Io cederei Cipro nord a Cipro in cambio di alleanza: è un isola e i suoi radar potrebbero servire per vedere TF nemiche avvicinarsi alle tue coste. Per la Turchia:metti gli stretti tra te e gli europei e sei a cavallo. Ma i vari 'stan (Uzbekistan e Kirghizistan) come stanno? Se non sbaglio a materie prime non sono messi così male
“Un Impero non cade quando perde una battaglia, ma quando perde la fedeltà del suo popolo.” Mentre attendiamo gli sviluppi dal fronte, un report dell’intelligence getta il panico nel Consiglio Supremo. Dalle analisi emerge una realtà inquietante: gran parte delle aree appena conquistate non è affatto leale al nostro Impero. Le stime sono chiare: Area curda: una maggioranza relativa (55%) sostiene il nostro dominio — segnata in giallo. Ex territori dell’ISIS: l’annessione è accettata solo parzialmente, con una lealtà oscillante tra il 35% e il 41% — zone in crema e verde. Iraq centrale, inclusa Baghdad: la popolazione è in larghissima parte ostile, territorio segnato in rosso tratteggiato. La situazione è drammatica: l’ombra della guerra civile incombe. Inoltre, gli impianti produttivi e tutte le infrastrutture di queste aree risentono enormemente di questa situazione, riducendo molto l'output atteso. Come possono le nostre divisioni controllare una regione tanto vasta, popolata da quasi 200 milioni di anime, in caso di disordini interni? Se non adottiamo misure urgenti, l’Impero rischia di sgretolarsi dall’interno, prima ancora che i nemici esterni colpiscano. La soluzione immediata è una sola: inondare di dollari la popolazione, per incrementare l’approvazione interna; avviare politiche mirate di integrazione e controllo, capaci di saldare le diverse popolazioni del nostro dominio. Un piano enorme, costosissimo, che avrà impatti decisivi sulle nostre strategie di bilancio future. Uno sguardo ai vicini Gli stati a sud detengono giacimenti di petrolio sterminati. Se queste riserve fossero nostre, l’Iran diventerebbe il primo produttore mondiale di petrolio, assoluto e indiscusso. Non ci sarebbe economia né alleanza capace di ignorarci. Tutti dovrebbero fare affari con noi. Oppure no? Vasti giacimenti del nord africa: Egitto - Libia e Tunisia. guardando ad est, i vari "Stan" posseggono la materia prima delle potenze atomiche: l'uranio. Un impero che controllasse entrambi — petrolio e uranio — sarebbe invincibile? Il Pakistan, ha una popolazione immensa. Fantasticando il loro ingresso nell'impero, raggiungeremmo una popolazione di 400 milioni di persone, unite sotto una sola bandiera e religione. Supereremmo la federazione Russa e l'Europa
Ma non producono il bromuro in Iran? Se si prendine una bella dose, se no importalo. Investi in wellfare interno, fai che quei 200 milioni di potenziali ostili interni diventino ostili per le'sterno, crea un esercito e poi conquista il petrolio e l'uranio, altrimenti conquisterai le stelle, alla memoria.
"In Iran, tu prima ottieni petrolio, poi ottieni uranio e dopo ottieni riconoscimento internazionale" Il Pakistan ha l'atomica penso, meglio evitare per ora. L'Arabia Saudita, come detto dal Grande Stratega, è probabilmente protetto dagli USA. Confermi? Qatar e Kuwait mi sembrano pieni di petrolio, loro come sono messi a livello di protezione diplomatica? Potrebbero esseri piccoli obiettivi per non fare il passo più lungo della gamba. L'Egitto diventa un bell'obiettivo, onestamente non pensavo fosse così ricco di petrolio. Da valutare attentamente. La Libia penso che dal punto di vista diplomatico sia l'opzione migliore, è probabilmente isolata. Però richiede un'invasione navale, a meno di non conquistare l'Egitto prima. Il Turkmenistan potrebbe essere una possibilità per ottenere Uranio, se non è protetto da amici. Una bella colonia direi (mi sembra abbia poca popolazione). Ma prima di pensare alle conquiste future, pensiamo prima a quelle passate (consolidare l'impero, evitare la guerra civile) e a quelle presenti (il turco, bisogna sconfiggere il turco!).
Concordo col consigliere _AC_ ... prima portiamo dalla nostra parte i 200 milioni di potenziali nemici interni, poi pensiamo a come diventare indispensabili (dal punto di vista energetico) per gli altri.
Pienamente d'accordo: guadagna stabilità interna e credibilità internazionale, sviluppa l'esercito e poi fai guerra
Chiedo scusa all'esimio consigliere Alberto90 ma il cambio di atteggiamento da interni ad esterni è una mia idea. Non costringetemi ad esigere soddisfazione sul campo dell'onore.
Sono pronto a difendere il mio onore tramite una presentazione Powerpoint con 87 slide piene di animazioni e una riunione della durata approssimativa minima di 3 ore e mezza (escluse pause per recarsi al bagno e per pregare). La mia posizione sarà chiara e pienamente articolata e sarà evidente a tutto il mondo che si tratta del frutto di un ragionamento completo e avanzato e chiaramente differente da una mera battuta di poche parole.
Tu hai scritto: Citando me immagino per la mia frase: Ma il Consigliere Iscandar rivendica di aver parlato di questo tema prima di me: Come detto, sicuramente tu hai apprezzato la mia articolata eloquenza e per questo hai citato il mio messaggio.
Per secoli, l’Impero Ottomano ha terrorizzato l’Occidente ed il medio Oriente. Le sue armate hanno marciato fino alle porte di Vienna, e l’eco del suo potere ha segnato la storia d’Europa e degli Arabi. Ma quei tempi sono finiti. Oggi la Turchia è un cumulo di macerie. Debole, incapace di reggere il confronto con la rinata potenza persiana. Il primo sbarco anfibio della nostra storia moderna. Il naviglio lascia il vicino porto di Tarsus, con incertezza. Sono lontani i tempi in cui la flotta persiana dominava. Ma è per noi un'operazione di grande importanza: stiamo operando nel mediterraneo. Incredibile. L'artiglieria nemica risponde bersagliando le navi da sbarco, che riescono comunque ad inviare le coordinate alla base per uno strike. La flotta turca è lontana, è stata spostata a difesa delle città sulla costa, ad ovest. In meno di un'ora, i Jet sono già sopra l'isola, che non dispone di difese aeree. Bombardano le divisioni nemiche mentre le navi d'appoggio lanciano salve missilistiche Le divisioni sbarcano ad est, ed occupano la grande base. E' un colpo durissimo per l'alleanza. Ma intendiamo lanciare un messaggio chiaro e distensivo: niente occupazione o colonia, riconsegniamo la città al popolo, che elegge un governatore neutrale. Nel cuore della Turchia, le divisioni di fanteria si spostano ad ovest, mentre Ankara è sotto assedio. L'obiettivo è conquistare le basi fuori Izmir con il supporto dell'aviazione, i difensori vengono eliminati. Ma dalla costa, le flotta turca risponde attivando la contraerea, perdiamo un cacciabombardiere mentre altri sono danneggiati. Ordiniamo la ritirata alla base. Non possiamo permetterci perdite e vogliamo evitare lo scontro con la flotta turca. Gli obiettivi sono stati raggiunti, sarebbe un inutile spreco di mezzi, uomini e risorse preziose. Alcuni navi da trasporto truppe si avvicinano alla costa, truppe Nato iniziano ad affluire. L'intelligence conferma la completa distruzione dei ponti sul Bosforo. è il momento di chiudere la partita. Attacco ad Ankara. La città e la base a sud, bersagliate da settimane di bombardamenti, possono contare su qualche guarnigione mal messa La situazione al momento dell'attacco. Controlliamo le principali basi turche. Il 5 Maggio 2029, le nostre divisioni sfondano le ultime difese, i carri percorrono i viali che portano al centro della città. Il governo turco è caduto. Erdogan e i suoi fedelissimi sono fuggiti, lasciando dietro di sé solo macerie. E' il nostro trionfo. Il governo abbandona la partita, fugge all'estero. Offrono la resa incondizionata. Il nuovo impero Dai monti del Caucaso alle rive dell’Egeo, dall’altopiano persiano al Bosforo, ora si leva l’Impero Persiano. abbiamo rispettato la sovranità dello stato libero che controlla la città vecchia sul Mare di Marmara, inviando subito un ambasciatore. Non intendiamo attaccare: rispettiamo chi sceglie la neutralità. L'industria turca, se pur danneggiata, ci catapulta tra le grandi potenze. Il ministro della difesa ha dubbi che si possa mantenere un tale apparato, ma decidiamo di non smantellare o disattivare nessun impianto. Sei caccia assemblati in parallelo non sono nulla rispetto ai 27 di USA e Russia, ma segnano un passo avanti decisivo. La condanna della comunità internazionale. La comunità internazionale condanna l’annessione. Solo il Pakistan si astiene. L’ONU ci accusa, l’Occidente parla di intervento militare. Ma la Russia, pur ostile, frena: i nostri sforzi diplomatici non sono stati vani. Un periodo di pace Ci serve tempo. La maggior parte delle divisioni vengono ritirate nelle basi militari. Ciò ci consente di risparmiare in mantenimento, ma è anche un grande segnale distensivo verso i paesi confinanti. L'Iran non si prepara ad attaccare. Il Grande Piano di Coesione Imperiale Il nostro obiettivo è chiaro: superare la soglia del 50% di approvazione popolare. Gli investimenti si concentrano su sussidi e cultura: sostegno alle famiglie e alle comunità, tv, cinema, stampa e arte una nuova generazione di intellettuali e storici pronti a riscrivere la storia. È propaganda per la costruzione di un immaginario condiviso. Ogni popolo, dal Caucaso al Mediterraneo, deve sentire di far parte di una stessa grandezza: “Non siete più curdi, arabi o persiani. Siete figli dell’Impero.” Questo è il messaggio che deve risuonare in ogni scuola, in ogni giornale, in ogni piazza. Dal punto di vista demografico, l'impero è forte. Unico problema, una crescente emigrazione, causata dagli ultimi conflitti. decidiamo di lasciare aperte le frontiere in uscita, perché a breve dovremo vedere gli effetti del piano messo in atto. Notizie dal mondo La Russia è il solo paese ad avere superato il 30%, secondo l intelligence, degli obiettivi relativi ad un progetto ricerca segreto che combina biotecnologie, nano elettronica, computer quantistici. Il nome in codice del progetto è "Global Outbreak". Non ci è chiaro quale sia il loro obiettivo e cosa comporti l'uso combinato di tali tech. Il tema è comunque molto preoccupante, viste le risorse e la potenza militare del paese. Al confine sud, i nostri scout riportano movimenti di truppe e tensione tra Kuwait ed Arabia saudita. Ora la parola passa al Consiglio Supremo.
Quale membro del Consiglio Supremo esprimo la mia gioia per la fine di questa guerra e per il suo vittorioso esito. Ora esorto alla moderazione. I nostri vicini non devono vederci più come una minaccia ma come un forte paese confinante, un possibile potente alleato, amico e sostegno. Valuto che serviranno parecchi anni per portare esercito marina e aviazione al massimo della loro forza e capacità.
Ben fatto, finalmente. Belli i due cuscinetti neutrali di Instanbul e Cipro, bisognerà curarli per bene. Ora stabilizzare popolazione, economia e rilanciare lo sviluppo. Aumentare la nostra capacità di deterrenza. Cercare alleati potenti e lontani (Russia? Cina? India? L'occidente Usa/Eu immagino siano diplomaticamente off-limits) Interessanti le tensioni nella penisola arabica, crechiamo di fornire la legna ma senza accendere fuochi...
Concordo con i colleghi Consiglieri, serve migliorare la nostra posizione diplomatica, sia per non farci vedere come una minaccia, sia per trovare possibili amici. Peccato per il Kuwait, mi sa che l'Arabia Saudita arriverà prima di noi.
Si, la pace serve, ma ricordiamoci del detto "Si vis pace, para bellum". Sarebbe altresì interessante avere degli "osservatori" dove vengono sviluppate le nuove tattiche di guerra, usare i missili al posto dell'artiglieria e comodo, ma contro un aviazione cazzuta si fa ben poco. PS Dopo 3 ore e ½ di riunione mi sto appena scaldando.
A proposito di pace. Una volta che l'indignazione contro di noi sarà un pò passata ... dove sarebbe il caso di colpire? Penisola arabica?
Io ho fatto un po' di proposte qualche messaggio fa: https://www.netwargamingitalia.net/forum/threads/sr-20230-aar.32345/page-9#post-510463 Secondo me bisogna fare un'analisi costi-benefici basata soprattutto sulla situazione diplomatica internazionale. Detto questo, per un po' è necessario un periodo di pace e di crescita. Questo non vuol dire smettere di produrre armamenti, anzi è l'occasione per migliorare le nostre risorse militari. Ma serve tempo e calma, in modo da poter crescere più dei nostri potenziali obiettivi.