Non sono mai stato un grande fan del cosiddetto gioco più bello del mondo; il calcio. Solamente una volta in vita mia ho davvero seguito una stagione di serie A: nel 1982 e lo ricordo come un grande anno nel quale peraltro in estate vincemmo il campionato del mondo per nazioni in Spagna, con annessa e connessa festa finale in una discoteca inglese di Bognor Regis dove mi trovavo in “vacanza studio” si fa per dire. Quell’anno l’Italia vinse anche il campionato del mondo di calcio organizzato nella stessa Bognor Regis dall’EF, un ente credo tutt’ora esistente che organizza soggiorni studio all’estero per i giovani. Lo vincemmo con il sottoscritto attaccante della formazione italiana che disputò la finale contro l’equivalente rappresentativa danese e vinse per 2-1. Tra il pubblico, una serie di giovanissime e bellissime ragazze di latitudine scandinava che andava dalla Danimarca in su. Una in particolare, Louise, statua svedese già a 14 anni, fu il mio più grande amore estivo di sempre. Avevo 15 anni per Dio, ed il mondo era ai miei piedi! Seguii per qualche anno anno ancora il campionato italiano ma di sfuggita senza più interessarmi molto, mentre invece nell’82 sapevo a memoria tutte le formazioni delle squadre di serie A, dalla Juventus alla Pistoiese e guardavo 90° minuto e la domenica sportiva tutte le settimane. Poi il mercoledì compravo tipo rito religioso il Guerin Sportivo, anche se mai ho comprato un quotidiano di calcio in vita mia. Avevo l’almanacco del calcio (mi pare fosse della Panini) ed la mia squadra preferita era il Torino. Mai entrato in uno stadio in vita mia eccetto una volta quando un mio compagno di università, figlio di un alto dirigente dell’IVECO, mi portò nel 1990 a vedere Argentina-Brasile durante il campionato del mondo. Qualla partita si disputò a Torino nell’appena costruito Stadio delle Alpi. Nel 90 avevo però già completamente smesso di seguire il calcio. Alla fine degli anni ‘90 emigrai negli Stati Uniti e persi completamente il contatto con il “Soccer”, negli USA considerato sport per femmine, ed infatti mi pare che la nazionale USA di calcio femminile sia piuttosto forte. Sviluppai interesse per altri sport, nell’ordine pugilato, baseball e marginalmente NFL, che considero uno sport che andrebbe abolito, in quanto sport di combattimento più brutale del già brutale pugilato ma mascherato da gioco con la palla. Credetemi, occorre vedere e “sentire” la NFL dal vivo per capire che solo dei pazzi spostati possono praticare professionalmente il Football Americano. Una volta mio cognato, lui stesso ex-linebacker dell’Università dell’Indiana, mi disse che le nazioni che non eccellono con la palla ovale non possono avere buona fanteria. Siamo nel secondo decennio del XXI secolo ed i miei studenti mi prendono in giro visto che sono l’unico prof. che non sa niente di calcio e non parla mai di calcio. In particolare un mio ex-studente quando è venuto a trovarmi a scuola a novembre dell’anno scorso mi ha detto che considera tale mia ignoranza come un’offesa personale. Gioca nella Fiorentina ed un ragazzone di colore di nome Michael Olabode Kayode che mi ha fatto dannare come studente ma che ha seguito il mio consiglio di dedicarsi al massimo alle proprie passioni ed a non rinunciare mai ai propri sogni. La visita del calciatore oramai professionista, gli sfottò dei miei ragazzi ed il fatto di essermi imbattuto la scorsa settimana per caso in un gioco ucraino di calcio chiamato Football Tactics and Glory, mi ha fatto venire la voglia di cimentarmi in questo videogame a turni che ricostruisce in maniera non troppo complicata una carriera di coach calcistico. Tre sono le cose mi hanno attirato di questo titolo: primo comprare qualcosa da sviluppatori ucraini, secondo che le partire si giocano a turni di tre azioni l’uno il che mi ricorda un altro mio grande amore dei primi anni 80 (SUBBUTEO), e terzo che si tratta di un gioco manageriale di calcio non complicato. Non potrei mai cimentarmi nei giochi manageriali sportivi. Sono troppo difficili e non ne capisco i meccanismi che sono in effetti tutti occulti. In questo giochino invece le dinamiche ed i procedimenti sono tutti alla luce del sole, compresi i lanci dei numeri casuali che determinano gli esiti delle azioni, come i miei amati wargames manuali. Per tutte queste ragioni sto pensando di tornare per una volta alla mia adolescenza e provare a cominciare una partita prendendo le parti di un allenatore di una squadra di calcio, facendo finta di essere un giovane ed ambizioso tecnico che capisce di calcio e che vuole provare di essere all’altezza. Il gioco parte dal presupposto che l’utente fosse una grande promessa a cui un grave infortunio troncò la carriera e che prova a ricostruirsi una professione nel mondo del pallone come tecnico. Sto valutando di disputare una stagione con una piccola squadra di dilettanti piemontese; il Candiolo. Naturalmente questo non è un gioco di guerra, ma si gioca come un wargame, per via del particolare meccanismo a turni, per il quale bisogna fare davvero i complimenti agli sviluppatori della CREOTEAM di Kiev. Di conseguenza se qualcuno fosse interessato a seguire le vicende del Candiolo Calcio militante, nell’eccellenza piemontese stagione 2022-2023, sarò ben lieto di rendervi partecipi sul mitico forum di Netwargamingitalia, nel caso decidessi di partire con il gioco di cui ho già fatto pratica con la demo. Fatemi sapere.
In relazione a quanto detto da tuo cognato, vorrei vedere lui in una partita di rugby, senza corazze ed elmi, con solo una fascia per proteggere le orecchie
Grande!!!!!!Cosi' si fa!!! Abbiamo una cosa in comune,io ne ho avute annate complete dal '76 agli anni '90. Abbiamo due cose in comune anche se mio cognato militava in una piu' modesta squadra milanese..... Abbiamo tre cose in comune,ci ho passato degli anni sul panno verde,dipingendo e ridipingendo gli omini fino a renderli obesi,costruendo tribune coi Lego,aggiungendo striscioni,bandiere........ Comunque grande post,io ti seguirei sicuramente.
Infatti lui nel riferirsi alla palla ovale, credo includesse anche il Rugby e pure qull'altro sport per pazzi che è il Football Australiano.
Il progetto è stato modificato e pubblicato in lingua Inglese. Per chi fosse interessato: https://forums.operationsports.com/...ies/1011673-football-life-franco-saverio.html rimane un ritorno alla mia adolescenza in quanto ambientato negli anni 80