decisamente offesa. Dopo un'intera giornata di attacchi dove la 78a aveva sferrato non meno di quattro diversi assalti alle posizioni tedesche, questa fu rilevata dagli Italiani; ma nemmeno loro riuscirono a penetrare nelle difese nemiche. Tuttavia, come il Generale Frieke dovette constatare subito dopo, i Tedeschi erano completamente accerchiati, e come ultima possibilità avevano un contrattacco disperato sui commandos inglesi con l'idea di aprirsi di forza la via verso la salvezza. Sarà la porzione di turno tedesco che ci svelerà se questa operazione riuscirà o meno.

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  5. Angiel

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    Ottimo come sempre, anche l'argomento trattato è molto interessante. Hai mica in programma qualche AAR su Arnhem?
     
  6. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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  7. Angiel

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    Grazie mille; l'avevo perso.
     
  8. Luigi Varriale

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    Marzo 1944 semi turno 2 tedesco

    L'operazione Slingshot trova la sua conclusione con il mese di marzo, e la sua conclusione si rivela un disastro per le forze tedesche. La 24a divisione panzer a la divisione SS si arrendono alle truppe del XXX corpo aprendo una voragine sul fronte adriatico che è da vedere se le divisioni di rincalzo del IV corpo paracadutisti saranno in grado di tappare in tempo. Rimarrebbe comunque la perdita di due eccellenti unità tedesche non immediatamente rimpiazzabili.

    Alla sconcertante notizia di questa debacle, Kesserling dà immediatamente ordine all'VIII corpo da montagna di abbandonare le sue posizioni a Cassino, prima di venire accerchiato pure lui con ulteriori disastri, che sarebbero questa volta irreparabili. Si uniscono al ripiegamento anche i resti della brigata Brundel, vale a dire il 309° reggimento Lehe panzer grenadieren ed il 504° battaglione carri pesanti Tigre.

    La 1a divisione paracadutisti e la 3a panzer grenadieren, temporaneamente aggregata al corpo paracadutisti, sono in rapido trasferimento da Terni per rinforzare quello che rimane del XX corpo panzer, e cioè la 65a divisione fanteria. Praticamente il XX corpo panzer ha cessato per il momento di esistere.

    Strategicamente Tedeschi adesso devono tentare di solidificare qualche tipo di difesa a sud di Roma, tenere quello che possono ancora tenere quello che possono ancora tenere delle posizioni sugli appennini, e ricostituire una qualche parvenza di difesa sulla costa adriatica. Il Generale vin Noven ha suggerito anche di ritirarsi completamente dagli appennini e di concentrare tutte le forze così recuperate sulla difesa a sud di Roma, ma Kesserling ha obiettato che così ci sarebbero troppe forze alleate nelle vicinanze della capitale che risulterebbe indifendibile.

    Rommel insiste che sarebbe il caso di abbandonare l'intera area e ripiegare direttamente sull'appennino tosco emiliano sul quale combattere la battaglia d'arresto definitiva, mentre Hitler è scioccato dalla facilità con la quale gli alleati sono arrivati alle porte di Roma e minaccia di deportare lo stato maggiore del gruppo di armate C sul fronte russo come comandanti di plotone.
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  9. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Aprile 1944 turno alleato


    Il cielo cade sulla testa dei Tedeschi quando il Generale Clark, ligio al suo motto "sempre avanti" ordina all'8a armata di non perdere tempo a tentare di accerchiare le forze tedesche ancora stazionate nell'Italia Centrale, ma invece di proseguire la corsa lungo la costa adriatica, sfruttando al massimo il miglioramento delle condizioni atmosferiche che vanno asciugando il terreno del campo di battaglia.


    Il Generale Leese ha le sue preoccupazioni circa la natura di questo ordine e quindi si accinge ad eseguirlo "cum grano salis". La 78a divisione di fanteria si lancia dunque alla volta di Rimini, ma la 4a indiana e la 3a polacca non la accompagnano, compiendo invece una conversione a sinistra per guardare le spalle del XXX corpo contro l'eventuale azione del XX corpo panzer del Generale Frieke. E'vero che di panzer a questo corpo d'armata sono rimasti solo i pochi carri della 3a panzer grenadieren, ma secondo Leese occorre comunque guardarsi le terga da un eventuale contrattacco portato verso la strada costiera che taglierebbe la 78a divisione fuori dalle sue basi di rifornimento; soprattutto quando si considera che nuova punta di diamante del XX corpo è la 1a divisione paracadutisti, famigerata e pericolosissima divisione germanica.


    Il II corpo USA avanza oltre Cassino e la 23a brigata corazzata inglese si incammina sferragliando sulle rampe che portano dalla città all'abbazia, a cui in questa ricostruzione viene risparmiato il trattamento che subì storicamente.


    Le prospettive migliori per gli Alleati sono sulla costa tirrenica, dove la 90a divisione panzergrenadieren si trova in pericolo di essere accerchiata e distrutta facendo la stessa fine delle divisioni del XX corpo. Il problema è derivato dall'attacco della 4a divisione marocchina appoggiata dalla solita 45a divisione, che ha sbaragliato il battaglione di Tigre sulle montagne a ovest di Gaeta, determinando così la posizione pericolosa sopra descritta. Nel turno tedesco, il generale von Senger dovrà fare i salti mortali per coordinare le sue forze nel duplice compito di difendere le vie di approccio alla capitale e contemporaneamente districare la 90a panzer grenadieren.


    In una riunione plenaria dei due comandanti d'armata tedeschi con la partecipazione di Kesserling, ci si è arrovellati per ore sull'opportunità o meno di far evacuare gli appennini abruzzesi al XXXV corpo. Alla fine della riunione viene stabilito che la difesa di tali catene montuose non sia più di alcun valore tattico, dal momento che gli alleati sulla costa tirrenica sono a 40 chilometri dalla capitale. Quindi gli ordini per la 10a armata nel prossimo turno sono di proteggere il ripiegamento ordinato della 90a divisione panzer grenadieren dall'Agro Pontino e lo stabilimento di una estrema linea di contenimento a sud di Roma da parte del XXXV corpo che sfrutti gli ultimi rilievi ad est dell'aeroporto. Quest'ultimo compito verrà affidato appunto al XXXV corpo, mentre quello di assistere la 90a, sarà di competenza del corpo da montagna in ripiegamento dall'area di Montecassino.
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  10. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Aprile 1944 turno tedesco


    "Chiesi ed ottenni per tentare di salvare la 90a divisione panzergrenadieren che tutte le truppe corazzate sul fronte tirrenico fossero assegnate al mio corpo. Il Fedlmaresciallo Kesserling aderì a questa mia richiesta, sciolse la Brigata provvisoria Brundel e mise sotto il mio diretto comando il reggimento panzergrenadieren Lehr ed il 508° battaglione carri pesanti, che però si stava ancora riorganizzando dopo i pesanti combattimenti contro i Franco Americani e non era ancora disponibile per le operazioni. L'ordine che il Feldmaresciallo mi diede fu quello tassativo di evitare la resa per isolamento di un'ennesima divisione tedesca." Generale Hans-Valentin Hube, XIV corpo panzer.


    Per onor del vero il piano di soccorso alla 90a si ridusse ad un tentativo disperato di elementi dell'VIII corpo da montagna e di tutte le rimanenti forze del corpo di Hube di far ritirare la 45a divisione USA e la 4a divisione marocchina dalle loro posizioni, in maniera da togliere l'accerchiamento alla divisione tedesca. La 71a divisione di fanteria tedesca si posizionava a sua volta in maniera da tagliare i rifornimenti alle esposte divisioni del II corpo USA, ma che la 90a si sarebbe arresa prima degli Americani non vi era il minimo dubbio, dal momento che essa aveva iniziato il turno non rifornita, mentre le divisioni del II corpo lo erano diventate solo turno durante. Comunque le mosse compiute rappresentavano l'unica speranza; il terreno paludoso in cui la 90a era intrappolata non aiutava certo la situazione, ed il fatto che la 45a USA controllasse l'unica strada di accesso alla zona, non faceva altro che ostacolare ancor di più ogni tentativo di soccorso.


    Il XXV corpo tedesco da parte sua, si ritirava definitivamente dalle posizioni appenniniche per ridiscendere in direzione di Roma e cedeva pure la 15a panzer grenadieren al XX corpo panzer, impegnato a contenere gli Inglesi sulla costa adriatica. Questo corpo d'armata si trovava allungato da Terni fino alle foci del Metauro, ed in posizione precaria nonostante la divisione di rinforzo ricevuta. Buon per esso che anche il XXX corpo britannico risultasse assai diluito su un fronte molto ampio e non in grado di concentrare le sue forze con rapidità. Inoltre dalla riserva generale era stata distaccata la 334a divisione di fanteria per presidiare Rimini, dove era stata anche inviata d'urgenza la X brigata di fanteria di marina della Repubblica di Salò, comandata da un ex capitano di sommergibili Il comandante Junio Valerio Borghese.


    Per quanto riguarda l'attacco congiunto delle forze tedesche alla 45a divisione USA ed alla 4a marocchina, esso registrava si un parziale successo, causando perdite pesanti soprattutto ai Francesi, ma non riusciva a far ritirare il nemico; di conseguenza la 90a panzer grenadieren rimaneva inesorabilmente intrappolata. Le due divisioni alleate si sarebbero ritirate, ma solo dopo aver ricevuto la resa della 90a. La battaglia per la linea Gustav si concludeva quindi nell'aprile del 1944 con un pesante bilancio negativo per i Tedeschi: tre divisioni pesanti distrutte. Fu a questo punto che Kessrling cominiciò a valutare la possibilità di recarsi da Hitler per prospettargli il ripiegamento fino alla linea dell'appennino Tosco Emiliano per organizzarvi un'ultima forte linea di difesa e per chiedergli le necessarie truppe per presidiarla. Von Senger invece espresse l'opinione di tentare una resistenza decisa sul Tevere.
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    Il riposizionamento del XXXV corpo ed il tentativo fallito di salvare la 90a panzer grenadieren
     
  11. Angiel

    Angiel

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    Bella battaglia ma la vedo dura per i tedeschi. Qual'è la data di fine scenario ? E quali le condizioni di vittoria ?


    ps non so se hai visto ma ti ho mandato un messaggio privato.
     
    Ultima modifica: 18 Ottobre 2019
  12. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Molto dura; confermo. Siamo al turno 11, la campagna finisce nel turno 22, aprile 1945. Le condizioni di vittoria sono di fare meglio della controparte storica, con l'aggiunta di condizioni "sudden death" per entrembe le parti se fanno disastrosamente peggio della controparte storica.
    Si...ti ringrazio molto.

    Maggio 1944 preparazione turno.


    Con l'avvicinarsi dell'estate 1944 gli Alleati si prepararono ad attaccare pesantemente le difese tedesche in Italia. Una serie di nuove unità vennero messe a disposizione di Mark Clark per poter sferrare la sua offensiva d'estate. Il XXX corpo britannico riceveva in rinforzo la 6a divisione corazzata, il corpo canadese riceveva la 9a brigata corazzata, mentre il XIII corpo veniva rinforzato con altre due brigate corazzate: la 21a e la 25a, entrambe equipaggiate con carri Churchill. La 23a brigata corazzata, per contro veniva ritirata ed inviata in Inghilterra per riequipaggiarsi per l'ormai prossimo sbarco in Normandia.


    Per quanto riguarda gli Americani, Clark decideva di rinforzare il II corpo d'armata con la 1a divisione meccanizzata francese, con l'arrivo della quale si preparava l'organizzazione di un nuovo corpo d'armata appunto francese, comandato dal Generale Juin che avrebbe dovuto costituire la terza unità della 5a armata americana.


    Le riserve d'armata venivano pure aumentate in previsione di eventuali futuri sbarchi alle spalle dei Tedeschi. Esse erano costituite al maggio del 1944 dalla 4a divisione inglese, dalla 10a divisione indiana, dalla brigata servizi speciali e dalla 6a divisione corazzata sudafricana, Inoltre due nuove divisioni americane andavano a formare la riserva strategica della 5a armata; queste erano la 85a e la 88 divisione di fanteria.


    Tali manovre non rimasero sconosciute al comando tedesco che se ne preoccupò molto. Kesserling inviò un messaggio urgente al quartier generale dell'OKW ed una lettera personale a Hitler, dove spiegava secondo lui che cosa gli Alleati avevano in mente. Kesserling tratteggiava nella sua missiva quali erano i suoi piani per la prosecuzione della difesa: intendeva tentare di trattenere gli Alleati su una linea che andava grosso modo da Rimini a Civitavecchia, mentre venivano preparate le difese di una nuova linea difensiva sugli appennini settentrionali; la cosiddetta linea Gotica.


    Il piano prevedeva di stabilire una difesa provvisoria sul Tevere, lasciando agli Alleati tutta la parte occidentale di Roma e difendendo solo la parte orientale. Certo questo prevedeva di far saltare tutti i ponti sul fiume e di fortificare la città di Terni. La difesa avrebbe dovuto appoggiarsi al Tevere fino a Perugia, tenere i due rilievi montuosi fino alle foce del Metauro ed infine allungare la linea difensiva fino alla costa a sud di Rimini.


    Per fare tutto ciò Kesserling aveva bisogno di rinforzi, specialmente adesso che le sue due armate avevano subito la perdita di tre divisioni pesanti. Della 90a divisione panzer grenadieren si era salvato qualcosa; un reggimento di formazione intorno al quale la divisione stava essendo ricostituita, ma la 16a SS e la 24 panzer erano andate completamente distrutte e difficilmente avrebbero potuto essere sostituite nel breve periodo.


    Fu per questi motivi che il Feldmaresciallo si affrettò a chiedere che gli venissero concessi dei nuovi rinforzi per poter mettere in atto i suoi piani.


    Il punto dolente era che la disponibilità di rinforzi che il comando centrale poteva concedergli non erano particolarmente consistenti: le operazioni sul fronte russo erano in pieno svolgimento con i Sovietici che attaccavano caparbiamente per scardinare le difese tedesche e c'era bisogno di tutte le risorse disponibili per far fronte alle esigenze di quel fronte. Comunque Hitler, a cui non piaceva la prospettiva di un crollo sul fronte sud, si risolse a concedere un cesto numero di unità, anche se molte di queste con precisi vincoli temporali. In particolare la magnifica 1a divisione panzer Adolf Hitler veniva temporaneamente assegnata al fronte italiano ed inserita nel XX corpo panzer, insieme alla ricostituita 26a divisione panzer. Accompagnava queste due divisioni il Generale Carl Heinz Gelst, nuovo comandante del XX corpo panzer, in sostituzione del Generale Frieke che era stato silurato a causa dei suoi insuccessi sulla costa adriatica che avevano causato la perdita di due divisioni.


    In riserva strategica venivano invece mantenute la ricostituenda 90a panzer grenadieren, la 14a divisione panzer, la 76a divisione di fanteria e due nuovi battaglioni di carri pesanti; il 1° ed il 508° rispettivamente equipaggiati con Panthers e Tigre.

    Come ho detto sopra, una parte di questi rinforzi erano assegnati al fronte sud solo temporaneamente: la 1a divisione Adolf Hitler Leibstandarte e la 14a divisione panzer erano infatti destinata ad essere trasferite sul fronte russo a giugno, e la 76a divisione di fanteria, su quello francese non più tardi di dicembre. Questo senza contare le divisioni che avrebbero potuto essere sottratte a Kesserling per improvvise esigenze operative su altri fronti.


    Infine, cìè da dire che anche se le intenzioni tattiche degli Alleati per quell'ultimo mese di primavera del 44 non erano chiare, esistevano tutti i segni premonitori di una prossima operazione offensiva. Ed infatti come vedremo, Clark stava già stendendo i piani per il prossimo ciclo offensivo di maggio, chiamato operazione Diadem.
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  13. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Maggio 44 semi turno 1 alleato: operazione Diadem


    Inizia l'offensiva d'estate su cui tutti i comandanti alleati ripongono un'estrema fiducia per scardinare definitivamente le difese tedesche in Italia centrale.


    Nel settore del XXX corpo d'armata britannico: il generale Slater ha il compito di fare massa di fronte al XX corpo panzer nell'attesa che il XIII corpo gli si affianchi per portare l'attacco totalitario alle difese tedesche sul versante orientale del fronte. Di conseguenza la nuova arrivata 6a divisione carri muove da Ancona per portarsi a ridosso della statale Perugia Rimini in allo scopo di contenere eventuali colpi di testa del potentissimo complesso divisone Leibsadarte - 15a panzer grenadieren. Nell'effettuare questa manovra, Slater si prende un rischio calcolato, dal momento che abbandonando la strada adriatica, presta potenzialmente il fianco ad eventuali contrattacchi delle truppe nemiche che presidiano Rimini; vale a dire la X MAS e la 334a divisione di fanteria. Il Generale inglese conta per minimizzare questo rischio su due fattori: il fatto che le suddette truppe nemiche sono essenzialmente appiedate e quindi lente, e sull'arrivo in breve tempo del XIII corpo d'armata che è stato destinato alla conquista di Rimini ed eventualmente ad appoggiare lui nelle operazioni contro il XX corpo panzer.


    Di conseguenza, tutte le divisioni del XIII corpo di Stuart sono in movimento lungo la litoranea per guadagnare la linea dei fiumi Metauro e Foglia, a sud della città balneare. In testa le due brigate corazzate 21a e 25a, seguite dalla divisione neozelandese e poi, a distanza, dalla 5a inglese e dall'8a divisione indiana. Quando tutte queste forze saranno giunte a destinazione, la posizione sulla costa sarà sicura e si potranno iniziare operazioni efficaci contro il più potente dei corpi tedeschi.


    Da segnalare il delicato compito del Corpo di Liberazione Italiano, che è stato assegnato a fare da collegamento tra il XXX corpo ed il corpo Canadese sull' incomoda posizione delle vette montuose alle foci del Tenna. Il "Corpo", (in realtà una striminzita divisione di fanteria) fronteggia le posizioni della 65a divisione tedesca e ha l'ordine di guardare i fianchi di entrambi i corpi britannici. Nella zona, la densità di truppe nemiche è bassa, ma comunque una qualunque incertezza potrebbe pregiudicare la sicurezza dell'intera 8a armata, se i tedeschi riuscissero a disturbare o peggio interrompere il flusso dei rifornimenti alleati lungo la litoranea. Gli Alleati vanno lentamente acquistando fiducia nei confronti di questa piccola divisione italiana, che dal punto di vista del governo del sud "cobelligerante", tiene alto l'onore dell'Italia nei confronti dei governi alleati.


    Più a sud, il corpo canadese è ancora incastrato sugli appennini abruzzesi, ma ha ricevuto l'ordine di attaccare lungo la strada che porta a Roma. Il Generale Newcombe sta organizzando le sue forze per provare a sbloccare il passo del Nera, tenuto dalla famigerata 44a divisione di fanteria e dalla 114a divisione Alpenjager, che hanno entrambe il coltello tra i denti. Il compito è tutt'altro che agevole data la difficoltà delle forze motocorazzate canadesi e polacche a manovrare tra le strette valli circondate dalle impervie montagne, ma ci si sta organizzando.


    I combattimenti più pesanti avvengono nel settore tirrenico, dove Clark non dà tregua al suo subordinato comandante del II corpo USA, che è stato rinforzato fino a comprendere oramai ben sette divisioni; come abbiamo visto ne è infatti prevista la scomposizione tramite la creazione del corpo d'armata francese da affidare a Juin che freme inoperoso al comando della 5a armata. La sua nomina è prevista alla fine di questo ciclo operativo. La nuova divisione meccanizzata francese entra in azione lungo i rilievi che dominano la città di Gaeta, in supporto del violentissimo attacco che la 1a divisione corazzata e la 3a divisione di fanteria USA portano alla 71a di fanteria germanica. I Tedeschi devono far ricorso a tutta la loro abilità tattica per riuscire a ripiegare senza essere sbaragliati durante il movimento retrogrado. Sfruttando il successo, le divisioni americane arrivano sulla sponda del Sacco dove incontrano le posizioni preparate dalla 305a divisione di fanteria. La 3a divisione USA distacca un reggimento per provare a stabilire una testa di ponte sull'impeto dell'avanzata, ma a prezzo di pesanti perdite i Tedeschi riescono ad impedire l'attraversamento.


    Il parziale successo degli Americani mette comunque in profonda crisi la 5a divisione alpina tedesca, che maltrattata dalla 34a divisione USA e dalla 2a divisione marocchina sulle alture a nord di Montecassino, stava cercando di ritirarsi per raggiungere anch'essa le rimanenti unità dell'VIII corpo da montagna in ripiegamento verso Roma. Un attacco contemporaneo del I corpo USA alla sua sinistra, sfonda le posizioni della 715a divisione di fanteria tedesca sul fiume Lira e accerchia la suddetta 5a divisione da montagna che sarà ben difficile da recuperare.


    Bilancio quindi positivo per questa prima settimana di operazioni che ancora una volta chiama il comando tedesco a prendere decisioni difficili. Secondo me e von Senger, che comanda la 12a armata incaricata della difesa di Roma, le possibilità di arrivare in buon ordine alle pianificate posizioni difensive, si fanno di giorno in giorno più tenui. Gli americani non danno tregua e sottopongono le divisioni tedesche ad incessanti attacchi che ne pregiudicano la capacità di sostenere combattimenti organizzati. Per di più, il successo americano oltre il fiume Lira rischia di mettere in crisi anche lo schieramento del IV corpo paracadutisti che tiene le posizioni chiave lungo gli appennini abruzzesi.
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  14. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Maggio 1944 semi turno 1 tedesco: operazione Diadem


    La annunciata grande controffensiva tedesca, molto pubblicizzata anche dalla Repubblica di Salò come l'evento destinato a fermare definitavamente gli Alleati a sud di Roma, si risolve in un mezzo fiasco.


    Prima di tutto fallisce il coordinamento tra le truppe di stanza a Rimini ed il XX corpo panzer; l'attacco della divisione panzer Leibstandarte Adolf Hitler e della 15a panzer Grenadieren alle foci de Metauro se pur riesce ad impegnare un gran numero di forze alleate, non consegue alcuno sfondamento. La X MAS e la 334a divisione di fanteria rimangono armi al piede a Rimini e non fanno nessun progresso lungo la strada costiera per Ancona, che rimane saldamente in possesso degli Inglesi. L'attacco della 1a divisione paracadutisti, appoggiata in seconda schiera dalla 3a divisione panzer grenadieren non incide particolarmente sulla 3a divisione polacca che tiene saldamente le pendici nord degli appennini abruzzesi.


    Il IV corpo paracadutisti rettifica le sue posizioni tramite un ripiegamento tattico della 4a divisione paracadutisti e della 362a di fanteria, onde evitare di fare la stessa fine della 5a divisione alpina.


    A proposito della 5a divisione alpina, la divisione panzer H.Goering, appoggiata dal 309° reggimento Lehr tentano una limitata controffensiva contro la 45a divisione USA e la 4a marocchina, allo scopo di tentare di sbloccarla, ma senza sortire nessun particolare effetto. I Franco Americani ben piantati sulle montagne a nord di Gaeta oppongono una decisa resistenza, ben consapevoli che fermando il timido attacco tedesco condanneranno probabilmente la divisione tedesca alla resa.


    Hitler, nell'apprendere che la controffensiva del XX corpo corazzato sul versante adriatico segna il passo, va su tutte le furie e minaccia di deportare in un campo di lavoro un uomo su dieci di ogni divisione, inclusi gli ufficiali.


    E nel prossimo turno, il XIII corpo britannico arriva a rinforzare il XXX.
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  15. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Maggio 1944 semi turno 2 alleato: operazione Diadem


    L'offensiva estiva alleata nella seconda settimana di maggio si estende a tutto il fronte, da Rimini ad Anzio. Si tratta indubbiamente di un fronte assai esteso che assorbe totalmente tutte le forze delle due parti. Ancora una volta i Tedeschi danno prova di eccezionale tenacia difensiva bloccando praticamente tutti gli attacchi con perdite considerevoli daentrambe le parti.


    Nel settore del XXX corpo sul versante adriatico, giungono in rinforzo le forze del XIII corpo che vengono ripartite (con discreta arrabbiatura di Stuart che vede il suo corpo d'armata diviso in tre tronconi diversi), in appoggio appunto al XXX: le due brigate corazzate vengono utilizzate per attaccare la 26a divisione panzer tra i fiumi Foglia e Metauro. Un certo numero di StuG e di Churchill vengono distrutti, ma la divisione tedesca regge. A sud si svolge la battaglia principale tra la 6a corazzata britannica e la 78a divisione, appoggiate dalla divisione neozelandese del XIII corpo contro le due famigerate teste di serie del XX panzer corp: la 1a divisione panzer Adolf Hitler e la 15a panzer grenadieren. Qui gli Inglesi capiscono in fretta che non c'è trippa per gatti e desistono quasi subito. Nel settore meridionale del fronte del XXX corpo, con l'appoggio della 5a divisione inglese e dell'8a indiana, le ultime due divisioni danno l'assalto alle posizioni della 1a paracadutisti e della 3a panzer grenadieren: altro attacco inconclusivo. Oliver Leese, prevedendo le paranoie che Clark gli farà, va su tutte le furie. Ma i Tedeschi stessi sono delle furie; e ben sapendo che il cedimento del fronte meridionale del XX corpo panzer permetterebbe agli alleati di arrivare a Perugia, resistono come dei diavoli scatenati, in attesa che il comando tedesco prenda provvedimenti o mandi rinforzi per una controffensiva.


    Si scoprirà poi che Clark non avrà nessuna ragione per potersi arrabbiare con i suoi subordinati inglesi, in quanto i due corpi d'armata americani, oramai ad una quarantina di chilometri da Roma non riescono neanche loro a fare nessun progresso. La 4a divisione marocchina attacca le alture che dominano l'aeroporto di Roma presidiate dal corpo corazzato di Hube, con l'appoggio della 45a divisione USA e dalla 1a meccanizzata francese. La Hermann Goering fa strage di Marocchini, ed a prezzo di perdite sensibili tra la fanteria del 309° reggimento panzer Lehr, riesce a fermare l'attacco. Il II corpo d'armata USA tenta a sua volta di forzare le posizioni della 60a divisione panzer grenadieren, per avanzare direttamente sulla capitale, tagliando fuori i Tedeschi che dfendono la costa: anche qui perdite sensibili da entrambe le parti, ma il XXXV corpo tedesco, ma la difesa tiene.


    Bilancio della prima metà della seconda settimana: I Tedeschi reggono, ma a guardare la carta delle operazioni è chiaro che in qualunque punto dovessero cedere, questo metterebbe in crisi l'intero fronte difensivo. Si tratta di una difesa ad alto rischio, che Kesserling sembra aver deciso di adottare, ed è chiaro che dovrà prendere decisioni importanti per evitare un rovescio definitivo che potrebbe compromettere l'intera campagna. Gli Alleati per altro, con tre punti evento vittoria di margine, potrebbero quado verranno in possesso di una carta adatta, lanciare una nuova operazione anfibia alle spalle del nemico, per esempio su Livorno. Questo fa si che il comando tedesco debba sempre tenere una certa aliquota di truppe in riserva generale che non può impegnare sul fronte principale.
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  16. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Maggio 1944 semi turno 2 tedesco: operazione Diadem


    sotto le incessanti pressioni di Kesserling e di quelle della spinta sempre più forte delle forze alleate su una difesa tedesca che oramai era piegata al limite e minacciava di spezzarsi con conseguenze disastrose, Hitler acconsente finalmente ad un ripiegamento dalla linea degli appennini abruzzesi e dalla capitale.


    La decisione ,aturava dopo giorni di riflessioni e di "soppesamenti" di rischi e vantaggi ed alla fine si è decideva che per il momento gli alleati avavano troppe forze nella penisola perché si potesse pensare ad una controffensiva nel vero senso della parola, specialmente con la prospettiva che un certo numero di divisioni pesanti tedesche sarebbero state nei prossimi turni sostituite da truppe di fanteria appiedata, per tamponare le esigenze sempre più pressanti del fronte Russo.


    Di conseguenza assistiamo al ripiegamento del corpo panzer (una divisione ed un reggimento) di Hube e del XXXV corpo a nord del Tevere. il IV corpo paracadutisti abbandona le forti posizioni degli appennini, dove però rischiava oramai l'accerchiamento, per portarsi nella posizione intermedia di resistenza imperniata su Perugia e sull'alto corso del Tevere. Infine il XX corpo panzer, che a breve perderà almeno due delle sue divisioni corazzate, si ritira ordinatamente dietro al fiume foglia, non prima che il dipartimento della difesa di Rimini abbia lanciato un contrattacco di alleggerimento sulla 21a e 25a brigata corazzata inglese, respingendole lungo la strada costiera. La X MAS, nella persona del comandante Borghese aveva ardentemente richiesto di partecipare all'attacco ed aveva pregato il comando tedesco di rifornirla di armi anticarro portatili; ma il Generale Von Vietinghoff le aveva ordinato di rimanere a presidio della città di Rimini.


    L'obiettivo strategico finale del gruppo di armate C a questo punto e di portarsi il più ordinatamente possibile e con il numero di perdite minore possibile sulla linea difensiva dell'appennino tosco emiliano, dando il tempo all'organizzazione Todt di rinforzarla adeguatamente con opere campali; e su questa linea arrestare definitivamente gli alleati. Questo richiederà naturalmente maestria da parte del comando tedesco nel condurre efficaci combattimenti di retroguardia senza lasciarsi agganciare e distruggere nel terreno relativamente agevole dell'Italia centrale.
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  17. Luigi Varriale

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    Maggio 1944 semi turno 3 alleato: operazione Diadem


    comincia in quest'ultima settimana di maggio la battaglia per Roma. Sul fronte ovest dove c'è la capitale italiana, agisce la 5a armata americana che è stata riorganizzata su tre corpi d'armata: il I del Generale Truscott, comprendente la 34a, la 36a divisione di fanteria ed il reggimento Rangers. Il II corpo d'armata del Generale Walker, comprendente la 1a divisione corazzata, la 3a divisione di fanteria e la 45a divisione di fanteria. Infine il neo costituito corpo di spedizione francese, al comando del Generale Alphonse Juin, che finalmente ha preso il comando delle sue divisioni; la 2a marocchina, la 4a marocchina, la 3a algerina e la 1a meccanizzata francese.


    Tutte queste forze danno l'assalto alla capitale italiana, con l'eccezione del I corpo che viene mantenuto in appoggio al corpo d'armata canadese nell'attacco agli sbocchi degli appennini presidiati dalla 4a divisione paracadutisti germanica.


    La 3a divisione di fanteria si lancia in un attacco diversivo contro il centro dello schieramento del XXXV corpo d'armata tedesco, alla periferia nord est dell'urbe. Naturalmente l'attacco fallisce, ma non era in programma che riuscisse; si trattava solo di distogliere l'attenzione della 715a divisione motorizzata e del reggimento panzer Lehr dall'attacco principale portato dalla 1a divisione corazzata e da due divisioni francesi per conquistare Roma nord. I Tedeschi infatti hanno evacuato la parte sud e quella centrale della città, in maniera da appoggiare le loro difese sul Tevere. Hanno fatto saltare tutti i ponti con gravissimi danni al patrimonio artistico e culturale della capitale. I Tedeschi avevano pubblicamente dichiarato che avrebbero per lo meno condotto operazioni ritardatrici a Roma e così stanno facendo. Fatto sta che l'attacco delle forze franco americane alla 92a divisione tedesca che presidia la zona nord di Roma fallisce, e con gravi perdite da tutte e due le parti. Più pesanti quelle tedesche provocate dalla fanatica resistenza opposta all'avanzata dei carri nemici. Le perdite più dure le subisce la divisione algerina la cui fanteria si era lanciata all'attacco per prima.


    Fallisce anche l'attacco del corpo canadese e del I corpo americano per aggirare Roma da ovest, sbucando dagli appennini abruzzesi; la 4a divisione paracadutisti non ha eccessive difficoltà nel bloccare tutti i tentativi di Rangers americani e fanteria canadese e polacca. Tuttavia è previsto che nel turno tedesco la 4a paracadutisti ripieghi anche lei a nord del Tevere insieme al resto del corpo deò Generale von Fliegen. Inutile lasciarla esposta ad un attacco definitivo d più lati che ler provochererbbe sicuramente dolori non necessari.


    Ancora più a est l'8a armata britannica riorganizza i suoi due corpi d'armata sul fronte adriatico. Mentre il XXX si incarica di contenere possibili controffensive tedesche sulla costa, il XIII ha l'ordine di tentare un aggiramento a largo raggio di tutte le truppe tedesche che difendono Roma, Terni e Perugia. Il XIII corpo ha un parziale successo nello sviluppare questa operazione quando riesce ad attaccare di sorpresa e a far sloggiare la 65a divisione di fanteria tedesca oltre il Tevere, incidendo sulle posizioni difensive del XX corpo panzer. E' dubbio però che Leese abbia forze sufficienti fra i suoi tre corpi d'armata per portare a termine un'operazione così ambiziosa. Tali corpi sono infatti distribuiti su di un fronte molto esteso e sempre esposto ad eventuali contromanovre nemiche. Il generale inglese ha quindi urgentemente richiesto rinforzi da trarsi dalle cospicue riserve che gli Alleati mantengono per eventuali ulteriori operazioni anfibie in grande stlie, ed è da vedere se tali riserve verranno concesse.


    Il XXX corpo come si è detto, ha il delicato compito di contenere la massa principale del XX corpo panzer, non sapendo però che almeno due divisioni corazzate di questa unità verranno ritirate il prossimo mese per le esigenze sul fronte russo. La cautela comunque, non è mai troppa.
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  18. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    Maggio 1944 semi turno 3 tedesco: operazione Diadem


    Il comando del gruppo di armate C si accingeva a chiudere in bellezza il mese di maggio con un'operazione controffensiva limitata volta a sfruttare la rarefazione delle truppe alleate nel settore centrale del fronte. Il Generale Alabin von Terein aveva notato tramite la sua ricognizione tattica che elementi del XIII corpo britannico erano in una posizione vulnerabile ed isolata su un picco montuoso chiamato quota 3829 sul corso dell'alto Tevere. Si trattava per la precisione della 5a divisione inglese e dell'8a divisione indiana, che avevano si una posizione difensiva forte, ma potevano essere accerchiate, se le posizioni segnate sulle mappe erano esatte. Al comandante dell'VIII corpo d'armata alpino venne quindi in mente di richiedere un paio di cose al Feldmaresciallo Kesserling, mentre gli esponeva in una riunione privata il suo piano per la settimana.


    Per prima cosa gli chiese di assegnargli la 65a divisione di fanteria togliendola al XX corpo panzer, cosa che il Feldmaresciallo gli concesse una volta che von Terein espose il suo piano. Secondo, che ordinasse al IV corpo paracadutisti di trattenere a sud del Tevere il IV corpo paracadutisti per partecipare all'operazione di aggiramento del complesso britannico in oggetto. Von Terein Illustrò personalmente al comandante in capo, indicando don precisione sulla carta i movimenti che voleva dal corpo di von Fliegen, come le divisioni del IV corpo non si sarebbero trovate esposte col deretano all'aria trattendosi al di là del Tevere perché avrebbero potuto appoggiare la loro difesa verso sud ad un suo affluente; il fiume Nera. Contemporaneamente la 114a divisione Alpenjager, sfruttando la sua mobilità in terreno difficile, si sarebbe portata sulle terga delle divisioni britanniche per tagliarne i rifornimenti, mentre le sue tre divisioni leggere le attaccavano da nord. Kesserling non solo approvò il piano, ma decise pure un rimaneggiamento generale delle sue forze, assegnando l'intero VIII corpo alpino alle dipendenze della 10a armata, in modo che le sue forze potessero coordinare meglio, sotto il comando di Von Vietinghoff, con quelle del IV corpo paracadutisti.


    Oltre a queste operazioni, era prevista l'entrata in scena dalla Toscana della nuova XII brigata corazzata del Colonnello Siegfrid von Seelow e formata da due reggimenti carri pesanti. Queste forze si portavano a sud di Siena come forze di pronto intervento. Esse venivano poste a disposizione della 12a armata di Von Senger.


    Sul fronte adriatico, il XX corpo panzer organizzava su due piedi e con la flessibilità tipica dei comandi tedeschi, una controffensiva a corto raggio da parte della 1a divisione panzer Adolf Hitler e della 15a panzer grenadieren ai danni fianco sinistro del XXX corpo d'armata tenuto dalla 3a divisione polacca. L'attacco era ben congegnato, ma l'imprevista caparbietà difensiva dei polacchi ben sistemati sul terreno collinoso ne frenava presto gli ardori e l'attacco si frazionava in varie piccole battaglie campali a livello di battaglione che non portavano a nessun risultato concreto. Si trattava del saluto finale della divisione panzer Leibstandarte prima di trasferirsi definitivamente sul fronte russo. La battaglia portava almeno al riulstato di ingaggiare gran parte della divisione polacca in una battaglia di incontro per il turno successivo, a meno che non decidesse di rititrarsi.


    In definitiva il mese di maggio si concludeva in maniera più o meno storica, con gli Alleati a Roma, anche se in questa ricostruzione i Tedeschi non sono in ritirata generale ancora come lo furono nella realtà. Se possibile vorrebbero resistere sull'allineamento Rimini - Tevere il più a lungo possibile, visto che la preparazione della linea Gotica è in ritardo rispetto alla campagna storica. In secondo luogo, il Feldmaresciallo Kesserling non ha ancora abbandonato le velleità controffensive; crede ancora, come lo credo io, che sia possibile un rovesciamento della situazione, tramite l'uso sagace del XX corpo pesante: vedremo.
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  19. Luigi Varriale

    Luigi Varriale

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    mi sono spariti un certo numero di post da questo thread dopo l'ultimo qui sopra. Non so quanti post sono spariti.Forse due forse tre.
    Sospendo la campagna in attesa che la situazione si risolva.
     
    Ultima modifica: 29 Ottobre 2019
  20. Angiel

    Angiel

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    Si, anche a me è sparito un post, ieri.
     

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